capitolo 32 ingoiare veleno e rimpianti

Un attrazione fisica, o qualcosa di più, che consuma i corpi e le lenzuola.
Mentre dall'altra parte della città l'anima di una donna viene consumata dal bisogno di vendetta.

Mandy, nella bellezza di un vestito succinto, supera senza problemi i due bodyguard entrando nel locale "giochi di fuoco".
Immersa tra la folla di gente straniera a lei, calpestando un territorio che non è suo.
Ospite di un quartiere che le e sempre stato nemico.

"Cosa ti offro tesoro?"

Chiede la ragazza dietro al bancone del bar, sorridente come lo è con qualsiasi cliente, nella speranza di una buona mancia.

Mandy capisce che questo luogo non è poi cosi diverso da quello in cui ha sempre vissuto.
Solo il cognome del capo è diverso, ma soprattutto nemico, a quello dei Sanders.

"Una vodka alla fragola con ghiaccio."

Ci prova a imitare la donna che le ha portato via tutto.
Ci prova a prendere le sue sembianze e movenze, ma è come vedere un corvo che imita un'aquila.
Entrambe volano, ma la prima si schianta sulle carcasse lasciate da altre, mentre la seconda caccia la carne di prima scelta.

E ingoia l'alcol, lasciandolo bruciare in gola come se fosse veleno, che alimenta il suo bisogno di vendetta.

E ciò che farà è sbagliato, meschino e crudele.
Ma lei ha ormai perso tutto, diventando un guscio vuoto e consumato.

Paga velocemente il drink per poi allontanarsi dal bancone e dirigersi a passo sicuro verso il privé.
Lascia che gli uomini la guardino, la tocchino e sussurrano parole sporche tra i capelli vicino all'orecchio.
Senza fermarsi o bearsi di vanità, respirando solo per il bisogno di avere giustizia.

La disperazione di una donna è più pericolosa di un proiettile carico in canna.
E qualcosa che distrugge dentro, facendo diventare ciechi e sordi a tutto il resto.

Mandy ormai è persa nel suo dolore, con un cuore calpestato e l'anima consumata dalla rabbia.

Nella mente l'abbandono di Alex, il suo sorriso sadico sulle labbra quando si è denudata elemosinando amore, ricevendo in cambio uno schiaffo sulla sua gia poca dignità.

"Voglio parlare con il vostro capo.
Ho informazioni importanti su Alex Sanders."

Le due guardie immobili davanti al privé, la guardano deridendo la sua voce sicura pronunciata da due labbra rosso fuoco, parti di un corpo mozzafiato e messo in bella mostra.

Stanno per mandarla via, valutando se farle una proposta indecente prima di farla andare.
Ma, forse per fortuna o destino, qualcuno ha sentito il nome che Mandy ha sottolineato con disprezzo.
Rubando tutta la sua attenzione nonostante il frastuono presente nel locale.

"Fatela entrare."

Parla una voce oltre le tende del privé, facendo tornare serie e composte le guardie che subito afferanno i lembi della tenda, indicando alla donna di entrare.

Le gambe di Mandy tremano perché sa, dentro di sé, che non può più tornare indietro.
Che sta per tradire la terra dove è cresciuta.
Ma, in un pensiero logorroico, il dolore rende impossibilitati a qualsiasi altro pensiero.

Perciò, fingendo una sicurezza che non ha mai avuto e che non le appartiene, compie il passo che mai più potrà rimpiangere o cancellare.
Ora non si torna più indietro, avrà la sua vendetta senza sapere se la sua anima potrà appagare tutte le conseguenze.

Un uomo dallo sguardo di fumo e il capelli biondi come il grano, si avvicina a Mandy prendendole la mano e baciandola con galanteria.

"Sono Carter Miller mia cara, spero di essere l'uomo che stavi cercando."

È bello lui, con il suo profumo addosso di potere e indecenza, la sua bocca galente che si contraddice con lo sguardo che cala su di lei quasi a poterla spogliare senza nemmeno toccarla.

La fa accomodare su una poltrona di velluto che risulta tagliente scomoda alla anima rimasta povera nel corpo di lei.
Ingoia veleno e vendetta dal bicchiere di champagne che le viene servito e lascia che l'alcol uccida il senso di colpa, alimentando come fuoco la sua disperazione.

