capitolo 35 la vigilia di natale
"Tra poco saranno qui. Dobbiamo sbrigarci."
La sera della vigilia di natale è arrivata prima di quanto Kim sperasse.
Per tutto il giorno Sara ecorsa da una parte all'altra della casa, addobbando il tutto di orribili e ridicole decorazioni natalizie, a detta di Kim.
Dal piccolo albero nell'angolo, piccolo per modo dire dato che è alto più di due metri, decorato di palle natalizie da quelle piu semplice a quelle a limite della Borgogna umana.
Costringendo kim e gli altri ad aiutarla a montarlo due giorni fa, compito che ha occupato tutti tutto il santo giorno.
E Kim a fine giornata ha capito che faceva bene prima a non festeggiare nessuna festività.
Mette le posate sul tavolo, sbuffando quando Sara rischia di ustionarsi per la decima volta in una giornata, con l'ennesima portata che occupa il tavolo.
La tredicesima, per volontà di Sara e delle sue tradizioni di famiglia.
Hanno allestito con cura il tavolo del soggiorno, fato che la cucina non è adatta ad ospitarli tanti e in più dopo la giornata di oggi assomiglia più a un campo minato.
"Ti vuoi calmare per favore.
È già tutto pronto, e non sta arrivando mica il papa.
Percio siediti e fatti una tisana, o una bella canna se può aiutare."
Sara la guarda male posando l'ultima portata sul tavolo, coprendola con il coperchio nella speranza che rimanga calda per tutta la sera.
Soddisfatta dell'operato, si allontana dal tavolo togliendosi il grembiule e cercando di rendersi presentabile.
Al contrario di Kim che è già pronta e fresca come una rosa.
Come sempre.
"Tu non capisci.
Se le loro fidanzate non ci troveranno simpatiche, allora non faranno parte del nostro gruppo.
Se non faranno parte del nostro gruppo anche Cam e Massi se ne andranno.
E la nostra famiglia cadrà a pezzi."
E la centesima volta che Sara ripete questa insana teoria.
Davvero, Kim non capisce da dove gli escono certi pensieri.
Da un piccolo tavolo, si riempie un bicchiere di vodka, per poi riempire un secondo di analcolico alla arancia che porge alla amica in iperventilazione.
"Prima di tutto respira, smetti di bere analcolici e fatti un bel bicchiere di alcol, aiuta."
Con la sua solita indelicattezza la fa sorride, accettando di buon grado il drink come forma di una piccola pausa.
Kim posa il proprio bicchiere sul tavolo, facendola girare per poi rifarle con calma la coda alta che altrimenti sembrerebbe un chignon fatto da un gatto fatto di erba gatta.
"Poi, partendo dal fatto che sarebbe un miracolo di natale per me liberarmi di quei due, purtroppo so che le mie preghiere non verrebbero ascoltate.
Quei due, anzi tutto quel gruppetto, non si toglierà mai dai piedi.
Fidati, le ho provate tutte."
Il suo solito tono acido, le parole dure e indifferenti.
Che però come sempre riscaldano il cuore di Sara, lasciando che legga molto di più nelle sue parole, trovando una strana serenità nelle sue mani che si prendono cura di lei.
Anche solo semplicemente sistemandole i capelli.
Il problema è che tutta questa quiete, scompare appena il campanello suona.
Tante parole e gesti, che finiscono nella spazzatura.
Perche Sara torna ad essere apprensiva e ansiosa, mentre Kim tranquilla riprende a bere il suo drink.
" O dio sono arrivate.
Mi raccomando fai la brava Kim.
Non le spaventare."
Kim vorrebbe ribattere, difendendosi.
Ma Sara, prima di aprire la porta la guarda con un sopracciglio alzato, facendole capire che se la bionda inizia a dare spiegazioni per le sue parole, domani saranno ancora qui a parlarne.
Percio kim si limita ad una alzata di spalle, continuando a sorseggiare il suo drink.
La porta viene aperta e i primi a fare il loro ingresso sono Cam e Massi, nascondendo alle loro spalle due sagome femminili.
" Benvenuti e buona vigilia.
Entrate, entrate.
Jek e Alex arriveranno tra poco."
