Capitolo 10

La spiegazione del professore di filosofia mi stava uccidendo. Avevo voglia di recuperare le ore perdute di sonno in quell’aula. Non se ne sarebbe reso conto, vista la sua età, ma sinceramente non sarei riuscita a dormire, fra qualche minuto sarei dovuta andare nell’aula con…il professor Malik? Si, credo che io debba chiamarlo così. È un amico di Harry, credo, e non mio. E sinceramente, dopo ieri, non saremmo mai amici, non che volessi diventarlo, ma potevamo avere un bel rapporto professore-alunna. Io amo le sue materie, ma non lui. Appena il professore si sedette la campanella suonò ed il mio cuore sprofondò.

“hey amica.”

Mi venne incontro Sophia. Eravamo amiche? Suppongo di si, era molto simpatica e sembrava che anche lei non stava con molte persone, oltre a Niall.

“heii!”

Le sorrisi.

“sei in ansia per la prossima lezione? Io sono elettrizzata!!”

Saltò una volta sul posto, con un sorriso a trentadue denti.

“bhe…molto in ansia…”

Dissi tra me e me.

“cosa?”

Chiese sorridendo.

“non vedo l’ora che cominci!”

Dissi cercando di essere il più calma possibile. Volevo togliermi da quel corso, ma non era una buona idea, e poi io amo l’arte e anche scrivere, non volevo rinunciare per un professore pedofilo. Che poi non era neanche esattamente così, ci passavamo pochi anni…

Entrammo in quell’aula e la paura si impossessò nuovamente di me. Avevamo un’aula diversa, perché oggi era il giorno della scrittura, e al posto dei cavalletti c’erano dei banchi normali. Avevo intenzione di sedermi all’ultimo banco ma Sophia mi richiamò per dirmi di sedermi accanto a lei.

Cazzo.

Sorrisi e andai da lei.

“perché stavi andando dietro?”

Si accigliò.

“bhe…n-non mi piace essere molto in mostra…”

Inventai la prima scusa che mi venne in mente. Non volevo che andasse così.

“buongiorno!”

Sembrava più arrabbiato e stanco oggi…ci credo, prima si ubriaca e poi si sveglia alle sei di mattina, non è bello.

Mentre si sistemava le cose sul tavolo mi lanciò un’occhiata e rabbrividii, ma distolse immediatamente lo sguardo.

“allora…oggi ho un mal di testa incredibile, quindi fate silenzio o vi caccio dalla classe! Intesi?”

Disse serio. Nessuno fiatò.

“bravi, così – sul suo volto si dipinse un ghigno – allora, ora vi distribuirò dei libri, la prossima settimana voglio un riassunto ed il vostro commento alla fine, non scrivete cose tipo ‘era molto bello’ e basta – fece le virgolette – voglio qualcosa di intenso. Oggi cominceremo a leggerlo.”

Ci distribuì i libri e lo guardai. ‘Pride and Prejudice’. (orgoglio e pregiudizio)

L’ho già letto due volte, l’anno scorso. Me lo ricordo a memoria, ma non mi farà male rileggerlo.

Presi il libro fra le mani e lo guardai, era veramente un bel libro.

“qualche problema signorina Cooper?”

Mi schernì il professore e mi raddrizzai sulla sedia.

“n-niente”

Ma perché devo balbettare? È odioso.

Mi lanciò un’occhiataccia e continuò a girare per i banchi. Mi odia. Mi odia? Perché dovrebbe odiarmi? Io dovrei odiarlo. O denunciarlo del tutto.

“Cooper!”

Saltai sul posto.

“leggi”

Disse con più calma. Ma che problemi ha?

Cominciai a leggere, dopo qualche minuto cambiò persona, e andò avanti per tutte le ore. Leggemmo, credo, un quarto di libro, in due ore. La campanella finalmente suonò e tutti si precipitarono fuori, ovviamente io ero l’ultima e Sophia non mi aspettò neanche.

“Renèe!”

Mi richiamò il professore. Faceva un certo effetto nella sua bocca il mio nome.

“si?”

Chiesi tremante.

“bhe…per ieri…insomma…ero ubriaco – si fermò – ora sono sobrio quindi se vuoi farlo adesso va bene!”

Mi fece l’occhiolino e la mia mascella cadde per terra…ma che problemi ha?

“lei crede davvero che io…oh Dio…arrivederci professore.”

Dissi seria e lo sentii ridere quando uscii dalla classe.

Appena uscii trovai Sophia per terra che raccoglieva i suoi libri.

“aspetta ti aiuto, che è successo?”

Chiesi accigliandomi.

“n-niente…”

Mentì.

“Sophia, dimmelo.”

