Chapter 14: Scelte Dolorose
Un brusio di voci.
Odore di erbe amare.
Il crepitare delle fiammelle di quattro candele.
Katsuki dischiuse lentamente gli occhi, guardandosi vagamente intorno.
«Kat!».
Eijiro si alzò di scatto dal bordo del suo letto. Le sue ginocchia protestarono per la posizione scomoda durante la lunga veglia ma a lui non importò.
Poggiò la mano sulla fronte calda: la febbre ancora persisteva. Allora gli mise sulla pelle una pezza fresca.
«Hai dormito per tre giorni di fila! Chiyo-sama pensa che devi esserti esaurito nell'usare il tuo potere inconsapevolmente!».
Katsuki cercò la sua mano. Era così stanco che faticava a tenere gli occhi aperti. Eijiro gli baciò la guancia per poi coricarglisi accanto. Fuori era buio pesto.
«Sei rimasto a vegliarmi...?».
«Certo. Ero molto preoccupato» sussurrò il rosso, scoccandogli un dolce bacio sulla guancia. «Dormi, Kat. Niente e nessuno ci separerà».
Quelle parole cullarono il Principe in un sonno senza più incubi...
***
Qualche giorno più tardi, Katsuki trovò Eijiro che volava in cielo ma sembrava molto inquieto. Fece un fischio con due dita in bocca per richiamare la sua attenzione.
Il Drago gli si accucciò dinanzi una volta atterrato e batté un paio di volte la punta della coda sull'erba.
«Vuoi che salga?».
La creatura fremeva d'impazienza dal modo in cui sbatteva le zampe in terra. Si alzò in volo rapidamente al tocco della mano di Katsuki in mezzo all'attaccatura delle ali.
Eijiro bucò lo strato di nuvole chiare poi si gettò in picchiata verso il mare. Il Principe intanto si teneva strettamente, senza alcun briciolo di paura.
Il Drago salì un faraglione altissimo poi spiegò le ali e si lasciò cullare dalla corrente di vento fresco che giungeva dalle acque tranquille.
«Atterriamo su quello scoglio».
La creatura obbedì.
Quando Katsuki scese si mise con le mani sui fianchi, la rabbia già presenziava sul suo viso fanciullo.
«Che ti prende? Sei strano».
«Devo dirti una cosa, Kat».
«Sputa il rospo».
Eijiro era nervoso ma c'era anche la tristezza nel suo cuore. Afferrò dolcemente il viso del Principe tra le mani e lo baciò teneramente.
Uno schiocco di rosso crebbe vistosamente sulle gote del biondo un pochino imbarazzato e poco più basso. Per quanto sembrasse adorabile, il rosso non aveva voglia di sorridere.
«Non ti azzardare a farti più alto di me!» ironizzò il biondo ma l'altro rimase cupo.
«Katsuki... noi non possiamo stare insieme».
Il biondo gli allontanò le mani con stizza, ma la sua era un'espressione di puro shock.
«Ma certo...» bofonchiò, rivolto al mare. «Ti sei già stancato di me, ah? Cazzo! Mi hai illuso per bene».
«No, non è questo! I miei sentimenti per te sono reali!».
«Dammi una buona motivazione del perché dovrei crederti, allora!».
Eijiro cercò di prendergli una mano ma di nuovo il Principe si allontanò.
«Dimmelo!».
«La Luna Rossa» rispose l'altro, senza guardarlo.
«Che cazzo c'entra quella fottuta maledizione?».
Eijiro si mordicchiava ferocemente il labbro inferiore con i suoi affilati denti bianchi e si torturava le dita delle mani.
«Se non me lo dici mi butterò di sotto».
Katsuki aveva già un piede oltre il bordo dell'alto scoglio, con tutta l'intenzione di farsi un tuffo di almeno venti metri.
«Se non troverò un vero Omega Drago diventerò pietra e farò la stessa fine della mia mamma, scomparsa proprio perché non aveva un marchio, un Alpha!».