Kim rimane in disparte, lasciando a Sara le buone maniere di brava padrona di casa.
Come il presentare entrambe alle nuove arrivate, prendendo le loro giacche e posandole nel porta giacche all'ingresso.
Mentre la corvina rimane immobile, studiando i suoi nuovi arrivati.
Cam:" Lei è Kessie la mia ragazza."
Una donna che potrà avere circa la loro età, se non fosse che il suo corpo sottile e magro potrebbe farla sembrare una ragazzina.
Vestita con un semplice jeans strappato che ha visto sicuramente giorni migliori e un maglioncino di due taglie più grande, anche questo forse di seconda mano.
Capelli castani molto lunghi, con una leggera frangetta a nascondere due occhi neri enormi.
Li stessi che rimangono fissi sul pavimento, non abbastanza impavida da lasciare la mano di Cam e guardarsi intorno.
Kim la studia nel dettaglio, un vizio che non perderà mai quello di studiare le persone.
Vedendo in questa ragazza solo molta paura.
Ma di chi?
Di lei?
Di già?
" E lei è Mary. "
La secondo ragazza è invece una rossa fiammante.
Davvero fiammante.
Avete presente quel rosso che è quasi sforescente?
Ecco i capelli di questa ragazza sono cosi.
Un po piu paffuta della prima. Con un vestitino rosso molto aderente anche se coprente, che mette in mostra i suoi chiletti in piu, con fierezza.
Anche lei deve avere la loro stessa età.
E anche lei è terrorizzata, lo si vede da come sorride in modo tirato stringendosi al braccio di Massi.
Siccome nessuno si decide di parlare e l'aria si sta nettamente appesantendo, kim decide finalmente di parlare, facendo qualche passo verso gli invitati immobili vicino ai divanetti del soggiorno.
"Direi che potremmo iniziare bevendo qualcosa.
Cam non fare il finto timido, non ci crede nessuno e offri da bere.
Tanto non ti sei mai fatto scrupolo a fare come se fossi a casa tua, non penso tu voglia iniziare stasera."
Cam gli sorride grato, capendo che è il suo modo di dar loro il benvenuto in casa.
E prendendo Kessie sotto braccio, facendo un sorriso al fratello, si servono da soli al piccolo tavolo di liquori.
Per fortuna anche Sara prova a metterli al loro agio, grazie al fatto che conosce le due ragazze perché frequentano i loro stessi corsi serali.
Intrattenendole così, parlando dei prossimi esami che dovranno affrontare una volta finite le vacanze natalizie.
Kim, rimasta in disparte, non rimane a lungo con le mani in mano, poiché mezzoretta dopo il campanello torna a suonare.
Ed essendo che Sara è troppo impegnata a chiacchierare con le altre, sbuffando tocca a lei ad aprire.
Sono Jek e Alex, che entrano in casa sorridenti e con le mani pieni di pacchetti.
"Buona vigilia Kim e grazie ancora per l'invito."
La prende in giro Jek, come se non sapesse che è tutta una idea di Sara.
E prima che la the Queen possa decidere di lasciarlo fuori a congelare, la scavalca correndo dalla sua amata per darle un bacio.
Ma si ferma al centro del soggiorno, con lo sguardo spalancato sulla ragazza che Carter steinge a se.
Ed è il panico.
Lo sguardo che passa dagli occhi impauriti di Cam alla porta dove Alex sta ancora parlando con Kim, ignaro di chi sia la donna di Cam.
Ancora per poco però e Jek sa che presto esploderà una bomba.
Disperato cerca lo sguardo di Kim, trovandolo già su di sé mentre alex è di spalle mentre mette via la sua giacca.
E nel suo sguardo di ghiaccio ci trova la promessa che andrà tutto bene.
Jek può solo sperarlo, perché qui la situazione è grave.
"Sei davvero molto bella Kim stasera.
E..."
Alex ferma i suoi complimenti, mentre il sorriso si spegne e gli occhi si posano sulla piccola kessie.
Che cerca, come può, nascondiglio dietro al suo ragazzo.
Cala il silenzio e con esso il tintinnio di una bomba che sta per esplodere.
Alex è tutto sorridente appena entrato, poi quando il suo sguardo cadde sulla bruna , qualcosa in lui scoppia in rabbia e un follia.
