Chapter 51: La Notte più Lunga


La casa di Irge era a due piani ma quello inferiore era chiaramente una stalla molto grande, calda e piena di paglia.

Katsuki era da un po' che cercava conforto: le fitte pulsavano sempre più forti nella sua pancia e per questo cambiava continuamente posizione.

Ora era disteso sul fianco sinistro, a fissare sua madre parlare con Chiyo. In realtà, vedeva solo le loro labbra muoversi.

«Non preoccuparti, tutto questo finirà quanto prima».

Katsuki sollevò di poco il capo dalle stoffe che ricoprivano la morbida di paglia ammassata per bene in un cassone di legno. Irge, che aveva parlato con dolcezza, gli asciugò il sudore.

«Anche tu hai sofferto?».

«Certo, mio Principe. Ma alla fine ne vale sempre la pena».

Il biondo espirò dal naso, chiudendo gli occhi. La mano volò sulla pancia, il mignolo sfiorò la coperta che nascondeva la metà inferiore del suo corpo pesante.

La grossa testa draghesca di Eijiro entrò dalla finestrella e lo raggiunse. Lo guardò attentamente prima di sbuffargli un po' di fiato che gli sollevò parte della bionda frangia zuppa di sudore.

Il Principe gli accarezzò il muso.

«Sai, sono davvero felice. Tra poco avremo le nostre uova».

Il Drago fece un verso entusiasta. Irge cancellò di nuovo il sudore dalle guance rosse dell'umano gravido.

«Per la schiusa bisognerà aspettare la Luna Nera, che è giusto tra un paio di settimane».

Eijiro e Katsuki guardarono Irge. Sorrideva teneramente, ma i suoi occhi ripercorrevano la sua vita felice con Hans.

Il Principe fu scosso da un'altra contrazione tuttavia, anziché cambiare inutilmente posizione, si strinse contro il petto la testa di Eijiro. Il guaito dispiaciuto della creatura gli vibrò in tutto il corpo.

«Questa sarà la notte più lunga di tutta la mia vita...».

Mi dispiace, Kat...
Affronti tutto questo dolore da solo e
io non posso fare nulla...


«Gli Omega sono fottutamente forti, per questo hanno il compito importante di procreare».

Sì, hai ragione.
Come sempre, del resto.


Eijiro gli leccò il ventre, prima di strofinarsi su teneramente.

«Perché non ti trasformi in umano?» domandò Chiyo.

«E' l'istinto» spiegò Irge. «Probabilmente, il Principe Katsuki impazzirebbe se lo vedesse diversamente e il suo compagno lo ha già intuito».

«Ma lui è il mio Alpha, come potrei mai impazzire?» rantolò il biondo.

«Fidati, Principe Katsuki. Nel tuo grembo ci sono i cuccioli di un Drago. Se Eijiro fosse umano lo vedresti come una minaccia perché, in questo momento, percepisci e desideri solo il suo odore di Drago e non quello della sua versione umana».

Katsuki non chiese: un'altra contrazione, molto più forte.

Ho paura, inutile lucertola!

Eijiro gli leccò nuovamente la pancia, guaendo con fare triste.

«Sei ancora all'inizio, Principe Katsuki. Il tuo corpo dovrà adattarsi ma per farlo ci vorrà tempo».

«Q-quanto cazzo di tempo?».

Irge sollevò la mano sinistra e il giovane Barbaro sentì di voler vomitare. Cinque fottute ore!

Mitsuki sospirò con un lieve sorriso. Era impegnata a creare un piccolo spazio per le uova che sarebbero arrivate. Aveva già ammassato un bel po' di paglia e stoffe in una cassetta di legno dai bordi alti.

«Ma poi quante uova saranno?» chiese Katsuki.

«Probabilmente più di due».

Il Principe fece un verso indefinito dalla gola. Ricordava la prima volta in cui aveva messo piede nel Mondo Nascosto e Izuku gli aveva detto di aspettare delle uova. Solo che non gli aveva mai detto quante.

«Più di due, allora?» ripeté a Irge.

«I geni dell'ultimo Drago dal Manto Scarlatto sono forti. E' una specie molto dominante».

Katsuki scoccò un'occhiataccia a Eijiro.

Faremo i conti, la prossima volta che mi vorrai ingravidare!

Ma il Drago ruggì una risatina, strofinandogli il muso contro la guancia sudata.

Vuoi forse darmi altri cuccioli, mio Principe?

Il biondo perse l'espressione imbronciata e mentre guardava il soffitto di legno sorrise.

Perché no? Ho detto a Erik che avremmo ripopolato la tua specie.

Eijiro fece un cenno con il capo.

Grazie, mio Principe. Significa molto per me.

A una nuova contrazione, Katsuki si mise seduto, con le gambe aperte e le braccia intorno alla pancia. Il sudore copioso scese dalla fronte agli zigomi per poi piombare sulla parte più alta del ventre.

Masaru era di guarda fuori, con alcuni Barbari forzuti.

Fece però entrare Astral, il donnone, perché aveva una brocca di acqua calda e diversi teli morbidi.

«Come sta andando?» chiese con la sua voce profonda, sull'uscio della porta.

«Solo contrazioni» spiegò Mitsuki. «Grazie, cara».

Il donnone sorrise e si rivolse a Katsuki. «E' incredibile che anni fa aspettavamo tutti la nascita del Principe ed ora addirittura i suoi figli».

Il biondo annuì appena ma poi si lasciò cadere di schiena, con il respiro pesante. Stava impazzendo dal dolore.

Eijiro di nuovo gli leccò la pancia. In quel momento sentiva che quel tocco apparentemente futile poteva servire a lenire il male del suo Omega.

