Capitolo 43 Eyra


EYRA

"Loki ha convinto tua madre a dormire sull'astronave degli elfi chiari. La prossima volta che mi prenderà in giro per il mio bilocale, gli risponderò per le rime. La navetta è un luogo indegno per una principessa, e Sigyn lo è, pure una dea" Clint rimarca il rifiuto categorico dei miei genitori dell'ospitalità di Álmadis e Thor.

"Mi risulta che tu e mio padre vi siate riappacificati, recentemente, persino abbracciati con lui in accappatoio appena uscito dalla doccia. E che ti sia scusato per il cazzotto. Colpisci forte, però, non ti avevo mai visto menar le mani. La tua è un'audacia borderline a un tentativo di suicidio, dati i poteri del tuo avversario. Da ora innanzi avete messo un punto alla vostra belligeranza?" dal bagagliaio della jeep estraggo le buste che contengono abiti della taglia giusta per mia madre, acquistati in fretta in un negozio sulla strada per il New Avengers Facility.

Clint me li toglie dalle mani, premuroso come al solito.

Dal parcheggio vedo le sagome dei miei genitori camminare mano nella mano sul prato della base, unico giardino moderno a disposizione; Loki indossa dei calzoni scuri e una camicia verde, tagliata e cucita con le mie manine, la mamma dei jeans e una blusa beige di Vedova Nera "Clint, non sta bene parlare della sfera sessuale altrui, tuttavia chiediti solo una cosa. Se mi avessi rincontrata dopo quasi vent'anni di lontananza, avresti preferito dormire in una casa con altre persone?" pongo l'accento sulla parola dormire, con un'occhiata languida.

"Giacere con mia moglie dovendomi limitare perché le orecchie di Point Break e dell'arciera migliore dei Regni rimasti non ascoltino suoni inopportuni?" sbianca, ha capito il concetto "Loki for president, lo quoto".

La testa di papà si inclina, abbassandosi, il capo di mia mamma si alza per ricevere un bacio d'amore eterno, non intaccato dalla separazione, una fedeltà di valori palpabile e ammirevole.

Quasi mi spiace interrompere il rinnovato idillio "Ciao, abbiamo portato degli abiti e la colazione". Il Falco ha preparato il breakfast alla sua maniera pure per loro, inserendo i contenitori in una busta adatta alla conservazione degli alimenti.

"Io e la mamma abbiamo gustato un tè machta, una varietà verde originaria della Cina imperiale usata nella dinastia Sui. Ce lo ha proposto Natasha, su suggerimento di Banner. Credo che Vedova Nera si stia convertendo alla finezza. Certamente è una donna con una buona memoria, ci ha omaggiato anche di alcuni sacchetti di biscottini alle mandorle" qualcuno è stato più mattiniero di noi, Loki ci racconta.

"Nat è cortese, ricordava che fossero i tuoi preferiti, Eyra, che te li preparasse nonna Frigga per merenda, per farti contenta, e ha pensato potessero piacere anche a noi. Aveva ragione" gli occhi azzurri di mia madre si riempiono di lacrime al solo nominare la nonna, colei che ha insegnato a Loki la magia, aiutandoci a sentirci meno isolati nella corte asgardiana; la stretta significativa che papà le dà è intima e mi strazia.

Anche mia mamma, come me, ha saputo della dipartita della regina di Asgard dai racconti altrui; la cattiveria di Fornjótr non l'ha risparmiata, nonostante in apparenza il Gigante l'abbia corteggiata, forse di una lusinga egoistica per possedere una dama nobile di fisico e di nascita, destinata a un precedente marito di cui lui stesso aveva usurpato il trono. Denota senso di debolezza e di inferiorità, quantomeno.

"Ci siamo tutti" il rombo del motore della moto di zio Thor preannuncia l'arrivo suo e di Álmadis.

Dall'interno della base, la sedia a rotelle del Capitano attraversa la porta di cristallo automatica seguita da Bucky, Sam e Wanda, distanziati Vedova Nera e Banner.

Bruce ha l'aria più imbarazzata del solito e giurerei che tocchi di continuo il colletto della camicia per alzarlo. Nasconde... un segno d'amore!

L'arciere mi sgomita, avendo notato il succhiotto sul collo del professore, e devo placarlo "Acqua in bocca, Falco. Impicciati degli affari tuoi".

