Chapter 7: Buchi Neri


Rody non riusciva in alcun modo a dare la biglia a Izuku.

Ogni volta che tentava di avvicinarsi, finiva sempre per tacere e arrossire. Quegli occhi verdi avevano il potere di inghiottirlo con una grande facilità.

Per molti giorni Izuku non aveva voluto uscire dalla sua prigione e dentro di sé l'Alpha si era sentito stranamente inquieto. Addirittura rifiutato.

Per non parlare del cibo. L'Omega Demone sorseggiava solo l'acqua e non toccava nulla. Rody chiedeva a Pino di appollaiarsi sulla finestrella e di controllarlo.

L'uccellina tornava sempre tristemente sulla testa del padrone.

«Izuku, ti va di uscire?» chiese, per l'ennesima mattina.

Non una risposta. Rody riprovò a bussare sulla porta, poi si appoggiò con l'orecchio sul legno. Un singolo gemito gli arrivò all'orecchio.

«Izuku?!».

Il ragazzo non attese: sbloccò il catenaccio ed entrò ma ciò che gli si palesò dinanzi lo immobilizzò con la bocca aperta e il corpo rigido.

Izuku si contorceva, con la testa tra le mani. Era in un bagno di sudore ma non sembrava cosciente.

Rody si avvicinò cauto. L'odore che permeava nella prigione era terribile, come acqua stantia e frutta marcia. Izuku si era slacciato la tunica e una porzione del petto s'intraveda.

«Che diavolo è quella cosa?».

Il buco nero sul cuore dell'Omega spaventava l'Alpha ma allo stesso tempo lo incuriosiva. Ma mentre stava per sfiorarlo, Izuku spalancò gli occhi pieni di lacrime e si scostò, sbattendo la schiena contro la parete.

«Va tutto bene».

«No! Non devi toccarmi!».

Al tono spaventato, l'Alpha rimase immobile con un'espressione dubbiosa. Izuku tremava a tal punto che non riusciva ad abbottonare la tunica per celare il petto.

«Hai fatto un incubo?» chiese pacato Rody.

«Sono visioni...».

«Hai paura di me?».

«No. Ma in qualche modo una delle maledizioni di Afo deve avermi colpito» spiegò il verdino.

Raccontò di quello che gli era accaduto alla mano quando aveva sfiorato Rody nella sua versione di drago.

«Non è successo nulla quando l'avevo stretta al mercato».

Izuku sussultò e lo guardò. Non ci aveva pensato. Istintivamente guardò la storpiatura.

«Che cosa mostrano le tue visioni?».

«Un pericolo».

Rody sospirò poi riprese: «Izuku, non posso aiutarti se non mi dici come stanno le cose».

«Perché dovresti aiutarmi, Rody?».

Il tono tranquillo ma pregno di tristezza colpì l'Alpha a tal punto che andò a sederglisi accanto. Tra i due cadde immediatamente il silenzio.

«Sei l'unico che mi tratta con gentilezza».

Sulle labbra del più alto comparve un sorriso. Pino trillò e si sistemò sui capelli del Demone, arruffando le piume delicatamente.

«Non so perchè ma voglio conoscerti meglio. Non sei una minaccia».

Fu il turno di Izuku accennare un sorriso. Chiuse gli occhi mentre si appoggiava con la tempia sulla spalla dell'Alpha. Il dolore era tornato a martellargli la testa insieme a strascichi di immagini confuse.

Rody era totalmente congelato, con la schiena rigida e gli occhi sbarrati. Che cosa doveva fare? Annusò appena i capelli del Demone.

E se...?

Timidamente gli passò sulle piccole spalle il braccio. Quando gli strinse il braccio con la mano, nel suo cuore esplose una miriade di sensazioni calde e vibranti che non aveva mai provato in vita sua.

«E' un pericolo».

Rody neppure sentì le parole dell'Omega. Era così fragile e piccino... ma così forte.

«Un pericolo grande...».

Izuku gli schiacciò la fronte contro il petto. I suoi occhi erano ampi e fissavano il vuoto, muovendosi poco. La sua voce sembrava vaga e lontana, come fosse stato sotto ipnosi.

«Devo andare incontro al mio destino».

Il Demone gli sfiorò dolcemente le labbra...

...quando Rody si riprese dalla trance in cui era caduto Izuku non c'era già più.

«Che cosa è successo?».

Il Demone doveva averlo incantato. Rody uscì dalla prigione: il cielo era molto tetro e il vento forte, carico di pioggia. L'odore di Izuku non era più da nessuna parte.

