Capitolo 9
“se urli non finirà bene”
Mi avvertì ed il sangue mi si gelò nelle vene, annuii leggermente.
“okay”
Mi cacciò la mano dalla bocca, ma continuò a stringere i polsi. Si allontanò di qualche centimetro e vidi la sua faccia, così la mia opinione risultò vera. Il professor Malik!
“p-professore?!”
Credevo che il mio mento stesse toccando terra, i miei occhi stavano per uscire fuori dalle orbite e le gambe cominciarono a tremare.
“hey bambolina”
Sorrise, puzzava di alcool e mi faceva seriamente paura.
“c-cosa v-vuole da me?”
Dissi cercando di creare più spazio possibile fra noi.
“io voglio te, sentire le tua labbra piene su di me, ogni parte del mio corpo, che ne dici bambolina?”
Sorrise e portò il suo bacino sul mio facendomi sentire la sua erezione.
“n-no lasciami, ti prego”
La paura ormai era padrona in me e avevo paura che finisse male. Ero a pochi metri da casa mia, e speravo con tutto il cuore che Harry non fosse ancora rientrato, o che stesse rientrando adesso.
“sai, dato che Harry non ha ancora detto niente sul portarti a letto, lo farò io, non gli darà fastidio…”
Continuava a sorridere e a far scorrere una mano sul mio corpo.
“n-no, per favore, lasciami”
Lo implorai ma fu tutto inutile. Le sue labbra finirono sul mio collo e piano piano scesero fino alla scollatura della mia maglia. Cominciai ad urlare ed uno schiaffo mi arrivò sulla guancia. Rimasi pietrificata.
“Zayn no!!”
Urlò qualcuno alle sue spalle. Non capivo più niente, volevo soltanto che tutto questo finisse presto.
“Harold, hai bevuto abbastanza oggi, vai a casa”
Sputò avido Zayn.
“lasciala in pace, lei non verrà con te”
Disse lui. Barcollava e non si teneva in piedi, ma almeno un minimo di buon senso ce l’aveva ancora.
“va al diavolo Styles!”
Ricominciò a baciarmi e a toccarmi, mentre le mie urla uscivano strozzate. Dopo un po’ non lo sentii più addosso a me. aprii lentamente gli occhi, non accorgendomi di averli chiusi, e vidi Harry su di lui che lo colpiva ripetutamente.
“Harry fermo!!”
Urlai, non per difendere il professore, ma perché l’avrebbe benissimo ucciso, e l’idea mi spaventava a morte.
Andai dietro Harry e lo presi dalle spalle facendolo cadere all’indietro. Per fortuna era ubriaco, così fu più semplice levarlo da dosso al professore. Ma perché continuo a chiamarlo così? È più grande di me di qualche anno…
“c-ci vediamo, Styles! A domani bambolina”
Disse Zayn quando si alzò, dopo qualche secondo sparì nel buio.
Vidi Harry per terra, seduto, che fissava il vuoto. Gli andai vicino lentamente e gli toccai la spalla spaventata. Mi faceva paura, avevo paura che potesse picchiarmi, che potesse…non so…fare qualcosa di pericoloso, anche se l’aveva già fatto, di fronte a me.
Si alzò di scatto e mi venne incontro, così indietreggiai.
“come stai?”
Chiese a bassa voce.
“n-non lo so”
Era la verità, non sapevo come mi sentivo…stavo per essere violentata dal mio professore ed ho appena visto Harry mettergli le mani addosso, stava per ucciderlo!
“andiamo”
Si girò per andarsene ma cadde miseramente a terra sulle ginocchia tossendo. Corsi verso di lui e lo presi da un braccio. Puzzava anche lui di alcool e fumo…si alzò e rise.
“che ti ridi?”
Dissi cercando di mettergli un braccio intorno alle mie spalle. Pesava molto e non si reggeva neanche in piedi.
“bhe..sono io che dovrei salvarti non tu.”
Disse poggiandosi del tutto a me. arrivammo in casa e dopo aver salito le scale mi fermai, ero stremata.
“ora ti porto in camera tua, ma fa silenzio!”
Dissi a bassa voce.
“perché non andiamo in camera tua?”
Quasi urlò.
“shh! No.”
Dissi per poi ricominciare a camminare verso la sua stanza. La aprii e si sedette per terra al lato del letto.
“wow!”