"Allora, cosa sai tu di Alex Sanders."

Chiede carter, osservando la sua preda con ardore, mentre la mente pensa a come renderla una pedina nel suo piano di vendetta contro Sanders.

Questa donna, vestita di disperazione e profumo Chanel n 5, forse sarà la sua svolta oppure un piacevole incontro di una notte.

E Mandy si lascia guardare, con un sorriso amaro sulle labbra macchiato del secondo bicchiere di champagne che butta giù.
Capendo che lei non sarà mai nient'altro che questo, un corpo da consumare nelle mani di un uomo.

"Ero la sua puttana preferita, l'unica entrata nel suo letto, intendo in casa sua.
Percio si, so abbastanza di lui."

Sposta una gamba sull'altra, accavalandole, mettendo il mostra la sua coscia nuda e l'intimo di pizzo che le fascia il fianco quasi nudo.
Fa quello che sa far meglio, usare il proprio corpo per avere la completa attenzione su di sé.

Senza pensare che proprio questa attenzione la portata ad essere consumata da altri e a perdere il cuore per un uomo che non ha apprezzato altro che questo.

"E posso dirti il suo punto debole.
La donna da colpire se vuoi lui."

Continua senza guardarlo, osservando il bicchiere di champagne ormai a metà che ha in mano, facendo ondeggiare il liquido nel vetro.
Paragonandolo alla propria vita che ormai è persa e confusa.

A Carter invece gli si illuminano gli occhi, trovando preziose le informazioni di questa donna.
Il peso da pagare che ha riversato su Alex, è stato creato per una donna.
Ed è quasi ironico che proprio una donna sarà il veleno che darà vendetta.

Sono anni che cerca un spiraglio, un arma con cui colpire il suo adorato amico.
E stasera, finalmente, quell'arma le è stata posata tra le mani da una donna che si vede ad occhi chiusi che cerca vendetta.

Ma, perché non divertirsi un po'?

"E cosa sei disposta a fare per mostrarmi la tua lealtà?"

Sorseggia il suo bicchiere di Jek Daniel, osservando la donna che ha davanti.
Cercando di capire dove arriva la sua disperazione e bisogno di vendetta.

E Mandy posa il bicchiere sul tavolo, alzandosi davanti a lui.
Chiudendo gli occhi si lascia trasportare dalla musica, accarezzandosi il seno fino a salire sulle spalle sfiorando le bretelle del vestito.
Lentamente le fa scivolare sulle braccia, per poi lasciar cadere il vestito a terra.
Mostrando il suo corpo nudo vestito solo da un misero perizoma di pizzo bianco e un paio di tacchi dodici neri.

Il suo corpo, è tutto ciò che possiede, l'unica cosa che può barattare con la vendetta.

"Direi che la tua proposta è allettante."

Sorride Carter, guardandola senza pudore, ammettendo che e davvero molto bella, capendo perché Alex l'ha scelta come preferita.

Mandy non mostra vergogna per i due uomini dietro Carter che la guardano.
Nemmeno sollievo quando il biondo le manda via.
Non prova più nulla, nemmeno rispetto verso se stessa.

E si inginocchia tra le gambe di lui senza far nemmeno un sospiro, sbottonandogli i pantaloni senza un minimo di esitazione.
Anche quando l'erezione di lui esce dai boxer neri, sfiorandolo con la punta della lingua.

Non si sofferma quell'odore di lui o sul suo sapore come ha sempre fatto con Alex, non le luccicano gli occhi nel sentire i suoi sospiri di piacere.
Non prova nulla mentre in ginocchio gli succhia il cazzo senza un minimo di amor proprio.

Carter si lascia andare con la testa all'indietro e gli occhi chiusi, godendo della mano di lei che le massaggia i testicoli e la bocca calda e umida che lo accoglie con piacere.
È brava, cazzo se è brava.

Le passa le dita tra i capelli, fino a stringere la cute e a darle il ritmo che più gli piace.

