Capitolo 23: Adam in mutande e James infuriato!

Sono letteralmente sommersa dagli abiti che teoricamente dovrebbero occupare il posto nella cabina armadio. Sono disperata perchè tra poche ore, alle nove del mattino, mi verranno a chiamare per andare a fare il giro del paese e augurare ai cittadini di passare delle buone feste e io non so ancora che cosa mettere, nonostante sia sveglia da più di dieci ore per pensare al mio outfit.
Sarebbe carino poter dormire anche solo un'ora, visto che gli occhi continuano a chiudersi.
All'improvviso mi viene un'illuminazione e esco di corsa dalla camera, per raggiungere il prima possibile quella di Adam, iniziando a bussare freneticamente alla sua porta.
-Adam, apri! Ho una questione di vita o di morte che ti richiede!-
Non so per quanti minuti vado avanti così, prima che un esemplare di Adam addormentato e con indosso solo un paio di boxer grigi e fin troppo attillati, tanto da rendere inutile l'uso dell'immaginazione compaia alla porta e si prensa alcune bussate sulla fronte, prima che io mi renda conto che non sto più colpendo la porta.
Perchè tutto questo ben di Dio non è riservato a una donna?
Arrossisco davanti ai miei pensieri e mi appresto a prenderlo per un braccio e trascinarlo nella mia cabina armadio come se avessi una pistola puntata alla testa.

-Charlotte?-
Siamo nella cabina armadio da più di dieci minuti e questa è la prima cosa che mi fa capire che il mio migliore amico non è morto sdraiato sulla pila di vestiti che prima di ricoprivano.
-Adam, mi servi sveglio!- gli urlo praticamente in faccia, ma l'unica cosa che mi viene come risposta è una russata rumorosa. Molto rumorosa.
Come presa da un'illuminazione divina vado in bagno e ne torno indietro con un bicchiere pieno d'acqua, con l'intenzione di lanciarlo in faccia ad Adam ma quando torno vedo il viso angelico del mio migliore amico e vengono meno tutti i miei cattivi propositi.
Lo studio per bene, in un momento al quale non ero mai riuscita a partecipare con tutto il tempo del mondo a disposizione.
Adam ha un corpo veramente meraviglioso, i suoi muscoli, solitamente guizzanti e sempre pronti a scattare, sono a riposo; gli occhi chiusi e rilassati, abbinati ai suoi capelli biondi racchiusi in una coda, me lo fanno paragonare a un angelo; inoltre la posizione che la pila di vestiti gli ha fatto assumere, fa saltare all'occhio qualcosa che per la mia sanità mentale sarebbe dovuta rimanere nascosta dai pantaloni.
Non so bene come funzioni in questo campo e se penso a un piccolo buco che deve essere riempito da qualcosa come quello che ha lui mi vien da sentire dolore!

Quando finisco di studiarlo anche dove non dovrei, noto che in mano tiene un vestito rosso, decorato in oro. Me lo ricordo, è uno dei primi che ho tirato fuori dalle stampelle e ricordo di averlo scartato perché avevo il timore che fosse troppo pesante, ma domani è la vigilia di Natale e la neve ci ha già onorati della sua presenza, quindi quel vestito sarà perfetto.
Con la consapevolezza di aver trovato l'abito giusto, poggio il bicchiere d'acqua sul tavolino bianco della cabina e poi mi sdraio accanto al mio miglior amico, poggiando la testa sul suo ampio petto e chiudendo gli occhi per cadere in un sonno profondo. 

Quando apro gli occhi, a poca distanza dal mio viso c'è una sporgenza dentro un tessuto grigio, così come il mio cuscino continua ad alzarsi e abbassarsi ritmicamente come se stesse respirando.
Da quando i cuscini respirano?
Dopo pochi attimi riesco a collegare che sto dormendo sul petto di Adam e quello che vedo davanti a me, causa dei movimenti che devo aver fatto dormendo, è il suo grosso gioiello di famiglia. Lancio un urlo, alzandomi dal petto del mio migliore amico e nel farlo vado a sbattere contro il tavolino che si trova vicino a me, rovesciando il suo contenuto vicino al corpo di Adam.
Al mio urlo vedo il vichingo aprire gli occhi e mettersi seduto, guardandosi in giro e pochi attimi dopo sento un tonfo e poi vedo James comparire davanti alla porta aperta della cabina armadio. Osserva tutto con circospezione, alla ricerca di un pericolo che non troverà e poi si fissa sulla pozza d'acqua tra i nostri due corpi e il vestiario del mio migliore amico, che ancora non riesce a capire che cosa sta succedendo.

