Capitolo 31: Un piano ingegnoso, o forse no?

Seduta su questo scomodo e vecchio letto ripenso a tutti i bei momenti passati con i miei genitori, sperando che quando tutto sarà finito capiranno quello che mi ha spinto a dire quelle cose.
E se non capissero? E se dopo tutto questo mi odiassero?
Quanti "e se" nella mia vita che non posso ancora cancellare.
E se il piano fallisse?

-Potresti smetterla di deprimerti? Se non la smetti comincio a piangere anch'io.-
James, appena entrato dalla porta della stanza, mi guarda con uno sguardo pieni di qualcosa che non riesco a definire.
-Tutto pronto?- chiedo, mentre tiro su con il naso, asciugandomelo con la manica di una mia vecchia felpa che mi ero portata dietro senza nemmeno saperlo.
Annuisce, sedendosi al mio fianco su questo piccolo letto dalle lenzuola ruvide e verdi.
Verde, come il colore della speranza. Quella di cui devo armarmi io per poter andare avanti.

-Al castello non è più come prima, sai? Nessuno sorride e i tuoi genitori si fanno vedere il meno possibile, lasciando che sia Miguel a dirigere tutto.-
Il piano sta andando alla grande, ma inizio a pensare che questo non fosse l'unico modo.
-Vorrei tanto vederli ora.- penso e mi torturo le mani per la mia inutilità qui.
Anche Adam sta facendo qualcosa all'interno del castello per far in modo che il colpevole sia catturato, mentre io devo stare chiusa in questo buco di camera di albergo per evitare che qualcuno possa riconoscermi.
Quando mi hanno portata dentro la stanza, registrata sotto il nome di James, ero arrotolata dentro un grosso tappeto, come fanno nei film con i cadaveri.

-Lo sai che non puoi, ti riconoscerebbero immediatamente.-
Annuisco senza prestare veramente attenzione alle parole di James.
Penso sia arrivato il momento di creare un mio piano.

Certo che ho una grande dote nel creare travestimenti!
Mi osservo allo specchio, rimirando come il mio aspetto sia diverso ora.
Con questo travestimento addosso, posso dire "ciao" alla mia solita apparenza da principessina che cerca di essere perfetta e posso dare il benvenuto alla nuova me che potrebbe tranquillamente sedersi in un bar del centro e passare solo per una vecchia comare, come si dice nel sud Italia.
-Signora, lo sa che per lei non è prudente uscire da questo hotel.-
Sobbalzo nel sentire questa frase dalle mie spalle: James è sulla soglia che mi guarda duro, cosa che sta facendo anche Adam.
È la prima volta che lui mi guarda così.

-Charlotte, smettila di fare la bambina. Ti è stato detto che per te è meglio rimanere qui, non cercare di fare il contrario.-
Le dure parole di Adam mi fanno abbassare lo sguardo, mi sento in colpa e ferita allo stesso tempo.
Come può pensare che io stia facendo la bambina? Dopo tutto quello che ho passato e che mi hanno costretta a fare?
Mi tolgo solo parte del costume da dolce vecchietta perché voglio evitare di rimanere in intimo davanti a loro e poi torno in bagno per rimettere i miei soliti vestiti da ragazza perfettina.
Non è finita qui.

Qualcosa dentro di me diceva che tutto questo sarebbe finito male, non ho voluto ascoltare.
-Non posso crederci che la Principessa se ne sia andata così!-
In questo bar tutti criticano la mia decisione di andarmene che si è sparsa a macchia d'olio per colpa da qualche ignoto, peccato che nessuno sappia quello che c'era dietro il mio motivo di volermene tornare a casa.
Inizialmente ho tentato di far ragionare chiunque fosse nei paraggi, ma venivo solo mandata al diavolo, sia come vecchietta che come principessa.
Forse dovrei davvero tornarmene a casa.

