Chapter 47: Andare Oltre


Il biondo era disteso sul giaciglio, con le mani sul pancione.

Non aveva avuto una buona notte di sonno e non aveva fatto altro che rigirarsi, insonne a causa di uno strano malessere.

Eijiro riposava accanto a lui: le occhiaie erano vistose sotto gli occhi chiusi e dal modo in cui russava era chiaro quanto fosse stanco.

Mentre il Principe tentava di trovare un'adeguata posizione per cercare di dormire un po' notò l'ombra di un Drago che atterrava fuori il nido.

Un secondo dopo, a testa bassa, Rody faceva capolino con Liv nella mano e l'altra stretta contro la roccia. Katsuki svegliò a malincuore Eijiro con delle pacchette sulla fronte.

L'Alpha si strofinò gli occhi, sbadigliando.

«L'ha uccisa...» gemette Rody. Barcollò, infine crollò in ginocchio dinanzi a due amici. «Ha ucciso Liv!».

Katsuki ed Eijiro rimasero senza fiato. Il morso di Izuku aveva tinto di rosso e rovinato la camicia di lui.

Il Principe raccolse delicatamente il cucciolo nelle sue mani, mentre lo sfortunato papà scoppiava in singhiozzi che straziavano il cuore.

No...

Liv aveva gli occhietti chiusi.

Non anche Liv...

Le accarezzò il musetto gelido, gli occhi iniziavano a riempirsi di lacrime.

Perché, Izuku?

«Ha approfittato che fossi andato a cogliere delle maledette arance!» urlò disperatamente Rody.

Eijiro era così scosso che non riuscì a dire nulla.

Piccola Liv...

Katsuki la portò al petto. Le lacrime crearono delle striature trasparenti sulle guance pallide.

Dopo Tik e il cucciolo di Drago sull'Isola Efesto...
Non anche tu...

Eijiro che dava le spalle a Katsuki, cercò di dire qualcosa allo straziato amico quando un bagliore arancione gli catturò l'attenzione.

Si voltò.

Il Principe teneva gli occhi chiusi, il suo corpo era avvolto dall'aranciato. Sui suoi capelli la corona di particelle, il mantello sulle spalle e le collane al collo si muovevano su un vento caldo e gentile.

Sulla mano destra a coppa del giovane Omega una fiamma si accese. Non faceva male agli occhi guardarla, non era di un rosso brillante ma del medesimo colore del sole al tramonto.

Inglobò Liv.

Per un lunghissimo minuto, sia lui sia il cucciolo splendettero di un bagliore dorato, quasi biancastro.

Eijiro e Rody furono costretti a pararsi gli occhi.

Katsuki baciò il musetto di Liv, la luce a poco a poco si dissipò.

La piccola creatura spalancò gli occhietti pieni di vita e tubò felicemente, zampettando sul palmo della mano del suo salvatore. Il giovane sorrise prima che il suo potere smettesse di rischiarare la grotta.

Quando l'appoggiò in terra, la draghetta si strofinò contro il ginocchio di Eijiro e tentò di arrampicarsi su quello di suo padre. 

«Liv...» espirò incredulo. «Oh, Liv!» ripeté Rody, stordito e felice.

«Katsuki, come hai fatto?».

Il Principe scosse dolcemente il capo. Non lo sapeva. Ma era felice di aver riportato in vita quel piccolo tesoro.

Il verso di Liv si fece insistente e pungente per le orecchie. Voleva Izuku, la sua mamma e rassicurarla che non era arrabbiata.

Rody si alzò in piedi, accarezzandole la testolina. I suoi occhi ardevano di collera.

«Dov'è Izuku, Rody?» chiese Eijiro, fermo.

«Non lo so. Io... l'ho gettato nel mare... e non è più emerso».

Il rosso inspirò profondamente dalle narici: «Dobbiamo andare a cercarlo!».

«Non ha più importanza».

Katsuki si era intanto disteso, stanco e provato dalla sua buona azione.

«Kat, stai bene?».

«Sì. Voglio solo dormire» rispose flebile, alla domanda del suo Alpha.

«Ti lasciamo riposare, allora» ma prima di andare, Rody gli si inginocchiò su un solo ginocchio, con il capo chino e gli occhi chiusi. «Principe Katsuki, ti ringrazio con tutto il cuore per avermi riportato in vita Liv».

Katsuki annuì appena, gli occhi gli si chiusero subito.

«Andiamo. Cerchiamo di parlare» propose Eijiro, a bassa voce.


Ma quando il rosso fece ritorno da una semplice passeggiata dove Rody aveva spiegato quello che era accaduto e non si era risparmiato con pesanti insulti, lo accolse una terribile sorpresa.

Il rosso appoggiò il cestino pieno di frutta, avvicinandosi al suo dormiente compagno.

Eijiro gli si inginocchiò accanto: lo ammirava con un sorriso sulle labbra e occhi pieni d'amore. Non resistette, lo baciò ad una guancia.

Ma si ritirò. La pelle del suo Principe era rovente.

Gli poggiò la mano sulla fronte. Scottava maledettamente!

«Katsuki!» esclamò, chiamandolo più e più volte.

Il suo respiro era bollente e acetato. Era molto malato! Eijiro gli tolse la coperta dal corpo: il sudore aveva ricoperto ogni singolo lembo di pelle.

«Katsuki!» lo richiamò, scuotendolo per le spalle.

Il Principe mormorò qualcosa di indecifrabile.

Eijiro era così preso dal panico che non sapeva cosa fare. Solo Izuku conosceva le piante giuste e-.

Sollevò lo sguardo al muro dinanzi a sé. C'era un solo posto dove poter portare Katsuki per poterlo aiutare.

«Mio Principe... stiamo per tornare a casa». Lo avvolse nella coperta, prendendolo in braccio. «A Ormr».

In quella notte di fulmini e tempeste, Eijiro Kirishima lasciò il Mondo Nascosto con Katsuki, diretto in un posto che mai più avrebbe voluto rivedere.

La sua pelle si accese di rosso, indurendosi.

Finalmente comprendeva che il suo potere si attivava in situazioni critiche e legate al suo compagno...


Resisti, mio Principe!




Angolo di Watchie

Capitolo corto? Sì, è solo un preludio.
Ho preferito dar spazio a molto dinamismo in questo capitolo, quindi ditemi se vi è risultato frettoloso o nel complesso equo. E' la prima volta che scrivo "scremando" tutti i momenti di vuoto per sottolineare la complessità del gesto del Principe Katsuki.
A domani! La storia non finisce ma continua! 

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