Chapter 45: Ira e Gelosia
Poco prima...
Liv si staccò dal capezzolo di Katsuki. Aveva la pancia talmente piena che si poteva intravedere chiaramente dai rigonfiamenti laterali del dorso.
Il Principe le scoccò un piccolo bacio sulla testolina prima di consegnarla a Eijiro.
«Cosa?» borbottò l'Omega.
Il forte Alpha era diventato un fascio di nervi, teso e incapace di respirare.
«Ma che diavolo di espressione stai facendo?».
«N-no... è che...» Il Drago umano deglutì. «E' la prima volta che tengo un cucciolo di Drago... ho un po' di paura».
L'Omega si addolcì. Velocemente gli scoccò un bacio sulla bocca poi si mise al lavoro.
Katsuki era stato sempre molto bravo a creare gioielli. Era una delle abilità di un Omega ma in realtà ciò aveva sempre funto da valvola di sfogo per la sua rabbia. Quando smetteva di essere furioso con il mondo, spalancava i portoni della sua creatività e creava piccoli tesori.
Liv si girò sul dorso, muovendo di tanto in tanto le zampette. Già dormiva profondamente, con la linguetta di fuori.
«E' così adorabile e piccina...».
Katsuki sorrise dolcemente alle parole di Eijiro.
D'un tratto, il rosso puntò lo sguardo all'ingresso del nido. Si alzò in piedi, con un'espressione preoccupata.
«Che succede?».
«Elettricità nell'aria». Eijiro si voltò verso il compagno. «Proviene dal nido di Rody e Izuku».
Katsuki riprese a lavorare con molta più lena.
Quando finì allungò le mani al suo Alpha. «Aiutami a farmi rialzare! E corriamo subito dal Demone! Non abbiamo fatto un viaggio suicida per fallire!».
«Ci andrò io-».
Katsuki ringhiò ferocemente come mai nella vita aveva fatto. Eijiro si ritrasse un po', Liv spostò la linguetta dall'altro lato ma non si svegliò.
«Mi fai rodere il fegato! Dammi una cazzo di mano e portami dal Demone, ho detto, fottuto Drago!».
Eijiro obbedì con un cenno del capo.
Nelle vesti di creatura alata, tornò al nido degli amici ma improvvisamente tutto si susseguì fin troppo velocemente. Fu come un battito di ciglia.
Un attimo prima Izuku li guardava dall'alto dello strapiombo appena sopra la bocca della grotta che condivideva con Rody, in quello dopo si lanciava nel vuoto e scaraventava Katsuki oltre la groppa di Eijiro.
«IZUKU, NO!».
Il Drago Eijiro ruggì all'urlo del suo compagno, riuscendo a prenderlo con la coda avvolta a mo' di molla. In quel modo, sventò un contraccolpo doloroso alla pancia per via della sua solida groppa.
«La Placca di Tuono dov'è?!» esclamò il Principe.
Izuku, sulla testa di Eijiro la teneva in bilico tra le dita mancine e la stava guardando con un ghigno infernale.
«E' straordinario come voi piccoli insetti speriate di tenermi segregato nella mente di questo semi-umano».
Quello non era un tono amichevole, non ricordava minimamente la timbrica pacata e gentile di Izuku. No. Era beffardo.
Izuku, o meglio, Afo, scagliò il bracciale nel vuoto con un'espressione compiaciuta.
«Un solo passo, Drago Eijiro e ti fracasserò il cranio».
L'Alpha draghesco ruggì minacciosamente ma non si mosse. Katsuki era congelato dalla paura: le sue uova erano in pericolo! E così anche Liv che tremava pigolando nelle sue mani chiuse a gabbia.
D'un tratto, Rody si gettò nel mare.
«Izuku, torna in te!» lo pregò Katsuki.
Il Demone fece caso a Liv. I suoi occhi si rabbuiarono pericolosamente.
«Non mi interessa quell'insulso sgorbio» disse sprezzante e puntando l'indice verso Katsuki. «E nemmeno di te, Principe dei Draghi. Sei solo un'inutile minaccia che posso eliminare qui ed ora».
Il biondo non riusciva più a parlare, a respirare o a sbattere le palpebre: l'unghia nera dell'indice era premuta contro la sua trachea.
Izuku guardò di nuovo Liv e il suo ghigno si allargò.
«In questo momento, il Demone non ha la forza di ribellarsi a me. Non può riprendere il controllo».
Il petto di Katsuki iniziava a muoversi velocemente. Un attacco di panico.
Dov'era quel potere? Come poteva attivarlo?
Come posso salvare Liv, le mie uova ed Eijiro?
«Addio».
Una scarica elettrica serpeggiò intorno al braccio mancino di Izuku ma non arrivò all'unghia: una fiammata del colore del quarzo bucò il mare e lo investì in pieno.
Fumo bianco salì dall'acqua increspata e schiumosa.
Luce intensa e rosa.
Il Drago Rody raggiunse la quota di Eijiro. Nella zampa destra stringeva il bracciale con la Placca di Tuono.
Il suo aspetto era leggermente cambiato: sull'intera groppa si erano delineate forme geometriche che non s'incastravano tra di loro ma erano sovrapposte. Brillavano a intermittenza, a ritmo del battito del suo cuore.
I suoi occhi splendevano come il quarzo delle grotte termali, i denti scoperti e bianchi riflettevano la lucentezza del suo traboccante potere.
Izuku era caduto dalla testa di Eijiro miracolosamente risparmiata ed era finito intrappolato in albero cresciuto orizzontalmente nel ghiaccio, molto più in alto della superficie dell'acqua.
