Chapter 43: Liv


Izuku si ridestò lentamente al suono del pigolio del suo cucciolo.

Si mise seduto ma non fu una buona idea; una vertigine forte, infatti, per poco non lo fece ripiombare sul giaciglio di paglia e stoffe bianche.

«Izuku».

Il Demone sussultò. Seduto accanto a lui, Rody teneva il loro draghetto nelle mani e lo accarezzava sul dorso con affetto.

«Per quanto tempo ho dormito?».

L'Alpha gli scoccò un bacio sulla guancia ricoperta da tante crepe nere. Dolcemente gli fece tenere il baby Drago. La sua testolina guizzò in alto: osservava curioso la sua mamma.

Un verso felice risuonò nella piccola grotta azzurrata.

«Un'intera settimana».

Il verdino si rattristò. «Il Principe Katsuki e il Drago Eijiro sono tornati?».

«Sì. Un paio di minuti fa. Stanno conversando con il Grande Alpha».

Al tono triste, il Demone sospirò. «Chi?».

Rody deglutì.

«Chi non ce l'ha fatta?».

«Tik».

Izuku chiuse le palpebre, una lacrima scivolò sulla guancia. Tik era un amico, un Drago fidato e un figlio. Così come Tuk.

Non avrebbe mai dimenticato il giorno in cui Tik si era presentato nel Mondo Nascosto, ringhiando e piangendo per la scomparsa della sorella.

«E' colpa mia».

«No, tesoro mio. Non lo è. Tik è stato molto coraggioso». Rody gli baciò la tempia.

«Il nostro cucciolo da chi è stato allattato?».

Rody tentennò nuovamente. Poteva raccontargli di una mamma Drago che aveva partorito uova rotte e cuccioli senza vita si era offerta di nutrire il piccolo?


L'Alpha dai capelli castani era accucciato sotto a un albero, con il cucciolo che dormiva sul suo muso. 

Ogni tanto agitava la codina e solleticava una delle sue narici.

Il suo Izuku riposava. Non si era mai mosso o svegliato e lui non poteva fare a meno di provare sempre più terrore.

Un guaito.

Il Drago dischiuse gli occhi, adocchiando prima il suo piccino, poi controllò attentamente tra i cespugli profumati di felce e i vari alberi sottili.

Di nuovo.

Rody si diresse con fare un po' incerto verso la porzione di macchia mediterranea dove gli alberi erano maggiormente concentrati.

Raggiunse in fretta il centro.

Accucciata con aria sconsolata, una Dragonessa dal bellissimo manto nero e gli occhi come topazi sollevò il capo. Agitò leggermente la coda, infine decise di avvicinarsi all'Alpha di sua spontanea volontà.

Rody non si mosse; la studiava in silenzio, un po' preoccupato per il suo unico erede che ora iniziava a sbadigliare e ad agitarsi. Il piccolo squittì per richiamare l'attenzione.

Il Drago Alpha sbuffò tutta la sua felicità, come un cane e il suo giocattolo preferito. Ma il cucciolo di Drago che aveva tanta fame iniziò a piangere. Il suo verso era acuto e lamentoso.

La Dragonessa si distese su un fianco, picchiettando la punta della coda sull'erba. Era un invito.

Rody comprese subito.

Nella cavità dell'albero più grosso, dietro l'Omega femmina, c'erano gusci rotti. I cuccioli... non ce l'avevano fatta. Tutti e tre in un posto migliore.

Mamma Drago guaì appena: aveva due file con tre capezzoli rosati e gonfi di latte. Si stava offrendo per allattare la creaturina piangente.

Rody ci pensò su; Katsuki non c'era e chissà quando sarebbe tornato. Il baby Drago non poteva contare su Izuku. Il suo compagno non aveva mai prodotto latte a causa di un'altra delle maledizioni di Afo.

Non c'era altra soluzione.

Abbassò il capo in direzione dei capezzoli e il cucciolo si attaccò ad uno alla cieca, poppando forte.

La Dragonessa era in parte felice, Rody invece per niente.

Il suo Alpha Interiore stava ruggendo e ululando. Era come se avesse appena tradito il suo Omega.

Chiuse gli occhi.

La mamma Drago fece un cenno: avrebbe allattato lei il piccolino per tutto il tempo necessario...


A racconto finito, Izuku appariva vuoto, devastato ma soprattutto si era rabbuiato. In fondo, per un Omega, quello era un vero affronto. Lo stesso provato con il Principe Katsuki.

Tuttavia non disse nulla.

«Il nostro piccolo non ha ancora un nome. E' una femminuccia, tra l'altro».

Izuku sorrise delicatamente, ammirando il cucciolo che si era accucciato sulle sue mani e dormiva. Lo accarezzò timidamente sulla testolina nera.

Non rispose.

Il sorriso caloroso dell'Alpha si spense. «Perché non lo scegliamo insieme?».

Il Demone di nuovo non gli rispose.