Gli occhi di lei che diventano rossi per lo sforzo, la saliva che le cola sul mento fino a gocciolare sul seno nudo, la bocca che continua ad accoglierlo anche quando lui si spinge a sentire la profondità della sua gola.
Un perfetto corpo da consumare, ecco perché Alex la scelta, ecco perché Carter la userà per i suoi scopi.

E continua a spingersi nella bocca di lei, trovando uno strano piacere nel star scopando la donna del suo peggior nemico.
Ma per pareggiare i conti, Mandy sarà solo una pedina, per arrivare alla donna del king e vendicarsi finalmente del torto subito.

Intanto la mente di Mandy si svuota di tutto, non sente nulla mentre il suo corpo viene usato per l'ennesima volta.
Semplicemente si muove di istinto, dando piacere e prendendosi il proprio.

Trattiene il fiato quando la penetra fino alla gola, trattenendo i connotati e osservando l'espressione di piacere sul viso di lui.
Lasciando che il suo corpo sia solo un oggetto per un'ultima volta.

Si lascia sollevare dalla presa di Carter sulle spalle, stendere di pancia sul tavolo, non sentendo nulla a livello personale nemmeno quando il respiro di carter le sfiora il collo.

"Ti darò la vendetta che cerchi mia cara."

Le sussura velenoso, entrando senza garanzia dentro di lei, trovandola già pronta.

Quello che non sa è che Mandy non sarà più a vedere la caduta di Alex.
Ma ha già preparato le valige che, appena avrà finito con Carter, afferrera e andrà via da questa città.
Alla ricerca di una vita vera e decente.

E affanno il respiro mentre lui si spinge dentro di lei, ansimando di piacere carnale, una reazione istintiva del suo corpo.
Si lascia scopare, lascia che il suo corpo sia piacere per un uomo per l'ultima volta, si lascia usare come se fosse un oggetto.

Le mani le afferrano i fianchi, con una piacevole presa stretta, facendole inarcare la schiena per il piacere, mentre i capelli le finiscono sul viso applicandosi alla guancia per la leggera patina di sudore.

Carte è uno splendido amante, sa come muoversi dentro di lei, non è egoista nel piacere.
E se la mente di Mandy fosse ancora intatta, ne godrebbe il piacere che le sta donando.
Ma invece si sente ormai vuota di sensazioni, sentendolo solo fisicamente.
Una bambola gonfiabile, ecco come si sente.

E lui le afferra il seno, tirandola a se impossessandosi della sua bocca.
Un bacio piccante e sporco di ansimi che accende per pochi istanti la sua mente, ricordandole tutte le volte che Alex l'ha baciata così.

Con un sorriso sulle labbra, chiude gli occhi come se fosse sotto l'effetto di qualche droga, immaginando di essere con l'uomo che la spezzata dentro.
Rubandogli un'ultima ora di piacere.

Non è più Carter a stringere la sua carne, spingendosi sempre più veloce dentro di lei.
E lei è ancora la donna del king, anche solamente la sua puttana preferita.

E ansima sempre più forte, sentendo il piacere che alex le sta donando, accogliendolo nel calore del suo corpo.
Rimane in silenzio, perché ad Alex piace cosi, limitandosi a lievi gemiti e ansimi.

Si lascia trascinare, stringere e spostare a suo piacimento, tutto pur di compiacerlo.
Mettendo il piacere si lui prima del proprio, soddisfatta anche se lui finirà prima di lei, muovendosi andando incontro alle sue spinte.

Un improvviso calore nel ventre, la sensazione di piacere che si espande fino all'interno coscia, l'orgasmo che si avvicina.
Ma stringe i denti Mandy, rallentando il battito del cuore e il calore che sente crescere.
Non può venire, lei lo sa, non può venire prima di lui.
E perciò si trattiene, cercando di velocizzare i movimenti verso di lui, nella speranza che raggiunga presto l'orgasmo, in modo che anche lei possa avere il suo.

"Vieni mia cara.
Vieni per me."

La voce di Alex gli arriva calda e distorta all'orecchio, facendole correre un brivido sulla schiena.
Mai le ha concesso di raggiungere il piacere prima di lui e si illude che lo stia facendo per dolcezza.
Per scusarsi per il modo in cui la trattata.

Ma lei lo ha già perdonato, per il modo in cui la sta toccando, per il piacere che le sta permettendo di raggiungere, l'altruismo del piacere che le sta donando.
Perché è tornato da lei.

