Moriremo tutti, me lo sento.
Cassie POV
Se avete mai pensato "Mi sta cadendo il cielo addosso" vi voglio informare che in realtà non avete la più pallida idea di cosa state dicendo.
Vi faccio un esempio pratico di una cosa simile al cielo che ti cade addosso?
Esattamente quello che stava succedendo in quel momento, ossia uccelli di Stinfalo che provano a spolparti vivo.
Vi posso assicurare che la vista di uno stormo di uccelli con un inquietante luccichio negli occhi in picchiata su di te con gli artigli lunghi 20 cm non è rassicurante.
Pensate che per poco ad Angelica non veniva un attacco di panico.
Ci sbalzarono tutti giù dalle bighe come se nulla fosse e ferirono molti di noi.
Dopo i tori, credevo che quella sarebbe stata la cosa più caotica che avrei mai visto, ma gli uccelli mi hanno fatto ricredere.
Quello era il vero caos.
Vidi un uccello puntare dritto dritto a me, Silena e Drew.
Silena strillò e si spostò di lato, mentre io scavalcavo un lato della biga e mi appendevo ad un fianco del nostro mezzo di trasporto; Drew invece si era accovacciata nella nicchia della biga sul posto del guidatore, quindi l'uccello non prese nessuno.
Poi però tornò indietro e mi caricò di nuovo e vi giuro che mi sarei ritrovata ceca se qualcuno non mi avesse ritirato su.
Una volta tornata a bordo dentro la biga mi girai per vedere cosa stava succedendo e vidi Axel che tendeva le braccia, segno che era stato lui a ritirarmi sulla biga.
"Ma sei scema?!" Mi chiese ad occhi spalancati e lo sguardo terrorizzato, ma l'ultima vocale venne smorzata dal vento perché per evitare un artiglio dritto dritto in faccia Beckendorf aveva dato uno strattone alla biga di Efesto facendo quasi cadere Agata e allontanandosi dalla mia biga, portandosi così via anche Axel.
Imprecai e mi abbassai per schivare un altro uccello.
Tre uccelli stavano puntando Silena che guidava, ma presi al volo la mia spada e li tranciati in aria, facendoli esplodere in un vortice di polvere e piume rosse.
Vedevo Giada e Clarisse schiena contro schiena che si proteggevano a vicenda al centro del campo, tenendo a distanza gli uccelli assatanati.
Poco più in là, Sol e Nate che provavano a guidare la biga di Ermes mentre gli Stoll tiravano sacchetti puzzolenti agli uccelli e poi li colpivano con le fionde.
Will colpiva bersagli dalla biga di Apollo a molti metri di distanza, non permettendo di avvicinarsi, rendendo così i ragazzi di Apollo i più in forma e senza ferite.
Ad un certo punto mi si accostò la biga di Atena e Annabeth mi strillò: "Se non li facciamo fuori subito continueranno all' infinito! Dobbiamo sbrigarci!" Disse per poi riallontanarsi verso la biga di Poseidone.
Sentii delle urla e mi girai di scatto per vedere cosa fosse successo.
Un uccello aveva artigliato una ruota del carro di Ermes facendoli cadere tutti a terra in un groviglio di semidei sanguinanti.
Volevo correre ad aiutarli, ma mentre ero girata sentì un graffio dolorosissimo sullo zigomo destro e caddi giù dalla biga, rotolando e per poco non mi investiva la cabina di Apollo.
Sentì qualcuno che mi tirava su e che mi faceva sedere.
"O miei dei Cassie stai bene?" Mi chiese Luca, al quale colava uno striscio di sangue dal labbro inferiore.
"Sì sì io...." dissi, ma poi tornò il dolore.
Vedendo la mia espressione, Luca mi fece girare.
"Ahia... mi sa che ti ha graffiato un uccello. Almeno è di striscio e non proprio sull occhio"
Mi guardai intorno un po' stordita.
"Dove... dov'è Axel..?" Chiesi con la testa che girava.
"Sono qui, sono qui" senti dire dal mio migliore amico dietro di me, poi due braccia che mi circondavano in un abbraccio.
Mi ricordo solo di avergli detto: "Grazie Ax. Ti voglio bene." E poi il buio.
Quando mi risvegliai ero in infermeria.
Sentivo i lamenti di tutti i feriti intorno a me, e i ragazzi di Apollo che giravano freneticamente per tutto l'edificio portando garze, ambrosia e quant'altro.
"Cassie!" Sentii esclamare da qualcuno.
"Oh ehi.... ciao Giada " salutai ancora un po' stordita la mia amica che mi stritolava in un abbraccio.
"Per una volta sei tu che finisci in infermeria e non io" mi disse sorridendo, ma il sorriso non le arrivava agli occhi.
Si vede che era provata.
Le sorrisi. "Sto bene".
Poi mi guardai meglio intorno.
Era notte fonda, c'erano meno feriti di ciò che mi aspettavo.
"Scusa ma.... quanto sono stata svenuta di preciso?"
"Un giorno" mi disse la figlia di Ares.
Sospirai. Pensavo molto di più.
"E gli altri? Come stanno? Ho visto la biga di Ermes cadere..." chiesi rabbrividendo al ricordo.
"Non tutti sono messi bene. Connor Stoll sì è dovuto mettere i punti sulla tempia, come te sulla guancia." Disse Giada indicandomi la ferita.
"Nate ed Angi se la sono cavata con qualche graffio, anche se il tuo ragazzo zoppica adesso."
Esalai un sospiro.
Fino a quel momento l'ansia mi aveva divorato, quindi adesso mi sentivo molto più tranquilla.
Ciò vuol dire che la notizia subito dopo sarebbe stata tremenda.
"Purtroppo però...." disse Giada con la voce incrinata.
Ecco, lo sapevo.
"A Sol è andata peggio. È svenuta e non si è ancora svegliata. I figli di Apollo dicono che il battito c'è ma è debole...." e poi non continuò, perché un fiotto di lacrime le uscì.
Mi girai.
In un lettino poco dopo del mio c'era Sol.
Mi venne un groppo in gola alla vista di mio fratello, addormentato con la testa sul lettino di Sol e una mano che teneva la sua.
Accolsi Giada in un abbraccio, mi dispiaceva da morire vederla così disperata.
"E Clarisse? Non l'ho più vista..."
Giada si asciugò in fretta le lacrime con la manica.
"Ah giusto , tu non lo sai" disse Giada come ricordandosi di una cosa.
Io feci una faccia confusa.
"Cosa non so?"
Giada fece una faccia esasperata.
"Clarisse è in missione. Da Polifemo."
N/A
Ci tenevo solo a ringraziarvi per i 100 followers.
Vi adoro.
Un beso 💖
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top