Capitolo 5: Tutti i nodi vengono al pettine e non quelli dei capelli fanno male

Mi sono risvegliata tante volte, ma ogni singola volta c'era Adam che mi accarezzava i capelli e mi diceva che andava tutto bene perché c'era lui con me, quindi mi rilassavo e ricominciavo a dormire.
Questa volta al risveglio lui non c'è, così mi siedo sul letto sul quale ero sdraiata e guardo cosa è presente intorno a me.
Questa non è decisamente camera mia: dove sono finita? Mi hanno rapita? È successo qualcosa ad Adam?
Domande su domande mi frullano nella testa, mentre non smetto di guardarmi intorno.

La stanza è molto grande, sui toni del rosa pastello e dell'oro.
Il letto sul quale sono seduta è molto grande e a baldacchino, penso sia un matrimoniale, con un piumone con tante corone oro ricamate sopra, i cuscini, invece, hanno una corona e un nome scritto sopra, il mio.
Da entrambe le parti ci sono dei comodini di legno scuro, così come l'enorme scrivania e un'altra enorme scrivania strana con sopra uno specchio, un tappeto enorme di quelli morbidi e pelosi, sempre dei colori rosa e oro, ricopre gran parte del pavimento libero.
Il lampadario è molto grande e pendente dal soffitto, costituito da troppe pietre trasparenti e i bracci in oro.

Inoltre,  in questa stanza ci sono tre porte, ma non mi alzo per guardare dove portano.
La testa pulsa, ma tutto passa quando una delle porte della stanza si apre e vedo Adam.

-Buongiorno bell'addormentata, ti senti meglio?- mi chiede venendomi vicino e dandomi un bacio sulla fronte.
Sono confusa, ma abbozzo un sorriso e un assenso con il capo.
-Dove siamo?- chiedo con la voce ancora impastata dal sonno.
-A Primtopia.-

Lo guardo male e gli dico di non scherzare, non esiste un paese del genere!
-Giuro che non sto scherzando! Siamo veramente a Primtopia!- si difende lui, alzando le mani come per difendersi.
Sarà, ma a me sembra tanto un nome inventato come quelli dei film della "Barbie"
-Dove si trova esattamente questa "Primtopia"?-
-Sai anche tu che non sono bravo in geografia, comunque mi hanno spiegato che è tra gli Stati Uniti d'America e un fantomatico "Messico".-
Non posso trattenermi dal ridere: solo il mio migliore amico potrebbe non conoscere il Messico!

-Che ci facciamo qui?- chiedo dopo aver smesso di ridere.
-Oh, io sono qui solo per supporto morale, per quanto riguarda te, non sono riuscito a farmelo spiegare. Hanno smesso di cercare di spiegarmi qualcosa quando hanno tentato di dirmi dell'esistenza certa di una certa "Russia" che ha sempre avuto rapporti freddi con gli americani.-

E qui non posso fare a meno di ricominciare a ridere sguaiatamente, prima o poi dovrà spiegarmi come fa a essere così.
Mi avvicino a una porta per uscire da questa stanza, ma mi ritrovo in un'altra sala altrettanto enorme piena di vestiti, scarpe, borsette e quant'altro.
Mi sento in paradiso!

- Tesoro quella è la cabina armadio.-
Questa non è una "cabina" armadio, è un intero appartamento armadio!
Dopo essermi lustrata gli occhi per bene, esco, chiudendomi a malincuore la porta dietro le spalle, e faccio per aprire l'altra porta.
-Quello è il bagno.- mi riprende ridendo il mio amico. Gli faccio una linguaccia e apro la porta che ho lasciato come ultima scelta poiché era la più lontana e non mi sono ancora svegliata del tutto.
Esco e il corridoio che mi si para davanti è veramente magnifico.

L'oro sembra essere il colore filo conduttore per tutto, perché ovunque io posi lo sguardo esso è presente.
Il tappeto rosso con bordature oro mi fa sentire una stella del cinema sul Red Carpet e mi avvio con sicurezza ovunque mi porti il tappeto.

-Char, dolcezza! Aspettami però.- mi dice una volta che mi ha raggiunta Adam.
Sbuffo sonoramente: sappiamo entrambi che non c'è alcun bisogno che io lo aspetti, sono talmente lenta che anche correndo, mi raggiungerebbe camminando.
Anche se io e il verbo correre nella stessa frase, a meno che non sia "io non corro", non ci possiamo stare.

Dopo qualche tempo che io e Adam stiamo passeggiando per questi corridoi infiniti, commentando la bellezza di questo posto, incontriamo James.
-James! Anche tu qui?- lo saluta Adam.
Io invece indietreggio nel vederlo: è per colpa sua se il mio mondo è andato a rotoli.
-Charlotte, aspetti!-
Ma io continuo a indietreggiare sempre di più e sempre più velocemente.
-Aspetta, ti prego! Sono stato incaricato dai tuoi genitori di riportarti a casa!-

Mi blocco sul posto a quelle parole.
I miei genitori.
Non è vero, loro mi avevano abbandonata.
I miei genitori non mi hanno cercata.

Corro indietro, verso la camera dalla quale ero uscita e mi ributto sul letto, nascondendo il volto pieno di lacrime in quei cuscini che portano su il mio nome, lasciando il via libera a quelle lacrime che poche volte in vita mia hanno solcato le mie guance e che ultimamente sembrano averci preso la residenza fissa.

-Oh, mi scusi! Pensavo che al momento questa stanza fosse vuota!-
Una voce femminile mi riscuote dal mio stato di apatia. Mi asciugo quello che rimane del passaggio delle lacrime e alzo gli occhi verso la ragazza sulla soglia della porta con in mano uno spolverino.
-Non si preoccupi, faccia pure come se io non ci fossi.-

-Oh, la prego! Mi dia del tu, una come voi non dovrebbe dare del lei a una semplice donna delle pulizie come me.- dice abbassando la testa.
-Una come me? Cioè una che sta piangendo da sola in una camera troppo grande e che ha appena visto crollare il mondo davanti agli occhi?- mi interrompo per tirare su con il naso -Sono una semplice ragazza e avremo pure la stessa età, quindi inizierò a darti del tu solo quando lo farai anche tu.-
La ragazza non risponde, ma esce dalla stanza come se l'avessi minacciata con un coltello.

Mi chiedo come mai tutto dev'essere così strano.
Poco dopo, o ore dopo, sento dei leggeri colpi contro la porta.
-Adam ho detto che non voglio vedere nessuno, tornatene da dove sei venuto!- tuono.
Dall'altra parte non sento risposte e deduco che lui se ne sia andato, ma una voce da uomo mi risponde che non è Adam.
Scendo di corsa dal letto e apro la porta con energia e quasi urlo:
-James tu sei l'ultima persona al mondo che voglio vedere, quindi, vattene!-

Ma chi mi si presenta davanti non è James e nemmeno Adam: sono un uomo e una donna, palesemente sposati visto il braccio di lui che cinge la vita della donna, che mi guardano con occhi spalancati.
Entrambi indossano una corona sul capo.

Charlotte riuscirà mai a smettere con le figure di m...cacca?
Io non credo ahah

Cosa pensate di James ora che sapete chi è veramente?

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