Capitolo 4
Martijn POV
Ma guardate che mi tocca fare! La cavia per l'amica di mia madre che ha un salone di parrucchiere. Per carità, è nel mio interesse dato che vado spesso a tagliarmi i capelli lì, però oggi proprio non ne ho voglia.
"Dai Martijn.... È anche molto carina come apprendista. Ed è brava per quello che ho visto"
"Va bene. Va bene Caroline sarò la cavia anche stavolta" dico rassegnato, slacciandomi il grembiule da pub dalla vita, essendo finito il mio turno.
Lo lascio sotto al bancone come tutti i giorni, mi metto la giacca e gli occhiali da sole per non dare troppo nell'occhio ed esco dal locale.
Almeno questo quartiere è popolato principalmente da signore snob e vecchietti. Pochi ragazzi scatenati che mi chiedono la foto.
Dio grazie.
"Eccoci, dai Martijn fai il bravo" dice Caroline approcciandosi alla porta.
"Va bene.... Una tagliata non mi farebbe per niente male"
Entro nel negozio. E guardo i suoi capelli.
Ma vah, non quelli di Jade, amica che conosco da vent'anni. A proposito bella chioma....
Lei, la ragazza del bar. Sì che è lei.... Cazzo come si chiamava.....con la E mi pare.... Ess..Er...no non mi viene.
Poi mi ricorda di chiamarsi Eveline. Giusto! Le porgo la mano, che lei mi stringe vigorosamente, rassicurandomi di essere in buone mani.
Eveline POV
Una volta fatto sedere lo gnocco....cioè Martijn..sì Martijn. Sulla sedia da barbiere, lo invito a mettersi pure comodo e togliersi la giacca.
Hehehe quanto sei figo ammore...
Sì cioè.... Insomma....
Andiamo avanti. Gli metto asciugamano e tutto il resto per proteggere i suoi vestiti, reclino la poltrona e controllo lo stato dei suoi capelli, ficcandoci le mani dentro.
Nuvole.
Cazzo sono bellissimi...Aaahhhh.
"Complimenti per il capello... Li lavi bene e si vede"
"Ah... Grazie" dice lui un po'.... Disorientato?
Cerco di metterlo a suo agio invitandolo a spostarsi al catino per inumidirgli un po' i capelli e lavarli.
"Vieni pure..." dico facendomi seguire.
Martijn si siede, io dispongo il lavandino alla giusta altezza e lo faccio stendere.
Aprendo l'acqua, gli inumidisco i capelli, che cadono in modo strano rispetto al suo taglio da asciutto. È quasi buffo.
"Ti dà fastidio essere massaggiato?"
"Nooo affatto"
Allora lavandogli i capelli gli massaggio bene tutta la testa, sentendolo letteralmente sciogliersi dal relax sotto le mie mani. Questo si addormenta.
Aspetta che uso l'acqua fredda.... E gli sciacquo i capelli, ottenendo un rinvigorimento, o meglio, risveglio del ragazzo addormentato.
Lo faccio risedere alla poltrona, lui un po' assonnato, alzando la poltrona alla giusta altezza, che mi permetta di tagliare i capelli senza dovermi piegare.
"Quanto taglio?"
"Come vuoi, basta che non venga fuori pelato."
"Figurati se ti rovino quei bei capelli. Vuoi che ti faccia anche la barba?"
"Oh, sì perfavore! Non la dovrò fare stasera" Mi dice mister figo.
Abbasso lo schienale della sedia, facendolo anche un po' spaventare per il rumore di sblocco della seduta.
"Hahaha, tranquillo era solo la sedia" gli dico prendendogli la testa e guidandolo a stendersi.
E stendendosi, la sua maglia piuttosto fina va ad appoggiarsi sul suo petto e sull'addome, muscoloso e tonico.
Eh mannaggia a me che guardo!
Intanto preparo la schiuma da barba. Col pennello gliela stendo sul viso a mo di babbo natale e con la lametta gli faccio diventare le guanciotte morbide come il sederino di un bimbo.
E lui mi fissa mentre lavoro. Lo vedo..... Cazzo hai da guardare?
"Qualcosa non va?" gli chiedo
"No no, sei solo la prima ragazza che mi fa la barba..."
"Oh..." Gli dico sorridendo e togliendo i residui di schiuma.
Lui si tocca le guance.
"Grazie!"
"Figurati"
Prendo il rasoio dal cassetto, lo attacco alla corrente e inizio ad accorciargli i capelli, facendo attenzione a tutti i piccoli dettagli. Di solito taglio e basta, ma lui è troppo gnocco per essere rovinato.
Gli raccolgo tutti i capelli più lunghi con una pinza e lui inizia a ridere.
"Nuova moda?" mi chiede.
"Non ti farei uscire così nemmeno se mi pagassi un milione di euro"
E lui ride. Ma che ha da ridere? Vabbè meglio che rida piuttosto che pianga.
Finito col rasoio passo alle forbici, tagliando anche sul ciuffo di capelli che quando è entrato pareva un nido a causa del vento.
Finito il mio bel taglietto... Di cui sono fiera, gli asciugo un po' i capelli, tirandoglieli a lucido con un po' di cera lucida. Si, poca. Non Elvis... Sia chiaro.
"Eccoci...." Gli dico togliendo l'asciugamano dalle sue spalle e mettendogli di nuovo la mano nei capelli.
"Eveline.... Grazie.
Caroline.... L'hai già assunta, vero?" dice Martijn rivolgendosi prima a me e poi al mio capo.
Caroline annuisce.
"Eveline... Lunedì inizi allora. Alle nove apriamo, quindi alle 8.50 qui. Vestiti in nero. Ok?"
Io annuisco, facendo alzare Martijn dalla sedia.
"Bene cara. Sono felice di avere una nuova recluta che sa farci anche con gli uomini. Ci vediamo allora lunedì. Potete andare"
"Grazie, sarò puntuale"
Salutando un'ultima volta, esco dal negozio, percependo che Martijn è dietro di me e mi sta seguendo. Io giro l'angolo, per andare a riprendermi la bicicletta che avevo lasciato qui un paio d'ore fa.
Mi chino per aprire il lucchetto, ma il ragazzo mi ferma.
"Eveline... Hey Eveline aspetta!"
Lo guardo
"Hey"
"Senti, io mi sento davvero in colpa a non pagarti per ciò che hai fatto... Quanto vuoi?"
"Ma stai scherzando? Nulla!"
"No, no dai almeno qualcosa" dice tirando fuori il portafogli dai jeans.
"Martijn.. Davvero. Non serve. Mi sono divertita un mondo a fare quel taglio. Che poi mi è riuscito parecchio bene a quanto vedo..." dico facendogli un complimento per la sua bellezza.
"Appunto. Dai, dimmi una cifra"
"Offrimi un caffè" gli dico ridendo.
"Va bene, andiamo" dice facendomi cenno di seguirlo.
Ma..
Io scherzavo.
Vabbè.
Tolgo la mia bici dalla griglia e lui ci sale sopra.
"Ma che? Mi rubi la bici?"
"Nahh, sali sul portapacchi"
"Sei un po' spericolato tu...." dico sedendomi e aggrappandomi ai suoi fianchi.
"Che fai, tocchi?" mi dice ridendo.
"cretino... Dai andiamo"
E così, quello che sembra già da ora il mio miglire amico, mi porta fino in centro città, in una via mezza sperduta, a prendere un caffè.
Ma è mezzo scemo o sbaglio?
Vabbè. Ho l'amico figo.
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