capitolo 11 sicura di sé.
Il mattino dopo, Kim è già in piedi alle 9:00 del mattino.
A prepare il caffè mentre pensa alla serata precedente.
In realtà non è andata male, se non fosse per il doppio scontro con Alex.
Di non aver preso i soldi della vincita, poco gli interessa.
Aver reso felice Sara, vale più di qualsiasi cosa.
Ed è proprio sulla biondina che i suoi pensieri si concentrano.
Sullo spiacevole incontro che ha avuto con quell'ubriacone.
Se davvero Sara vuole essere presente nel suo mondo e in quello di Jek, alcune cose devono cambiare.
L'odore del caffè che scoppietta nella caffettiera, si espande in tutta la cucina.
Tanto da far sorridere Sara, almeno finché non vede che è Kim ad averlo preparato.
Rimanendo sorpresa.
Per Sara è normale essere già in piedi, nonostante oggi abbia il giorno libero al locale, poiché ormai abituata a svegliarsi presto.
Anche se stamattina si è preso il lusso di dormire un po' di più.
Mentre per quanto riguarda Kim, è la prima volta che la vede sveglia di mattina.
Anche se ieri sera sono tornate a casa verso mezzanotte e non verso le 3-4 come le altre sere.
"Buongiorno biondina"
Le sorrise Kim, porgendole il caffè.
E Sara inizia seriamente a preoccuparsi dell'improvvisa cordialità e dolcezza di Kim.
"A cosa devo tanto gentilezza?"
Chiede senza timore, sedendosi e accettando volentieri il caffè.
Diventando anche lei una sorpresa per Kim, che di ritrova a sbuffare ed alzare gli occhi al cielo.
In questo periodo sta vedendo la sicurezza di Sara crescere giorno per giorno e forse ha un po' di nostalgia di quando la biondina aveva timore di lei.
Mentre ora la guarda negli occhi in modo rilassato e tranquillo.
"Sempre prevenuta Sara, se devi rimanerne tanto sorpresa, vedrò di evitare."
Sbuffa ancora, sorseggiando con calma il caffè.
Lamentandosi ancora mentalmente quando la sente ridacchiare.
Ormai è fottuta, questa biondina non avrà più timore di lei.
O forse sì...
"Sbrigati con il caffè e poi corri a prepararti.
Tra mezz'ora usciamo.
E mettiti qualcosa di molto comodo."
Ed ora è Kim a sorridere, natando una scintilla di terrore negli occhi di Sara.
La vede bere il caffè tutto d'un fiato, rischiando di strozzarsi.
Per poi correre al piano di sopra per togliersi quell'orribile pigiama con gli orsetti e mettersi qualcosa di decente.
Naturalmente Sara non sa il motivo o la destinazione di questa uscita.
Ma è curiosa di sapere cosa ha in serbo per lei e sa perfettamente di doversi sbrigare, altrimenti la lascerà qui.
Kim invece finisce il caffè con calma, essendo già pronta se non per le scarpe già pronte vicino alla porta.
Perciò mentre Sara corre come una disperata dalla camera e il bagno, e viceversa, con uno spazzolino in bocca.
Kim posa le tazze nel lavandino, si accende una sigaretta e si avvicina all'entrata per mettere scarpe e giacca.
Una volta pronta, si accende una sigaretta, osservando l'orologio sul polso.
Meno 10 secondi.
Non può e non vuole nascondere il sorriso nel vedere la biondina correre per le scale, rischiando più volte di inciampare nei suoi stessi piedi.
In compenso è puntuale davanti alla porta di casa.
Anche se con il fiatone e un po' di dentifricio all'angolo della bocca.
"La prossima volta potresti per favore avvisarmi il giorno prima o almeno darmi qualche ora.
E non farmi correre come una pazza."
Kim si limita a prendere un fazzoletto e a pulirle la bocca, per poi darglielo in mano.
"E poi?
Dove sarebbe il mio divertimento."
Non le resta che seguire la corvina verso la macchina, con la consapevolezza che questo lato di Kim non cambierà mai.
Il suo bisogno di tenere tutto sotto controllo, non scomparirà mai.
