capitolo 34 enigma
In villa Queen, nessuno sa come comportarsi.
Seduti sui divanetti, lo sguardo fisso nel vuoto e la gamba che nervosa non riesce a stare ferma.
Nessuno sa come reagire al messaggio di Stuart, anche se stringono i pugni con rabbia.
La porta di casa si apre e Kim entra tranquilla guardandoli stranita.
Sembrano attesa di qualcosa, l'aspettavo con tanta ansia, perché?
"Allora?
Che cazzo succede?"
Tutti rimangono in silenzio e pochi secondi dopo Camilla esce dalla porta della cucina con una ragazza alle sue spalle.
Appena si fa da parte, Kim deve correggersi, è una bambina di massimo undici anni con una coperta sulle spalle.
Kim ingoia a vuoto, osservando i vestiti che porta al disotto, pochi e poco coprienti.
"Io, non capisco..."
Sussurra la bambina guardandosi intorno con fare confuso.
Non c'è bisogno di un genio per capire perché si trova qui e perché è così confusa dagli uomini che non osano avvicinarsi.
Nella sua vita ha incontrato un diverso tipo di uomo.
Lei si stringe la coperta addosso e a Kim le si stringe il cuore, l'ennesimo angelo dalle ali spezzato.
Camilla e Stefano la stanno chiamando, le stanno chiedendo cosa fare, ma lei è persa a guardare la bambina.
Non guarda i suoi capelli ben curati, acconciati a bambolina.
Non guarda i suoi grandi occhi castani, senza luce e senza il ricordo di cosa è la spensieratezza.
"Kim."
No, lei osserva quei piccoli lividi sulle braccia e sulle cosce scoperte.
Le labbra spezzate da morsi di dolore e paura.
I segni di piccolo morsi sul collo e segni rossi di spugna passata troppe volte in alcuni punti del corpo.
"Portatela da Gemma, è lei che si occupa delle case famiglia.
Starà la finché non le troveremo un posto.
Camilla conosci il protocollo."
Visita, analisi, psicologa e servizi sociali pagati dalla associazione Elisabeth house, Camilla annuisce perché conosce bene questo protocollo, è uno dei suoi ruoli alla Elisabeth house.
Stringe la bambina a se e la porta via, le sorride cordiale ma purtroppo è solo una facciata per tranquillizzare la bambina.
Ha un lungo percorso da intraprendere e Camilla le starà affianco tutto il tempo.
Appena la bambina è abbastanza lontano, Cam sbatte con forza i pugni contro il tavolino e tutti gli altri si muovono agitati per la stanza.
Sono rimasti immobili per non spaventare quell'angelo caduto, ma ora sono bestie assetate di sangue.
Carter si prende il compito di essere razionale e di avvicina a Kim con un biglietto in mano.
Sa che potrebbe scattare, ma quando invece incrocia il suo sguardo legge solo tanta angoscia e tristezza, la gravidanza la cambiata tanto.
Il foglio è una lettera da parte di Stuart.
"Caro kiter, su via, non sono il tuo bastardo preferito?
Ti mando un regalo per il tuo compleanno di domani, sono in anticipo come al solito, ma almeno così domani potrai festeggiare.
Ti consiglio di scegliere un locale dove si mangia bene e di smetterla con quei cazzo di fumetti, finirai per vivere in una taverna.
Ci vediamo presto, buon compleanno.
Stuart."
Kim legge ad alta voce, scendendo con cura ogni parola, mentre la sua mente è già un meccanismo di calcoli e logica.
Questo è il messaggio più complicato che si sia trovata a risolvere, ma non è impossibile.
Con lunghe falcate si incammina verso il suo ufficio con i ragazzi al seguito.
Tira fuori subito carta e penna ed inizia ad annotare tutto ciò che può essere utile.
"Non sono un genio, ma sono sicuro che succederà qualcosa domani."
Kim annuisce d'accordo con Cam, la lettera dice chiaramente che la festa e domani.
Ma dove?
E cosa altro voleva dire Stuart con gli altri dettagli?
Annota "fumetti", "taverna", "mangiare bene", forse vuole indicare che la cena si terrà in una taverna.
