Luna Park

Niall e Anastasia sbucarono da dietro il camioncino dello zucchero filato, entrambi sottobraccio, mentre ridevano a crepapelle mantenendosi la pancia con la mano libera. Harry aveva finito di pagare e prese i due zucchero filato per sè e per Beatrice, ricongiungendosi alle ragazze.
« Ma che avete voi due? »
Niall non aveva fiato per parlare, i capelli biondi appiccicati alle tempie e le guance paonazze. Anastasia inspirò a fondo e tra una risata e l'altra, riuscì a parlare. « Non potete capire che abbiamo combinato. »
« Qualche cazzata sicuramente. »
« Andavamo così veloci che ci scontravamo con tutti, e per poco non rompevamo tutte le altre macchine. » Niall scoppiò a ridere, accompagnato dalla ragazza, poi prese fiato. « E ci hanno cacciati! »
« Beh, è il minimo. » anche Sophie sorrise, poi si rabbuiò in un attimo, sentendosi scorrere all'improvviso per le vene un brutto presentimento. Ricomiciò a sentire la voce dell'uomo nero nelle orecchie, 'pezzo grosso' rimbombarle nel petto a tempo della musica di sottofondo. Harry sembrò accorgersi di qualcosa e si accostò vicino al suo orecchio, mentre Beatrice era impegnata a ridere con gli altri due ragazzi. Intanto si facevano largo tra la calca anche Louis e Zayn, mentre dietro di loro Clary e Jasmine arrancavano alla cieca, mantenendosi i peluche giganti a mala pena tra le braccia.
« Che hai? »
Sophie cercò di sorridergli, disinvolta. « Nulla. »
« Ragazzi, ma sbaglio, o manca qualcuno? »
« Sì, » disse Niall che finalmente si era calmato e si stava sventolando la faccia con il bordo della maglietta. « Mancano Isabelle e Liam. Quei due non me la raccontano per niente giusta. »
« Ma lasciali stare, staranno facendo qualcosa di sporco senz'altro. » Zayn si stava accendendo una sigaretta, facendo volare una densa coltre di fumo direttamente in faccia a Clary che si parò con il panda gigante. « Zayn, sai che sono allergica al fumo. »
« No, non lo sapevo. » si infilò la sigaretta tra le labbra. « Grazie per avermi avvisato. »
« Sophie. » Harry fece finta di non aver sentito gli altri che parlavano, focalizzandosi sulla ragazza che aveva davanti, che stava iniziando a tremare, « Che ti succede? »
Sophie si mise a scuotere la testa con veemenza, mentre si stringeva le braccia. « Tutto bene. Devo solo andare in bagno. » diede le spalle a Harry e si allontanò, diretta a raggiungere i bagni pubblici. Che poi, non ci sarebbe entrata, ma aveva bisogno di stare sola un attimo. Girò a destra passando davanti alla ruota panoramica, e arrivò dritta sulla spiaggia. Si tolse le scarpe e iniziò a correre, quando arrivò alla riva e immerse i piedi fino alle caviglie. L'acqua era fredda e il fondale era strapieno di pietre, ma a lei non interessava, stava solo cercando di rilassarsi. Non poteva però chiudere gli occhi, perché davanti alle palpebre le appariva quel ghigno che stava presente in ogni suo pensiero e che non la faceva stare tranquilla.
« Ehi, ma chi cazz...Sophie! »
La mora si girò di scatto, pensando di essere sola, e si vide Isabelle e Liam andarle incontro mano nella mano. Le ragazza mostrò agli amici un'ombra di sorriso e indicò le loro mani intrecciate. « Quando è successo? »
« Poco fa. » Liam le sorrise e diede una piccola spintarella alla sua ragazza. Isabelle sorrise imbarazzata, « E tu che ci fai qui da sola? »
« Avevo bisogno di allontanarmi un po'. »
« E' successo qualcosa? » chiese allarmato Liam, avvicinandosi a Sophie con la mano di Isabelle ancora stretta nella sua.
« Ancora no. »
« Ancora? »
« Sì, accadrà molto presto. »

« Harry, dov'è Sophie? »
Il ragazzo scosse le spalle, « Mi ha detto di essere andata in bagno, ma a quest'ora avrebbe già dovuto finire. Quanto ci mettete voi ragazze a pisciare? »
Beatrice si fece seria in viso. « Poco. » e si allontanò a sua volta, alla ricerca della sua amica. Non credeva per niente alla storia del bagno, per cui incominciò a girarsi intorno nella speranza di intravedere la sua piccola testa scura. « Andiamo, Sophie. » si disse, mentre un sacco di ragazzi la spingevano da parte a parte. « Dove ti sei cacciata? »
Mentre guardava a sinistra, non si accorse della figura che le andò addosso, facendola cadere con il sedere per terra. La ragazza si chiuse le mani a coppa davanti alla faccia e si alzò, cercando di tenere la gonna abbassata. « Tris? »
« Sophie! » la ragazza si alzò in fretta. « Dove stavi? »
« In spiaggia. »
« Avevi detto ad Harry di dover andare in bagno. »
« Volevo stare da sola. Ah, ecco Liam e Isabelle. » i due ragazzi sbucarono subito dopo, mentre Liam cercava di tenere lontana Isabelle dai ragazzi ubriachi che accidentalmente le cadevano sopra. « Stanno insieme. »
Beatrice li sorrise, complimentandosi, mentre Sophie scrollò la testa e proseguì, lasciandoli tutti e tre dietro.