La musica nell'abitacolo è lieve, fa appena di sottofondo.
Mentre Kim decide che è finalmente l'ora di parlare.
"Vuoi fare parte di quel mondo?
Partecipare alla vita che hai scoperto ieri sera?"
Una domanda a bruciapelo che forse Sara si aspettava.
Anche perché è un pensiero fisso da quando è tornata ieri sera.
Vuole davvero fare parte di quel mondo pericoloso?
Rischiare la prigione e più importante la vita?
"Si."
Si, vuole fare parte della vita di Kim.
Conoscere questa donna fino in fondo, scoprire altri lati di lei ancora misteriosi.
E magari, trovare un modo per avvicinarsi a Jek, anche se questo non lo ammetterà mai, nemmeno a se stessa.
Ha pensato molto anche a lui, al vesto che ha fatto di nasconderla dietro di sé.
Alla sua maglia strette nelle mani, nella sensazione di essere al sicuro.
Di stare bene nella protezione di lui.
E poi non può negare di aver pensato a quanto fosse bello.
A quanto gli doni quel maglione leggere e tanto aderente da far risplendere i suoi addominali e i bicipiti gonfi e muscolosi.
Per non parlare del sorriso divertito che aveva mentre entrambi guardavano Kim e Alex discutere.
Un sorriso splendido e bello quanto i suoi occhi colore Nutella.
Una tenzanzione per una golosa come Sara.
"Bene.
In questo caso dobbiamo chiarire alcune cose."
Kim non aveva dubbi che Sara avrebbe detto di sì.
Ma doveva esserne sicura.
Il traffico la costringe a rallentare, abbassare la marcia fino a fermarsi.
Un po' scocciante, ma almeno avrà il tempo di parlare.
"Se vuoi farne parte, ci sono delle regole da seguire.
E dei cambiamenti che devi fare."
La questione delle regole è scontata.
E la parte del cambiamento che preoccupa Sara.
Cosa dovrà cambiare?
I suoi modi di fare?
Il suo linguaggio?
Il suo modo di vestire?
Non osa chiederei mentre la marcia riprende a un passo abbastanza veloce.
Nel completo silenzio di entrambe.
Sara sposta l'attenzione fuori dal finestrino, osservando la città che conosce da tutta la vita con occhi nuovi.
E questo il cambiamento che dovrà affrontare?
Dovrà imparare a vedere la realtà che davvero la circonda?
Si impegna a guardare ciò che vive intorno a lei , per la prima volta a testa alta.
Dimenticando che fino ad oggi a sempre camminato con lo sguardo fisso sui suoi piedi.
Sul marciapiede che la portava da casa a scuola, dal locale al negozio poco lontano, dal locale alla scuola dove svolge i corsi serali.
Per tutta la vita ha camminato a testa bassa, sotto insegnamento dei genitori.
Che gli ripetevano ogni volta che usciva la stessa cosa.
"Non vedere, non sentire e non parlare.
E andrà tutto bene."
Ecco come ha sempre vissuto fino ad ora.
Camminando a sguardo basso, facendosi i fatti propri.
Ed ora finalmente alza la testa e vede troppe cose che non ha mai notato prima.
Quelle scarpe appese sul palo della luce, ci sono sempre state?
Quel barbone che chiede l'elemosina, da quando vive qui?
Quei due ragazzi che litigano e tirano fuori i coltelli, li ha già incontrati prima?
Apre gli occhi per la prima volta su questa città.
Sentendo un brivido salirle lungo la schiena, fino a stringerle la gola in un sospiro.
Non ha il tempo di analizzare i sentimenti che prova, perché la macchina si ferma.
Davanti a una palestra anonima, che non ha mai notato prima.
"Siamo arrivati."
Senza dare ulteriori spiegazioni, Kim scende dalla macchina.
In un muto invito a seguirla.
E Sara, ancora una volta la segue ad occhi chiusi.
Fidandosi ciecamente della donna che le sta rivoluzionando la vita.
Appena entrano all'interno dell'edificio è istinto nascondersi dietro a Kim.
Nascondersi dalla decina di uomini che si stanno allenando all'interno della palestra.