Chiesi nuovamente. Più che altro lo ordinai…la presenza di Harry mi sta cambiando…

“Monica, la ragazza di Liam, sai le solite bulle che ci sono nelle scuole? Che si credono perfette e invece sono solo puttane? Lei.”

Era arrabbiata, si capiva dalla voce.

“oh…si, le conosco bene. – mi alzai – ti ha buttato le cose a terra?”

Chiesi.

“si..”

Abbassò lo sguardo.

“bhe, se si permette di nuovo qui non finisce bene”

La avvertii.

“perché?”

Sorrise mentre ci dirigevamo verso l’uscita.

“perché ora ci sono io, e se ci sono io nessuno fa il bullo con nessuno – sorrisi – a costo di fare una rissa.”

Risi.

Finalmente eravamo fuori, si stava bene, ma il cielo minacciava pioggia…Londra. Ci salutammo con Sophia ed io ero terrorizzata a tornare a casa da sola, ma era giorno e lui doveva rimanere a scuola…per fortuna. Arrivai velocemente a casa e vidi Harry sul divano con Leila a guardare Spongebob. Ma che? Leila aveva un sorriso stampato in faccia e Harry aveva un sopracciglio alzato.

“hei!”

Salutai.

“Hei Renèe! – si alzò di scatto – vieni!”

Si diresse in cucina e lo seguii.

“non sapevo ti piacesse…spongebob…”

Mi girai per trovare Leila ridere.

“da piccolo lo trovavo fantastico…ora è solo una spugna che ti fa saltare i nervi con la sua risata.”

Sbuffò per poi ridere.

“hei non toccarmi spongy!”

Lo avvertii e risi anche io.

Con Harry avevamo momenti in cui ridevamo e parlavamo normalmente, e momenti in cui ci urlavamo contro.

“come è andata con…Zayn?”

Chiese a bassa voce.

“bhe…non credo bene…”

Dovevo dirgli quello che aveva detto?

“ascolta, è mio amico. Si è un puttaniere, ma se vuole è…no è comunque un puttaniere…”

Sembrava molto più calmo di ieri…volevo parlargli di tutto…avevo bisogno di sapere, sembrava così calmo..

“ti ha detto qualcosa?”

Si accigliò..ma legge nel pensiero?!

“bhe…”

Dovevo dirglielo? E se l’avrebbe picchiato? Non volevo che gli facesse del male, poi avrebbe passato lui i guai…

“Renèe. Dimmelo!”

Ecco che ci risiamo, ora è di nuovo scorbutico.

“Harry, te l’ho già detto, non darmi ordini, non sei nessuno per ordinarmi le cose…n-non sei mio padre!”

Sputai.

Serrò la mascella, mia sorella era salita da un po’, e rimanere sola con lui mi spaventava. Questo intendevo, prima parlavamo normalmente e poi comincia a dare ordini….Infatti, mi prese dai fianchi e mi alzò facendomi sedere sul tavolo, non pensavo ci sarebbe riuscito, è molto forte. Eravamo alla stessa altezza e il mio naso sfiorava il suo. Il respiro si fece più pesante.

“neanche a me la gente da gli ordini, di solito. E non mi piace quando lo fanno!”

Mi disse a bassa voce, tra i denti.

“b-bhe…non sono più piccola, e non v-voglio che mi comandi”

Risposi insicura.

“cosa ha detto Zayn?”

Chiese più dolcemente.

“i-ieri ha detto, che tu non hai accennato al fatto di p-portarmi a letto, e oggi mi ha richiesto se…insomma…se volevo”

Cedetti a quegli occhi verdi che sembrava mi stessero guardando nell’anima.

“cosa? Ha detto che io non voglio portarti a letto?!”

Ci risiamo…è proprio lunatico.

“perché?”

Chiesi spaventata e divertita al tempo stesso.

“cioè…i-io non voglio. Perché dovrei volerlo? Io ho già molte ragazze che mi faccio ogni sera. Mi piacerebbe aggiungerne altre, ma no.”

Si difese e si spostò.

“oh..”

Non dovevo sbalordirmi, insomma è un bel ragazzo e…e devo rispondere al più presto o penserà che mi importi qualcosa.

“hai molte ragazze, perché non ne trovi una a Zayn?”

Che sto dicendo?!

“anche lui ne ha molte fidati.”

Mi ritornò in mente quello che disse ieri…si ricordava della promessa.

“t-ti ricordi ancora della promessa?”

Chiesi improvvisamente. Dondolai le gambe come una bimba piccola e poi parlò.

“ovvio…sento che sono legato a te…in qualche modo assurdo, stupido e disumano. Tu non dovresti stare qui, ormai sai il perché, non voglio che ti succeda qualcosa.”

Disse d’un tratto.

