Chapter 23: Il Conforto di un Alpha
«E quindi Izuku non mangiava?».
Rody osservava orgogliosamente la catasta di frutti ai piedi di un albero grande, dalla corteccia biancastra. Era stato piuttosto bravo a trovare ciò che amava il suo Demone.
«Esatto. Ed ero così preoccupato perché lo vedevo sparire sotto ai miei occhi, giorno dopo giorno».
Improvvisamente il rosso s'irrigidì, un attimo dopo Rody era in ginocchio con le mani sul morso che bruciava.
«Izuku...» gemette. «E'... in pericolo!».
Eijiro...
Il rosso si trasformò in drago, afferrò l'amico agonizzante e volò, rapito completamente dall'istinto e dal richiamo del suo Principe.
Quando arrivarono a destinazione, Rody per poco non ebbe un collasso nel vedere Izuku sorretto da Katsuki e con gli occhi chiusi.
«Tesoro!» gracchiò terrorizzato il castano.
«Siamo stati attaccati da-».
«Draghi mutaforma!». Rody interruppe Katsuki, dopo aver notato le carcasse morte. «Quei maledetti mostri!».
Il Demone dischiuse le palpebre. I suoi occhi erano pieni di dolore. Cercò alla cieca la mano del suo Alpha e questo gliela strinse con affetto misto a terrore.
Eijiro spinse la testa contro la guancia del suo compagno.
Stai bene, Katsuki?
Il Principe annuì, con la fronte premuta contro quella del suo Alpha in veste di drago. L'uovo di Izuku era ancora tra le sue mani tremanti.
«Mi servono... piante... e...».
«Non parlare, Izuku. So che cosa ti serve. Non sarò bravo come te ma prometto che ti curerò!» gemette Rody, tra le lacrime.
Il verdino sorrise appena.
Poi perse i sensi a causa del troppo dolore.
***
Una volta al sicuro, Katsuki andò a rannicchiarsi sulla paglia. Lì, da solo, si lasciò andare a un pianto silenzioso.
Si era sentito vulnerabile, soprattutto per le uova dentro di lui.
Rannicchiò le gambe al ventre e se lo accarezzò istintivamente. Ora che rilasciava tutta la sua paura, capiva quanto era fortunato ad avere un Alpha virile come Eijiro e quanto lui, invece...
Mi dispiace, Eijiro... ti ho trattato davvero in modo orribile...
Non passò molto tempo prima che il pianto si trasformasse in pesanti singhiozzi e colpi di tosse.
Eijiro...
«Sono qui, mio Principe!».
Il biondo spalancò gli occhi con fare sconcertato. Non realizzò subito che il rosso gli si era accucciato a fianco e lo teneva strettamente al petto.
Ricominciò a piangere.
«Va tutto bene».
«No, col cazzo! Come fai a sopportarmi?!».
«E' perché ti amo e poi sei perfetto per me».
Katsuki voleva essere egoista e dire che voleva quelle attenzioni ma la verità è che si sentiva terribilmente in colpa.
Non smetteva di piangere, non capiva perché Eijiro lo stesse confortando.
«Perché non mi odi?».
«Perché mai dovrei farlo?».
«Non faccio che renderti la vita impossibile».
Il rosso sorrise dolcemente e lo baciò sulle labbra umide di lacrime.
«Katsuki, è tutto nuovo sia per me sia per te. I nostri istinti sono sempre portati al limite, siamo noi stessi costantemente sull'attenti e ci comportiamo in modo selvaggio».
«Mi ami anche se sono grasso?».
Il rosso fece correre gli occhi sui fianchi leggermente carnosi e i capezzoli turgidi. Katsuki gli si schiacciò con forza contro il petto.
Il battito del cuore dell'Alpha aveva il potere di calmarlo.
«Non sei grasso, mio Principe».
«In carne».
La mano del rosso percorse la linea del viso, il collo, il fianco e si poggiò sulla pancia.
«E lo sarò probabilmente molto di più nelle prossime settimane».
Eijiro neanche più lo sentiva. La voce del Principe era un sottofondo piacevole ed ovattato.
Gli sembrava galleggiare sulle acque di un mare calmo, senza meta e cullato dal vento.
Sussultò.
Il Principe lo teneva inchiodato con una mano sulla spalla, i fianchi sotto le sue gambe accosciate aperte. Il ghigno ammaliava.
Gli schiaffò l'altra mano sulla cunetta del bacino.
«Stai fantasticando sul mio nuovo corpo?».
Eijiro chiuse gli occhi ed annuì, mordicchiandosi le labbra.
Il biondo fece un rumore dalla gola, tra lo schermo e la finta sorpresa.
«Perché sei così teso?».
Eijiro lasciò un lieve gemito: Katsuki gli si era avvicinato ad un orecchio e ora si divertiva a sbuffargli risatine e a passargli la lingua sulla cartilagine.
La propria erezione imprigionata sotto le dita dell'Omega si era fatta più pronunciata.
«Va bene se mi dici che sono in carne. Penso che mangerò come un maiale ancora. Izuku mi ha spiegato che è la prima gravidanza e il mio corpo ha bisogno di nutrimento».
Eijiro non resisteva più. Gli afferrò i fianchi... erano così... morbidi!
