capitolo 31 qualsiasi cosa sia

Questa sera ha messo un punto a questa storia.
Chiedendosi se anche tutto ciò che è stato nel mentre, finirà.

Salendo in macchina gira per ore la città, la notte ancora a fargli compagnia insieme ai troppi pensiri.
Mille strade da prendere, tragitti da intraprendere.
Ma alla fine una unica destinazione.
Lei...

Lei che è seduta al tavolo della cucina, con il telefono poco lontano in attesa di una chiamata o di un misero messaggio.
Invece niente di niente.

Sono passate ore da quando ha lasciato Perez ad Alex, tanto che l'alba tra poco sfiorerà il cielo.
Chiedendosi se è possibile che ci voglia tanto per fare fuori un uomo.

Che poi, che le interessa?
Lei la sua parte l'ha fatta, ora tocca ad Alex, dopo di che tutti torneranno alla propria vita.
Già, questa sera tutto finirà, è forse questo a renderla tanto irrequieta?

E se qualcosa è andato storto?
Se gli uomini di Perez l'hanno seguita?
E se Alex ora fosse gravemente ferito o in pericolo?

Ecco il secondo motivo del suo nervoso, l'idea di saperlo nei guai o persino morto.

L'orologio schiocca le 4, con il rumore delle lancette che segnano i secondi e i minuti.
La mano che scorre ripetute volte nei capelli, la sigaretta ormai consumata che si accavalla agli altri mozziconi nel posacenere.

Il silenzio assordante in casa, la consapevolezza che Jek e Sara stanno dormendo già da qualche ora, indisturbati dal continuo camminare avanti e indietro di Kim, grazie ai muri insonorizzati.

Sta per accendersi l'ennesima sigaretta, quando un paio di colpi sbattono sulla porta di casa, fermando l'accendino a mezz'aria.

Il primo pensiero va a chiedersi chi sia alla porta a quest'ora.
Ma il dubbio che possa essere lui, gli ruba parecchi battiti.

Si avvicina lentamente, spianato dallo spioncino, trattenendo il respiro.
È lui...

Apre la porta, lasciandolo entrare senza dire una parola, con solo il rumore della porta che si chiude alle sue spalle.

Entrambi si sono scambiati di abito, spogliandosi dal sangue e dallo schifo che hanno toccato stasera.

Alex ha ancora i capelli umidi, sicuramente a causa di una doccia veloce, vestito con un semplice jeans e maglietta.
Senza addosso nessun traccia di ciò che ha fatto se non un leggero alone nello sguardo.

Lo stesso che osserva Kim dalla testa ai piedi.
I capelli liberi, in disordine a coprire i capezzoli nudi sotto una semplice maglia a mezza manica, mentre i leggings neri aderiscono perfettamente alle sue lunghe gambe.

"L'ho torturato.
Gli ho tagliato dita e lingua, massacrandolo di botte, fino ad ucciderlo con un proiettile in fronte."

Confessa tutto Alex, mostrandosi a lei sporco di sangue e polvere da sparo.
Sincero con lei, come non lo è con nessun altro, nemmeno con se stesso.

"E mi è piaciuto.
E non provo nessun rimorso."

Si avvicina a lei, sfiorandole la guancia, sospirando quando lei non si sposta dal suo tocco.
Da lì sale all'orecchio perdendo le dita tra i suoi capelli corvini.
Stringendo leggermente sulla cute, avvicinandola a se  portando i due visi a uno spazio soffocante.

"Ho girato la città per ore prima di venire da te.
Terrorizzato all'idea del disgusto che avrei visto sul tuo viso.
Della tua repulsione verso il sangue che è colato sulle mie mani."

E sospira quando la mano di Kim gli accarezza la guancia fino a solleticare la nuca, avvicinandolo ancora di più a se.

Le labbra che tremano ad entrambi, cullati dal silenzio che infesta la casa.
Due anime tormentate che tornano a casa, leccandosi e curandosi i lividi e le ferite.

"Hai girato ore prima di venire da me.
Perché ci hai messo tanto?"

E tutto scompare, il sangue viene lavato via, le colpe muoiono sulle labbra di lei.
In un bacio che fa cadere le maschere spogliandosi dalle bugie con cui hanno convissuto per anni.