" Kessie Miller?
Che cazzo ci fa lei qui?"
Urla, in faccia a Kim, facendo tremare la bruna, che si nasconde ancora di più dietro a Cam.
Kim sta per dirgli di abbassare i toni se non vuole fare la fine del tacchino sul tavolo.
Ma Cam la procede,
Mettendosi a scudo davanti a Kessie, pronto a lottare anche contro il suo amico.
"Lei sta con me.
È la mia ragazza."
I secondi scorrono lenti, la sorpresa e l'emozione di Kessie nel sentirsi chiamata così per la prima volta.
L'ansia di Sara che si stringe a Jek nella netta sensazione che sta per accadere il peggio.
Gli amici dei due che stringono pugni consapevoli che tra poco dovranno intervenire.
Poi all'improvviso Alex scatta su Cam, afferrandolo dal colletto e affidandogli con rabbia in faccia.
" Che cazzo hai nel cervello?
È una nostra nemica cazzo.
Perché devi scoparti proprio lei?"
Cam reagisce alle sue parole velenose, spingendolo via da se, ricambiando il fuoco con il fuoco.
I pugni stretti pronti a colpire, le vene che si ingrossano sul collo, il fuoco nello sguardo di due uomini che sono amici e si comportano da perfetti sconosciuti.
" lei non è una fottuta scopata.
E una cosa seria.
Io la amo."
Il cuore di Kessie perde un battito nel sentirli pronunciare queste parole per la prima volta.
Fregandosene che siano state dette con rabbia e violenza.
Ma Alex è completamente sordo, accecato dalla rabbia e dalla sensazione di essere stato tradito.
Mentre lo strattonava, fuori controllo.
Le cose stanno per degenerare, kim lo sa.
Ed per questo che si mette tra i due, guardandoli furente.
" BASTA "
Urla fuori di se, ermandoli prima che si mettessero a fare a botte nel suo amato soggiorno, rischiando così di rompere mobili o peggio, far cadere a terra la cena.
" Fuori tutti e due."
Lì trascina fuori afferrandoli dai polsi, come se fossero due bambini, che colpiti dal gelo nei suoi occhi non osano fiatare seguendola in cucina.
Lasciando a Sara il compito di calmare il resto degli invitati.
" Ora mi spiegate che cazzo succede?
Spero per voi che ne valga la pena tutta sta sceneggiata del cazzo, in casa mia."
Li riprende Kim una volta aver chiuso la porta, sedendosi comoda e accendendosi una sigaretta.
Festeggiare il natale è più scomodo di quanto pensasse.
"Chiedilo a lui."
Risponde Alex acido, allontanandosi dall'amico e dandogli le spalle.
Cazzo, peggio di due bambini dell'asilo
E Cam non mostra più maturità dell'amico.
" Io non ho niente da dire."
Non c'è bisogno che Kim sbuffi annoiata per fare arrivare al punto della situazione.
Perche ci pensa Alex a reagire, con lo sguardo che vacilla tra rabbia e delusione.
Rivolgendosi a tratti tra Kim e Cam, muovendosi irrequieto sul posto agitando le mani.
" Non hai niente da dire?
Hai presente Kessie la sua ragazza?
È la sorella di Carter Miller, il nostro peggior nemico.
A tentato di ucciderci parecchie volte.
E tu porti la sorella in casa nostra?
Che cazzo ti dice il cervello?"
Di istinto Kim vorrebbe precisare che è casa sua, non casa loro.
Ma il tutto viene messo in secondo piano, dato che Cam ribatte senza darle il tempo.
Cam:" Non è la sorella, è la sorellastra.
E non fa parte di quella famiglia da anni, anzi non ne ha mai fatto parte.
Lei non centra niente con Miller."
Ma Alex rimane irremovibile, negando con il capo, incapace si ascoltare ragioni.
E Cam si ritrova a sospirare sconfitto, costretto a un bivio che non avrebbe mai voluto imboccare.
Con la spalle al muro verso una scelta sofferente e ingiusta.
Il fratello o la donna che ama.
È per questo che ero contrario a questa serata.
Sapevo che non avresti capito."
Sconfitto e deluso torna in soggiorno, sicuramente pronto a rivestirsi e andare via insieme a Kessie.
