Capitolo 44 Sigyn
SIGYN
"E' un bel posto" ho cercato di controbilanciare i finti malumori di Loki nel corso della visita alla villetta in vendita nel quartiere residenziale dove abitano Álmadis e Thor.
Su insistenza di Clint la famiglia asgardiana è stata coinvolta al completo; l'agente immobiliare è stravolto ed esaurito dalle decine di domande banali di mio marito e dell'arciere, interessati a ogni inezia.
"Secondo me o otterrete uno sconto e vi abbasseranno il prezzo oppure vi diranno che la casa è stata già venduta" Álmadis, che li tiene a freno con difficoltà e ha minacciato di tagliar loro la testa con un'accetta, alla fine ha consigliato al midgardiano di uscire e aspettarci fuori per permetterci di girare nell'immobile in autonomia.
"I dubbi non sono mai abbastanza e vengono solo alle persone intelligenti" la comunella fra Loki e Barton non è passata inosservata. Soprattutto da quando, al New Avengers Facility, alle rimostranze di mia figlia sulla sua mancata partecipazione alla missione su Jotunheim, suo padre ha tuonato. Non ha avuto bisogno del martello fraterno, né di magie; si è imposto, facendo la voce grossa ed Eyra si è ammutolita.
Forse avrebbe potuto scardinare con moine e baci l'incrollabile compagno; contro il muro dei suoi genitori, per rispetto, ha indietreggiato, mantenendo tuttavia un atteggiamento più scostante del solito perfino con il Falco.
Che aveva già fissato un appuntamento per la visita in cui ci ha trascinato.
"La villetta è identica a quella di Thor, è ben costruita, non sono necessari lavori strutturali, ma solo un'imbiancata alle pareti e l'acquisto del mobilio. Per la pittura sono fornito di un'ottima squadra; io stesso mi dedico al bricolage e i colleghi si sono offerti di dare una mano" gli Avengers si sono resi disponibili: non avevo dubbi dato che hanno accolto anche me con molto garbo.
"Non contate su di me per incombenze faticose, potrei solo coordinarvi" Loki si dissocia "Concordo, la casa è carina. Ha diverse stanze, il giardino sarebbe l'ideale per un bambino".
"Eyra?" l'arciere pende dalle labbra di mia figlia, in un modo toccante.
"Mi piace, Clint, davvero, però un simile acquisto ricadrebbe interamente sulle tue spalle; io non ho impiego né soldi. Decidi tu" è complesso accettare una condizione che non ci appartiene; su Asgard il denaro è considerato cosa assai volgare e la nostra è una famiglia di reali, dedita ad attività differenti dal lavoro.
"Ho un conto in banca di tutto rispetto, la differenza da investire non sarà molta" l'arciere è determinato, a ragione, poiché all'inizio dell'autunno terrestre il loro figlio verrà al mondo, manca poco.
"Eyra, i primi tempi dovrai dedicarti al piccolo, poi sarai libera di pensare a un impiego. Sei una sarta bravissima e potresti lavorare da casa. Lo provano le uniformi che ci hai cucito" con una stoffa particolare suggerita da Bruce e utilizzata per le spedizioni artiche mia figlia ha realizzato delle divise che ci aiuteranno a sopportare il freddo intenso di Jotunheim e a resistere al tocco bruciante dei Giganti.
La zia - indosso un abito verde scollato sul davanti e con un taglio laterale sulla gonna longuette vedo non vedo, anch'esso cucito da Eyra - la invita a riflettere su un futuro più autonomo pure economicamente dal marito che non sembra essere troppo vecchio stampo.
"E' libera di scegliere per sé".
"Non è vero, Clint" Eyra si scaglia contro di lui con impeto esagerato "Mi impedirai di partecipare al passaggio spaziale per Jotunheim, anche quando ti ho giurato che sarei rimasta nell'astronave e non sarei scesa a terra".