"Nat, notte di fuoco?" Clint, disobbediente, è peggio di un monello e lo dice davanti a tutti.

Le teste degli Avengers si girano verso il professore e Romanoff, che fa una smorfietta soddisfatta.

"Ce n'è voluto di tempo ma finalmente avete capito di essere fatti l'uno per l'altra" Rogers mette fine al chiacchiericcio, dirigendosi con la sua berlina alla parte posteriore del velivolo.

Mio padre, infatti, ha chiesto di incontrarci lì e l'ingresso alla stiva non ha gradini. Con l'aiuto di James, Steve è il primo sulla plancia dell'astronave.

"Detesto quando fai il misterioso" Thor è un tipo da bianco o nero, il fratello invece è appassionato dell'intera gamma delle sfumature del sotterfugio. Ma ora la storia è differente e c'è di mezzo una promessa fatta alla sua sposa prima di rientrare su Midgard con la Gemma dello Spazio.

Conosco talmente poco della vicenda degli asgardiani prigionieri su Jotunheim che non ne ho accennato nemmeno a Clint.

Non so se per deformazione professionale ma il Falco si è accomodato al seggiolino del primo pilota.

Seggo anche io nella collocazione che fu mia durante il viaggio spaziale, navigatore di poca esperienza.

Gli Avengers hanno preso posto ove possibile.

Nat, Bucky, Sam e Wanda hanno occupato il tavolo alle nostre spalle, papà è rimasto in piedi.

Mia madre ricompare con uno degli abiti che le ho preso, avrei scommesso la mia vera di fidanzamento che lo avrebbe scelto: è verde, smanicato, lungo fino ai piedi, la stoffa impalpabile incrocia sul seno in una casta scollatura, la gonna arriva a scoprire la caviglia sottile sopra dei sandali color corda. Ma la caratteristica del vestito è la stampa fiorata, in cui predominano delle calle tono su tono.

E' mio padre a compiere un inchino e un baciamano alla sua vista; lei si accosta al suo fianco, accanto alla consolle dell'astronave.

Thor e Álmadis sono limitrofi alla scaletta esterna, il portellone è aperto ed è il punto di maggior corrente d'aria nell'afa della cabina dove la strumentazione è spenta, aria condizionata compresa.

Muovo le mani e un soffio di vento fresco e piacevole ci raggiunge.

Mamma introduce il discorso, raccontando del suo esilio su Jotunheim in maniera più dettagliata delle informazioni fornite ieri, quando ci siamo ritrovate nello spogliatoio femminile per la doccia.

Papà annuisce e l'aiuta verso la fine "Lo spicchio di spazio fra i regni di Jotunheim e di Múspellsheimr è stato considerato maledetto dagli Dei, a causa dei velivoli e astronavi che sulla sua rotta sono sparite misteriosamente".

"Anche sulla Terra c'è un luogo analogo. Navi sul mare e aerei in volo si sono inabissati su un trilatero nell'oceano Atlantico settentrionale chiamato Triangolo delle Bermude. Non sono stati recuperati nemmeno relitti o corpi di equipaggi o passeggeri. Le sparizioni ne hanno fatto una leggenda" Bruce tira fuori una curiosa similitudine.

"Non è un fenomeno naturale bensì un tunnel spaziale creato da una genialità malata che assorbe le navicelle calamitandole verso la luna di Jotunheim. Le aeronavi sono utilizzate o vendute, le persone invece tenute in schiavitù".

"Dove? Su Jotunheim non si può sopravvivere, tu sei stata un'eccezione per il patto fra Odino e Fornjótr e lui ti ha creato un ambiente ad hoc per vivere all'interno della sua magione" Álmadis è turbata.

"Sotto il manto ghiacciato hanno costruito delle prigioni scaldate a una temperatura in cui i catturati possono lavorare. Cucinano, puliscono, si occupano della manutenzione dei loro velivoli, in condizioni di sottomissione e di inedia. Sono affamati, sottopeso, malati e i loro figli senza futuro" mamma ha visitato il luogo descritto in alcune occasioni, accompagnata da Fornjótr per cui aver oppresso dei concittadini asgardiani era un punto di vanto e una sorta di minaccia.

