Chapter 27: Causa ed Effetto
La distesa tra cielo e mare sembrava infinita.
Le nuvole scure si addensavano all'orizzonte e turbinavano verso l'alto. L'aria che sapeva di umidità si era riempita di correnti elettrostatiche.
Eijiro lo percepiva sulle protuberanze ossee della colonna vertebrale. Volava molto basso, l'ombra del suo maestoso corpo si rifletteva nitida sul pelo dell'acqua lievemente increspato.
I suoi occhi erano molto tristi.
Ripensava al modo in cui si era staccato dal suo Omega dopo che aveva udito - nostri figli -. Aveva pensato immediatamente al povero uovo di Izuku e Rody e non era riuscito a restarsene immobile a guardare.
Non sapeva bene cosa avrebbe trovato una volta giunto alla Grotta del Teschio ma non sarebbe tornato a casa a mani vuote.
Sempre se tornerò vivo...
Eijiro scosse il capo.
Non devo pensarla tragicamente!
Io tornerò a casa!
Un isolotto dalla forma di teschio si faceva sempre più vicino.
Non mi sono neanche accorto di essere quasi arrivato!
Eijiro salì il più in alto possibile poi si fermò con le ali ben spiegate. Le correnti ascensionali gelide lo tenevano in equilibrio.
L'isolotto non era molto grande; non una macchia verde di vegetazione, solo un vulcano spento mezzo ingoiato da un fitto banco di nebbia.
Il Drago scese in picchiata.
Quando atterrò si ritrasformò in umano: tutto gli parve immediatamente più grande e minaccioso che mai.
L'avventuroso Alpha si diresse verso alcune rocce. La punta era completamente erosa ma non solo dagli agenti atmosferici.
Segni di artigli.
Eijiro socchiuse gli occhi. Un odore di zolfo iniziava ad innalzarsi.
Draghi di fuoco.
Ebbe solo il tempo di ritrasformarsi in Drago e volare verso l'alto prima che di una palla di fiamme sbucata dal nulla colpisse una delle rocce. I detriti volarono a raggiera rumorosamente.
Tre Draghi dalla pelle blu di piccole dimensioni lo fissavano con occhietti rossi e fauci dotate di enormi denti affilati. Assomigliavano a t-rex in miniatura, non avevano corna ma affilati artigli per zampa e ali sottili.
Eijiro evitò un'altra palla di fuoco con un avvitamento poi contrattaccò mediante una potente fiammata. I Draghi la schivarono e in un baleno lo circondarono.
Erano estremamente veloci!
Il Drago rosso ruggì in modo minaccioso. I nemici non si lasciarono intimorire ma non fecero nulla.
«Lasciatelo a me. Sentiremo cosa vuole».
Eijiro venne attaccato con due palle di fuoco, una alla pancia e l'altra alle ali e un morso al collo. Cadde nel vuoto privo di sensi. Era stato facilmente distratto.
«Portatemelo»...
«Un umano nel Mondo Nascosto?».
Eijiro corrugò le sopracciglia. Il torpore iniziava a svanire, gli odori farsi più forti e i suoni più nitidi. Dischiuse le palpebre.
«Il Principe? Ne siete sicuri?».
L'Alpha scattò in piedi, pazzo di rabbia. Ma scoprì di non potersi muovere. Gli erano stati incatenati al suolo le zampe, il collo e la coda.
Era stato portato in un luogo asfissiante, con le rocce vermiglie, un forte odore di zolfo e soprattutto un caldo terribile. Eijiro si guardò intorno: quello era il cunicolo di una camera magmatica.
Sotto l'isolotto!
Ruggì con potenza.
«Sta buono!».
Garlock, il capo dei Draghi Diamartigli, gli si avvicinò con un volto contrito. Gli calciò con forza le fauci e gli afferrò un corno con tutta l'intenzione di spezzarglielo.
«Sei il compagno del Principe di Ormr? Il suo Alpha?!».
Eijiro ruggì semplicemente.
Garlock aveva dei lunghi capelli neri intrecciati con ossa di cuccioli di Drago e scaglie d'Opale. Molti tatuaggi ricoprivano le braccia muscolose, la schiena ampia e il ventre scolpito.
Larghi pantaloni bianchi camuffavano la metà inferiore del corpo. Ai piedi nudi e ai polsi bracciali e cavigliere d'oro brillavano quasi di luce propria.