Pino che gufava senza smettere un solo momento lo infastidiva.

«Dove sei andato?» sussurrò a pugni stretti.

Rody espirò... ripensava alle ultime parole di Izuku per tentare di capire. Doveva essere rimasto imbambolato per molto tempo. La sua forma umana cambiò in quella di drago.

Avrebbe ritrovato Izuku. Perché non poteva lasciar perdere...

Non dopo che mi hai baciato, piccolo Demone tentatore...


***

Izuku guardava il cielo con uno sguardo privo di emozioni.

Il vento soffiava impetuoso, arrivava con forza dal burrone nascosto dal fitto banco di nebbia. Era arrivato su un valico di montagna e aspettava la fine.

L'erba sotto ai suoi piedi rumoreggiava. Il verde vibrante era l'unico colore che interrompeva il grigiore di tutt'intorno.

Una fitta alla tempia, un lampo bianco.

Il Demone si sfiorò una tempia che pulsava più del suo cuore. Stava arrivando.

Un ruggito ruppe la sua profonda concentrazione. Alle sue spalle, tra le nuvole talmente scure da sembrare nere, un drago stava arrivando a gran velocità.

Atterrò poco lontano da lui.

«Perché mi hai lasciato indietro?!».

Tornato umano, Rody lo inghiottì in un abbraccio così stretto che a Izuku mancò il fiato.

«E' Afo?» riprese con forza il ragazzo. «Lo sai che è anche la mia battaglia».

Izuku scosse negativamente il capo.

«Ascoltami! Non intendo lasciarti morire per colpa di quel mostro, capito, Izuku?».

Il verdino gli prese le mani dolcemente; era sconcertato più dal fatto che si sentisse agitato e felice per avere Rody accanto che dell'imminente arrivo di qualcosa di terribile che non era riuscito a capire dalle visioni.

«Perché mi hai baciato?».

«Per dirti addio».

Rody sbuffò una risatina. «Non lo sai che sono coriaceo?» gli disse poi roco.

Gli baciò dolcemente una guancia. Izuku sbatté incredulo le palpebre, sulle sue gote cresceva un po' di rosa.

«Voglio conoscerti».

«Rody, io sono un Demone. E sono un solitario».

«E io sono un Drago che ha perduto la strada di casa, del Mondo Nascosto».

Izuku guardava tristemente la mano dell'Alpha che gli chiedeva silenziosamente di essere stretta. Tentennò. Non voleva crearsi dei legami che, se spezzati, avrebbero fatto molto più male di qualunque ferita mortale.

Scosse il capo ma Rody gli afferrò le guance e con forza lo baciò.

Fu un tocco dettato da tante emozioni e segreto desiderio.

«Voglio conoscerti, piccolo Demone tentatore».

Mentre Izuku si apprestava a rispondergli, una voragine nera si aprì dietro Rody. La potenza del vento carico di miasma soffocante come zolfo si avvinghiò alle caviglie dell'Alpha. Pino fu la prima a venir ingoiata.

«PINO!».

Izuku tentò di tenergli strettamente le mani ma a poco a poco essa si fece sempre più debole. Gli occhi addolorati e rassegnati di Rody furono l'ultima cosa che vide Izuku prima della chiusura del buco nero.

E il vento tacque.

«No...» sussurrò il Demone.

Non poteva lasciare le cose in quel modo! Non avrebbe permesso al male di strappargli un'altra persona cara!

La rabbia cresceva, la collera anche. Scariche elettriche avvolsero il corpo dell'Omega, insieme a un bagliore smeraldo sempre più forte.

Izuku sembrava una bestia furiosa, con lo sguardo ampio e collerico. Puntò l'indice sinistro dinanzi a sé e scagliò una potente saetta. Proprio come se ci fosse stato un vetro, l'aria iniziò a creparsi a ragnatela.

Il Demone colpì il bersaglio con un feroce pugno e quando una piccola porzione di oscurità si rivelò, saltò in essa.

Aspettami, Alpha Rody!



Angolo di Watchie

Un po' di azione prima di un qualcosa di sconcertante. 
Che cosa ne pensate di questo modo di scrivere? Lo trovate a tratti vuoto o vi risulta leggibile, godibile? Fatemi sapere: questa volta mi è importante. Sto cercando di creare uno stile che porti il lettore a immedesimarsi ma a immaginare le cose, e la lettura fa da sé.
Un grazie a tutti quelli che mi s...opportano e supportano.
A domani!

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