Capisco che si sono formate delle coppie su Jotunheim e che i loro bambini, schiavi per nascita, non vedranno mai la luce di alcun sole. Mi tocco la pancia pensando ad Anthony, lui sarà più favorito dalla sorte.

"Vorreste liberarli?" domanda James.

"Dobbiamo liberarli!" papà stringe i pugni in un tremito di rabbia. Sulle prime si è mostrato indifferente alla loro sorte, ha pensato al bene mio e della mamma, adesso lascia scorgere dei tratti delicati del suo animo, che ne acuiscono il fascino, rendendolo sempre più umano.

"Loki, l'unica volta che io e te siamo stati su Jotunheim i Giganti di Ghiaccio ci hanno sconfitto in modo plateale e nostro padre è venuto a salvarci da una fine certa" Thor ricorda un episodio di molti anni fa.

"Fornjótr, rimasto vedovo, ha due eredi maschi, Kári e Logi, rispettivamente in grado di governare fuoco e vento" sono poteri speculari ai miei e di mio padre, la mamma tiene a spiegare con quali forze avremo a che fare.

"Loki, senza contare che solo tu sei immune al loro tocco" lo zio rafforza la consapevolezza di una missione complessa.

"La pelle dei Giganti ustiona l'epidermide altrui, il corpo a corpo è impossibile, ma se non proveremo per i reclusi sarà morte certa, almeno nell'anima" Loki ammette che affrontarli in un confronto fisico sia difficilissimo per parte del gruppo e aggiunge una triste riflessione personale.

"Potremmo cucire delle tute con un materiale ignifugo ad altra protezione oltre che resistente al freddo" Rogers suggerisce argutamente rivolgendosi al professore e a me "Conosco un eccellente scienziato e un'ottima sarta".

"Certo, sono a vostra disposizione" confermo.

"Anche fosse, andreste solo voi, con la Gemma? Tu, tua moglie, Eyra e Thor? Pochini per gestire un esercito" Álmadis conta chi può affrontare il passaggio con la pietra, il numero è molto inferiore a quello degli avversarsi che ci troveremo davanti.

"Non ci muoveremo con la Gemma, ma...".

"Con la navicella! Per questo hai voluto dormirci e ci hai convocato qui! Hai riparato l'iperguida e ora vola oltre la velocità della luce" Bruce si precipita verso i comandi, scoccando un'occhiata a Clint che accende il computer di bordo per sincerarsi dell'intuizione del professore.

Il dispositivo dell'iperguida si illumina, ovvio.

"Modestamente" papà indica se stesso con entrambe le mani.

"Perché non ce l'hai detto prima?" Banner è curioso.

"Ho sistemato l'ultimo cavo qualche ora fa, certo che avreste atteso immobili nell'hangar il nostro ritorno. La prima volta che aveste acceso i comandi della navicella, vi sareste accorti che il sistema era perfetto e l'avreste usata per raggiungerci, nel caso non fossimo rientrati" scaltro come una faina, aveva calcolato tutto.

"Loki mi ha accennato che le mappe stellari dell'astronave sono complete, potremmo utilizzarle per tracciare la rotta fra Midgard e Jotunheim e abbiamo due piloti eccezionali, i migliori: mio marito e mio genero" mamma mi assesta un colpetto sulla spalla e mi alzo per permettere a mio padre di prendere posto accanto a Clint.

"I migliori" orgogliosa, lo ripeto: vederli assieme e immaginarli pilotare uno vicino all'altro mi fa un certo effetto.

L'arciere mi guarda di sottecchi, i discorsi di ieri sera non si sono conclusi con una definitività di scelta sul suo futuro di combattente e mia madre ha dato per scontato che lui e gli Avengers parteciperanno al salvataggio.

"Il popolo di Asgard è diventato il mio" il Falco guarda Thor e papà, duro come l'acciaio "per l'amicizia di Thor e Álmadis e soprattutto per Eyra. Sarò dei vostri, e credo non sarò l'unico, perché le persone su questa nave hanno dedicato la vita alla lotta per la libertà e non si tireranno indietro nemmeno stavolta. A una condizione, per me, che condividerete".

"Non dire altro. Eyra resterà qui" davanti alle salde parole di mia madre sono costretta a fare un passo indietro.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top