Chi contro un sacco, chi sugli attrezzi altri su un ring in coppia.
Perché si trovano qui?
"Kim.
E sempre un piacere vederti.
Anche se è la prima volta che ci fai visita per un buon giorno."
Sara sente bene Kim sbuffare mentre un ragazzo biondo le parla avvicinandosi a loro.
"Di mattina la tua allegria esagerata mi da la nausea.
Davvero, zucchera meno il tuo caffè e correggilo con un po' di wisky."
Sara nota che tra i due c'è un minimo di confidenza.
Anche perché il biondo invece di offerdersi, scoppia a ridere, rubando un sorriso anche a lei.
Un semplice sospiro, che attira subito lo sguardo del biondino.
"Vedo che sei in compagnia, non l'avrei mai detto dato la tua grande capacità di socializzare."
Questa volta a Sara scappa una risata, chiarendo che i due si conoscono abbastanza bene.
Anche se l'associalita di Kim non è poi un segreto così grande.
"Stiamo parlando da due minuti e ho già voglia di spaccarti la faccia.
Mi farei due domande se sono fredda io o sei irritante tu."
Nonostante la minaccia, Kim si mostra abbastanza tranquilla.
In realtà sembra persino divertita.
E la sente di nuovo sbuffare quando un altro ragazzo si avvicina a loro.
Un ragazzo brunetto dalle spalle larghe e alto il doppio della piccola Sara.
Ma nonostante l'aspetto da duro, Sara non è intimorita.
Forse perché il ragazzo sorride cordiale, senza guardarle dalla testa ai piedi come invece molti altri.
"Buongiorno Kim, sempre di buon umore come sempre."
Anche lui sembra avere un minimo di confidenza con Kim.
E ciò accentua la domanda principale di Sara.
Perché l'ha portata qui?
"Bene ora che ci siamo tutti e abbiamo chiarito che mi state sul cazzo.
Possiamo parlare di cose serie."
Kim si sposta, esponendo completamente la biondina allo sguardo di tutti.
Facendole arrossire le guance.
"Sara ti presento Cicciobello uno e Cicciobello due.
Cicciobelli lei è Sara e il motivo per cui siamo qui."
I tre nominati si guardano in faccia trattenendo una risata.
In realtà Kim ha già usato questi nomignoli.
Ma fanno ridere come sempre, soprattutto Sara che li sente per la prima volta.
"Cicciobello non mi dispiace, ma preferisco il mio vero nome.
Mi chiamo Luca."
Il biondo le porge la mano con gentilezza e Sara la stringe con piacere.
Sentendosi finalmente a suo agio, nonostante abbia molto sguardi addosso.
E scontato che non sono abituati a vedere molte donne in questa palestra, se non nessuno.
Ma un po' di contegno ragazzi.
"E io sono Mark.
È un piacere conoscerti e soprattutto chiederti che trucchetto hai usato per conquistare Kim"
Sara stringe anche la mano del brunetto, ridacchiando davvero felice di conoscerli.
"Il piacere è mio.
Io sono Sara e sono il motivo per cui siamo qui.
Anche se non so quale sia."
Cosi, Kim si ritrova tre sguardi curiosi e confusi.
In attesa di capire cosa ha architettato la sua mente.
"Semplice, i ragazzi ti insegneranno l'autodifesa.
Naturalmente a pagamento."
Lo sgomento dei tre è pura soddisfazione per Kim.
Che legge in quegli occhietti troppe domande, soprattutto negli occhi della biondina.
Ma lei vi deve arrivare da sola.
Se vuole fare parte di un mondo pericoloso deve imparare a difendersi.
È semplice.
"Chiarendo che per noi va bene e non c'è nessun problema.
Ma perché dovremmo farlo noi, se tu vi hai messo tutti al tappeto.
Insomma potresti farlo direttamente tu."
Gli dice semplicemente Luca, anche lui finito sul ring contro di lei.
Ed è vero, Kim si è ritrovata a combattere con tutti quelli che sono presenti nella sala.
Anche con il terzo socio, Marco, che oggi non vede presente.
E Sara.