Fu l’unica cosa che dissi. La camera era abbastanza grande, nel muro dove c’era la porta, un po’ più a destra, c’era una libreria enorme con tantissimi libri, e lo stesso nel muro a destra. Il letto era posizionato al muro di sinistra e i piedi di esso erano di fronte la libreria del muro a destra. Nel muro di fronte, oltre ad una finestra, c’erano molteplici foto. C’erano veramente tante foto. Erano raffigurati due uomini e una donna. Mi avvicinai di più, per vedere il volto della signora…era Anne!! Ma perché c’erano tutte queste foto? E chi erano quegli uomini?
“mmh”
Lo sentii mugolare dal letto e poi un tonfo. Mi girai di scatto e gli corsi incontro. Aveva i pantaloni abbassati, ed era inciampato in essi. Sbuffai e lo aiutai a mettersi seduto sul letto. Si cacciò le scarpe e i pantaloni ed io distolsi lo sguardo arrossendo.
“ehm… - tossii – c-chi sono le persone nelle foto?”
So che non me l’avrebbe detto da sobrio e sapevo che non dovevo chiederglielo, ma volevo saperlo.
“la donna è mia madre, quello senza barba è mio padre e l’altro è quello che ha ucciso mia madre”
Disse senza troppo interesse.
“c-cosa? Ma tua madre…ha parlato con mio padre…”
Dissi, più a me stessa che a lui.
“bhe…ti ha mentito! Ecco perché sei qui e non da lei.”
Il cuore sprofondò…com’era morta? Perché mio padre non me l’aveva detto?!
“e quell’uomo…l’uomo con la barba chi è?”
Si alzò, andò verso il muro con le foto e lo osservò. Dopo un po’ buttò un pugno al muro facendomi sussultare. Mi alzai di scatto e lui si girò.
“questo…questo è James Brook! Ricercato dalla polizia…ma ho giurato che se l’avessi trovato per primo…l’avrei ucciso.”
Il sangue mi si gelò nelle vene e volevo scappare da quella stanza, ma i piedi si erano incollati al pavimento.
“o-oggi sei andato a trovare tuo padre?”
Chiesi in un sussurro.
Guardò in basso e si accasciò per terra. Si cacciò il giubbino senza guardarmi e lo buttò alla sua sinistra. Si tirò le punte dei capelli con una mano e sorrise.
“ha un tumore…cazzo!”
Buttò un altro pugno al muro ed io indietreggiai.
“se era una persona…una fottutissima persona normale, mia madre non sarebbe morta, ed io non sarei in queste cazzo di condizioni”
Urlò.
“quali condizioni?”
Sapevo che stavo chiedendo troppo ma volevo sapere.
“vieni qui!”
Mi fece segno di andarmi a sedere con lui ed io, incerta, andai e mi sedetti per terra.
“hai paura di me?”
Chiese ed io non risposi. Quella domanda rimase lì, fin quando non sentii dei singhiozzi. Stava piangendo.
“non dovevo immischiarmi, dovevo andarmene quando me l’aveva detto…anche voi potreste essere in pericolo in questo momento…e tu hai paura di me, lo so.”
Non ci stavo capendo nulla, la paura si impossessò di me.
“p-perché possiamo essere in pericolo?”
Azzardai.
“perché non risparmia nessuno, James…ha ucciso mia madre, stava per uccidere mio padre, e potrebbe uccidere anche tutti i miei amici…”
Sputò.
Dopodiché si alzò in piedi ed io feci lo stesso.
“hai detto che…che stava per uccidere tuo padre?”
Chiesi.
“si…con un colpo di pistola, è stato fortunato quel bastardo...ne aveva solo uno, solo un colpo…e poi scappò.”
Disse…sembrava un pazzo, sembrava parlasse da solo…
“perché ce l’hai con tuo padre?”
Perché non sto mai zitta? Si girò verso di me e mi venne incontro schiacciandomi al muro. Il respiro divenne flebile e la paura si impossessò nuovamente di me.
“perché…quel bastardo vendeva droga ed io lo aiutai…lui non ne usava, ma quando io, da bambino stupido, gli dicevo di smettere, lui non lo faceva, perché James era il capo e se si fosse ribellato l’avrebbe ucciso. Lui, un giorno, si ribellò e James uccise mia madre… - si fermò, le lacrime gli rigavano il viso – cazzo!”