Mentre Alex stringe i pugni, trattenendo la voglia di distruggere ogni cosa.
Incrociando lo sguardo deluso di Kim, rimanendo inchiodato sul posto.
"Alex non pensi di aver esagerato un po'?"
Il tono di Kim è calmo e basso, ma comunque affilato contro i nervi tesi di Alex.
Perché questa donna non capisce la gravità della situazione?
Perché non capisce la delusione che sente dentro, la sensazione di aver perso un fratello?
La paura delle conseguenze che questa storia avrà su tutti loro.
Alex:" Esagerato?
Ma hai capito chi cazzo è quella?
Non sono io ad aver sbagliato, ma èlui ad essersi innamorato di quella donna.
Sapendo bene che non ci può fidare dei Miller."
Kim di avvicina lui, porgendogli la sigaretta a metà, osservandolo fare lunghi tiri in cerca di una calma che non crede possibile.
La msno di Kim gli accarezza la guancia, facendolo sospirare e chiudere gli occhi.
Come se le sue mani avessero il potere di calmarlo o distruggerlo.
"Come quando eri sbagliato tu a fidarti della nuova arrivata in città."
Alex capisce subito che fa riferimento a se stessa, a quando Cam mostrava attrito verso di lei.
Ma nega, finendo la sigaretta espegnendola nel posacenere.
Allontanandosi da lei, passandosi le mani tra i capelli nella speranza di mettere così in ordine i suoi pensiri.
" È diverso Kim."
Ma lei ride, attirando il suo sguardo, incantandolo con il suo sorriso, anche se amaro e un po' finto.
Sedendosi su un angolo libero del tavolo, dondola i piedi come una bambina, in contrasto con il suo sguardo serio e maturo.
" Cioè che lui non pensava che io fossi un pericolo o chissà cos'altro?
Eppure si è fidato di te, accettandomi.
Forse tu dovresti fare lo stesso."
Si ripassa di nuovo le mani tra i capelli, dando voce al vero pensiero che ora che è più calmo gli annebbia la mente.
La vera preoccupazione in tutta questa storia.
Avvicinandosi a lei, si rifugia tra le sue gambe aperte, posando le mani sui suoi fianchi alla disperata ricerca di un contatto fisico con la realtà.
" E se poi si rivelasse una spia?
Se lo ferisce?"
Kim torna ad accarezzargli la guancia, posando la fronte sulla sua e sospirando lo stesso respiro.
Lasciandosi andare a un momento di pace, forse spinta da quello spirito natalizio di cui tanto parla Sara.
" Se dovesse succedere.
Prima faremo fuori lei, nei peggiori dei modi.
Poi tu penserai a consolare Cam.
Ma è inutile fasciarsi la testa prima del tempo."
Lui la guarda, perdendosi nei suoi occhi e sembra finalmente più sereno.
Strano come le parole possano fare tanto, soprattutto se dette dalla persona che tanto è importante per il cuore.
" Come fai a sapere sempre cosa fare e a dire la cosa giusta?"
Sospira in un sorriso amaro, sollevandosi dal contatto tra le fronti, lasciandosi ancora per un po andare alle sue dolci carezze.
Sembra stupido, ma è strano vederla tanto umana, una sensazione che gli sta riscaldando il cuore, da cui non vorrebbe mai separsi.
Kim:" Sono fantastica lo so.
Ma ora vai di là e sistema le cose.
Altrimenti Sara diventerà isterica e di conseguenza lo diventerò anch'io."
Sorride divertito, lasciandosi andare al suo strano modo di strammatizzare.
Rubandole un bacio, che la fa arrossire di colpo, giusto il tempo che lui la veda prima di scappare in soggiorno a rimettere le cose apposto con il suo amico.
Per fortuna sono ancora in casa, mentre Cam e Kessie si stanno rivestendo per andare via.
Alex si avvicina all'amico, con sguardo basso e un po' sconfitto.
"Possiamo parlare?"
Cam vorrebbe rifiutare, davvero stanco di discutere stasera.
Ma poi incrocia lo sguardo di Kim, che tranquilla è ferma sulla porta della cucina.