Be, lei semplicemente rimane a bocca aperta.
Ha già sentito in giro che lei è forte ma non si aspettava che avesse combattuto contro tutti questi ragazzi.
Kim le posa una mano sul mento, facendole chiudere di botto la bocca.
"Chiudi la bocca Sara, rischi di ingoiare mosche."
La prende in giro, facendo ridere un po' tutti, anche lei.
Per poi rivolgersi a tutti gli altri.
"Che siete delle schiappe rispetto a me lo so.
Ma non è un compito che posso svolgere.
Una cosa è combattere, una cosa è insegnare.
In questo, voi saprete aiutarla."
Ed ora?
Esattamente che si aspetta da lei?
Sara titubante fa un passo indietro, non capendo cosa fare.
Non avendo il coraggio di buttarsi così in mezzo a tutti quegli uomini.
Ed è talmente sincera dentro, che per Luca è facile leggerle dentro.
Capire il disagio e un po' la paura di ciò che sarà.
Come vedere un agnellino che viene gettato in una gabbia di lupi.
"Perché non le mostri qualcosa Kim?
Sono sicuro che la nostra piccola Sara ha solo bisogno di ambientarsi un po'."
Sara alza il viso verso di lei, trovandosi addosso già il suo sguardo.
Kim capisce che ha bisogno di una piccola spinta.
Di non aver paura di questi ragazzi che ora la guardano curiosi.
Perciò sospira, togliendosi la giacca, rimanendo con una maglia a mezza manica viole e un leggings nero.
La sua solita tenuta da palestra.
"Chi sale con me?"
I due ragazzi si guardano, forse facendo mentalmente pari o dispari per chi dovrà subire un combattimento con lei.
Non che sia stata pericolosa per la salute negli altri incontri, non ha mai ferito o rotto qualche osso a nessuno.
Ma comunque qualche livido se lo ricordano ancora.
Alla fine si fa avanti Mark, per una semplice ragione, adora combattere con lei.
Poiché, nonostante i lividi, e l'unico contatto fisico che ha con lei.
E no, la cotta verso la corvina non gli è passata.
"Ho proprio bisogno di sgranchirmi un po'.
Forza Kim, vediamo se questa volta riesco a buttarti giù.'
I due sfidanti sorrido andando verso il ring, seguiti da Sara e Luca che sono pronti a godersi lo spettacolo.
Come molti altri nella palestra, che continuano ad allenarsi, mentre con la coda dell'occhio spiano la situazione sul ring.
"Mi raccomando, vacci piano."
Urla Luca una volta che i due sono saliti sul ring.
Sedendosi comodo su una panchina sotto al palco, affiancato da Sara.
"Tranquillo amico, non le farò male."
Risponde Mark, togliendosi la felpa rimanendo con una maglia a mezza manica che si stringe sui bicipiti gonfi.
Per poi fare un po' di riscaldamento, con Kim che fa lo stesso poco lontano da lui.
"Io parlavo con Kim."
Lo prende in giro Luca scoppiando a ridere per la faccia offesa dell'amico.
Strappando un sorriso anche a Sara.
"Stai tranquilla Sara, qui nessuno ti importunera.
Sia perché è una regola della palestra e anche perché nessuno vuole innescare la rabbia di Kim."
Sara si guarda intorno, riflettendo sulle sue parole.
Vede molti ragazzi che la guardano, ma rimanendo a distanza.
Mentre alcuni sembrano voler fare un passo verso di lei ma poi spostano l'attenzione su Kim e ci ripensano.
Ed è davvero strano vedere quanto una donna faccia paura a un intero gruppo di ragazzi.
Torna con l'attenzione su Kim, chiedendosi come sia possibile.
Il ragazzo davanti a lei è forte e molto muscoloso, in confronto al fisico morbido e più piccolo di lui.
Eppure Kim sorride, riscaldando il proprio corpo con movimenti sicuri e precisi.
Come fa una donna dal fisico meno muscoloso del suo avversario, a incutere tanto timore.
E Luca sembra leggerle nella mente.
"Non è solo la forma fisica a rendere forte una persona.
Nel caso di Kim, la sua tecnica supera qualsiasi muscolo gonfiato.