E si lascia andare al piacere, sussurrando il suo nome solo nella sua mente.
Sentendolo togliersi di colpo e venirle sulla schiena inarcata.

Rimane a pancia in giù sul tavolo per qualche minuto, riprendendosi dall'orgasmo e soprattutto risvegliandosi nella realtà.
Non è alex, lui non e tornato da lei e mai lo farà.
Era solo un fottito sogno, una allucinazione della sua mente malata.

Tornando al vuoto che ora è aumentato riempiendosi di veleno e rammarico, si pulisce con dei fazzoletti che carter le lascia sul tavolo, rivestendosi del vestito ma sempre nuda di dignità.

"Allora, parlami di questa donna."

Le dice Carter, rilassato grazie l'amplesso, tornato seduto comodo sul divanetto mentre si porta alla bocca una Marlboro light.

Mandy, tornata alla piena realtà, cosciente del passo che mai piu indietro potrà fare, gli ruba una sigaretta dal pacchetto tornando seduta sulla poltrona di spine e tradimento.

Il fumo che le scivola in gola e come ingoiare veleno e vendetta.
Fa male, brucia e lascia un sapore amaro in bocca.

"Kim dich, anni, arrivata in città da appena tre mesi, più o meno.
Gare clandestine, combattimenti, un uomo travestito da donna.
Con i miei stessi occhi lo vista mettere k.o uomini forti e affrontare risse senza un capello fuori posto.
Tanto forte da esserle affibbiato il nome di the Queen o la donna demone."

Cerca di usare un tono di disprezzo verso la donna che le ha rubato l'uomo.
Ma la verità è che la invidia come non ha mai fatto con nessuno.
Vedendo la forza e il coraggio di Kim, disprezzando ciò che non si può avere.

"Ha perso la testa per lei, ne sono sicura.
Lei è l'unico suo punto debole, lo visto nello sguardo che le rivolge, come la cerca tra la gente, come non intrattenga più compagnie femminili da un bel po di tempo.
Quella donna saràla sua rovina."

Un lungo toro di sigaretta, mandandolo giù con un sorso di champagne.
Davanti allo sguardo scettico di Carter, che crede impossibile che una donna possa averlo cambiato tanto in così poco tempo.
Soprattutto perché conosce bene Alexander Sanders.

"So che può sembrare assurdo, ma è così.
Fallo seguire o vallo a vedere con i tuoi occhi quando è con lei.
La sua ossessione è visibile ad occhio nudo ti dico."

Detto ciò, finisce il suo bicchiere abbandonandolo vuoto sul tavolo.
Si alza con calma, di sistemandosi il vestito e incamminandosi verso l'uscita.

"Cosa vuoi in cambio?"

Tutto ha un prezzo, Carter lo sa bene.
Il problema è che lei in realtà non lo sa cosa vuole davvero.

Ha un costo il suo cuore spezzato?
La sua anima vuota?
La sua dignità calpestata?
No, sono inestimabili i danno che ha dentro di sé.

Vuole solo la sua vendetta, farla pagare all'uomo che la distrutta.
Forse così riavrà indietro un pezzo di vita che lui le ha rubato.

Non gli risponde, andando via da questo locale.
Pronta ad andare via da questa città, da questa vita.
In silenzio.

Lascia tutto senza far rumore, in punta di piedi, come se non fosse mai esistita, senza lasciare traccia di sé.
Se non un leggero alone di fumo sui muri di una casa che qualcun altro a costruito vivendoci.

Carter la osserva andare via, confuso per come se ne sia andata via senza chiedere nulla in cambio.
Ma l'attenzione su Mandy scompare con lei dietro alle tende del privé, perché infondo non è stata altro che questo.
Un corpo che si avvicina, si lascia usare per poi andarsene senza fiatare.

E ora ha ben altro a cui pensare.

Prendendo il telefono, manda un messaggio veloce al suo braccio destro, l'unico che potrà aiutarlo a capire se quello che ha detto Mandy è vero.

E torna con la mente a questa fantomatica Kim dich.
Una donna davvero particolare se è riuscita a rincretinire il suo caro amico Alex.
Non l'ha mai vista, eppure già ne è interessato.
Forse è questo l'effetto che ha quella donna.