«Katsuki...».
Eliminati i pantaloni, il Principe si divertiva a strusciarsi sulla sua erezione. L'Alpha gli strizzò un capezzolo.
La forma morbida di Katsuki lo faceva impazzire. Il ventre leggermente sporgente, l'ombelico visibile, i pettorali più marcati e i fianchi...
Eijiro si lasciò togliere gli inutili indumenti: il membro svettò verso l'alto per sommo piacere dell'Omega voglioso.
«I miei fianchi ti eccitano, Alpha?».
«Sì... ma non solo quelli».
Il biondo gli diede la schiena, si aprì le natiche e si fece strofinare l'imponente ammasso fallico tra le carni bagnatissime.
Il rosso gli conficcò le unghie nelle carni morbide un'altra volta.
Passarono una manciata di lunghi minuti, dopodiché l'Alpha iniziò a prepararlo. Anche se non poteva vedere il viso di Katsuki, sapeva che era divenuto l'erotismo in persona.
Indice, poi medio, anulare... e di nuovo una alla volta, dentro e fuori, con rumori bagnati e volgarmente eccitanti.
Il biondo non riusciva a pensare lucidamente.
La mente si stava riempiendo di una nebbia di lussuria e il suo corpo rispondeva felicemente con molto più slick, il liquido trasparente tipico degli Omega eccitati.
Avrebbe facilitato la penetrazione.
«Sei pronto».
Katsuki scattò sull'attenti.
Eijiro si era incrociato le braccia sotto la nuca, in evidente attesa.
Con delicatezza, alzando il bacino, il Principe si auto-impalò.
I due ebbero la medesima reazione di benessere, unito a sorpresa e a lieve fastidio. Le carni strette dell'interno dell'Omega strizzavano un po' troppo per i primi attimi.
«Sei perfetto...».
Katsuki fece una fusa dal fondo della gola. Era felice di aver avuto un elogio.
Ora che era decisamente più calmo, iniziava a muoversi su e giù.
Eijiro si nascose la bocca dietro una mano... non aveva mai provato qualcosa del genere!
«Ti piace, Alpha?».
«Sì, mio Omega! Da morire!».
Anche il biondo era terribilmente eccitato. Il proprio fallo che sbatteva contro la propria pancia ad ogni saltello accorciava sempre di più la sua resistenza.
Anche per Eijiro.
Non l'avrebbe mai detto per non essere troppo volgare ma vedere il didietro di Katsuki ingoiare e inumidire il suo ammasso fallico era una visuale fin troppo paradisiaca.
«Katsuki... sto per venire!».
Lo esclamò con lo stesso tono sibilante di chi aveva scoperto artiglieria pesante pronta ad esplodere.
Eijiro si era sollevato e ora si teneva alle chiappe del suo compagno.
«Anche io» ammise quest'ultimo, con voce piccola.
L'Alpha decise di masturbare il sesso di Katsuki e l'Omega invece di continuare a muoversi con un ritmo ben energico.
L'orgasmo li travolse con la stessa potenza di un'onda contro uno scoglio.
Eijiro riempì il suo Katsuki. Il getto del più minuto sporcò le stoffe che ricoprivano la paglia.
Si lasciarono cadere sul giaciglio affannati, con l'Alpha che gli accarezzava il petto e lo stomaco.
«Come sta... Izuku?».
«Le ferite guariranno. Non erano molto profonde».
Katsuki sbadigliò. Era molto stanco.
«Ti amo».
Anche io, stupida lucertola...
Il sorridente Eijiro continuò a coccolarlo fino ad addormentarsi, esattamente come il suo compagno finalmente felice...
***
«Izuku».
«Sto bene. Guarirò abbastanza in fretta».
Rody gli strinse le bende intorno al torace. Gli scoccò un bacio sulle labbra e solo quando avvicino l'uovo a Izuku si coricò al suo fianco.
Ad ogni respiro morbido del Demone, la sporgente gabbia toracica sembrava pronta a squarciare il sottile strato di pelle. Le dita unghiate fremevano un po' per il residuo di dolore.
«Mi dispiace...».
«Siamo nel Regno dei Draghi, Rody. Ci saranno sempre creature rissose».
L'Alpha guardava gli argentei raggi lunari che illuminavano il loro nido. Izuku teneva gli occhi chiusi, una mano sullo stomaco, l'altra sulla punta dell'uovo.
«Non hai più avuto visioni?».
«No».
Rody gli picchiettò il dito sulla punta di un corno.
«Rody».
«Mmh?».
«I Demoni non sono Immortali».
Un gelo rapì il cuore del drago umano. «Che cosa vuoi dire?».
Izuku non rispose mai. Dormiva profondamente.
Rody si mise seduto. Che cosa aveva voluto dire Izuku con quelle parole. Fece vagamente caso alla lieve polvere nera appiccicata al suo indice.
Non mi starai mentendo, Izuku?
Tu hai sempre visioni...
Odino condusse anche lui nel regno dei dormienti...
Angolo di Watchie
Che cosa avrà voluto dire Izuku? Occhio, attenzione.
Ci sto prendendo la mano con la KiriBaku. Non sono una fan sfegatata come per la BakuDeku ma mi piace molto. Un saluto e un grazie speciale a tutti!
A domani!
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