Tirò un altro pugno a pochi centimetri dalla mia testa, avevo paura, di tutta questa storia ma anche di lui…
“ascolta Renè…ti ho difeso perché sento di doverti proteggere. Ti odio, ti odio con tutto il cuore, perché fai la saputella, la perfettina, quella che vuole aiutare il prossimo, ma io devo proteggerti…forse sono ancora legato alla promessa che ti feci quel giorno…”
Si fermò…mi ricordavo bene della promessa, ma pensavo fosse solo una cosa così, stupida, da bambini…mi aveva promesso che mi avrebbe protetto, a costo della sua stessa vita.
“non dovevi venire qui…”
Disse d’un tratto. Mi odiava, l’avevo capito…e lo sapevo, ma non riuscivo a mandarlo giù. Non riuscivo ad accettare il fatto che quel bambino era cambiato così tanto..
Si allontanò e si sdraiò sul letto…io rimasi lì, immobile tra i miei pensieri.
“sta attenta a Zayn…è uno stronzo…”
Si, è uno stronzo, ma lui si stava dimostrando peggio…Stavo per uscire dalla stanza ma lui mi richiamò.
“se vuoi puoi restare qui, non devi avere paura di me…”
Disse, dovevo rimanere?
“mi hai appena detto che mi odi, che sono una saputella e che cerco sempre di aiutare il prossimo…sai? Hai ragione, cerco di aiutare gli altri, forse inutilmente, ma lo faccio perché ho paura che le persone, o perfino mia sorella, abbiano una vita come la mia. Si, mio padre mi picchiava, tornava a casa ubriaco e mi picchiava. E si, ho paura che tu faccia lo stesso, poco fa avevo paura che mi potessi picchiare…”
Ammisi. Non so perché lo stavo facendo, probabilmente domani ricominceremo ad insultarci e tutto questo…questo ‘scambio’ di sentimenti, non varrà niente.
“allora era vero…ti picchiava..”
Le lacrime cominciarono a scorrere contro la mia volontà e desiderai non avergli detto nulla.
“vieni?”
Chiese facendomi spazio. Annuii e mi misi nel lato del letto.
“io non sono come lui, posso sembrare scorbutico, stronzo e…prima stavo per uccidere Zayn perché ti stava toccando, ma non ti picchierei mai…ho promesso che ti avrei protetto e non mi tiro indietro.”
Disse seriamente avvicinandomi a lui. I nostri volti erano a pochi centimetri di distanza, fin quando mi girai dall’altra parte. Era sotto effetto dell’alcool e sicuramente domani mi urlerà contro.
Non dormii molto quella sera, sentivo Harry muoversi sotto le coperte e avevo paura, paura per tutto quello che mi aveva detto, inoltre domani avrei visto il professor Malik…
…
“cazzo”
Sentii imprecare, non è possibile svegliarsi ogni mattina con un’imprecazione.
“nonono!!”
Urlò. Mi costrinsi ad aprire gli occhi e a girarmi. Vidi Harry fissarmi con le mani nei capelli.
“che succede?”
Chiesi.
“che cazzo ci fai nella mia stanza?”
Sbraitò.
“m-mi hai detto di rimanere, ieri sera…”
Dissi spaventata.
“hai visto le foto? S-sai altro?”
Chiesi…non ricordava niente.
“m-mi hai raccontato di James, tua madre, tuo padre…”
Lo guardai stranita mentre mi alzavo dal letto.
“oh no! Renèe! Ascolta, tu non devi dire niente di tutto questo a nessuno. Intesi?!”
Disse preoccupato.
“certo, va bene…non dirò niente!”
Promisi.
“cazzo… - imprecò nuovamente – m-mi dispiace, non dovevo…non dovevo metterti in questo casino…”
Il respiro si fece più pesante così mi alzai e mi passai le mani tra i capelli. Nel suo sguardo si intravedeva paura e senso di colpa.
“ora, vado in camera mia…ho scuola!”
…
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#SPAZIOME#
Scusate l'attesa, ma non avevo ispirazione e dovevo capire se scriverlo Cosí o no ahahahah
Vabbè l'importante è che l'ho postato! Come vi sembra? Cosa succederá adesso? Vi aspettavate che fosse Zayn?
Commentate e ditemi che ne pensate! Grazie alla prossima ❤
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