Capitolo 6

Eve POV

Mia madre frena davanti a un grande palazzo moderno, tutto di vetrate scure.

Ammazza....

"Grazie mamma.... Non ti preoccupare ci penso io a tornare."

"OK, chiamami se hai bisogno" mi rassicura lei.

Scendo dall'auto, chiudendo dietro di me la porta. E sento mia madre ripartire per tornare a casa.

Sento una goccia cadere dal cielo. Oddio inizia a piovere, mi devo sbrigare!

Vado davanti al cancello, alla ricerca del campanello.
Vediamo....

Garritsen.... Garritsen.......

Eccolo. F702.

Suono il campanello.

Nessuno risponde, ma il cancello si sblocca con un 'clock'. Per fortuna, perché qui la pioggia inizia a cadere copiosa.

Entro richiudendomi alle spalle il cancello e andando verso il portone del palazzo a passo veloce. Nella hall ci sono svariate piante e un bel lampadario, accostato alla porta dell'ascensore.

Premo il pulsante per chiamarlo e questo arriva in un batter d'occhio.

Entro e premo il pulsante n°7, l'ultimo piano. Le porte si chiudono e l'ascensore sale ad una velocità sostenuta.

Arrivata al piano si sente il classico 'din' degli ascensori, e si aprono le porte.

Devo ora cercare il 702, cosa che non è molto difficile, essendo il piano formato da sole 2 case.

Eccomi davanti alla porta.

Il numero scritto in placchette dorate applicate sulla porta di legno chiaro si presenta luccicante. Casa nuova.

Alla sinistra vedo una bella pianta e il campanello.

Per evitare di fare brutte figure controllo il nome.

Martijn Garritsen.

Ok é giusto. Suono.

'Arrrriiivvvooooo!' si sente da dentro.

Dopo qualche passo e dei saltelli, sento la serratura della porta aprirsi.

La porta si apre.

"Hey vecchio ti aspettavo più tar.......ooh porca.... Eveline! Scusa sono impresentabile, aspettavo una persona più tardi"

Oh.
Impresentabile....

*schiariamoci la voce per capirci *

Uno. Niente maglietta.
Due. Jeans skinny che abbracciano le sue gambe e vanno ad adagiarsi, ancora slacciati, sui suoi fianchi snelli, scoprendo la v-line che scende dolcemente nei boxer bianchi.
Tre. Petto e addome ancora adorni delle goccioline d'acqua, che scendono accanto al suo ombelico, lasciando la scia assolutamente sexy al loro passaggio.

"Martijn scusa ti disturbo?" dico ancora un po' tremante dal caldo che sento in questo momento.

"OH no figurati, prego" dice aprendo le braccia e facendomi entrare.

"scusa per lo stato in cui sono! Aspettavo un'altra persona e... Sai, la doccia post palestra" dice cercando di asciugarsi il petto e la schiena, sgrondanti di acqua che scende dai suoi capelli.
Li ha lavati...
Mi ha rovinato il lavoro.
Bastardo.

"Ah, figurati. Non è di certo il tuo fisico il problema...." gli dico ridendo.

Lui sorride guardandosi gli addominali "Grazie. Ci sto mettendo impegno"

Lo sguardo gli scende ancora un po' più giù.

"Porca puttana ma potevi dirmelo che avevo i pantaloni slacciati!"

"Martijn, avresti dovuto sentirlo... Hahahaha ma non preoccuparti!"

"Eh infatti lo sentivo un po' troppo dondolante...." dice mettendosi il gingillino dentro i jeans e alzando la cerniera.

"Martijn non scomodarti, hai portato i jeans attillati tutto il giorno, guarda che non mi dà fastidio se li tieni così. Mi dà fastidio solo che tu mi nasconda qualcosa "

"OH, grazie al cielo. E no, non ho intenzione di tirare fuori il mio amico " dice girandosi dalla parte opposta per prendere la maglia.

That ass....

Con le cuciture sulle tasche che glielo rendono ancora più rotondeggiante poi.....

"Intendo della tua professione. Mr. Dj numero uno al mondo"

"Almeno lo hai scoperto da sola" mi dice sfacciato mettendo la maglia.