"Prova a cercare tra le proprietà di Anderson una con una taverna."
Parla Jek verso Simon seguendo gli schemi che Kim sta scrivendo, ma lei non è convinta.
Sembrerebbe troppo banale e logica come risposte e ancora non capisce cosa c'entri il fumetto.
In un angolo segna Kiter come l'unione di Kim e Carter, forse l'unica cosa abbastanza sicura nel messaggio.
Taverna, fumetti, sente che queste due cose sono collegate e che insieme sono legate al mangiare bene.
Ma come?
"E se fosse una taverna in un fumetto, infondo le ha messe nella stessa frase."
Sussura Carter osservando come Kim scriva freneticamente più e più frasi per poi cancellarle, la sua mente è qualcosa di spettacolare.
Mentre gli altri fanno semplici deduzioni, lei scrive acronimi, strade, città che possono centrare con quella frase.
Taverna, fumetti, una taverna in un fumetto, la taverna di Bat man
Bat man.
Mangiare bene da Bat man, nomini dj ristoranti famosi nel fumetto di Bat man, qualcosa che chiunque conoscerebbe.
Ha detto che si vedranno presto, sono qui in città, un ristorante in città che c'entri con Batman.
"Forse la fumetteria sulla sesta, se non sbaglio ha aperto un bar di fianco."
Prova Jek cercando un collegamento, ma Kim nega con il capo.
Se Stuart ha scritto un messaggio così cifrato vuol dire che è tenuto sotto controllo, le hanno detto che la ragazza è stata consegnata al vecchio appartamento di un pedofilo che hanno fatto fuori mesi fa e che utilizzano come magazzino.
Un posto che solo loro e Stuart ne conoscono il vero utilizzo.
Perciò se è così controllato non avrebbe usato parole specifiche, ma superfuggi.
"Trovami personaggi e locali famosi nel fumetto di Batman."
Simon si mette subito a lavoro, cercando recensioni, articoli, il cast dei film e dei libri.
Mostrandoli sulla grande lavagna digitale davanti a Kim.
Locali a tema Batman come park room, kinopios e molti altri ma nessuno nel Bronx.
Passano così hai personaggi del fumetto.
Batman.
Barbara Gordon.
James Gordon.
Alfred Pennyworth.
Nightwing.
Catwoman.
Robin.
Joker.
"Fermo cazzo."
Grida Kim quando la schermata di ferma sulla immagina di joker.
L'aspetto gli ricorda qualcuno e anche il nome.
Ma chi?
Chi?
"Il pub del Glass.
Il proprietario ha una lunga cicatrice sul volto, per questo lo chiamano il joker."
Cazzo, Stuart si è dimostrato più furbo di quanto sembrava.
Quel locale e uno dei pochi che non è sotto la protezione della the Queen, il proprietario si è mostrato molto neutrale perciò è probabile che Anderson voglia cenare lì.
Ma fare una vera è propria festa li le sembra così stupido da parte di Anderson.
Basterebbe uno dei suoi uomini che lo vedono da fuori la vetrata e subito Kim verrebbe avvisata.
Ma se invece fosse una cena da portar via.
"Cam, tu e Nik mandate qualcuno a fare qualche domanda.
Voglio qualcosa di molto discreto, capire se ha grandi impegni per domani, ma non fatevi scoprire cazzo.
Dovete essere dei fantasmi finché non capiremo qualcosa di più."
I due vanno via velocemente e Kim torna a leggere la lettera deve esserci qualcos'altro, lo sente.
Lo passa a Simon dicendogli di metterlo sullo schermo, magari a dimensione più grande troverà cosa gli sfugge.
Hanno decifrato la seconda parte del messaggio.
Mangiare bene, fumetto, taverna, è quasi sicura che si riferisca al joker.
Si vedranno presto, vuol dire che l'incontro è qui in città, ma a ragion di logica non sicuramente nel ristorante del joker, Anderson non è così stupido.
Ingrandisce ogni parola, ogni virgola, ogni maiuscola.
Maiuscola, kiter è scritto in minuscolo e se non fosse l'unione tra i loro nomi?
