Capitolo 7

Eravamo di fronte una casa enorme ed io ero spaventata a morte. Non ero mai stata a feste così e mi sentivo un puntino nero in mezzo a tanti puntini bianchi, ma avevo una voglia matta di divertirmi e provare cose nuove. Erano queste che mi spaventavano: “le cose nuove”.

“entriamo?”

Mi chiese Sophia sorridente. Non parlai ma annuii semplicemente.

Entrammo in casa e alcune persone si girarono a guardarci, ma senza troppo interesse. La musica era altissima e mi stava sfondando i timpani. C’era gente con bicchieri trasparenti nel quale c’erano liquidi colorati, persone che ballavano, altre che si strusciavano l’uno contro l’altro. Delle ragazze, forse già ubriache, stavano ballando su dei tavolini con intorno ragazzi che facevano il tifo.

Non è decisamente il posto per me.

“vieni con me!”

Sophia mi prese dal braccio e mi portò in un cucina, nel tavolo in mezzo c’erano tante bottiglie di alcolici e bicchieri vuoti.

“Ti faccio provare una cosa!”

La seguii titubante verso il tavolo. Cominciò a mischiare delle cose, ma non capivo cosa. Non me ne intendevo di alcool.

“tieni!”

Mi porse uno di quei bicchieri trasparenti con dento un liquido giallo…

“ehm…non sono sicura…che..bhe… - non sapevo che dire – oh al diavolo!”

Presi quel bicchiere e cominciai a bere quel liquido. Era buono…molto buono. Se ne fece uno anche lei e dopo pochi minuti lo finii mentre lei era ancora a metà.

“wow! Non ho mai visto bere qualcuno per la prima volta scolarsi un cocktail così velocemente.”

Una voce a me conosciuta spuntò da dietro.

“hei Niall!”

Lo abbracciò Sophia, dopodichè lui abbracciò me, ed io ricambiai.

“ne vuoi un altro?”

Chiese Sophia ed io annuii! Me ne diede un altro e finii anche quello, dopo poco. La testa cominciò a girare e glielo dissi a Sophia.

“è normale – disse – ma forse ho messo un po’ troppa vodka!”

Disse lei con tono dispiaciuto.

“vuoi ballare?”

Mi chiese Niall.

“ehm…scusa, non so ballare!”

Dissi dispiaciuta…

“e tu?”

chiese a Sophia.

“si andiamo!”

Disse lei posando il secondo bicchiere. Dopo qualche secondo sparirono ed io mi ritrovai da sola. Uscii dalla cucina un po’ sbandando e andai a sedermi su un divanetto. Qualche minuto più tardi Sophia tornò.

“ho sete!”

Disse lei, mi prese dal braccio e tornammo in cucina.

“tu bevi molto?”

Le chiesi mentre sceglieva cosa prendere.

“solo alle feste, mi piace divertirmi, diciamo che vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo!”

Sorrise dolcemente e ricambiai.

“cosa bevi?”

Non mi guardò e versò in due bicchierini un liquido bianco, sembra innocuo.

“vuoi provare?”

Mi chiese ed io annuii.

Bevvi quel liquido bianco e sentii la gola ed il petto andarmi a fuoco, così tossii e lei si mise a ridere.

“brucia?”

Chiese lei ed io annuii nuovamente.

“prova questo!”

Mi porse un altro bicchierino con qualcosa di bianco dentro. Lo bevvi tutto d’un fiato.

“non farlo!”

Urlò lei. Ma prima che potesse fermarmi l’avevo già bevuto…

“questo si beve piano, è molto forte!!”

Mi rimproverò. La testa cominciò a girare e dopo qualche minuto finì.

“come ti senti?”

Mi chiese ridendo. Risi anche io più forte.

“mi chiedi come sto? Bhe, se sapessi perché mio padre mi odia starei meglio!”

Risi nuovamente. Ma perché glielo sto dicendo?

Mi seguì e cominciammo a ridere come due pazze, dopo poco arrivò Niall.

“balliamo?”

Era ubriaco anche lui, andammo nel salotto dove tutti ballavano e cominciammo a ballare seguendo il ritmo di “tear the roof up”. Amavo quella canzone!! Sophia si stava strusciando su un ragazzo, ma neanche lo conosce, perché lo fa? Niall mi venne incontro e si mise a ballare di fronte a me ed io feci lo stesso. Cambiarono almeno tre canzoni prima che mi andassi a sedere.

Le luci a intermittenza mi facevano ancora di più girare la testa, si scambiavano tra il bianco, il verde ed il rosso. La musica sembrava sempre più alta, ma non mi sentivo più a disagio. Mi sentivo rilassata, sentivo che potevo fare qualsiasi cosa. Di fronte a me si piazzò un ragazzo alto con i capelli all’indietro e lo riconobbi subito. Mi alzai e lui sorrise.