Le mani di Alex che si spostano sui fianchi di lei, mentre le bocche non vogliono lasciarsi, si consumano come benzina sul fuoco.

I loro corpi si cercano come se non avessero altro scopo che questo, una colluttazione irrazionale, folle quanto essenziale.
E il bacio perde libidine e ingenuità.

Le mani di Alex scendono fino alle cosce di lei  stringendole e alzandola di scatto.
Kim sussulta sulla sua bocca, stringendo di istinto le gambe sui suoi fianchi.
E si lascia andare a dolci gemiti nel contato delle loro zone intime ed eccitate.

"Se vuoi che mi fermo, dillo ora altrimenti poi non ne sarò capace."

La prega lui, con il respiro in affanno e le mani che tremano.
Non sa come ci sono arrivati a questo punto e desidera solo averla fino in fondo.
Ma sa anche che Kim non è come le altre, sente che trema tra le sue mani, la vede la confusione nei suoi occhi cristallini.

E si, Kim è confusa, non sa come sta succedendo.
Ma qualsiasi cosa sia, si sente così viva tra le sue mani, così bene con la bocca sulla sua.
Non ci vuole rinunciare, anche se questo sollievo durerà solo una notte o persino solo poche ore.

Non sa quali parole usare, se basterebbe annuire o dire si.
Cosi, gli risponde baciandolo, stringendosi a lui, dimostrandogli quanto lo desidera.
Qualsiasi cosa accadrà domani.

La bocca di lei è peccato,  non ha innocenza nella lingua che cerca la sua, le sue mani sono avida tra i suoi capelli corti mentre stringono la cute avvicinandolo più possibile a lei.

La schiena di Kim sbatte contro il muro, con un doloroso piacere che geme tra le loro bocche.
Mentre le mani di Alex salgono sui fianchi scivolando sotto la maglia, fino ad arrivare a sfiorare la pelle morbida del suo seno.

"Cazzo Kim, sei bellissima."

Continua toccarla, a stuzzicare leggere il capezzolo già turgido, per poi stringere il seno in una presa aggressiva da togliere il fiato.
Il tutto un alternare di tocchi leggeri e aggressivi, che mandano fuori di testa Kim.
Assuefatta, persa nel piacere che le mani di Alex sul suo corpo, e la bocca sul suo collo, le stanno accendendo dentro.

La parte razionale, calcolatrice e fredda si è addormentata sulla porta di casa quando lui è arrivato.
Ora kim è un groviglio di sensazioni e istinti quasi animale.
Tanto che è lei stessa a sfilarsi la maglietta con la voglia di avere più pelle da condividere e Alex alla vista del suo corpo perfetto non trattiene un ringhio, spingendola contro il muro e facendole ven sentire l'erezione dolorosamente piacevole.

Ma, c'è un problema.
Alex si ferma di colpo, lasciandola nuda dei suoi baci, tremante addosso a se.
Si ricorda che non è l'unico uomini casa.
E nonostante Jek sia suo fratello, gli incendia le vene pensare che potrebbe vedere Kim in questo stato.

Non solo per il suo seno nudo che sobbalza a ritmo dei loro respiri, ma soprattutto per il viso di lei.

Gli occhi lucidi e pieni di desiderio, le guance leggermente arrossate, le labbra umide e gonfie per il loro continuo baciarsi.
Una versione sexy e lussurioso di Kim che nessuno deve vedere.
Nessuno.

"Andiamo in camera tua."

La lascia tornare con i piedi a terra, salendo velocemente le scale verso il piano superiore.
Ma stare separati e buoni è impossibile.

Ad ogni due passi, Alex cerca la sua bocca, le sue mani sentono il bisogno di toccarla, rendendo il tragitto una lenta passione che si consuma in ogni punto di questo corridoio.

Arrivati davanti alla camera di lei, ormai entrambi hanno perso la ragione e il controllo.
E Kim si ritrova di nuovo con le cosce strette ai fianchi di alex e la sua bocca sul seno.

Si porta la mano alla bocca  trattenendo i gemiti che la bocca calda di lui e il freddo della porta sulla schiena le provoca.
Mai nella sua vita si è sentita così viva, mai ha sentito il suo cuore battere cosi forte da dar l'impressione di voler uscire dal petto.