Garlock aveva feroci occhi blu e al collo un ciondolo con un rubino.
«Ritrasformati e rispondimi, stupida creatura!».
Eijiro sputò una fiammata ma Garlock non batté ciglio, si spostò semplicemente a sinistra. Uno dei Draghi servitori aveva in bocca un bastone dalla punta ricurva a spirale. Non appena glielo lanciò alle spalle, il mostro umano lo afferrò senza neppure voltarsi e lo colpì con forza in mezzo agli occhi.
«Come osi?!».
Il Drago rosso guaì.
«Facciamo uno scambio, Drago del Principe» riprese con un tono serafico. «L'uovo del Demone in cambio del tuo compagno».
I Draghi più piccoli gli avevano silenziosamente portato ciò che apparteneva a Izuku e Rody e adesso Garlock lo faceva saltellare sul palmo della mano.
Eijiro si ritrasformò in essere umano. Le catene non gli impedirono di alzarsi in piedi.
«Che cosa mi rispondi?».
«Non sarà mai tuo il mio Principe!».
Garlock scoppiò a ridere. «Sarà il mio compagno, invece. Mi ciberò del suo sangue speciale e acquisirò abilità sorprendenti per sottomettere altre specie di Drago. Sarò io il prossimo Re dei Draghi! Già ora posseggo l'abilità di parlare con loro!».
«Sei un pazzo! E smettila di far del male all'uovo!» urlò Eijiro.
Garlock gli afferrò con forza la trachea. «Vedi di tenere a freno la lingua, stupido mostro! E-». Improvvisamente tacque. Sentiva un odore mai percepito prima. «Oh! Dev'essere il mio giorno fortunato!».
L'uomo ridente colpì ripetutamente in volto Eijiro fino a fargli perdere nuovamente i sensi.
«Portatelo al centro del vulcano. Non dovrebbe mancare molto all'eruzione. Io andrò ad attendere come si deve il mio regale sposo».
Garlock guardò l'uovo. Avrebbe mangiato più tardi l'indifeso cucciolo per poter probabilmente assorbire un potere inimmaginabile.
***
Katsuki si accarezzava distrattamente la pancia.
Il Drago magenta volava velocemente verso la Grotta del Teschio, seguendo la scia dell'odore di Eijiro.
Nei suoi occhi rossi brillava il risentimento. Ora si sentiva in colpa per aver pensato molto male di Eijiro. La paura strisciava senza sosta sotto la sua pelle e gli faceva palpitare il marchio.
Il ruggito della creatura lo riportò vigile: erano arrivati.
«Puoi tornare indietro. Ti ringrazio».
Il Drago lo fece scendere, guaì poi spiccò il volo in fretta; aveva troppa paura di quel macabro posto.
Katsuki si guardava silenziosamente intorno quando udì un rumore secco.
Al secondo tonfo, sollevò istintivamente gli occhi verso il vulcano che si innalzava maestosamente dinanzi a lui.
Al terzo capì di essere stato accolto da qualcuno di per niente amichevole.
«Benvenuto, mio Principe» esclamò Garlock, con un inchino teatrale. «Sei venuto qui per incontrare il tuo futuro sposo?». Batté con forza il bastone alto e sottile sulla roccia.
Katsuki inspirò a fondo, l'adrenalina si mischiava con la paura.
«Permettimi di mostrarti una cosa».
Garlock ripeté il gesto... dietro il Principe un enorme Drago nero si era appena reso visibile. Il giovane non batté neppure le palpebre, perfettamente calmo.
«Portalo a me, Drago» sibilò il Villain.
La creatura si accucciò dinanzi al Principe, volò in alto solo quando lo sentì sedersi sul suo dorso, appena dopo l'attaccatura delle possenti ali a pipistrello.
«Dove sono Eijiro e l'uovo?» ringhiò il biondo.
Garlock non rispose, sorrideva in modo oscuro. Tutto si stava facendo interessante.
«Portalo al vulcano» ordinò.
Katsuki fu costretto ad ancorarsi alle appendici vischiose ai lati della spessa testa piatta del carnivoro dai denti aguzzi. Garlock, poco distante, camminava lentamente; il ghigno non era ancora scomparso.
