Chapter 39: Il Cacciatore Eijiro


Fu l'odore della zuppa di cervo a ridestare Katsuki.

Il cucciolo fece un paio di versi felici zampettando in tondo sulla coperta.

«Ben svegliato, Principe».

Erek era entrato con un vassoio sul quale fumava una grossa scodella di cibo. Dietro di lui, Eijiro teneva sotto al braccio un cestino zeppo di mandarini e more.

«Giusto in tempo per la cena. Hai fame?».

Il cucciolo di Drago si mise ad annusare, pronto per riempirsi nuovamente la pancia.

«No, questo non è per te. Hai già mangiato prima, piccolo amico» lo ammonì Erek, picchiettandogli l'indice sul musetto.

«Può mangiarlo. Io non ho fame».

Eijiro prestò attenzione al tono rauco di Katsuki. Gli si sedette a gambe incrociate vicino.

«Devi mangiare. Sei malato».

Tutto ciò che sentiva dentro il povero Principe di Ormr era un vuoto gelido che gli stava congelando le interiora e sbriciolando l'anima.

Non provava fame o sete. Solo stanchezza e debolezza.

Strinse le collane e questo gesto non passò inosservato all'Alpha.

Il draghetto guaì: voleva disperatamente mangiare la zuppa. A un cenno gentile di Katsuki, si tuffò letteralmente con il muso nel cibo.

«Mangia un po' di frutta».

Il biondo scosse il capo al nuovo tentativo di Eijiro.

«Come mi avete trovato?» domandò piuttosto.

Erek si sedette accanto a Eijiro. «Stavo passeggiando quando ti ho trovato mezzo morto in un lago poco ghiacciato a valle».

Non era questa la versione. Katsuki socchiuse gli occhi mentre lo osservava, anzi, lo studiava.

«Ancora diffidente, mio Principe?».

«Sì».

Erek sbuffò una risatina. «Fai uno sforzo. Devi nutrirti o non recupererai mai le forze e la memoria».

Katsuki scosse il capo.

Eijiro addentò una manciata di more. Erano così squisite e gonfie, il succo scuro gli colò lungo il labbro inferiore. Katsuki lo guardò con interesse.

«Dov'è il mio Eijiro?».

«Mi dispiace, Principe Katsuki, ma tu eri da solo».

«E per la cronaca, non c'è alcun Eijiro al di fuori di me».

Il biondo osservò il volto dell'Alpha che aveva parlato. Erano tratti duri, arroganti e per nulla gentili.

«Sì, infatti» mormorò gelido. «Tu non sei il mio Eijiro».

«Riposati un po', Principe Katsuki. Riparleremo dopo della tua richiesta».

Che cosa dovevo dirgli?

Katsuki si strinse le collane. Erek assottigliò lo sguardo.

Aveva bisogno di fare una perlustrazione.


Era buio pesto.

Non c'era neppure la luna.

Non si riusciva a vedere ad un palmo dal naso.

Katsuki stava osservando il cielo nero come ossidiana e la foschia stranamente azzurrata che serpeggiava intorno agli alberi sottili, biancastri e senza fogliame.

La neve era alta.

Vederla, gli faceva battere i denti per via delle bassissime temperature.

Non si udiva alcun suono, nessun rumore, neanche un verso di qualche animale. Non c'era anima viva.

«Che razza di posto è mai questo?».

Il giovane andò ad afferrare la coperta sul giaciglio e se l'avvolse sul corpo come un mantello. Creò un cappuccio e nascose la bocca e il naso.

Ma proprio mentre stava per inoltrarsi nel gelo, sentì pizzicarsi allo stivale.

Il cucciolo di Drago stava piangendo e tirando con tutte le sue forze.

«Voglio solo curiosare in giro. Fa troppo freddo per te. Rimani qui, io tornerò presto».

Ma il piccino riprese a tirare con tutte le sue forze. Riuscì solo di poco a spostare la sua gamba.

Katsuki sospirò un po' prima di accovacciarsi sulle gambe. Sotto le sue dita arrossate dal freddo, la pelle del cucciolo era ancor più gelida.