Di fronte al camioncino dello zucchero filato c'erano tutti gli altri, inclusa Clary che la stava guardando da dietro una testa di panda enorme. Abbandonò il peluche per terra, e si avviò verso Sophie, spostando tutti i ragazzi che la intralciavano per la strada.
« Senti. » la prese per il braccio, e la spostò di lato, andando a finire sulla spiaggia. Si allontanarono talmente tanto che la musica a malapena si riusciva a sentire, intorno a loro c'era il silenzio più totale. « Devi smettere di fare la gatta morta con Harry. »
A quel punto Sophie - già stanca dei suoi pensieri e tormentata dalle sue preoccupazioni - sbottò e si liberò dalla sua presa. « Senti tu, invece. » le si avvicinò talmente tanto che i loro nasi quasi si sfiorarono. « Mi sono rotta le palle di sentirti dire sempre le stesse cose, quando poi non sono nemmeno vere! Io non faccio la gatta morta con nessuno, specialmente se so che il ragazzo in questione piace già a qualcuno, e fidati, non sei l'unica. Io personalmente non provo niente nei suoi confronti, penso sia solo un bellissimo ragazzo e ciò è indubitabile. Se te lo vuoi portare a letto, fa' pure, a me non importa. » Sophie si allontanò e si passò una mano tra i capelli, mentre Clary fumava di rabbia.
« Non devi parlarmi in questo modo. »
« Io ti parlo come mi pare e piace, perché non sei nessuno, Clary, nessuno. Sei solo una ragazza che ha dei presupposti falsi e che pensa solo a sé stessa e alle sue stupide cotte, quando in giro c'è un pericolo così grande che bisognerebbe occuparsi solo di questo. »
« Se il mio potere funzionassa su di te, ti strangolerei seduta stante. »
« Vedi? Invece di pensare ai rischi che il tuo potere sta correndo, pensi solo a come non farti mettere i piedi in testa. Io sono veramente stanca di tutto questo Clary, e tu puoi anche non credermi. Quello che dici non mi interessa più, perché io credo fermamente in ciò che faccio e a ciò che accadrà tra poco. »
Clary si spostò dietro l'orecchio una ciocca di capelli, con le labbra che le tremavano. « Vedi? Se tu facessi questo discorso a tutti gli altri, ti applauderebbero all'istante, mentre non appena io apro bocca, già mi attaccano...»
« E non pensi al fatto che allora il problema potresti essere tu? Perché io ho la coscienza a posto. Cerca di comportarti più civilmente con le persone, senza attaccarle ogni volta. »
Clary allora fumò talmente tanto che le corse addosso, « Io mi comporto come mi pare! » si buttò sopra Sophie e caddero entrambe sulla sabbia, incominciando a tirarsi per capelli.
« Sei solo una bambina cresciuta! » sibilò Sophie tra i denti. Fin ad allora aveva sempre subito tutte le lamentele e gli insulti da parte di Clary. Una persona prima o poi non ce la fa più, e deve lottare con i denti per non farsi calpestare ogni volta.
« E tu la ragazza che ci sta distruggendo! » urlò Clary che incominciò a schiaffeggiarla. Sophie stava per ribaltare la situazione, fiondandole uno schiaffo in pieno viso, quando vennero staccate da una forza sovrumana e scaraventate vicino al mare.
« Siete due idiote! »
Harry stava correndo verso di loro e le afferrò entrambe per il braccio, facendole mettere subito in piedi. « Che cazzo vi è preso? Grazie al cielo ero venuto a cercarti. » disse riferendosi a Sophie, e a quel punto Clary diede uno spintone ad Harry che si volse nella sua direzione. La ragazza scoppiò a piangere, « Vedi? E' sempre lei il centro di tutto. »
« Ma di cosa stai parlando? » disse Harry che intanto lanciava occhiate furiose ad entrambe.
« Cosa farai, eh Harry, quando lei se ne andrà? Sei così troppo impegnato a pensare a lei che non ti accorgi di quanto io sia innamorata di te. »
Harry aveva delle vere e proprio fiammelle che gli danzavano negli occhi. Si girò di scatto verso Sophie. « Sono io allora il problema? »
« Sì. » rispose Clary dietro di lui mentre si asciugava la guancia bagnata. « Per colpa tua io non sono più accettata in questo gruppo, tutti mi odiano per vari motivi. »
Il resto del gruppo era appena arrivato sulla spiaggia e rimaneva a debita distanza.