All'improvvisa folata di caldo proveniente dal basso, il Principe guardò e immediatamente se ne pentì.
Eijiro in veste di Drago era privo di sensi, incatenato al collo, coda e zampe da spesse catene di ferro. La sua testa ciondolava verso il basso dondolando.
La paura. Questo percepì di netto il biondo.
Dal vulcano iniziava a salire la lava.
«Scegli, Principe. O me e quest'insulso uovo o il tuo compagno».
Il Drago nero lo fece scivolare sul bordo di una scivolosa roccia. Katsuki atterrò in posizione di rana mentre guardava la creatura volare via e sparire tra uno spesso strato di nuvole scure.
«Chi sei e cosa vuoi da me?!» ringhiò.
Garlock protese la mano che sorreggeva l'uovo. Un solo movimento delle dita e l'avrebbe fatto inghiottire dalla lava.
«Non ha importanza. Scegli in fretta, il tempo stringe».
Katsuki sbuffò tra i denti la frustrazione. Percorse lento e guardingo il bordo sottile della roccia, intento a contemplare la situazione. Garlock lo stava imitando dall'altro lato della metà del vulcano.
Che cosa doveva fare? Una goccia di sudore scivolò lungo la tempia.
«Aspetta un momento!».
A Katsuki mancò improvvisamente il fiato. Garlock aveva spiccato un salto sovrumano e gli aveva afferrato con forza la trachea. Gli occhi maligni gli fissavano il ventre.
«Tu aspetti dei cuccioli?!».
Il biondo gli conficcò le zannine nel dorso della mano in un gesto disperato pur di liberarsi, ma l'uomo non gradì e lo spinse fino alla punta degli stivali verso il bordo del vulcano e la lava.
«Rinuncia ai mostri nel tuo grembo e la tua vita sarà salva! Mi apparterrai!».
«V-vaffanculo!».
Garlock strinse di più, le dita sembravano scavargli nella pelle per ridurre in polvere le ossa del collo.
«Il tuo sangue non dev'essere mischiato a quello di un mostro! Dev'essere totalmente puro per me!» ringhiò Garlock.
Inclinò spaventosamente Katsuki all'indietro e molto di più verso la lava. Contro la schiena nuda, il calore era insopportabile. Sentiva il sudore colare e mutarsi in vapore acqueo, il cuore martellargli in gola.
La mancanza di aria che si mischiava con l'alta densità di zolfo annebbiava a tratti la vista del Principe e metteva a dura prova il restare vigile.
«Affrettati, Principe di Ormr!».
Katsuki smise di opporre resistenza, le braccia ciondolarono lungo i fianchi. Aveva gli occhi socchiusi e il suo petto si muoveva lentamente.
Alpha...
«Allora?!» schernì a gran voce Garlock.
Alpha Eijiro...
«Se non rinunci alla tua insulsa prole ti getterò nella lava! Mi terrò semplicemente l'uovo del Demone!».
Alpha Eijiro, salvaci!
Un bagliore scarlatto.
Un attimo prima Garlock stava ridendo, in quello dopo la testa non era più attaccata al corpo.
Eijiro era ricoperto da uno strato luccicante diamantato, la pelle si era completamente indurita più del diamante stesso.
Dalle sue fauci il bagliore scarlatto turbinava nuovamente: il primo colpo aveva ucciso istantaneamente il malvagio essere, incenerendogli il capo.
Bastò un battito d'ali e le catene vennero rumorosamente spezzate. Il Drago dagli occhi brillanti di vermiglio raggiunse Katsuki un secondo prima che potesse cadere all'indietro.
Lo fece atterrare sulla groppa.
«E-Eijiro...».
Un'improvvisa esplosione di lava lo fece spaventare a tal punto che l'uovo gli scivolò dalle mani e cadde inesorabilmente nel vuoto.
«NO!».
L'Alpha Drago sputò una possente fiammata verso un'altra esplosione lavica. Volò a velocità supersonica verso l'uovo che si stava facendo sempre più piccolo.
«Eccolo!».
Miracolosamente, la potenza del colpo fiammante aveva spinto l'uovo su un ramo nodoso e storto che assomigliava a un candelabro.
«Puoi avvicinarti?».
Eijiro scosse il capo.
«Non possiamo lasciarlo lì!».
E' pericoloso!
«Non lo è! Non lasceremo quel piccolo lì!».