«Izuku» Rody gli voltò il viso. «Arriverà il giorno in cui veramente ti fiderai di me?».

«Se non mi fidassi non avrei accettato di essere il tuo Omega, di vivere nel Regno dei Draghi e di avere un cucciolo con te».

Rody lo lasciò andare. Quelle parole non gli erano affatto piaciute.

«Non voglio il contentino. Ma è ora che parliamo di questa situazione. L'ho tollerata anche troppo!».

Izuku appoggiò il cucciolo sulle coperte morbide. Nei suoi occhi non c'era alcuna emozione.

«E' dalla prima volta che-».

«Sono un solitario» lo interruppe gelido il Demone.

«Questo lo so! Ma ogni volta, tu fai tutto da solo ed è logico pensare che tu non abbia fiducia in me!».

Izuku si era alzato in silenzio e con tristezza osservava il Regno dei Draghi.

Rody sgranò gli occhi: il suo Omega aveva dimenticato il cucciolo che ora si stava divertendo ad aggrovigliarsi nella coperta?

«Izuku, non sei felice della nostra piccola?».

Il Demone non si mosse, né fremette. Rody iniziava a sentire una paura strisciante lungo la schiena. Deglutì, raccogliendo la bimba Drago.

«Sei arrabbiato, vero? Non intendevo offenderti... ma solo chiarire. Io ti amo e amo molto anche la nostra cucciola».

Quando Izuku lo guardò con la coda dell'occhio, Rody non riuscì più a rialzarsi, completamente congelato ed immobile.

Occhi fiammeggianti privi di qualunque bontà umana.

Ma durò un solo attimo, perché Izuku si accucciò in terra con le mani contro le tempie. Il suo respiro si fece frastagliato, ansimante.

«Non voglio affezionarmi a lei» gli disse. «Le Porte delle Ombre... Afo... battaglia... distruzione...».

Una visione.

Ritrovato un po' di coraggio, Rody gli si avvicinò cautamente.

«Izuku, non ti permetteremo di andare via! Questa volta lotterò con zanne e artigli pur di tenerti a me!».

«Le Porte delle Ombre si apriranno molto presto. Il Padrone dell'Oscurità nato da un umana e lo Stregone è la chiave della distruzione».

Era la prima volta che le visioni si protraevano fino a quel punto.

Rody gli si accovacciò dinanzi. Izuku aveva gli occhi spalancati, le iridi piccolissime e metteva una certa paura.

La draghetta guaì, in un misto di curiosità e ricerca di attenzioni.

Fu un attimo: l'Alpha fece un balzo all'indietro, sbattendo di schiena sulla roccia in terra prima di un affondo di unghie di Izuku.

Il verdino, però, si strinse la gola e si puntò le unghie a un occhio.

«Smettila... lasciami...! Non farò del male a... Liv!».

Distruggi il cucciolo...
Muori...
Apri le Porte delle Ombre...


Izuku crollò su un fianco, con gli occhi socchiusi e il respiro debole. Lì per lì non si mosse, poi sollevò di scatto la testa e cercò il suo compagno e cucciolo.

Rody era rimasto seduto, un po' fuori la grotta, con la piccola tra le mani chiuse a mo' di gabbia protettiva. Lei faceva agitare la coda contro le dita.

«Sono pericoloso».

L'Alpha gli si avvicinò. «Hai detto - Liv - prima. E' il nome della piccola?».

Il Demone annuì, rialzandosi con fatica.

«Era il nome di mia madre» aggiunse il castano.

«Sì. Ci avevo pensato... ma poi, ho preferito tenerlo per me. Ma se non vuoi-».

Rody lo abbracciò strettamente. Aveva le lacrime agli occhi e non poteva fare a meno di sentirsi in colpa. Di netto, nella grotta era sceso un freddo glaciale.

«Mi va bene, piccolo Demone Tentatore».

Sei così puro, Izuku... ti preoccupi sempre di tutti e tutto...

Izuku si beò del suo odore e della mano che accarezzava i suoi capelli. Però non bastava a colmare la sua paura e il suo tormento.

«Rody, io mi fido di te e anche tu lo sai. Voglio proteggere te e la nostra piccola Liv. Per questo non voglio avvicinarmi a voi».

L'Alpha gli baciò le labbra e, a malincuore, annuì.

«Amo molto la piccola» confessò il Demone. «E mi distrugge sapere di non poterle stare vicino».

Rody lo aiutò a coricarsi nel giaciglio. Gli mise vicino Liv che, giocosamente, si accucciò sulla guancia della mamma.

«Lei ti vuole molto bene, Izuku. Fino a quando ci sarò io, vi proteggerò».

Il verdino non rispose. Piangeva in silenzio...




Angolo di Watchie

Da qui in poi le cose si faranno sempre più difficili. Preparatevi: siamo nell'ultima avventura che precede la Battaglia Finale. Restate sintonizzati su questi schermi. 
Un saluto!
A domani!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top