Lo prese in braccio e lo infilò sotto il caldo mantello. Felice, il draghetto gli stampò una sorte di bacio contro la guancia.

Per un attimo, il Principe si fece mesto, la mano scivolo sulla pancia.

«I miei cuccioli...».

Il draghetto gli leccò via una lacrima randagia. Il giovane gli fece un debole sorriso pieno di gratitudine. 

«Che cosa ci fai qui fuori?».

Se Katsuki era sobbalzato all'improvvisa e ferma voce, il piccolo Drago aveva soffiato indispettito e le zannine mostrato.

«Eijiro» mormorò il biondo, flebilmente.

Nominare il suo compagno gli faceva molto male.

«Torna dentro. Di notte, le temperature sono troppo basse per un Omega».

Katsuki scosse il capo, chinando il capo. Eijiro gli si avvicinò con calma, una mano sull'arma che ciondolava sul fianco destro, l'altra infilata nella tasca dei pantaloni.

«Come faccio ad andarmene via di qui?».

Il rosso non gli rispose, continuava a guardarlo con curiosità.

«Sono venuto qui perché...» Katsuki si premette la mano contro la tempia. «Non riesco a ricordare».

All'improvviso, un ringhio.

Eijiro sguainò la corta arma e si mise in posizione di combattimento dinanzi all'Omega teso come una corda di violino.

«Che diavolo-».

«Shhh!» lo ammonì l'altro. «E' un lupo» disse, dopo aver annusato l'aria frizzante.

Per svariati attimi, solo il silenzio.

Dopodiché...

Eijiro scagliò l'arma dritta dinanzi a sé, correndo velocissimo verso enorme lupo dal pelo nero e gli occhi rossi, più grande di almeno tre volte rispetto a Katsuki. Non riuscì a ferirlo, perché fu sbattuto in terra con un colpo di coda giusto al petto.

Le gambe dell'Omega diventarono gelatina: cadde con in terra, atterrito dallo sguardo assassino del carnivoro. Urlò, rannicchiato a pallina, stringendosi il cucciolo di Drago che gridava spaventato.

Improvvisamente, la creatura sollevò le fauci aguzze verso il cielo ed affondò nella carne.

Non un solo dolore.

Non un singolo squarcio di carne.

Non un bruciore indescrivibile.

Katsuki dischiuse un occhio, il suo cuore che tamburellava con foga in gola gli impediva di respirare. Quando la vista si fece più nitida, i conati di vomito gli risalirono lungo la trachea.

Eijiro gli era dinanzi e opponeva resistenza contro il brutto muso del folto animale.

Proprio come un boomerang, la lama ricurva si era miracolosamente conficcata nello stomaco. Il sangue zampillava copiosamente sulla neve. In breve, il bianco si tinse di rosso.

Ma il Principe fece caso a un'altra scia scarlatta.

«EIJIRO!» urlò terrorizzato.

Con un coraggio mai avuto prima, tirò fuori l'arma dalla pancia del lupo e la lanciò all'Alpha. Un solo affondo... e il mostro crollò in terra, con gli occhi senza vita.

Eijiro ritirò via la lama da uno dei bulbi oculari esplosi.

«Grazie» disse al Principe.

Improvvisamente, il rosso crollò sulle ginocchia, con una mano contro la spalla. Era un pasticcio di sangue, dall'odore vomitevole e ferroso.

«Eijiro!».

Katsuki gli si accovacciò accanto, ma non sapeva cosa fare. Per un attimo gli balenò in mente il volto di-.

Di chi?

Poggiò la mano sul braccio di Eijiro... un sibilo gli attraversò la mente. Katsuki si rannicchiò in ginocchio sulla neve, nel dolore.

E così anche l'Alpha.

«Che cosa hai fatto, Principe Katsuki?».

Come un vento gelido, una tormenta di neve, come un brivido terrificante lungo la schiena.

Il biondo voltò a fatica lo sguardo pieno di lacrime a Erek che sostava dinanzi a un Eijiro in preda a smanie e convulsioni. 

Era arrivato misteriosamente.

«Lo hai ferito!».