Cancella quello che aveva scritto, sottolinea la parola kiter e bastardo.
Bastardo, un insulto, un dispregiativo, un cane non puro sangue, un incrocio.
Un incrocio.
"Cerca un incrocio di nome kiter."
Ma si è già pentita appena lo dice, nega con il capo, dopo la fatica che hanno fatto con la seconda parte del messaggio, non avrebbe mai messo il nome del posto così facilmente.
Mette un punto interrogativo dopo la parola incrocio, non è sicura ma potrebbe essere la soluzione alla parola bastardo.
Continua a concentrarsi su kiter.
Chiude gli occhi, nella sua mente sudivide la parola in lettere e sillabe, conosce a memoria le proprietà di Anderson ed è facile per lei incrociare le lettere finche non teova la risposta.
Figlio di puttana.
"Incrocio e retik, Anderson ha una proprietà a qualche kilometro dall'incrocio tra rekit e street dogo.
E li che sarà la cena."
Deve essere per forza così, ogni tassello della lettera prende senso e la sua mente è sicura che sia così.
L'incrocio di retik, mangiare bene e fumetti, joker, se la sua memoria non la inganna il locale fa anche servizio di catering.
Le serve solo la conferma da parte di Cam e Nik ma la sua mente è sicura e soddisfatta.
"Cazzo Kim, la tua mente è più veloce del mio link dakheraggio.
Fa quasi paura."
Sbuffa Simon, con un mezzo sorriso, affiancando alla lettera tutte le loro deduzioni.
E sulla carta combacia tutto.
Su una seconda schermata, affiancata alla prima con la lettera, Simon mostra una piantina a 360 gradi della villa.
Ogni entrata e uscita, ogni stanza e ogni corridoio, primo e secondo piano.
Al piano terra c'è un grande soggiorno e una cucina comunicante, se sono fortunati è lì che si terrà una cena.
Al secondo piano ci sono tre balconi, quello che interessa a loro è quello della lavanderia, nessuno guarda mai nella lavanderia.
L'immagine cambia leggermente, ora mostra il sistema di sicurezza e Kim sposta subito lo sguardo su Simon.
"Non farmi gli occhi da cerbiatto Kim.
Te lo disintegrò in meno di tre ore."
Presuntuoso del cazzo, il problema è che ha ragione a essere così sicuro di sé, non ha mai fallito.
E con un sorriso da stronzo si mette già a lavoro, lo finirà in meno di due ore e lo dirà a Kim, che sicuramente risponderà con una smorfia annoiata.
Niente gloria per il nerd.
Tornando seri, hanno il luogo, il sistema si sicurezza ma non sanno quanti uomini ci sono dentro.
Hanno bisogno di un sopralluogo, devono essere però invisibili e Carter l'ha già letta nel pensiero ed è con il telefono all'orecchio.
"Jek, voglio un sopralluogo della proprieta numero 16.
Voglio dei fantasmi."
Jek è il migliore in questo, conosce molte persone tra la posta, corrieri, tecnici della corrente elettrica, persone che un presuntuoso come Anderson non guarderebbe neppure in faccia.
Non resta loro che aspettare.
Simon si perde nel suo mondo di codici, Carter al telefono per iniziare a preparare il terreno di guerra e Kim tranquilla con matita e foglio ad elaborare più piani con piano B,C,D e Fan culo.
Ogni tanto Carter sorride nel vederla prendersi ogni tanto qualche secondo per accarezzarsi il ventre sempre più rotondo e succhiare un bastoncino di zucchero.
Lascia la stanza solo per andare a fumare fuori, dato che ormai e vietato a tutti fumare in casa.
Cosa che comunque non fanno da quando hanno scoperto la gravidanza di Kim.
Per fortuna qualche ora dopo cam e Nik fanno ritorno, seguiti da Jek.
Sono veloci i nobili del Bronx.
"Avevi ragione Kim, Anderson a assunto lo staff del joker per una cena domani sera."
Si pavoneggia Cam sedendosi, o meglio lasciandosi cadere sulla sedia in modo goffo, appoggiando i piedi sul tavolo.