Il Drago ubbidì mentre la sua pelle tornava come prima. Sbuffi di particelle luminose uscirono dalle sue fauci dischiuse. Ma non poté volare molto che per poco non venne colpito da un getto di lava.
Katsuki guardò il suo ventre, poi l'uovo e infine un paio di rocce poco più in basso. Ad occhio e croce, se avesse allungato le braccia, l'avrebbe potuto recuperare.
La lava era sempre più alta.
Saltò giù.
Mio Principe!
Come calcolato, al biondo bastò rizzarsi in punta di piedi per poter afferrare l'uovo. Ma la felicità non durò a lungo... uno dei Draghi Diamartigli emersi dalla lava lo morse al fianco sinistro.
Eijiro emise un ruggito così forte da far rimbombare l'intero vulcano. Scagliò una fiammata, il Drago nemico venne completamente abbrustolito ma non Katsuki che si accasciò in terra, con l'uovo stretto al petto e la mano sulla ferita.
Il sangue sgorgava a fiotti e non aiutava la roccia rovente che bruciava la pelle esposta.
«Alpha...!» urlò con le ultime forze.
Eijiro batté le ali, la lava venne spinta verso il basso. Raggiunto il giovane compagno e preso tra le zampe anteriori, volò via.
Mentre si allontanava, adocchiò il corpo morto di Garlock. Colpì la roccia sotto il petto e così facendo lo fece sprofondare nel magma.
Ma non poté proseguire oltre: uno stormo di Draghi Diamartigli gli sbarrava la strada. Eijiro non aveva tempo da perdere, l'odore di sangue su Katsuki lo stava facendo impazzire.
Ruggì con la massima potenza, mentre il suo corpo si accendeva della medesima luminescenza rossa di momenti prima. Gli artigli si fecero più lunghi, le ali più maestose, le zanne aguzze. Dal fondo della gola un nuovo colpo già brillava, pronto per essere sparato.
I Draghi si scambiarono un'occhiata... volarono via completamente spaventati dalla magnificenza del Drago dal Manto Scarlatto.
Starai presto bene! Te lo prometto!
Katsuki gemette semplicemente, con gli occhi ostinatamente chiusi...
***
Fu un odore di camomilla, piante officinali e margherite a risvegliare il Principe.
Quando dischiuse le palpebre, era notte fonda.
Intorno a lui, due candele brillavano. La paglia profumava e lo teneva al caldo. Eijiro gli mise una pezza umida sulla fronte che luccicava di sudore.
Izuku gli stava applicando il miscuglio medico e pastoso sullo squarcio che non sanguinava più. La ferita era ancora cruda e profonda ma decisamente meno grave del previsto.
I denti del Drago nemico non erano penetrati a fondo.
Gemette il Principe, mentre batteva più e più volte le palpebre.
«Shh, mio Principe. E riposati».
«L'uovo?» chiese l'altro, con voce roca.
Izuku gli prese la mano e con dolcezza la poggiò sulla sommità del guscio che teneva sulle ginocchia, stretto al petto.
«E' sano e salvo».
Katsuki sorrise stancamente ma poi guardò il suo ventre. Il Demone gliela sfiorò con delicatezza.
«Anche le tue uova lo sono. Sei stato molto bravo, mio Principe».
Una lacrima scivolò lungo la guancia febbrile del biondo. Chiuse gli occhi con fare felice. Il peggio era passato.
«Grazie per averci riportato l'uovo» sussurrò Rody, rimasto in silenzio seduto in un angolo della grotta.
Eijiro non aveva voglia di parlare. Se l'avesse fatto sarebbe scoppiato a piangere. Aveva ucciso un Drago e un uomo, anche se malvagi.
Fuori, i raggi lunari brillavano sul ghiaccio che proteggeva il Mondo Nascosto e il silenzio regnava profondamente. Il rosso crinito sapeva che non sarebbe riuscito a dormire.
Non quando era confuso su quel potere che aveva usato per la prima volta in vita sua...
Angolo di Watchie
Un potere nascosto? Non lo so neanche io in realtà; sapete, questa storia la sto scrivendo in tempo reale, un po' come una sfida a me stessa. Sarà abbastanza lunga, con tanti capitoli ma per niente noiosa, ve lo prometto.
Grazie, a domani! :)
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