Nei suoi occhi legge il consiglio di fidarsi e ascoltarlo, ma poi anche un leggero lampo di minaccia di fare come detto altrimenti ci saranno delle conseguenze.
E spostando lo sguardo su Jek capisce che non è solo la minaccia di Kim, ma anche lo sguardo lucido di Sara pronta a scoppiare in lacrime tra le braccia del suo ragazzo.
"Ok."
I due scompaiono in cucina, pronti a confrontarsi questa volta con toni più civili.
Mentre Kim si prepara a rimettere a posto le cose.
"Non hai caldo in casa con quella giacca?
Forza levala e aiutami a servire la cena, quei due non ci metteranno molto e io ho una fame da lupi."
Kessie non sa cosa dire, mentre le dita tremano sulla cerniera chiusa a metà.
Credeva che la donna si sarebbe avvicinata per cacciarla e invece la vede alzare le sopracciglia come a dirle di sbrigarsi.
"Ma io credevo..."
Credeva che sarebbe stata cacciata, conoscendo bene quanto il suo cognome pesi e sia ingombrante.
Il motivo per cui lei è Cam hanno sempre tenuto nascosta la loro relazione, con la comprensione di Kessie sapendo i trascorsi tra il suo fratellastro e Alex.
Nonostante carter non sia mai stato la sua famiglia.
Mentre ora, vede kim sbuffare e Sara dietro alla amica sorridere annuendo verso di lei.
Dalle il loro vero benvenuto.
" Pensavi male.
Dai andiamo prima che a Sara venga una crisi isterica."
Nel soggiorno l'aria di ansia e paura scompare, lasciando sospiri e sorrisi.
Il gruppo si avvicina al tavola, seguendo le direttive di Sara e dei segna posti.
Facendo sorridere tutti quando arrossisce indicando due bigliettini con scritto "fidanzata di Cam/ di Massi", usati con imbarazzo purtroppo perché non conosceva il nome delle due ragazze.
Alex e Cam li raggiungono poco dopo, sorridendo entrambi sollevati e sedendosi ai loro posti.
Il biondino vicino a Kessie e Alex, chissà perché, vicino a kim.
Che si segna mentalmente di non lasciare pou il compito dei segnaposto a Sara.
L'importante è che la cena finalmente inizia, con sorrisi e chiacchiere.
Le due ragazze si aprono parlando di sé, più Mary che Kessie, dato che quest'ultima si sente ancora un po a disagio.
Forse anche a causa dello sguardo indagatore di Alex sempre addosso.
Ha detto ha Cam che vuole fidarsi di lui, come il biondino a fatto in passato con Alex.
Accettando Kessie, senza però nascondere un po di riserve che Cam ha compreso.
Infondo non è facile fidarsi dall'oggi al domani, lui più di tutti lo sa.
Ma va bene così, una opportunità e tutto ciò che chiede.
E stringendo la mano di Kessie, sorride felice di poter finalmente vivere la loro relazione alla luce del sole.
Sentendo nella mano tremante di lei, la stessa emozione e lo stesso battito che sente lui.
Nel mezzo della cena, Sara si alza in piedi, stringendo tra le dita il suo drink analcolico.
" Bene ragazzi, su le birre. Voglio brindare."
Kim poco lontano da lei sbuffa, guardandola male e un po divertita.
In realtà è bello vedere la biondina così serena e felice come la vista davvero poche volte.
"È già ubriaca."
Ma questo non vuol dire trattenere qualche battuta.
Come questa che fa ridere tutti e sbuffare la biondina facendole gonfiare le guance indignata.
Espressione che fa ridere ancora di più.
"No non sono ubriaca.
E voglio brindare alle nuove ragazze.
Sarà divertente avere qualcuno con cui parlare un po' di moda e fare shopping. "
E uno strano modo di dare la sua benedizione, ma viene comunque apprezzato.
Sopratutto da Kim, che sorprendentemente alza la birra unendosi alla amica, con uno strano sorriso sulle labbra.
"Allora brindiamo alle due ragazze, che mi salveranno da ore e ore di shopping nel centro commerciale."
Ecco da cosa deriva tanta felicità, e la situazione fa scoppiare a ridere tutto persino Kessie che inizia a lasciarsi andare e a sentirsi man mano sempre più a suo agio.