Carter lo guarda con un sopracciglio alzato e un mezzo sorriso, è Kim che ha scoperto l'indovinello eppure lui si vanta come se avesse fatto tutto da solo.
Nik è dello stesso parere, infatti m ha con il capo spostandogli malamente i piedi dal tavolo.
A volte si sente l'unico normale.
"Gli abbiamo fatto una proposta che non può rifiutare, sarà dalla nostra parte.
Non ci tradirà, sa che Anderson non ha il potere per proteggerlo e nonostante la faccia buffa è abbastanza furbo da voler essere in debito con l'angel killer."
Kim è davvero tentata di fargli i complimenti.
Aveva pensato di seguire joker o lo staff, invece potranno entrare direttamente dall'interno, ottimo lavoro davvero ma non ha intenzione di fare crescere l'eco di nessuno così si limita ad annuire, tornando a scrivere sul foglio.
Simon è invece sconcertato.
"A loro annuisce, io invece distruggo interi sistemi di sicurezza, potrei entrare nella casa bianca e tu al massimo non mi mandi a fan culo.
Mi sento bistrattato."
Kim alza il viso dal foglio con un sopracciglio alzato e una espressione annoiata.
Il tutto mentre i ragazzi ridacchiano per la scena, senza dare un minimo di sostegno a Simon.
Hanno avuto un complimento, non diranno una parola per molto tempo.
"Hai finito con il sistema di sicurezza?"
Gli chiede ironicamente Kim, perché sa che non ha finito, facendolo sbuffare e tornare al lavoro senza aggiungere altro.
Jek, gli si avvicina consolandolo con una mano sulla spalla per poi passargli una chiavetta.
"Intanto abbiamo qualcosa degli interni."
centocinquanta foto appaiono sullo sfondo in formato piccolo e Simon avvia un programma che le apre una alla volta.
Foto che mostrano l'esterno della casa, qualche guardia all'interno e all'entrata che da direttamente sulla cucina.
Foto di movimento dietro alla finestra, anche lì qualche guardia.
Più le immagini susseguono e piu hanno la conferma che Anderson e li e che è lì che si terrà la cena.
Poi appare una foto fatta all'interno e Cam sposta stupefatto lo sguardo su Jek, in una muta domanda su come abbia fatto.
"Un paio di cameriere avranno un bonus molto sostanzioso sullo stipendio."
Bastardo, Jek è uno scarafaggio che riesce a infilarsi ovunque.
Le foto mostrano tutta la casa, fino ad arrivare a una foto di Anderson seduto comodamente sul divano, questa foto Kim la stamperà e la vuole sul comodino.
Tanto soddisfatta sposta lo sguardo su Jek sorridendo, ora è lui sul podio dei complimenti.
Simon urla un si alzando le braccia verso il cielo.
"Finito, sono nel sistema in due ore e quaranta minuti."
E sposta lo sguardo su Kim in attesa di un sorriso anche a lui, ma lei si limita a sbuffare e ad alzare gli occhi al cielo.
Sentendosi gentile si alza e si incammina verso di lui posandogli una mano sulla spalla e Simon rimane scioccato da un gesto così.
Almeno fino a quando Kim non sposta la mano sulla nuca colpendolo anche se non tanto forte da fargli male.
"Torna a lavoro nerd, voglio telecamere e microfoni minuscoli.
Voglio un centro di controllo in una delle macchine, mi servi nelle vicinanze e crea dei cartelli falsi per lo staff.
Forza, hai del lavoro da fare."
I ragazzi scoppiano a ridere, uscendo dalla stanza per lasciarlo lavorare tranquillo, l'ultima ad uscire è Kim.
Simon torna a lavoro ma quando rimangono soli Kim fa un fischio richiamando il suo sguardo.
"Mi coprirai sempre le spalle.
So che lo farai."
E questo vale più di qualsiasi complimento.
Kim glielo dice ogni volta che hanno una missione e ogni volta ha sempre la stessa importanza.
Grande importanza.
"Sempre."
Sussurra e torna a lavoro mentre lei lascia la stanza.
Cam e Teo vengono mandati a cercare un suv abbastanza grande per contenere la strumentazione di Simon.