La Luna Rossa sembrava avesse graziato la Dragonessa Rossa perché aveva un uovo. Si era beffata di lei, promettendole la vita. Ma poi, l'aveva resa pietra un paio di giorni dopo, poco dopo l'incontro con Mitsuki.
Era terribile quella maledizione.
Katsuki riportò il piede sulla terraferma: lo stupore spiccava sul suo viso.
«Ho fatto un sogno stanotte ed era molto chiaro... poi ne ho parlato con nostra madre e mi ha confermato che le visioni dei Draghi sono reali, specie se riguardano la Luna Rossa».
«Quando ci sarà?».
«Cosa?».
«La cazzo di Luna Rossa!» abbaiò il Principe, afferrandogli il viso.
«Tra quattro mesi esatti».
Katsuki fece piombare la mano lungo il fianco. L'altra stringeva di nuovo le collane. Eijiro si sedette sul bordo dello scoglio con le gambe che si agitavano leggermente.
«E tra di noi, allora?».
«Io... non lo so... Devo solo marchiare un Omega, accoppiarmi per procreare e avere uova» spiegò mesto il rosso crinito.
Anche il Principe si era seduto ma guardava il mare che brillava leggermente all'orizzonte. Le nuvole iniziavano ad addensarsi sempre più per via di una tempesta.
«In pratica mi stai lasciando».
«No».
«E allora cosa? Appena troverai un Omega e ci farai dei draghetti vuoi avermi ancora nel tuo letto? Sarò il tuo amante segreto o cosa?» lo derise il Principe.
«Smettila di rendere tutto più difficile!» esclamò d'un tratto rabbioso Eijiro.
Il labbro inferiore di Katsuki vibrava: stava trattenendo a fatica la voglia di piangere. Il pomo d'Adamo si muoveva ritmicamente e le collane tintinnavano per ogni lieve strattone della mano.
«Il mio cuore ti apparterrà sempre, mio Principe».
«Alla fine davvero non possiamo stare insieme. Basteranno quattro mesi per dimenticarci?».
Katsuki si lasciò cadere con la testa sulla sua spalla, Eijiro gli portò un braccio sulle sue.
«Non ci voglio neanche pensare. Ti amo, Katsuki ma sono egoista e non voglio diventare pietra. Per questo devo farlo... perché non voglio separarmi da te».
Il Principe annuì appena. «Lo capisco, se la metti così».
«Fino ad allora... noi due saremo-».
«Facciamola finita con questi sentimenti. Fingerò che non ci siano mai stati» lo interruppe Katsuki, con la voce bassa e incolore. «Sarà meglio per tutti e due...».
Eijiro non riuscì a rispondere. Il pianto silenzioso del suo Principe gli fratturava il cuore.
«E' un addio?».
«E' un addio. Domattina saremo semplicemente di nuovo fratelli».
Il rosso inspirò profondamente.
«Posso baciarti?».
«No» rispose il Principe con un sorriso amaro. «Riportami a casa».
«Come desideri».
Quel viaggio fu il più breve ma pesante di tutta lo loro vita.
Quando Mitsuki vide Katsuki correre al piano superiore e lo sentì singhiozzare con la faccia schiacciata nel cuscino capì. Masaru scosse il capo cupamente: Eijiro stava piangendo disperatamente, seduto ai piedi di un albero poco distante.
«La Luna Rossa» sussurrò la Regina.
«Hanno fatto la cosa giusta».
La donna si lasciò abbracciare dal proprio uomo. Non era affatto d'accordo...
[ The Prince's Dragon - Prelude - The End ]
Angolo di Watchie
Il Preludio è concluso. Ora inizia la vera storia che originariamente sarebbe dovuta uscire come One-Shot in "Underworld", il mio libro sulle OS appunto. Ma come Petit Fleur, si è evoluta molto e mi va più che bene.
Non immaginavo che scrivere un Fantasy potesse essere così complicato. Ma dopotutto... piacciono davvero le storielle che intuisci tutto dalla prima frase? Naaa! Ecco quindi che mi spremo le meningi!
Siete pronti alla vera KiriBaku? Io sì! :)
A domani!
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