“hei! Renèe!”

Mi diede un bacio sulla guancia ed io risi.

“si, sono io!”

Mi spostai i capelli all’indietro.

“come sei sexy oggi…”

Mi prese per una mano e si allontanò di qualche centimetro da me, per guardare tutto il mio corpo mentre si mordeva il labbro inferiore. Un sorriso da ebete mi dipinse il volto e cominciai a mordermi il labbro anche io.

Le sue mani finirono sui miei fianchi ed il mio corpo era schiacciato contro il suo. Era veramente un bel ragazzo, non l’avevo notato prima, o forse era l’alcool a parlare? Cominciò a baciarmi il collo mentre le sue mani andavano su e giù contro i miei fianchi. Lo spinsi via, non so perché ma forse non ero abbastanza ubriaca da farmi baciare da Liam.

“che c’è?”

Mi chiese.

“devo fare pipì!”

Dissi non sapendo che fare, poi risi e mi allontanai.

La fila del bagno era lunga. Stando ferma mi accorsi che i piedi mi facevano malissimo così cacciai le scarpe.

Harry’s pov

“Lou non posso venire alla festa, c’è una bambina di sopra e non posso lasciarla sola.”

Sbottai.

“va bene, come vuoi!”

Dopo un’ora si arrese.

“se vuoi puoi andare tu!”

Dissi buttandomi sul divano.

“nha, sto qui, ti faccio compagnia..”

Disse lui sedendosi accanto a me.

“vado a vedere se sta dormendo.”

Mi alzai e salii di sopra, aprii la porta della bambina e appena entrai mi sentii a disagio. Mi guardava con due occhioni grandi e non sapevo che fare.

“ehm..hei Leila! Non dormi?”

Chiesi.

“aspetto Renèe!”

Disse stringendosi nelle coperte. Ho la sensazione che le faccio paura. Sbuffai e mi sedetti accanto a lei.

“sai, se ti va la aspettiamo insieme, sotto c’è un mio amico molto simpatico!”

Dissi sorridendo.

“non mi farai male vero?”

Chiese impaurita. Rimasi basito con la bocca leggermente aperta.

“bhe…credo che ti farò del male – si coprì del tutto con le coperte – ti farà male la pancia quando avrò finito di farti il solletico!”

Mi fiondai su di lei e cominciai a farle il solletico mentre lei urlava e rideva.

“male eh?”

Rise nuovamente ed io le sorrisi.

“dai vieni!”

mi alzai e le porsi la mano, la prese e scendemmo insieme di sotto.

“chi è questa bella bimba?”

Disse Louis con una voce da deficiente.

“sono Leila!”

Si staccò da me e si sedette sul divano accanto a Louis.

“cosa vuoi fare?”

Le chiese.

“disegniamo?”

Disse lei entusiasta.

“siii!”

Urlò Louis.

“andiamo a prendere i fogli!”

La prese per mano e corsero di sopra.

Renèe’s pov

I piedi facevano meno male, ma la fila era ancora lunga, cosí decisi di fare una telefonata.

“pronto?”

La voce di Harry mi entrò nei timpani.

“hei Harold!”

Risi per il nome.

“Renèe? Stai bene?”

Chiese.

“a parte per alcuni lividi fatti da mio padre e la paura che tu potresti picchiarmi…bhe è tutto okay! – risi – come va la festa?”

Gli chiesi.

“n-non sono andato, Renèe sei ubriaca?!”

Il suo tono era più duro.

“pff, che dici – scoppiai a ridere – forse poco!”

“Renèe! Stai ferma dove sei sto arrivando, che stai facendo?”

Chiese duramente.

“è il mio turno ciaooo!”

Urlai al telefono e lo chiusi mentre lui urlava il mio nome.

Dopo essere andata in bagno uscii e con le scarpe nelle mani andai verso quei tavolini…una ragazza cadde per terra e la presero, era molto ubriaca. Lanciai le scarpe e al posto suo salii io. Mentre mi scatenavo sentivo la gente urlare, compreso Liam. Dopo vidi Niall e Sophia.

“scendi!”

urlò Sophia ridendo, seguita da Niall. Scesi e uscimmo fuori. Anche lei era senza scarpe. Eravamo sul retro, c’era una piscina enorme e per terra il prato. Nella piscina c’era molta gente e mi venne voglia di entrare.

Andai sul bordo ma qualcuno urlò il mio nome.

“Renèe!!”

Harry.

“hey Harry!”

