Capitolo 29: James (parte 2)

Pubblico questo capitolo un po' in anticipo e per chi di voi è ancora sveglio, vi do la mia personale buonanotte a suon di risate 😏

Dedico questo capitolo alla sola e unica Wik_Mellow e al suo amore per James ❤️
Spero che questo capitolo possa piacerti 😉
Non preoccuparti per i commenti che lascerai, so già adesso che sclererai praticamente a ogni riga scritta e accoglierò con piacere ogni commento, pronta a ridere <3

L'avevo seguita.
L'avevo seguita fuori dalla camera, per poi seguirla dentro quel cunicolo segreto dietro al quadro di uno dei fondatori del Regno.
L'avevo seguita fin dentro alla biblioteca.
Ma poi mi ero fermato: il libro che lei aveva tirato giù dallo scaffale mi aveva incuriosito e da quello ho appreso molte cose interessanti.
Mentre leggevo, un fulmine a ciel sereno ha illuminato i miei pensieri e sono subito corso in camera sua per raccogliere gli indizi e risolvere il mistero.
Una volta avuto tutto sotto mano, sono riuscito a tirare le somme nella mi stanza, fin quando non ho sentito dei forti rumori provenire dalla stanza di Charlotte.

Sporgo la testa dalla nuova porta che fa comunicare le nostre stanze e trovo due pazzi scatenati che stanno smontando una camera. Sono curioso di sapere che cosa stanno combinando, così una volta recuperata la lettera e nascosta nei miei pantaloni per evitare che occhi indiscreti la trovino, mi affaccio nella camera di Charlotte.
La mia intenzione era quella di chiedere immediatamente che cosa stesse succedendo, ma davanti a questo panorama, non sono riuscito a trattenermi dal fermarmi e osservare un po'.
Non serve continuare a osservare ciò che non potrà mai essere mio, sta tutto nella mia testa.

Quando decido che sto osservando da abbastanza tempo, senza che nessuno dei due mi abbia scorto, chiedo a voce alta che cosa succedendo.
Charlotte si volta subito verso di me, con un volto pieno di sorpresa e qualcosa che somiglia a dispiacere, le guance rosse le donano quel tocco che quando è con me le manca e non proferisce parola.
Sembra che ce l'abbia con me.
Sicuramente ce l'ha con me.
-Stiamo cercando la lettera.-
Sento Adam rispondere, ma io non ho ancora staccato gli occhi da Charlotte e non li stacco nemmeno quando tiro fuori la lettera dai pantaloni e, sventolandola davanti al mio viso, chiedendo se è questa che stanno cercando.

Succede in un attimo.
Un battito di ciglia e Charlotte è davanti a me, che cerca di allungarsi per recuperare il pezzo di carta che tengo tra le mani.
Vorrei dargliela, ma voglio prima sapere a che cosa le serve, così allungo il braccio sopra la mia testa.

I miei sono ancora incollati ai suoi quando sento i nostri corpi a contatto e le nostre braccia che danzano tra di loro per motivi diversi e spero che il mio sguardo non stia dicendo troppo alla mia protetta.
Dovrei proprio ricordarmi che lei è il mio lavoro, non una ragazza qualsiasi.
I miei occhi si spalancano, il mio cuore perde dei battiti e il fiato mi si spezza in corpo quando la sento addosso a me. Non riesco a capire più niente e sento solo il corpo di Charlotte strusciarsi sul mio.
Cosa che non ti sta lasciando affatto indifferente, anche se ti fingi una statua di sale.
Il mio autocontrollo sta andando letteralmente in frantumi e sto allungando il mio viso verso il suo.
Spero che anche se cadrò in tentazione e la bacerò, riuscirò a fermarmi.

Nello stato di trance in cui sono caduto, sento solo il corpo di Charlotte lasciare il mio e poi un tonfo per terra.
Ora sento solo un freddo pungente prendere il posto del fuoco che mi stava divorando lentamente dall'interno e le braccia mi crollano lungo i fianchi.
Sento la carta sfuggire dalle mie mani e graffiarmi il palmo, così riprendo conoscenza di quel che mi circonda, appena in tempo per sentirmi dire da Adam dei ringraziamenti accompagnati dalle indicazioni per la sua camera da letto.
Posto in cui penso di dover andare il prima possibile.