E Alex è nello stesso pietoso stato, è una prima volta anche per lui che mai prima d'ora a desiderato con tanto ardore il corpo di una donna.
Il seno di lei è fresco e morbido, perfetto nella sua mano come anche il suo capezzolo nella sua bocca, mentre l'erezione pulsa nei jeans troppo stretti.

Torna a baciare la sua bocca, con un braccio che la sostiene sotto al sedere, mentre la mano libera finalmente apre questa fottuta porta.

È la prima volta che alex si ritrova nella stanza di Kim.
E potrebbe osservare il suo ordine maniacale, il gelo di una stanza impersonale e vuota di qualsiasi foto o segno che qualcuno ci viva.
Potrebbe pensare quanto questa stanza la rispecchi perfettamente, ma sinceramente in questo momento non gliene frega nulla.

Ha occhi solo per lei, per il suo corpo che si adagia sulle lenzuola nere, diventando un quadro perfetto nel cotrasto della sua pelle bianca e il nero della stoffa.

Ma a renderla perfetta e l'inchiostro che le ricopre il corpo, gli occhi per la prima volta vivi nonostante conservino il dolore del ghiaccio, i capelli sciolti e liberi a confondersi sul cuscino nero.

E la bacia ancora, mai sazio di rubarle il respiro, di ingoiare i suoi gemiti e ansimi.
Mentre le mani la spogliano dei gli ultimi vestiti, fino a lasciarla nuda su questo letto.
Spoglia di pudore e vergogna, fragile e tremante come Alex non l'ha mai vista prima.

E si allontana da lei, spogliandosi anche lui di tutto, persino della sua prepotenza e arroganza.
Con lo sguardo su di lei, su ogni tatuaggio che le macchina la pelle da quelli più grandi a quelli più piccoli, con il desiderio di conoscerli tutti, di memorizzare ogni loro dettaglio e particolare a fuoco nella testa.

Con solamente i box addosso, le allarga leggermente le gambe, posandoci le ginocchia, con sguardo fisso su di lei, pronto ad allontanarsi appena lei gli chiedere di farlo.
Chiedendosi a cosa è dovuta questa premura, trovando la risposta in lei.

Lei che è ansimante su questo letto, che trema e lo guarda supplicando di avere pietà di lei.
L'ha vista combattere, curare una ferita, portare avanti un piano di rapimento senza smuovere un sopracciglio.
Mentre ora trema e i suoi occhi lucidi e luminosi si accendono di passione ma anche di paura.

Negli occhi di Kim legge la paura, la stessa che mai ha visto nemmeno lontanamente sfiorarla.

E si prende cura di lei, rispetta ogni centimetro della sua pelle, baciandole le labbra, il collo e la spalla, senza pesarle mai con il proprio corpo.
Con le braccia che tremano per la posizione di peso, mentre la bocca respira la sua pelle, lasciando una scia di saliva e fuoco tra i seni di lei, su ogni macchia di inchiostro che le  ricopre cicatrici e pelle..

E scivola ancora più giù, sorridendo per l'ennesima sorpresa, un piccolo gioiello di brillantini e acciaio che le decora l'ombelico.
Ci passa la lingua sopra, giocandoci con la lingua e i denti, facendola gemere oscenamente e senza pudore, soprattutto quando la mano scivola tra le cosce senza che la bocca lasci il piccolo diamante.

"Cazzo Kim."

Sussurra in modo quasi incomprensibile data la bocca occupata, quando sente la carne della sua intimità.
Quanto è calda, contrariamente dal resto del corpo sempre freddo, quanto è bagnata e pulsante.

La bocca di lei che continua a sporcarsi di gemiti osceni, mentre le dita di lui la toccano e si bagnano di lei.
Fino a trattenere il respiro quando le infila con gentilezza e calma un dito dentro.

All'inizio il fastidio la spinge a chiudere le cosce, smuovendole il viso in una smorfia contrariata, che alex nota subito, pensando che la donna è da molto che non ha rapporti sessuali e perciò rigida e sensibile.