Lo salutai con la mano. Un giramento di testa mi fece cadere nella piscina…ero sott’acqua e non mi muovevo mentre andavo a fondo. Vedevo tutto come se qualcuno avesse messo il rallentatore. Non avevo gli occhi chiusi, perciò vedevo la luce offuscata sopra di me. Sentii un tonfo e qualcuno che mi prendeva e mi portava a galla. Appena risalimmo tossii e presi un grande respiro. Harry uscì dall’acqua e mi prese da sotto le braccia, mi sollevò e mi fece uscire. Per lui fu semplice prendermi, era molto forte ed io molto piccola.

Mi sedetti sul bordo piscina, con le mani all’indietro, per terra, per reggermi e le gambe verso il petto. Respiravo affannosamente e non capivo niente. Sentii qualcuno prendermi in braccio e poi il buio assoluto.

Avevo gli occhi ancora chiusi e sentivo solo il rumore di un motore. Cominciai a sbattere le palpebre per mettere bene a fuoco quello che mi circondava. Quando li riuscii ad aprire capii che ero in una macchina che già conoscevo. Mi misi a sedere composta e girai la testa per vedere chi era il guidatore. Harry.

Ora ricordo….

“ti sei svegliata finalmente.”

Sembrava frustrato. Non risposi e lui si girò verso di me.

“come ti senti?”

Chiese.

“non lo so…”

Risposi, ed era vero, non sapevo come mi sentivo.

“stiamo tornando a casa.”

Dopodiché ci fu il silenzio più totale. Arrivammo di fronte casa e dopo aver parcheggiato entrammo dentro. Vidi un ragazzo abbracciato a mia sorella e corrugai la fronte.

“chi è quello?”

Chiesi a bassa voce.

“Louis, un mio amico! – disse osservandoli – andiamo.”

Mi prese da un polso e i brividi tornarono. Salimmo su per le scale e andammo in camera mia. Chiuse la porta dietro di se.

“dovrei cambiarmi..”

Dissi in imbarazzo.

“ti vado a preparare un tè?”

Mi chiese ed io annuii. Scese di sotto.

Presi il mio pigiama e lo indossai. Avevo un pantaloncino e una maglia a maniche lunghe, un po’ larga. Ero abituata a dormire così. Mi sdraiai sul letto cercando di rimettere insieme i pezzi. Avevo bevuto, ero andata in bagno e poi nell’acqua. Non ricordavo più nulla.

Oh si! Liam…Liam che mi prende per i fianchi…e dopo io che vado in bagno.

La porta si spalancò ed entrò Harry con un bicchiere in mano. Me lo porse e si sedette sul mio letto, cosa che feci anche io. Cominciai a bere quella bevanda calda e buonissima.

“perché hai detto di aver paura che io ti picchi?”

Il sangue mi si gelò nelle vene!

“c-cosa?”

Chiesi non capendo.

“hai detto che hai dei lividi fatti da tuo padre e che hai paura che possa farteli anche io.”

Non ricordavo tutto ciò.

Non mi guardava, fissava il pavimento e si stava distruggendo le mani.

“ti hanno detto qualcosa su di me? Perché non è vero! Sappilo!”

Scattò in piedi e mi guardò dritto negli occhi.

“n-non mi hanno detto nulla. I-io, non ricordo neanche di averti detto queste cose…”

Dissi scusandomi con lo sguardo.

“bhe…l’hai detto – un silenzio assordante invase la camera. – hai paura di me?”

Aprii la bocca per dirgli qualcosa ma non uscì nulla. Forse avevo un po’ paura di lui. Avevo paura che fosse come mio padre, che potesse picchiarmi.

“ti hanno detto qualcosa?”

Chiese imperterrito.

“no, non mi hanno detto nulla. È solo che…i-io…mio padre…”

Le lacrime cominciarono a scendere mentre i ricordi di mio padre che mi picchiava tornarono a galla.

“shh…è tutto okay, non ti preoccupare, ci sono io qui!”

Disse lui abbracciandomi. I singhiozzi cessarono quando mi accorsi che stavo realmente piangendo di fronte ad Harry.

“mi dispiace…”

Dissi staccandomi e asciugandomi le lacrime.

“n-non preoccuparti.”

Si alzò di scatto ed uscì, lasciandomi con i miei pensieri e le mie lacrime.

Cosa si nasconde in una lacrima?
Il sapore amaro di un rimpianto, il dolore di una ferita, il brivido di un ricordo, la sensazione di una felicità mai provata.
Che cos’è una lacrima?
Una goccia d’acqua, che lasciamo nascere e morire in un attimo.

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#SPAZIOME#
Heii! Eccomi di nuovo fra voi! Come vi sembra il capitolo? Ditemi che ne pensate in un commento ❤

Scusate se ci sono errori ma l'ho scritto in fretta e furia ed ho anche la febbre T.T

Spero vi piaccia! Ciaoo! ❤

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