Le spine gli si erano conficcate nella pelle ed avevano strappato in parte i vestiti. La cenere ricopriva le guance e continuava a posarsi, in piccole montagnole, sulle spalle.
Aveva perso i sensi.
La fiammata di Rody gli aveva ricoperto il corpo di uno strato di solida brina. Le particelle di quarzo brillavano tra la pelle e la compatta superficie lucida.
L'Alpha andò immediatamente a recuperarlo.
Una volta nel nido, gli abbottonò al polso il bracciale. La Placca di Tuono s'illuminò di verde acceso per un secondo e una scarica elettrica avvolse per un attimo Izuku poi nient'altro.
Liv guaì un paio di volte, per richiamare l'attenzione della sua mamma.
Rody tossì leggermente.
Eijiro guardava Izuku con uno sguardo indecifrabile e sostava dietro a un Katsuki pensieroso.
«La Placca di Tuono... deve avermi restituito i miei poteri».
Un po' di fumo rosato sbucò dalle sue narici. L'Alpha se le nascose dietro la mano. Era felice... poteva combattere al fianco di Izuku!
Liv pigolò di nuovo. Katsuki la poggiò sul petto di Izuku. Lei lo annusò ed iniziò a fare le fusa, strofinandosi contro la sua guancia.
«Sarà salvo, Izuku?» domandò il Principe.
«Non lo so...» ammise Rody. «Ma ora posso essere alla sua altezza».
Katsuki abbozzò un sorriso...
***
Izuku si era risvegliato un paio di giorni dopo, con Liv attaccata a un suo capezzolo, nel tentativo di nutrirsi.
Mentre mordicchiava - e solleticava, visto che non aveva denti - faceva versi frustrati.
«Posso nutrirla, Izuku?».
La sua espressione leggera cambiò in una d'antipatia. Non rispose a Katsuki ma non oppose neppure resistenza. Il Principe nutrì la piccola creatura.
«Rody ed Eijiro sono andati a pescare».
«Mi dispiace per tutto».
Katsuki espirò. «Sono rimasto qui a vegliarti».
«Perché?».
«Perchè sentivo che era il minimo. In fondo, ti devo la vita».
Una lacrima colò lungo la guancia del Demone che lo guardava con colpevolezza ma anche gratitudine.
«Principe Katsuki, prenditi cura di Liv».
«No».
Izuku sussultò, poi cercò di mettersi seduto. Fece caso solo allora alle bende che ricoprivano i suoi avambracci e mani.
«Ti ha curato Occhi d'Argento, cioè, il tuo Alpha».
«Perché non puoi prenderti cura di Liv?».
«Perchè è il tuo cucciolo. E dovrai occupartene tu. Perché starai bene. Con la Placca di Tuono, Afo non potrà prendere il controllo della tua mente».
Izuku sorrideva amaramente. Katsuki non poteva saperlo che quello non avrebbe fatto altro che rallentare l'inesorabile resa dei conti.
Sarebbe stato meglio affrontare quanto prima e una volta per tutte il suo travagliato destino. Il Principe gli poggiò Liv sul petto, aveva finito di nutrirla.
La cucciola non aveva voluto mangiare molto.
Improvvisamente, il verdino puntava gli occhi all'ingresso della grotta. Afferrò la piccola come una lucertola, strizzandola all'altezza del pancino e la scaraventò sul giaciglio.
«Ma sei impazzito?!».
Il verdino fece per trapassargli la gola con le unghie quando il suo braccio si fermò a mezz'aria, a un palmo dal pomo d'Adamo del Principe sconcertato.
La Placca di Tuono si era illuminata di verde ed emanava scariche elettriche possenti che tenevano imprigionato Izuku, immobile.
Distruggi il cucciolo!
E vieni a sconfiggermi!
Colpi feroci di tosse risuonarono nella grotta.
Izuku sputò una poltiglia di cenere e saliva in terra, tra di lui e Katsuki.
«E' tutto inutile, Principe Katsuki... la Placca rallenta ma non ferma il destino».
Il biondo non disse nulla. Continuava a guardare la povera Liv che non si era fatta nulla e si divertiva a nuotare nelle coperte piumose e bianche, squittendo delle risatine per via del solletico alla pancia.
«Liv non può restare con te».
Izuku smise di fiatare, volse gli occhi al Principe cupo che teneva una mano sul pronunciato ventre.
«Lo so».
«Non dirò nulla al tuo Alpha» e detto ciò, con fatica si rialzò in piedi e lasciò il nido.
Izuku strinse i pugni sulle cosce. Katsuki aveva ragione, lui stesso se l'era ripetuto ma allora perché...
Non mi porterai via Liv, Principe!
In un moto di rabbia, Izuku provò a toccarsi il ciondolo ma si bruciò con una scarica elettrica.
Spezza il ciondolo, figlio mio!
Izuku si conficcò le unghie nel petto, dove il buco nero non era profondo ma sembrava solo una chiazza d'inchiostro.
«BASTA!».
Liv guaì spaventata. Il Demone si ricordò di lei: la guardò con rammarico, la raccolse e le baciò la testolina.
«Mi dispiace, Liv, piccola mia».
Fuori dalla grotta, Katsuki era rimasto in silenzio ad osservarlo.
La situazione non era delle migliori...
Angolo di Watchie
Quello che leggerete nel prossimo capitolo vi farà male: esattamente come ha fatto male a me scriverlo. Ma ero nel mood perfetto per un colpo di scena...
Vi saluto con un grosso -Grazie!- e ci vediamo domani, solita ora!
Ciao!
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