"In realtà me lo ha detto la mia amica, però.... Ho stalkerato da sola"

Martijn si siede sul divano, coprendosi il volto con le mani, che trascina giù facendogli fare una faccia buffa.

"E allora.... Che impressione ti faccio ora? Scommetto che sono diventato il riccone che se la tira" mi chiede appoggiandosi con la testa allo schienale del divano.

Mi avvicino a lui, appoggiandomi al divano con una mano e poi sedendomici accanto a lui.

"Martijn.... Porca troia lavori in un pub come barista.... L'unica cosa che mi potrebbe far pensare che tu sia ricco è questa casa e il tuo orologio!"

C'è un momento di silenzio.

"A volte è brutto essere famosi. Tutti ti conoscono col tuo nome d'arte. Pensano di conoscerti. Ma in effetti conoscono l'alias a loro esposto. Non il vero...."

"Ah... Contenta di essere una comune mortale allora. Fatto sta che per me, tu rimarrai sempre 'Martijn il ragazzo del bar'" gli dico carezzandogli vigorosamente la gamba.

"Grazie Eveline. Davvero"

"Abbraccio?" gli chiedo ridendo.

Lui apre le braccia e ci stringiamo in un abbraccio affettuoso.

Che muscoli.... Aaahhhhh...

"Eveline porca trota sei congelata! Ma... Aspetta hai la maglia umida. Piove?"

"Guarda, se mi aprivi un secondo dopo entravo con l'arca di Noè"

Lui ride, facendo comparire una leggera fossetta sulle guance. Ma quanto è carino e coccoloso!!!

"Vuoi che ti presti una felpa? Non puoi rimanere bagnata"

"Ah, no no figurati non serve"

"Stocacchio. Vieni a scegliere la felpa"

Lui si alza dal divano e mi aspetta. Appena mi alzo pure io si incammina in un corridoio, continuando ad alzarsi i pantaloni ed io lo seguo, giungendo in quella che sembra la sua stanza da letto.

"Eccoci. Beh, guarda un po' qui..." dice prendendo da terra uno scatolone.

Lo apre e ne tira fuori delle felpe, decorate con un motivo grafico che va a formare un + sul davanti.

Ce n'è una nera, azzurra e rossa.

"OH ma che belle! Dove le hai comprate" gli chiedo.

"Veramente sono quelle che ho fatto fare per il mio sito. È il mio merchandise"

"Complimenti.... Hai gusto!" lo dico guardandolo negli occhi. Oh, sono di un colore diverso rispetto a prima. Sono.... Grigi con sfumature verdi e marrone chiaro.
Cazzo.....

"Beh, scegline una, te la regalo"

"Oh no no no no.... Magari sono per qualcuno, non mi sento di prenderla"

"Taci, tieni questa rossa, so che ti piace" dice letteralmente lanciandomi la felpa in testa.

Ridendo tolgo la mia maglia, tranquilli sotto ne ho un'altra, e metto quella bella felpona larga, che mi arriva a metà coscia ma che è comunque caldissima.

Martijn mi tira sú il cappuccio, fino a non farmi vedere niente.

"Hey...scemo!"

Lo sento correre via, e ora che riesco a togliere il cappuccio, non lo vedo più. Mi tocca girare per casa sola? A cercare il padrone? Apposto siamo....

"Eddai Martijn hai quasi ventidue anni, non fare il bambino...."

Stavo tornando indietro verso la sala da pranzo quando qualcuno mi immobilizza da dietro. Io per reazione ormai spontanea, gli tiro una gomitata e un calcio proprio lì, dove non batte il sole.

Per poi realizzare che era solo Martijn.

Che ora è sul pavimento agonizzante, con una mano sullo stomaco e una lì sotto.


.......Mhh...bene bene bene.......

Che combinano sti due? Mah. Certo che due calmanti..... No eh.?

Vabbè, teniamoceli così questi qua.


Allora? Come vi sembra la storia? Ho già visto che alcini stsnno molto apprezzando, mi fa davvero tanto piacere😍

Grazie mille per essere passati a leggere

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