"Hai dovuto badare a te da sola per troppo tempo quando eri su Vormir; adesso sola non lo sei più, hai qualcuno che si preoccupa per te, porti nostro figlio dentro di te. Per piacere, non assillarmi" il Falco sbotta.
Loki la prende per un braccio e la fissa dai loro trenta centimetri di dislivello "Basta, finiscila qui. E non permetterti più di rivolgerti a tuo marito in quel modo in mia presenza. Certe questioni debbono essere discusse in privato".
"Vi siete coalizzati... e tu, mi avevi promesso che saremmo stati sempre insieme... invece vuoi abbandonarmi" ciò che le ha detto il padre è entrato in un orecchio e uscito dall'altro, non lasciando alcuna traccia di senno; l'atteggiamento ribelle e nervoso di Eyra è aggravato dalla corsa che fa per andare fuori dalla villetta, dopo aver maltrattato ancora Clint.
"Proverò a capire cosa non vada; le donne si sentono fragili nel momento della gravidanza, il cambiamento fisico e ormonale non le agevola nelle riflessioni" mi offro, con un buffetto consolatorio all'arciere.
"La casa è splendida, Falco: se desiderate vivere qui, se sei convinto, ti conviene fare un'offerta" Álmadis cerca di distrarlo, ritornando sulla concretezza, io mi allontano verso il giardino.
E' un ampio rettangolo di prato all'inglese, inframezzato da alcuni alberi di quercia rossa, spogli in questo momento dell'anno.
Eyra ha posato la schiena sul tronco di uno di essi, posizionato in una zona d'ombra.
Sente i miei passi e si volta "Scusa, mamma".
Le accarezzo il viso mentre l'abbraccio, passandole le mani sui capelli dalla nuca alle punte, come facevo quando era bambina e le lascio il tempo di aprirsi "Ho cucito le tute, ho aiutato papà, Clint, Bruce e Nat con le mappe stellari, ho uno dei poteri più forti del gruppo e dal punto di vista scientifico il viaggio è sicuro, per me e mio figlio, più del passaggio con la Gemma che ho già affrontato. Perché non posso essere dei vostri, perché?".
"La volta precedente ti è stato permesso di accompagnare Loki solo perché io non ero presente, in caso contrario saresti rimasta a terra, Eyra, in ogni senso. La tua pancia è cresciuta, sei in un'attesa dolce e che darà gioia a noi tutti. Il pensiero di averti accanto in una battaglia complessa, invece, ci angoscerebbe, ci distrarrebbe dal combattimento, soprattutto il Falco. E tu non lo vuoi. I Giganti di Ghiaccio hanno forza e resistenza fuori dal comune, servirà concentrazione e serenità per sconfiggerli e la disciplina del tiro con l'arco si basa su di esse" è spaventata di vedere salire le persone che ama, tutte assieme, su un'astronave, incerta se faranno ritorno da lei. L'arciere è un mortale, teme per la sua vita, oltre che per la nostra.
Controbatterebbe ma glielo impedisco "Rifletti con attenzione sulle mie parole. E ora dedichiamoci ad altro. Clint ci ha trascinato qui perché acquistare una casa per la propria famiglia è un passo importante e voleva essere certo che anche noi fossimo convinti della validità dell'immobile. Mi interessa sapere se piace a te, se ti vedi con lui nella villetta".
"Sì, madre, è un posto splendido. Non è Asgard e non lo sarà mai..." le trema la voce, la comprendo.
"Sarete voi una nuova Asgard, un nuovo inizio. La casa ha soddisfatto anche tuo padre, ci starete benissimo" rido sotto i baffi, osservando da lontano Loki e Clint bombardare ancora di questioni l'agente immobiliare.
"E voi, tu e papà, dove pensate di vivere?".
Io e il mio sposo non ne abbiamo parlato; do per scontato che, sopravvissuti alla missione, l'ipotesi di trasferirci definitivamente vicino alla famiglia Barton sia la più augurabile. Tuttavia, nell'incertezza del nostro domani, non le rivelo nulla "Non importa dove: l'importante sarà restare insieme".
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