Cosi torna con la bocca sui suoi capezzoli, coccolandoli in modo alternato e stranamente dolce.
Il dito dentro di lei rimane fermo, mentre le altre dita della stessa mano le stimolano il clitoride in una leggera carezza.

E Kim si lascia nuovamente andare al peccato, il suo corpo risponde di istinto al tocco di Alex bagnandosi e tremando spasmi di piacere.
Il dito dentro di lei si muove piano, lasciandola abituare l'intrusione, toccando le sue pareti e i suoi punti più intimi.

"Alex."

Geme, gettando benzina sul fuoco, alimentando qualsiasi cosa sia esplosa in questa casa.
E le dita che diventano due, la bocca che le mordicchia il seno, i fianchi che si muovono volontariamente verso di lui, assecondando gli affondi.

E Alex non ha mai visto nulla di tanto erotico.
Lei stringe tra i denti la sua stessa mani, cercando di soffocare i propri gemiti.
Il suo corpo che viene invaso dal piacere attraverso fremiti e scosse che le imperlano la pelle di sudore, mentre si muove assecondando le sue dita dentro di lei.

Le arriccia, facendole scappare dalla bocca un verso osceno che lo incanta, lo stordisce, accende il lui il desiderio di sentirlo ancora.
Continua  a muoverle sempre più veloce, con il pollice a stimolarle il clitoride, e il viso sollevato verso di  lei  per non perdersi nemmeno un secondo del suo piacere.

È una prima volta per entrambi.
Alex non si è mai dedicato tanto a dare piacere a una donna, essendo in realtà molto egoista a letto.
Eppure con Kim, lo farebbe tutta la notte pur di continuare a sentire il suo corpo gemere e godere, anche mettendo e rinunciando al proprio piacere carnale.

E Kim...
Lei prima di stasera non sapeva nemmeno cosa fosse il piacere, non sapeva che un tale fuoco esistesse e che il suo corpo ci si fondesse con tanta confidenza e semplicità.
Si lascia andare alle nuove sensazioni, si affida alle mani di lui, spogliandosi di qualsiasi corazza, nuda e indifesa al piacere che sente esplodere nel suo ventre.

E gli occhi spalancati di alex nel vederla chiudere gli occhi, gridare il suo nome e lasciarsi andare al piacere di quello che Alex non sa essere il suo primo orgasmo.
Una visione paradisiaca quanto infernale.

Le dita bagnate che vengono sfilate da dentro di lei, lasciando che una scia umida le bagni l'interno coscia.
La sensazione di non poter più aspettare, rischiando di esplodere nei propri boxer senza nemmeno toccarsi.

"Hai un preservativo?"

Chiede in affanno, sentendosi un po' in colpa di metterle fretta mentre la vede ancora riprendersi dal piacere che la scombussolata.
E quando la vede negare con il capo si maledice per aver lasciato il portafoglio, con dentro il preservativo, in macchina.

Sta quasi per bestemmiare contro se stesso, pronto all'idea di doversi fare una doccia fredda o darsi piacere con la mano.
Quando la voce tremante di lei gli arriva in mezzo alle gambe come un brivido di piacere.

"Ma prendo la pillola, quindi se sei pulito.
Puoi ecco...
Io..."

Balbetta come mai la vista fare, mostrando una fragilità e una innocenza che stona terribilmente sulla donna che si è sempre mostrata.
Infondendo in Alex l'idea che questo suo lato delicato lo mostri solamente a lui.

Ma a parte la sorpresa per l'aspetto della sua voce, sono le parole di lei a annientare ogni suo freno inibitorio.
L'idea di muoversi dentro di lei senza il fastidio del lattice o di qualsiasi corpo estraneo.

E si posiziona meglio su di lei, accompagnando le gambe sui suoi fianchi e scendendo con il viso su quello di lei, nonostante il braccio teso e quasi dolorante per il peso con cui ci si appoggia.

"Ti prego, fa piano."

Sussurra lei sulla sua bocca, togliendogli un battito.
L'idea che non abbia rapporti da molto che si concretizza insieme alla folle idea che per lei sia la prima volta.
Una follia che in realtà è la verità.