«N-no... n-non ho fatto nulla...!» gemette Katsuki.

«E allora perché hai l'arma del mio Alpha nelle tue mani sporche del suo sangue?!».

Il Principe di Ormr trovò la prova del crimine nella sua mano destra. Erek era furioso, i bei lineamenti del viso accartocciati dalla collera.

«Ci ha attaccato un lupo...» gemette l'Alpha.

I suoi occhi erano così scuri da sembrare neri. Li puntava giovane Barbaro che aveva trovato solo la forza di sedersi sulla neve, con il cucciolo di Drago che soffiava indispettito all'altro Principe.

Per tutto il tempo era rimasto sommerso dalla neve, spaventatissimo. Aveva fatto capolino, circospetto, poi era volato tra le braccia del suo umano.

«Andiamo dentro, Eiji. Sei ferito e probabilmente scosso da quello che ha fatto il Principe Katsuki! Qui non ci sono lupi; è evidente che chi ti ha attaccato a tradimento è stato lui». Erek guardò il povero Omega con disappunto.

«No... lui è... Kat... suki?».

«Ti farò stare meglio, vedrai» sussurrò dolcemente il Principe di Otr.

Katsuki strinse rabbiosamente le sue collane.

Sussultò d'un tratto.

Sul palmo della sua mano, all'altezza dell'indice, era sbocciato un taglietto bruciante.

Alcune perle delle sue collane si erano incrinate con fare affilato.

«Rimani al freddo, Principe Katsuki» mormorò Erek. «Mediterò sulla punizione giusta per te».

«Non è colpa sua, Erek» sussurrò Eijiro.

Il cucciolo di Drago svolazzò verso il biondo di Efesto e con rabbia iniziò a tirargli le collane. Evitò una manata al muso, poi fece la stessa cosa con quelle dell'Alpha crollato in ginocchio.

«Smettila!».

Erek sbatté sulla neve il draghetto per la coda.

Katsuki provò a fare qualcosa ma un'improvvisa raffica di gelido vento lo spinse in terra, verso gli alberi.

Durò tutto pochi attimi; quando dischiuse gli occhi era da solo nel bel mezzo della foresta innevata.

No, non proprio da solo.

Il draghetto gli volò tra le braccia frusciando la coda. Voleva coccole per via della bua.

Il giovane lo infilò nuovamente nel mantello e fu allora che notò le sue mani nuovamente pulite.

«Erek non è quello che sembra...» mormorò.

Il baby Drago guaì semplicemente.

«Salveremo Tik ed Eijiro». Katsuki si mise in cammino, senza meta. «Te lo prometto, piccolo amico».

Il giovane vagò a lungo e in largo, senza alcuna cognizione del tempo. Solo quando fu stanco, si sedette ai piedi di un albero e si rannicchiò con le ginocchia al petto. Nascose il volto nelle braccia, tenendo il cucciolo tra le cosce e il ventre, sotto al mantello.

«Mi riposerò solo un po'. Poi riprenderemo a camminare. In qualche modo torneremo indietro».

Il vento fischiava nelle orecchie. 

Katsuki non si era mai sentito così tanto solo in tutta la sua vita. 

Alcune foglie e rametti gli caddero addosso ma non se ne curò. In qualche modo, Madre Natura aveva deciso di proteggerlo dalla furia della tormenta...



Angolo di Watchie

Vorrei anche io quel piccolo cucciolo di Drago. 
Caspita, 39 capitoli! Non facevo una storia così lunga dai tempi di Petit Fleur! Ci stiamo lentamente avvicinando alla fine. 
Dovete sapere che di solito le storie per me sono come dei blocchi. Ora ci troviamo al terzultimo. Perché dopo quest'avventura nel Regno di Otr ce ne sarà ancora un'altra e infine la battaglia finale.
Ci sto lavorando su come si deve. Grazie mille per continuare a seguirmi.
Piuttosto, ditemi... le storie più lunghe di 20 capitoli vi piacciono? Finora ci sono state parti noiose? La storia vi ha tenuto sempre interessati? Fatemi sapere :)
Un saluto!
A domani, come sempre, alle 9!

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