-E noi che l'abbiamo acclamata come una Dea scesa in terra!-
Sentire tutto quello che ora i miei sudditi pensano di me fa veramente male.
-Sono sicuro che tra poco tempo tornerà, per soddisfare un altro dei suoi capricci! E i Regnanti che la accoglieranno a braccia aperte un'altra volta.-
-E noi dovremo fingere nuovamente che ci sia sempre piaciuta!-
Hanno sempre finto?
Probabilmente un colpo alla giugulare mi avrebbe fatto meno male.

-Sempre a parlare male delle persone che non sono qui!-
Una voce mi fa alzare il volto, cosparso da varie lacrime, per vedere chi è che parla contrariando tutti.
Felipe.
Un sorriso dolce si fa spazio sul mio viso, ricordando la sua dolcezza e i suoi adorabili maialini.
-Quando era al castello, quando l'avete conosciuta, quando l'avete vista negli schermi dei vostri televisori, l'avete sempre lodata e non vi ho mai sentito dire una brutta parola nei suoi confronti!-
Devo ammettere che sa come tenere viva l'attenzione, dosando le pause nei punti giusti e spostando lo sguardo su chiunque sia in questo bar.
-Mi avete invidiato quando sono uscito io da quella boccia per essere invitato al suo primo ballo e quando avete visto le immagini sugli schermi avete sospirato, trovandola dolce e bellissima.-
Le sue parole mi scaldano il cuore, riempiendomelo di nuova energia e voglia di fare. Non so nemmeno io di fare cosa, ma voglio fare.
-Allo stesso tempo avete riso di lei, quando quella stramba ragazza se n'è andata in giro a dire che avrebbe sposato due uomini, prendendola come una persona poco seria e della quale non ci si può fidare senza nemmeno chiedervi se quello che diceva quella ragazza, sconosciuta per di più, era la verità.-
Non è cambiato molto dal liceo, tutti che ti criticano per ogni tuo errore, anche per quelli più piccoli e ti lodano quando sei nel gruppo dei "popolari".
-Io credo nella Principessa e se ha deciso di andarsene ci sarà un valido motivo e so che tornerà presto per prendere le redini di questo Regno per il bene di tutti.-
Una lacrima di commozione percorre la mia guancia, finendo sulla sciarpa che ho usato per coprire il mio collo da ragazza giovane. Mi alzo con calma ed esco dal locale fingendo una camminata traballante che non mi appartiene più.

-Sono molto colpita dal tuo discorso.-
Felipe esce dal bar qualche minuto più tardi e, sentendo la mia frase sobbalza, non aspettandosi niente del genere.
-La ringrazio molto, Signora. Ho detto solamente quel che penso, però.-
Sorrido: non mi ha riconosciuta nemmeno lui, ma con lui ho intenzione di non nascondermi.
-Oh, ti prego. Non darmi della Signora, mi fai sentire una vecchia decrepita!-

Da lontano, sento una voce che si spezza mentre chiama il mio nome e quando mi volto vedo James che sta cercando di bruciarmi viva solo con lo sguardo.
-Nonna! Che cosa ci fai? Non ti avevo detto che era meglio che fossi rimasta in albergo?-
Le sue parole sono quasi ringhiate e posso sentire tutta la sua ira, così come può farlo Felipe che lo guarda confuso.
-Scusa, ma che male c'è se tua nonna è uscita per prendere una boccata d'aria?-
Lo sguardo stupito di James si posa su Felipe, per poi fermarsi su di me e rilasciare un sospiro di sollievo.
-Felipe, devo confessarti una cosa.- dico, togliendo la sciarpa dal mio collo e alzando bene lo sguardo per puntare i miei occhi ambrati nei suoi, marroni come la Nutella.
Lo sento balbettare qualcosa che somiglia al mio titolo, prima di vederlo svenire.

Eccoci qui!

Forse sto cercando di rimandare la fine di questo libro un po' troppo con tutti questi capitoli, ma non posso portare avanti per sempre questa storia e sta per arrivare il momento di dare a ogni personaggio quel che si merita.

Che cosa ne pensate del povero Felipe? Ve lo ricordavate ancora?
E del capitolo, che cosa ne pensate?

Al prossimo capitolo!
La fine si avvicina!

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