Jek e Nik tornano in strada a tenere sotto controllo sia casa di Anderson che joker e il suo staff.
Kim fa la terza merenda della giornata mentre Carter è al telefono con Alex.
"Ci servono parecchie armi.
Poi dovremmo sostituire lo staff con un paio dei nostri uomini.
E..."
Ma Kim nega, con una espressione buffa mentre si lecca residui di biscotti dalle dita.
Carter sposta il telefono dall'orecchio, aspettando che ingoia ciò che ha in bocca, mettendo intanto il vivavoce.
"Non voglio uomini, andrete voi.
Digli di chiamare Carmen per avere la miglior mekap in città.
Voglio voi in quella casa, con un buon trucco e l'arroganza di Anderson, non vi riconoscerà."
Carter si limita ad annuire.
È l'unica occasione che hanno per prendere Anderson, non possono rischiare che uno dei loro uomini faccia un errore o che abbia una bocca troppo larga.
"Hai sentito Alex.
Facciamo in fretta, abbiamo ventiquattro ore per essere pronti."
Chiude la telefonata, avvicinandosi a lei.
Kim è appoggiata al bancone della cucina, con la mano nel sacchetto dei biscotti, la bocca piena e le guance sporche di molliche.
Le pulisce con dolcezza il viso, mentre con l'altra mano le accarezza il ventre, forse non si abituerà mai al corpo di Kim che muta.
"Che dice Felix?"
Chiede baciandole piano le labbra che sanno di cioccolata e vaniglia, a causa dei biscotti.
Continua ad accarezzarla, sentendo il suo ventre fino a qualche settimana fa ancora piatto, mentre ora morbido e all'inizio della tondita che raggiungerà tra qualche mese.
Ed è così bella, così luminosa.
Kim annuisce, sbuffando quando non trova più biscotti nella busta.
Mannaggia a Cam e alle sue mani lunghe vorrebbe dire e Carter fingerebbe che abbia ragione quando invece nessuno più le tocca i suoi biscotti perché sanno che ne ha voglia tutto il giorno.
Carter non avrebbe nessuna intenzione di dirle che li ha mangiati tutti lei.
"Sta bene, è ancora un fagiolino ma mangia quanto te e Cam quando Sara fa le lasagne.
Mmmm, voglio una lasagna."
E Carter ridacchia, già pronto a mandare un messaggio a Leonora per fargliela avere stasera a cena.
Continua ad accarezzarla, spostandole una ciocca di capelli dal viso a dietro all'orecchio.
Non può spiegare quanto sia bella, luminosa da quanto ha scoperto la gravidanza.
Allunga un braccio sopra di lei, prendendo un'altro pacco di biscotti per poi passarglielo.
La osserva aprire il pacchetto con foga, a portarsi un biscotto alla bocca per sgranocchiarla con calma.
"Se penso che mesi fa era normale vederti mangiare poco niente, nutrirti solo di nicotina e vodka, ora è meraviglioso vederti tanto affamata.
Sei bellissima."
Continua ad accarezzarla, a baciarle il viso assaggiando qualche mollica di biscotto, passando dal ventre ai fianchi e poi di nuovo sulla pancia in un messaggio rilassante.
Kim si lecca con cura le dita, per poi guardarlo con gli occhi luminosi, ma non solo.
Un fuoco è vivo nel suo sguardo.
"Sarà anche la mia fame di vendetta.
Solo al pensiero che domani sera finalmente avrò quel figlio di puttana tra le mani, servito su un piatto d'argento come una torta al cioccolato.
Mmmm come vorrei un pezzo della torta di Carmen."
Carter annuisce e torna ad accarezzarla, anche ora qualcosa lo turba.
È impossibile che Kim rimanga in disparte, non ha possibilità di convincerla a stare in casa.
Lei entrerà in quella casa con l'anima dell'Angel killer, ma anche come vendicatrice.
L'ha già vista fare fuori dei pedofili e Anderson è la punta di merda della merda, il peggiore secondo solo a Fernandes.
Sospira, non sa davvero quale personalità di Kim affronterà Anderson.
Nel dubbio, lui sarà al suo fianco e proteggerà Felix.
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