Ed è panico, e la paura di rovinare tutto, di non essere all'altezza.
Una insicurezza che mai la caratterizzato, mostrandosi anche lui fragile e indifeso agli occhi di lei.

Tra queste lenzuola due guerrieri nudi di armature e armi, vestiti solo di insicurezze e paura.

Questa è Kim ha dargli coraggio, accarezzandogli la guancia e avvicinandosi il proprio viso al suo, baciandolo.

Un mix tra paura e passione, un drink che da alla testa e colpisce lo stomaco.
Il coraggio che cercava Alex e che lo spinge a entrare dentro di lei.
Entrambi trattengono il respiro.

Kim non riesce a trattenere la lacrima che le segna il viso, mentre il dolore della carne che viene spezzata le toglie il respiro.
Ci mette un po ad abituarsi, nonostante alex sia gentile e vada piano dandole tutto il tempo di abituarsi, nonostante veda le sue braccia tese tremare dalla voglia di spingersi con tutto se stesso.

Ma Alex non trema solo per questo.
Stare dentro di lei è una benedizione, una sensazione di benessere mai provato prima.

Lo accoglie stringendolo dentro di sé, calda e bagnata lo cura da ogni livido del passato, insegnandogli  cose davvero la passione.

E rimane fermo, raccogliendo con le dita questa  lacrima  crudele, baciandole in una silenziosa promessa che  presto passera.
Rimane fermo, schiavo di lei, di qualsiasi cosa decida di fare.

"Vuoi che mi fermo, che mi tolgo?"

Chiede con voce spezzata, mentre continua ad assaporare la sensazione di essere dentro di lei, di essere vivo e stretto in lei.
E può solo sospirare quando la vede negare con il capo e prendere i lunghi respiri che ha trattenuto fino ad ora.

Timida è lei a muoversi lentamente, abituandosi al dolore che pian piano sta diventando un leggero fastidio, spalancando gli occhi verso il viso di lui quando lo sente gemere per i suoi dolci movimenti.

E continua a muoversi Kim, incantata dell'effetto che ha su di lui, una strana soddisfazione nel sapere che gli sta ridando il piacere che lui le ha donato poco prima.
E Alex non ce  la fa più.

Si solleva leggermente, accarezzandole il seno, la pancia, i fianchi fino ad arrivare alle cosce che stringe spingendole a tenersi con più forza a lui.
Muovendosi a un ritmo lento ma regolare dentro di lei.

Con lo sguardo fisso sul viso di lei, studiandone ogni espressione, volendo immortalare nella propria mente ogni attimo di questa notte.
Finché non la vede finalmente chiudere gli occhi e inarcare la schiena, segno che finalmente il fastidio è diventato piacere.

E si lascia andare in lei, spinge fino in fondo, rubandole il respiro.
E le accarezza la pelle, stringendo il seno e baciandola scambiandosi ansimi e gemiti.

Le parole non servono, sono superflue mentre i loro corpi si cercano e si donano piacere e calore.
Le mani di lei sopra la testa tenute ferme dalle mani di lui che intreccia le loro dita, mentre le spinte si fanno sempre più veloci e forti, vicini al piacere che raggiungeranno insieme.

E sono occhi negli occhi, scambiandosi baci feroci e delicati, entrambi con le armi gettate a terra.
Senza sapere come ci sono arrivati a questo, qualsiasi cosa sia, se sesso o qualcosa di più.

Ed entrambi si muovono, andando incontro alle spinte dell'altro, fino ad esplodere, insieme e gridando i loro nomi.
Liberarsi dentro di lei, sentirla stringersi al suo cazzo mentre pompa dentro di lei, e6la sensazione piu sporca e passionale che abbia mai provato.
E per Kim è  lo stesso.

È la sensazione di sentirsi piena, di illudersi che quei vuoti nella sua anima non esistono.
Di sentirsi vittima della passione di lui, eppure tanto regina nelle cure delle sue mani.

E rimangono su questo letto, uno di fianco all'altro, addormentandosi senza abbracciarsi o altre strane smancerie.
Come se fosse stato solo sesso.

Ma comunque, qualunque cosa sia, ha rubato loro il respiro donandogli pace anche se poche ore.
Poi, cosa sia, i due non vogliono saperlo...

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