Per non parlare dello sguardo che ha durante il combattimento.
Alcuni ragazzi sono scappati già dopo il suo primo sguardo."
Attira completamente la sua attenzione.
Anche perché lo stesso ragionamento vale per lui, essendo fisicamente molto più asciutto degli altri.
Eppure Sara è quasi sicura che anche lui sia un bravo combattente.
Ma non osa chiederei nulla, pensando sia impertinente.
Perciò torna con lo sguardo sul ring, dove i due sfidanti sono pronti a combattere.
"Direi di mostrare solo qualche tecnica di difesa.
Giusto per darle un idea."
Decide Kim, anche se Mark dallo sguardo di lei non ci crede fino in fondo.
Perciò annuisce ma mentalmente alza la guardia pronto a qualsiasi evenienza.
Perché sul ring con Kim, bisogna aspettarsi di tutto.
In pochi secondi si ritrova a parare un pugno di Kim, incontrando con lo sguardo il suo sorriso.
Capendo perfettamente il suo gioco.
Azioni di autodifesa si, ma è lui a doversi difendere da lei.
Furbetta la ragazza.
I due iniziano a combattere, sotto lo sguardo sbalordito di Sara.
Kim si muove leggiadra colpendo e parando qualsiasi colpo.
Si muove sicura di sé, abbassandosi, appoggiandosi su un piede con tutto il peso su esso mentre la gamba libera colpisce diretta le caviglie di Mark, facendolo cadere.
Si rialza, sorridendo soddisfatta e finalmente Sara vede lo sguardo di cui parlava Luca.
Dietro a quelle due lastre di ghiaccio, vede un fuoco che arde fino alla sua anima.
Continua a combattere, diventando la protagonista di questo spettacolo, come se avesse le luci accese su di se.
I tatuaggi sulle braccia sembrano vivi attraverso i suoi movimenti.
Il ritmo del suo respiro è regolare e controllato, lasciando in balia chi la combatte e chi la guarda.
Mark prova di tutto per colpirlo ma Kim si muove veloce confondendolo e colpendolo.
Con una sicurezza tale da dare i brividi.
Ecco perché la chiamano la donna demone.
Ecco perché tutti ne sono terrorizzati.
La sicurezza che legge negli occhi di Kim si esprime nei suoi movimenti sicuri e letali.
Quasi vede la sua anima dannata risplendere sulla sua pelle, bruciare nel suo sguardo e nel suo sorriso sadico.
Mark riesce a colpirla con un pugno sul fianco, spingendo Sara a trattene il respiro portandosi un amano al petto.
Ma dura solo pochi secondi.
Poiché Kim si allontana con un salto all'indietro, fa un respiro profondo, uno solo.
E torna più forte di prima.
Una donna assicura di sé, che si muove come se fosse il centro del mondo, rialzandosi ogni volta che cade.
E forse questo il trucco di Kim?
Prendere forza da ogni colpo che riceve.
Credere fortemente in se, nonostante l'avversario che si ritrova davanti.
Nonostante l'avversita che deve affrontare.
L'incontro amichevole finisce e i due scendono dal ring, Mark co il suo solito sorrise felice.
Mentre Kim è la solita Kim annoiata, solo con la pelle un po' più arrossata e lucida per l'allenamento.
"Allora Sara, che ne pensi?"
Dopo aver bevuto un sorso dalla bottiglietta d'acqua, sposta lo sguardo su di Sara per la prima volta da quando è salita sul ring.
E quasi gli va di traverso l'acqua per l'espressione che ha la biondina.
Sara ha un sorriso da orecchio a orecchio peggio di quello di joker e la guarda come se fosse una dea.
Forse la piccola ha sbattuto la testa mentre lei era sul ring.
"Voglio iniziare subito.
E diventare forte almeno un decimo di quanto lo sei tu.
Si, ce la farò."
Inizia a saltare sul posto facendo ridere i due ragazzi e sbuffare Kim.
Ma non importa, Sara ha preso la sua decisione.
Diventerà più forte, più sicura di sé e Kim sarà fiera di lei.
Si, ce la farà.
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