«Piuttosto, che cosa sono le Porte delle Ombre?» chiese Astral.

«Io... non lo so... l'ho sentito da Izuku il Demone...» ansimò Katsuki.

Il donnone guardò istintivamente la Regina che aveva uno sguardo cupo e pensieroso. Umettatasi le labbra, rispose.

«Neanche io ne so molto. Ma negli Annali di Ormr, quelli che la seconda famiglia reale bruciò, si parlava del Regno delle Tenebre dove Afo ne era l'indiscusso sovrano. Creature terribili abitano oltre le Porte delle Ombre».

«La regina Katsumi, la quarta della dinastia reale di Ormr, raccontava spesso che quelle porte erano state sigillate per mezzo di un sacrificio ma nessuno ha mai saputo di che tipo» spiegò flebile Chiyo.

La nonna di Mitsuki era una donna gentile e aveva governato per molti anni con saggezza e grande rispetto per i Draghi.

Katsuki gemette di nuovo. L'attenzione tornò su di lui.

«Voglio che finisca!».

«Mi dispiace, mio Principe» sospirò debolmente Mitsuki.


Per lunghe ore, la casa di Irge fu riempita dalle urla prima chiare poi sempre più rauche di Katsuki.

Era notte fonda quando Chiyo precisò qualcosa di importante. «Tra non molto potrai iniziare a spingere, mio Principe» disse solenne.

Ma il giovane era così stanco e affannato che neppure la udì. Non passò troppo tempo prima che il colore della sua pelle passasse dal rosa acceso a una tonalità biancastra.

«C'è qualcosa che non va!» sibilò Mitsuki.

Per tutto il tempo, Katsuki aveva tenuto una mano sulla testa di Eijiro. Le dita fredde e cianotiche scivolarono pesantemente sul giaciglio. Il petto che si era mosso con velocità si fece più lento.

«Che sta succedendo?!» esclamò Astral.

Chiyo poggiò sue dita sul polso del Principe.

«Sta andando in shock. Il suo corpo non regge più questo continuo stress».

«Forse posso aiutare!» Irge fece inalare a Katsuki un sacchettino con delle erbe forti.

Il Principe prese un profondo respiro prima di tossire con violenza.

Un ultimo sforzo, Kat!

Il biondo si aggrappò fortemente al capo di Eijiro e utilizzò la sua rinvigorita forza per poter spingere il più possibile.

Il suo corpo e quello del Drago, improvvisamente, si accesero di un'accecante luce bianca.

Il bagliore intenso illuminò parte del Villaggio di Ormr per ben dieci secondi, dopodiché silenzio e buio pesto.

Quando tutto finì, tra le gambe del Principe, in un pasticcio di sangue e fluidi corporei, c'erano ben tre uova, poco più grandi di un piccolo melone.

Eijiro leccò la guancia di Katsuki.

Ce l'hai fatta, mio Principe...

Il biondo sorrise appena, nonostante già nel suo mondo dei sogni.

«Non avevo mai visto qualcosa del genere» espirò Mitsuki, commossa.

Le uova erano bianche, con striature aranciate e rosse, un po' come il pianeta Giove.

«Forse è il potere del Principe Katsuki» mormorò Irge.

Eijiro guardò le uova tra le braccia di Mitsuki. Le annusò un po' ma il suo sguardo gelido e scrutatore non lasciò mai l'umana. Istinti di un Alpha.

«Va tutto bene. Le portiamo lì. Non le stiamo rubando».

Il Drago osservò la cassetta di legno poco distante, su un tavolo lungo di legno. Guardò Katsuki che veniva pulito, poi di nuovo Mitsuki e infine le uova.

Ma poi guaì ed annuì. Aveva concesso il permesso.

L'Alpha si era fidato della Regina.

«Ha molte lacerazioni interne» sussurrò Chiyo.

«Porterò anche alcune delle mie erbe per poter aiutare il Principe» rispose Irge.

Eijiro si era ritrasformato in umano. Masaru gli tese le braccia, con un sorriso commosso. Un po' titubante, il figlio adottivo si lasciò stringere e fu allora che scoppiò a piangere.

«Congratulazioni».

«Grazie, padre» rispose l'altro, tremante. «Non so neanche perché mi sta succedendo tutto questo».

«Quando tu e Katsuki veniste al mondo, piagnucolai per almeno un paio di giorni. E' la felicità, figlio mio... adesso sei genitore anche tu».

Eijiro annuì, asciugandosi le lacrime.

«Ci avete reso sempre orgogliosi, ora siamo onorati» riprese il Re.

Il rosso, tuttavia, si fece cupo. «Sono preoccupato per le Porte delle Ombre. E se si aprissero prima della schiusa dei piccoli?».

Masaru puntò per un momento gli occhi al cielo tetro. Le luci delle candele e dei lumi all'interno della casa di Irge illuminavano solo parte dei loro volti e corpi.

Nel guardare Eijiro, di spalle, non poté fare a meno di sorridere. Aveva dinanzi un vero uomo e non più un ragazzino innamorato di Katsuki di un anno prima.

«Se dovesse succedere qualcosa, proteggete le uova e il mio Kat».

Masaru annuì ma poi aggiunse: «Combatteremo tutti. Siamo Barbari-».

«... sono i rischi del mestiere, padre» completò Eijiro. Si sentì un po' meglio dopo quel mantra.

«Vai pure da Katsuki. E' stata una lunga notte».

Il rosso nascose a malapena uno sbadiglio mentre annuiva. Tutto quello che voleva era coricarsi accanto a Katsuki e stringerlo a sé.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top