Un lampo attraversa gli occhi scuri di James e si avvicina minacciosamente ad Adam, senza che possa fermarlo lo prende per il collo e lo sbatte contro l'armadio delle scarpe, ancora pieno.
-Ti sei sempre professato gay e ora costringi la principessa a fare cose che non vuole?- il suo ringhio mi fa venire i brividi dalla paura.
Che cosa sta dicendo?
-James? Che cosa ci fai in camera mia?- Adam è veramente confuso e la sua confusione è più che palese -E tu Charlotte?- continua a chiedere quando mi vede.
-Non fare il finto tonto! Sei nella cabina armadio di Charlotte, non nella tua!-
James continua a gridare e a mettermi paura, anche se so che Adam è più che in grado di difendersi e ribaltare la situazione a suo vantaggio.
Quando è completamente sveglio, però.

-James, che cosa stai dicendo?- chiedo per cercare di capire che cosa sta pensando.
-Principessa, non deve fingere di non sapere quello di cui sto parlando solo perché questo essere è il suo "migliore amico".- dice sputando veleno sulle ultime due parole, sperando di scatenare in me la reazione che vuole per fare davvero male ad Adam.

Ancora non riesco a capire che cosa potrebbe aver mai fatto Adam da scatenare simile reazione nella mia guardia del corpo.
-James, puoi parlare chiaro? Non riesco veramente a capire di che diavoleria tu stia parlando.- dico e quando lo sento rispondermi che Adam stava cercando di farmi fare qualcosa inerente al sesso, senza trattenermi scoppio a ridere una volta che incrocio per un attimo gli occhi del mio vichingo.

Certo che la situazione è veramente assurda.

La mia guardia del corpo fa scorrere lo sguardo su di noi, entrambi che ridiamo a crepapelle senza capire il motivo della nostra ilarità, prima di lasciare leggermente la presa su Adam, già rosso per le risate.
Quando cerca di capire qualcosa in più tra le risate riesco a farfugliare qualcosa che dovrebbe somigliare al fatto che né siamo andati a letto insieme né mi ha costretto a fare qualcosa e quando riesco a riprendere un po' di fiato racconto ai due uomini che cosa è successo questa notte.

-Oh, scusami Adam.-
Il biondo si limita a dargli una poderosa pacca sulla spalla e a fargli un sorriso, prima che la mia guardia del corpo si rivolga a me:
-Charlotte, se vorresti evitare di uscire in camicia da notte per il regno, dovresti correre a prepararti visto che manca solo mezz'ora prima di dover uscire.-
Qualcuno mi uccida: non riuscirò mai a prepararmi in tempo!

E niente, un capitolo serio penso di non riuscire proprio a scriverlo!
Che poi, a dirla tutta nemmeno doveva uscire così il capitolo, ma questi personaggi voglio fare solo quello che vogliono, senza curarsi di quello che voglio io.

Un piccolo spoiler del prossimo capitolo: teoricamente (se tutto va secondo i miei attuali piani) si parlerà dell'uscita per il regno -una cosa pseudo veloce- e del giorno di Natale al castello.
Mentre il capitolo dopo dovrà essere veramente serio e poco "bello".
Ve lo dico ora per rendervi partecipi della mai scaletta e vedere quanto questi personaggi prendano possesso della loro storia, senza lasciarmi opportunità di scegliere del loro destino.

Comunque, che cosa ne pensate di questo capitolo? Della reazione di James e dei "vestiti" addosso ad Adam?

Non posso non dedicarti questo capitolo, Lou_Marie_Allie, visto che si tratta principalmente del tuo fidanzato -l'ennesimo nei miei libri- e sono più che curiosa di sentire i tuoi commenti! AHAHAH!

Alla prossima!

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