Harry aveva il fuoco ancora nelle pupille e non cercava di spegnerlo. Le braccia gli brillavano per il fuoco che gli scorreva nelle vene e, se non lo avesse usato, sarebbe esploso come una bomba. Si girò di scatto verso di Clary, facendo apparire intorno a lui una patina dalla fiamma leggera, avvolgendosi come in un bozzolo « E quando pensavi di parlarmene? »
« Non saprei.. » disse sarcasticamente Clary, « Sapendo che pensi solo a lei! » e puntò il dito contro Sophie che si massaggiava la guancia dolorante.
« Clary, io odio da morire queste cose, soprattutto quando sono cazzate. »
« Lei ti ha cambiato! »
« No! » Harry esplose e fece appena in tempo a girarsi prima che una scarica di fuoco partisse dalle sue mani, mandandola dritta sul mare. Se non si fosse girato, avrebbe bruciato vive entrambe le ragazze che lo guardavano impaurite.
« Avevo deciso di organizzare queste uscita per stare tutti bene e insieme per almeno una volta, liberi dai problemi. » Harry si strofinò le mani, ancora luminescenti di fuoco. « Però mi ritrovo sempre in questo tipo di situazioni! »
Si girò rabbioso verso di Clary. « Lei non mi ha cambiato, ha solo accelerato il processo. Avevo deciso io di cambiare, e sappi, Clary, che non lo avrei mai fatto se una persona me lo avesse proposto. » Poi si girò verso Sophie. « Complimenti tu, a quanto pare in ogni litigio ti ritrovi sempre in mezzo. Non è che forse stai uscendo tutto in una volta il tuo caratterino bisbetico? »
Sophie spalancò la bocca. « Vedi? Cambi sempre opinione! Non potremmo mai andare d'accordo, Harry, mai! Perché ogni volta che succede qualcosa, c'è sempre qualcosa di me che non ti va bene. » si passò una mano tra i capelli. « Facciamo così. Non parleremo più, solo quando è strettamente necessario..anzi, non parlerò più con nessuno, così vediamo se il gruppo ritorna ad essere quello che era prima che io arrivassi. »
« Io non sto dicendo questo .. »
« Ho capito, Harry. »
« Sophie! » il ragazzo sbuffò rumorosamente, poi però chiuse gli occhi con forza, cosciente di aver perso, prese la rincorsa, andandosi a buttare in mare. Dove lui aveva toccato l'acqua, del fumo incominciò a levarsi verso l'alto. Sbucò la sua testa subito dopo, e di conseguenza il suo corpo tutto bagnato. Diede un ultimo sguardo a Sophie. « Va bene. Non parleremo mai più. » poi si girò verso Clary. « Noi due invece non abbiamo ancora finito. » e se ne andò, passando in mezzo al resto del gruppo che al suo passaggio si allargava, creandogli un passaggio. Beatrice era in prima fila, seriamente dispiaciuta. Clary guardò Sophie per l'ultima volta, prima di girarsi e andare verso il Luna Park. Louis si distaccò dagli altri e raggiunse Sophie che si era appena seduta sul bagnoasciuga, con i vestiti che avevano incominciato ad inumidirsi.
« Perché è successo questo? »
« Dillo a quella rompicoglioni.. »
« Sophie. » Louis le appoggiò una mano sulla coscia, « Tu non sei così. Che ti prende? »
« Louis, non ce la faccio più. Sento un'onda dentro di me che sta per straripare. Ho deciso che rimarrò da sola, così non coinvolgerò nessuno nel mio tsunami. »
« Tu e Harry stamattina avevate deciso di essere amici, ora è crollato tutto quanto. Quanto pagherei per poterti vedere la mente e aiutarti, Sophie. Non puoi immaginare quanto io lo desideri. »
Sophie si strofinò un occhio con il pugno, facendo sbavare tutto il mascara che Isabelle le aveva prestato per quella che sarebbe dovuta essere un' 'uscita tra amici.'
« Lou, la mia mente è un casino totale. Ora penso solo ad una cosa che mi sta uccidendo lentamente. »
« Parlamene, ti prego. Voglio aiutarti. » Louis si sedette per terra, bagnandosi i jeans scuri. Voleva seriamente fare qualcosa per quella ragazza perché anche lui sentiva qualcosa, e desiderava sapere se fosse lo stesso. Non aveva un bel presentimento, e ora che due tra i maggior poteri si erano distaccati, la situazione era precipitata.
« Louis, » Sophie gli si avvicinò all'orecchio. « L'uomo nero vuole anche me. »

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