Charlotte raggiunge Adam, che si è seduto sul letto, senza guardarmi e in un attimo si mette a cercare chissà cosa in quella lettera.
Sperando che non sia una delle tante che ho iniziato a scrivere privatamente, senza mai inviarle.
Quando sono riuscito a domare l'incendio che ancora mi bruciava nel basso ventre, chiedo ai due il motivo per cui cercavano la lettera.
-Non chiederlo a me, lei mi ha trascinato qui dalla mia camera per cercare questa lettera. Non mi ha detto il motivo, però.-
Charlotte sembra in un altro mondo, mentre è intenta ad assorbire ogni cosa che possa rivelarle quella lettera e io mi imbambolo nuovamente a osservarla, prima di riuscire ad avvicinarmi per sfilarle la lettera di mano.
-Ora che ho la tua completa attenzione,- inizio quando la sento fare un piccolo verso di frustrazione e alzare lo sguardo -Puoi dirmi a che cosa ti serve questa lettera?-

Mi è difficile rimanere calmo e al mio posto dalla prima volta che mi ha gridato in faccia pensando che a colpirla fosse stato un sasso lanciato dal suo migliore amico.
Sorrido al ricordo del nostro primo incontro e a tutte le volte che l'ho fatta imbarazzare entrando in camera sua senza bussare, prima di sentire un colpo a uno stinco che mi fa tornare con i piedi per terra e imprecare in americano, terra dalla quale provengo.
-Mi stavi ascoltando?- il tono scocciato di Charlotte mi fa capire di essermi perso la risposta alla domanda che le avevo posto e, scusandomi, le chiedo gentilmente di ripetere.
-Mi serve quella lettera perché devo trovare un indizio su chi possa essere il mittente.- dice secca, riprendendomi la lettera dalle mani.

In un movimento repentino, le rubo nuovamente la lettera e aspetto che punti i suoi bellissimi occhi ambrati, quasi dorati nei miei.
-Ridammi la lettera, immediatamente.- vedo chiaramente l'ordine nei suoi occhi, ma decido di giocare, chiedendole se si tratta di un ordine.
Mi piace quando la gattina vuole il comando.
Mi chiedo che diavolo sto pensando un secondo prima che lei risponda che si tratta proprio di un ordine.

Le porgo la lettera, che lei si premura di prendere prima che io cambi idea, con un sorriso vittorioso sul volto prima di avviarmi verso la porta comunicante.
Una volta che sono arrivato sulla soglia, mi volto verso di lei, che ancora mi sta osservando circospetta, per dirle l'ultima cosa:
-Peccato che tu mi abbia ordinato di darti la lettera e non di dirti che solo con quella non troverai nulla. Peccato che tu non mi abbia ordinato di dirti tutto quello che io ho scoperto.-

Accosto la porta alle mie spalle e mi metto lì accanto, contando mentalmente.
Uno, due e...
-Maledizione!-
La porta si spalanca, colpendomi in pieno il naso.
Non avevo messo in conto che lei potesse aprire le porte con tanta irruenza.
-Oh, mio Dio! James! Ti sei fatto male?-
Si avvicina a me con le mani davanti alla bocca per vedere come sto, prima che una luce di consapevolezza le passi negli occhi e mi chieda che cosa ci facessi qui, dietro la porta.

Con le mani ancora sul naso, aspetto l'arrivo del gigante buono per raggiungere il mio letto e sedermici sopra.
-Sedetevi anche voi, ma state attenti a dove mettete i piedi-
Charlotte la vedo reticente, ma trascinata da un Adam fin troppo contento di potersi sedere sul mio letto, si siede cercando di tenersi a una distanza di sicurezza da me.
Mi avvicino a lei, che continua a spostare lo sguardo per tutta la mia camera, come se la stesse studiando e le prendo il mento tra le dita.
-Guarda a terra.- le sussurro in un orecchio, inspirando il suo dolce profumo che mi inebria il cervello.

-Oh!-

Allora, ti è piaciuto, vero?

Ora penso che siano abbastanza chiari i sentimenti di James nei confronti di Charlotte, anche se c'è ancora un piccolo velo di mistero visto che vuole andare nella stanza da letto di Adam.
Ho ancora tante sorprese nel cappello, pronte a essere svelate. Siete tutti pronti a leggerle?

Comunque, per chi fosse interessato a dirmi che cosa ne pensa del capitolo, sono qui ad attendere i vostri commenti, i vostri pareri e le vostre critiche costruttive.
Al prossimo capitolo, dove potreste scoprire il mistero, o solo una parte.
O forse niente di questo.
Chissà che cosa ho in serbo per voi, eheh.

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