" Non ci contare signorina.
Tu verresti con noi."
Il sorriso di Kim scompare mentre torna seduta e mette via la birra.
Gli altri rimangono spettatori di una scenetta comica tra le due, non una novità per i ragazzi della casa, ma solo per le due nuove arrivate che in realtà non si aspettavano tutto questo da Kim.
La donna demone, la stessa che le sta ospitando in casa e che ha aiutato Kessie e Cam ad uscire allo scoperto.
Sono davvero la stessa persona?
Mary, che è molto più sospettosa della sua migliore amica, la guarda con sospetto cercando di capire chi sia davvero Kim.
Mentre Kessie, conoscendo già questo lato di Kim grazie ai racconti di Cam, si lascia semplicemente trascinare dall'aria di serenità che la sta accogliendo stasera.
Sentendosi viva, felice, a casa come non si sentiva da anni.
"Fammi capire.
In un modo o nell'altro rimango sempre fregata?"
Chiede sbuffando alla biondina che continua a sorridere sicura di sé, sorseggiando il suo finto drink alcolico.
E pensare che stava iniziando ad apprezzare la serata.
Invece no, avere queste due nuove arrivate intorno, vorrà dire solo avere più problemi.
Forse avrebbe dovuto farsi i cazzi propri e lasciare che Cam e Alex si prendessero a botte.
" Esatto.
Con la differenza che quando chiederò come mi sta un vestito, non avrò solo te che mi dici 'per me ti puoi mettere anche un sacco, basta che ti sbrighi'.
E già un passo avanti per me, non pensi?"
E ancora troppe risate che scoppiano.
E Kim vorrebbe davvero pensare che era meglio quando casa sua era più silenziosa di una chiesa sconsacrata.
Ma mentirebbe e si lascia scappare un sorriso sentendo la stanza riempirsi di allegria e serenità.
Sotto al tavolo sente la mano di Alex stringerle la mano.
Lasciando le dita intrecciarsi e sfiorarsi come a toccare la felicità.
E questo che si prova a stare in famiglia?
E questa la felicità delle feste, di cui tutti amano parlare?
E questo che significa essere una famiglia?
In un mondo in cui Kim ha solo provato lividi, ora è quasi doloroso questo sentimento di festa che si respira in casa sua.
Fa quasi male, spingendosi a pensare che sia solo un illusione prima di farsi male.
Eppure le persone che ha imparato a chiamare amici sorridono.
L'unico uomo per cui prova qualcosa, le stringe la mano.
La ragazzina bionda che ormai è più di una amica, le sorride radiosa invitandola a crederci.
E perciò si lascia andare.
Seguendo le luci di natale finché potrà assorbirne il calore.
Finche non perderà di nuovo la terra sotto i piedi.
Dopo una cena abbondante che verrà conservata nel frigo per una settimana prima di consumarla tutta, tutti quanti si ritrovano seduti sul divano, sulle poltrone o a terra, vicino all'albero di natale che ospita sotto di sé tantissimi pacchetti.
Si scambiano piccoli pensierini tra calzini, profumi e cover del telefono.
Tra fidanzatini ci si scambiano baci e anelli, pensiero che fa tremare Kim nella speranza di non trovarne uno anche nel pacchetto di Alex destinanto a lei.
"Tranquilla, non è quello che pensi."
Sorride Alex, come se avesse letto negli occhi di Kim il terrore, mentre si allaccia al polso il bracciale che quest'ultima gli ha regalato.
Un semplice filo d'argento con una targhetta su cui è inciso "the king" con una piccola corona di fianco.
Intanto Kim apre il pacchetto, tirando fuori una collana che la colpisce davvero.
E un semplice filo d'oro e cui è appeso un ciondolo particolare.
Un angelo con la spada in mano e una corona in testa.
"L'ho visto e ho pensato a te.
The Queen o Angel killer."
Potrebbe risultare quasi offensivo che lui le abbia regalato il simbolo dell'etichetta che le hanno messo addosso.
Eppure Kim, ci vede molto di più, come se Alex ci avesse visto molto di più.
Poiche si e6un angelo con una corona in testa e la spada in mano, ma che simbolicamente indica non la crudeltà, ma la giustizia.
