The end
Sophie aprì di scatto gli occhi, boccheggiando e aggiustandosi gli occhiali storti sul naso, mentre la pagina del libro su cui era svenuta era tutta spiegazzata. Si passò un indice sulla guancia sinistra e trovò la forma delle piegature impresse sulla pelle e sorrise, appoggiando entrambe le mani sulle pagine aperte. Fuori pioveva ancora, le gocce di pioggia che picchiettavano forti sulla tapparella e le ombre degli alberi fuori casa che sventagliavano velocissime. Era tornata nella sua Londra, pensò, mentre si portava una mano al petto, dove sotto il maglione sentiva il cuore che le batteva forte e veloce, rincuorata nel sentirlo nuovamente. Si guardò intorno e vide il letto sfatto per Mark e Simon che si erano messi a saltarci sopra, trovò sulla scrivania l'astuccio della collana di Sabrina e Fancy, chiuso, e accanto il suo cellulare che vibrava. Lesse rapida il nome sullo schermo e tutta emozionata rispose, con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro.
« Sabrì? »
« Si può sapere per che cazzo non mi hai risposto? Ti ho inviato una trentina di messaggi negli ultimi dieci minuti e tu non mi hai dato segni di vita! »
« Scusa, ma sono stata impegnata... » Sophie prese a disegnare con il dito dei cerchi sul legno della scrivania. Nel libro era passato un mese in cui era successo di tutto, mentre nel suo mondo solo dieci minuti. Scosse la testa, incredula della situazione. Poi però si strinse ancora di più il telefonino all'orecchio. Era emozionata nel sentire di nuovo la voce dell'amica, rendendosi conto definitivamente di quanto le fosse mancata. Il suo accento italiano, che la faceva sempre ridere, quando si incazzava si notava di più e mentre Sophie parlava al telefono sorrideva costantemente.
« Vabbè, in ogni caso...a che ora dovremmo venire stasera? O ti sei dimenticata che devi festeggiare il tuo compleanno? »
« No, fidati, non me lo sono dimenticata. E' stato un mio pensiero fisso.. »
« 'è stato'? Sophie, perché parli al passato? »
La ragazza scosse la testa nonostante Sabrina non potesse vederla. « Niente, è solo un po' di mal di testa. Per le otto e mezza, comunque. Così ceniamo e poi ci vediamo 'Il Lato Positivo'. »
« Okay, benissimo. A più tardi, allora. »
« A più tardi. » e Sophie riattaccò, poi però a quel punto entrò sua madre, super incazzata, in camera sua.
« Si può sapere per quale assurdo motivo non hai fatto quello che ti avevo chiesto? » le urlò rimanenendo sotto l'arcata della porta. Dietro di lei c'erano Mark e Simon che ridevano, indicando la faccia della madre tutta sporca di nero per il forno che sicuramente era 'scoppiato'.
Sophie si alzò e li prese tutti e tre, stringendoli in un abbraccio. « Non avete idea di quanto mi siate mancati. »
La madre restò basita, poi si scollò Sophie di dosso. « Sì, certo come no. Non hai chiuso le finestre come ti avevo detto! » poi diede uno schiaffo scherzoso sia a Mark, sia a Simon. « E voi smettetela di ridere. »
« Agli ordini, capitano! » fecero il saluto militare e a passo di marcia tornarono al piano di sotto, mentre Sophie li guardava sorridendo.
« E tu non ridere, perchè, non avendo chiuso le finestre, hai fatto allagare tre stanze! »
La ragazza tornò a guardare la madre. « Tre? »
« Sì. » la madre si girò e le porse la scopa per lavare per terra, con il secchio pieno di acqua e detersivo. « Siccome il danno l'hai fatto tu, ora ripari, prima che vengano le tue amiche. »
« Mamma. » Sophie la guardò con un sopraciglio alzato. « Fancy e Sabrina vengono stasera.. »
« Zitta e lava per terra, mentre io rimedio in cucina. » detto questo girò i tacchi e scese di sotto.
Sophie sorrise e appoggiò la scopa contro lo stipite della porta, mettendo il secchio in avanti cosicchè non la facesse cadere e fare più rumore del dovuto. Tornò alla scrivania e prese in mano lo scatolo della collana. Lo tenne per un po' sul palmo della mano, inspirando a fondo, poi tirò il gancetto e lo aprì.
La collana c'era, ma non aveva i cerchi concentrici. Rivelava solo una perla che presentava innumeravoli crepe, come se qualcuno l'avesse rotta e attaccata con la colla. Le si riempirono gli occhi di lacrime e la indossò, toccandosela e tirando su con il naso. Non avrebbe mai dimenticato quei ragazzi, per nessuna ragione al mondo. Prima di chiudere il libro si soffermò a leggere giusto i primi righi e a sfogliare rapidamente le pagine ruvide.
Era una serena serata di inizio giugno, con le stelle in cielo ad illuminare quella coltre di tenebra che ricopriva tutta Los Angeles. Era tardi, e la spiaggia era deserta, ed un gruppo di amici si avviava silenzioso per la sabbia sorreggendo ciocchi di legno e marshmellow da arrostire. Avevano tanto di cui parlare, e la spiaggia di sera era il luogo più sicuro per evitare di essere sentiti. Insomma, sentire qualcuno che parli di doni magici non era molto sicura come cosa, per cui Harry aveva spinto i suoi amici a seguire il suo piano. L'idea del falò era stata di Niall, e tutti la accolsero felicemente, pronti a passare una serata che avrebbe cambiato la loro vita per sempre.
Sophie sfogliò più velocemente le pagine, facendo capitare sotto agli occhi parole sfuggevoli come l'aria, alcune che si imprimevano nella memoria come un marchio infuocato; a volte, si soffermava a leggere dei piccoli passi che la facevano sorridere e piangere, tratti che parlavano di Zayn e Louis, di Harry e Beatrice e di Niall e Liam. Ad un certo punto capitò verso la fine del libro, e una frase specifica catturò la sua attenzione: poi sentì il suo cuore spegnersi improvvisamente. Sophie tirò su con il naso, e chiuse il libro di botto. Ne accarezzò la copertina rilegata e la mise sulla sua libreria. « Leggerò di voi non appena finisco di lavare, ve lo giuro. » Ed era vero. Dopo quel capitolo, rimanevano ancora diverse pagine da leggere, e lei non vedeva l'ora di scoprire come la storia del suo gruppo di amici particolari sarebbe continuata, come avrebbero reagito e soprattutto moriva dalla voglia di sapere chi sarebbe stata la ragazza in più nel libro, l'undicesima del gruppo che avrebbe assistito i ragazzi in quella fantastica avventura, se mai ci fosse stata una ragazza che avrebbe preso il suo posto.
Poi sorrise scuotendo la testa, spense la luce della scrivania e andò a prendere la scopa. Lanciò un'ultima occhiata alla sua stanza, si sfiorò la perla con un dito e chiuse la porta, pronta a riprendere la sua vita normale.
N/A
Eccoci alla fine di quest'altra fanfiction. Io vorrei ringraziare tutte le persone che si sono soffermate a leggere i capitoli volta per volta, i commenti che mi avete lasciato mi hanno fatta sentire meno sola e grazie per aver votato. Vi voglio bene.
Sebbene sia la seconda storia conclusa, questa è stata la prima fanfiction che io abbia scritto, per cui ci tengo a ringraziare anche gli One Direction per avermi ispirata, nonostante non sappiano l'esistenza di tutto ciò. Grazie per essere stati i miei prestavolti perfetti.
Alla prossima :)
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top