"Cos'hai di così urgente da farmi venire qui?"

Il suo amico Nik fa il suo ingresso, con i suoi soliti modi pacati e silenziosi.
Una buona qualità per chi come lui deve muoversi nel buio e rubare informazioni importanti.

Dalla velocità con cui è arrivato, Carter deduce che non doveva essere molto lontano dal locale e che perciò si sta lamentando solo per noia.

Gli indica la poltrona, facendogli capire che non sarà un incontro veloce, mentre gli porge un bicchiere di champagne che riempie dalla bottiglia tenuta a fresco un secchio pieno di ghiaccio.

"Kim dich.
Ti dice qualcosa questo nome?"

Gli chiede portandosi alle labbra il suo amato Jek Daniel, amareggiato da come il ghiaccio nel bicchiere sia ormai ridotto a briciole.
Ma anche dal negare con il capo dell'amico e soprattutto del suo sguardo confuso e curioso.
Poiche mai Carter ha mostrato tanto interesse per una donna, ma forse la sua mente sta galloppando dalla parte sbagliata.

"E invece the Queen o donna demone?"

Continua Carter, provando a usare la nomina che lei, in teoria, si è creata in giro.
E da come gli occhi di Nik si illuminano, sorride capendo di aver fatto centro.

Gia un punto di inizio verso il percorso che la sua vendetta seguirà.
Conoscere la preda di cacciarla e poi ucciderla, così da distruggere pezzo per pezzo la mente di Alexander Sanders.

"Tutti in città conoscono la nomina della donna demone.
Mentre altri non credendo che sia una donna, la chiamano l'angel killer.
Un personaggio davvero particolare, che ha fatto parlare si se in pochi mesi, sopratutto per la sua destrezza sul ring e per il suo sguardo gelido e sadico.
Chi l'ha affrontata sul ring, giura di aver visto il suo sguardo diventare di fuoco, trasformarsi in un demone."

Carter scoppia a ridere, qui la situazione diventa ridicola.
Ora anche il paranormale si appiccica come una etichetta su questa donna.
Le persone sono davvero pazze o guardano davvero troppi film horror.

Ma invece l'amico rimane serio, sorseggiando dal bicchiere di cristallo, sicuro di quel che dice.
Di quello che lui stesso ha visto, avendo assistito a un suo incontro proprio in un loro locale, curioso e anche lui scettico sulla nomina della donna.

"Tu ridi, ma io l'ho vista.
Non dico che quella donna è un essere soprannaturale, ma che ha una fiamma sadica e folle che si accende quando combatte.
Una bellezza disarmante che imbambola i suoi rivali, che però cadono a terra a furia di colpi.
E i suoi occhi color del ghiaccio, sono solo la ciliegina sul suo sorriso sadico e quasi folle."

Carter ora è completamente serio, fidandosi ciecamente dell'amico, perciò sicuro delle parole che dice.

Non ha mai sentito parlare di una donna così, non credeva poteva esistere.
E invece esiste e Carter capisce che non sarà facile spezzarla, perché un anima folle non segue le leggi della fisica e della realtà.

"Se hai intenzione di avvicinarla, dovrai trovare un buon metodo.
Perché si dice che chiunque sia arrivato a pochi passi da lei, se ne sia andato con un proiettile nel petto, via da questa vita."

Carter sorride, il gioco si fa davvero interessante.
L'adrenalina gli corre in vena al pensiero di vendicarsi finalmente di Alex.
Ma anche all'idea di distruggere un essere che chiunque crede intoccabile.

Questa Kim è davvero una piacevole sorpresa, sospira di piacere per poi finire il poco liquido rimasto nel bicchiere.

"Trova più informazioni possibili su di lei.
Dobbiamo avvicinarla e trovare il modo di farla cadere e con lei sarà un domino che farà crollare Alexander Sanders."

E Nik si ritrova a ingoiare a vuoto, perché sa bene che una punta di follia sta diventando un seme che darà frutti velenosi nella mente dell'amico.

È la vendetta non è mai buona, è solamente un buon drink da bere.
Ingoiando veleno e rimpianti

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top