Il giusto.
Perche Kim per lui, non è l'assassina di cui tutti parlano, ma un angelo che salva e condanna nel giusto.
Ecco cosa vede in lei.
E, con lo stupore di tutti, kim si lancia su di lui baciandolo.
Lasciando tutti con il fiato sospeso mentre lei lo ringrazia per aver visto molto di più in lei.
"Non vorrei interrompervi, ma anch'io ho un pensierino."
Sara, con il viso rosso, li ferma scusandosi.
Non avrebbe voluto interrompere il loro momento, ma le mani le tremano per l'agitazione mentre stringe il pacchettino che le porge.
" Sara non dovevi."
Sembra quasi severa, ma solo perché sa che ogni soldo che guadagna, Sara lo sta conservando per potersi prendere una macchina.
Percio le dispiace che abbia speso soldi per lei.
Ma la biondina sbuffa e gli intima di tacere e di aprire il pacchetto.
Agitata e speranzosa che le possa piacere.
Kim apre il pacchetto, con lo sguardo di tutti attenti addosso.
Sentendo il respiro fermarsi per la decima volta questa sera.
"È una rosa con le spine
Per ricordarti chi sei, forte bella e coraggiosa anche se un po' spinosa."
Gli occhi di Kim brillano mentre tira fuori dalla scatola un anello la cui circonferenza e il gambo spinato di una rosa che boccia sul davanti.
Anche questo così importante per lei, da farle tremare la voce.
" L' avrai pagato un sacco di soldi. "
I suoi occhi sono al limite, le lacrime stanno lottando per uscire, sentendosi tanto piena di emozioni per la prima volta in vita sua, indossando questo anello come se fosse un diamante prezioso, perché lo è.
È la dimostrazione c
di cosa Sara vede in lei.
Di come la fa sentire ogni volta che la rende degna di starle vicino.
" Questi non sono affari tuoi."
Sara, al contrario, non nasconde le lacrime di felicità, soprattutto quando Kim la stringe a se, davanti a tutti per la prima volta.
Mettendosi a nudo davanti a tutti per lei che sorride felice tra le sue braccia.
"Anch'io ho qualcosa per te."
Spostandosi da lei, kim afferra sotto l'albero l'ultimo pacchetto, porgendolo nelle mani tremanti di Sara.
Il viso della biondina è più luminoso che mai, grazie al sorriso umido di lacrime, mentre strappa via in fretta la carta sul pacchetto.
Un sorriso che sfuma in una linea confusa quando il pacchetto è aperto.
" Kim ma è identica a..."
E completamente sotto shock mentre sfiora ancora nella scatola la collana, o meglio il ciondolo a forma di foglia, così uguale al regalo perduto dei suoi genitori.
" No, non è identica Sara.
È lei.
Sperando che ti ridia i ricordi che ti hanno strappato via."
Kim tira fuori la collana, spostandola con delicatezza nella mano tremante di Sara
Gira delicatamente il ciondolo, mostrando l'incisione che porta dietro.
"Che tu possa essere sempre libera come una foglia", la frase che le hanno dedicato i suoi genitori.
La prova che è la collana che credeva perduta.
" Ma come hai fatto?"
Chiede ancora sovrastata da tutte queste emozioni, forse ancora non comprendendo del tutto ciò che stringe in mano.
" Beh devi ringraziare la brutta faccia di Cam e la sua pessima reputazione"
Ride Kim, cercando di nascondere tutte le sue emozioni, spingendo Sara a girarsi e allacciandole la collana dove è giusto che sia.
Sul suo collo, con il ciondolo posato vicino al cuore.
Sara sfiora il ciondolo, per poi scoppiare in lacrime tra le braccia di Kim, che la stringe a se con la promessa di non lasciarla mai perduta.
Mai più sola.
" Grazie Kim. Grazie davvero tanto."
Continua a piangere, fragile tra le braccia di Kim che non la lascia andare prendendosene cura.
E forse è questo il vero valore del natale.
Non sono i regali o grandi cenoni.
Ma il cuore che batte forte per le persone che si amano e gli abbracci dati per dimostrare tutto l'affetto e il sostegno.
E be', è tutto vero.
A natale sono tutti più buoni, persino la the Queen.
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