“se non mi vuoi, allora perché vuoi proteggermi? Se mi odi tanto me ne vado, e non tornerò più…”

Abbassai lo sguardo. Non volevo andarmene…non volevo andare da mio padre, non volevo sentire i suoi schiaffi sul viso, le sue urla, e non volevo più piangere.

“no…puoi restare, ti terrò al sicuro…ma devi ascoltarmi quando ti dico di fare una cosa.”

Disse e si avvicinò.

“comunque…stasera sono ad una festa con un mio amico.”

Si riallontanò.

“Oh…okay”

Stavo per chiedergli di chi fosse ma la porta si spalancò.

“ma che cazz?”

Si allontanò di più ed io scesi immediatamente dal tavolo.

“Louis santo cielo!! Non si bussa più?!”

Urlò.

“ho interrotto qualcosa?”

Ci guardò maliziosamente.

“no. Non hai interrotto nulla!”

Lo guardai con gli occhi fuori dalle orbite.

“ti ho dato le chiavi per emergenza, non perché potessi entrare quando volevi!!”

Lo sgridò Harry…gli aveva dato le chiavi dell’appartamento?! Ma che?

“sisi certo – superò Harry e si avvicinò a me – hei, ho conosciuto tua sorella, è molto simpatica, io sono Louis tu?”

Parlò tanto velocemente che non sapevo cosa dire.

“ehm…sono Renèe!”

Dissi facendo un sorriso nervoso.

“che bel nome, vieni anche tu alla festa stasera? è anche per i liceali!”

Sorrise…Sophia non mi aveva detto nulla, forse non andava.

“bhe…no, non credo”

Risposi incerta.

“no. Non verrà”

Rispose Harry. Lo guardai male.

“verrò”

Cosa?

“cosa?!”

Urlò Harry. Cosa…avevo accettato? Si, ovviamente. Non perché volessi andare, ma perché volevo fare un dispetto ad Harry. Ma che problemi ho?!

“si v-vengo…posso chiamare una mia amica?”

Chiesi guardando gli occhi di quel ragazzo di fronte a me.

“certo, più siamo meglio è!”

Sorrise.

“bene, mi cambio e scendo”

Prima che potessi allontanarmi Harry mi prese dal polso.

“cosa ti ho appena detto?”

Chiese riferendosi al fatto di ascoltarlo.

“bhe mi dispiace, ma anche io ti ho detto che non voglio essere comandata.”

Risposi e lui mi lasciò serrando la mascella. Salii velocemente le scale e presi una gonna bordeaux e una canotta nera abbinata alle Dottor Martens. Presi la giacca di pelle e la infilai. Dopodiché presi il telefono e composi il numero di Sophia.

Per fortuna rispose subito: dopo due squilli.

“hei Sophia, volevo dirti che c’è una festa oggi e Harry, io e un suo amico andiamo, tu?”

Chiesi sperando venisse.

“mi dispiace, oggi non posso…ti spiego domani. Ti do il numero di Niall, chiama lui, verrà.”

Finita la chiamata composi il numero di Niall e lo chiamai.

“ehm, pronto Niall?”

Chiesi.

“si chi parla?”

Chiese educatamente.

“sono Renèe, Sophia mi ha dato il tuo numero…volevo solo chiederti se volessi venire ad una festa con me”

Chiesi senza dire con chi fossi.

“ehm..si certo, se mi dici dove abiti arrivo”

Dopo avergli detto il posto sentii suonare al citofono. Oh cazzo ora risponde Harry!

Corsi velocemente al piano di sotto e prima che Harry aprisse la porta lo feci io e lui rimase basito.

“hey Niall!”

Lo salutai e ci abbracciamo. Era un ragazzo molto affettuoso, al contrario del fratellastro.

“Niall!?”

Urlò Harry da dietro di me.

“Ha- Harry?”

Sembrava spiazzato.

“come lo conosci?!”

Urlò contro di me.

“ci siamo conosciuti a scuola, calmati è un mio amico.”

Lo rimproverai. Non rispose ed uscì subito da casa seguito da Louis che mise una mano sulla mia schiena accompagnandomi fuori.

“andiamo con la mia auto.”

Disse Harry appena la aprì. Entrammo tutti quando ed io e Niall eravamo dietro.

“bhe…che festa è?”

Chiese.

“fidati, non vuoi sapere chi l’ha organizzata.”

Rise Harry.

“io invece si…quindi?”

So che gli dava fastidio questo mio comportamento, ma sentivo anche la tensione che c’era fra lui e Niall e non volevo che picchiasse anche lui. Non avevo idea di chi potesse essere la festa, ma speravo vivamente non ci fosse Zayn. Non volevo guai, volevo solo passare una serata tranquilla senza morti o cose del genere.

“di Liam.”

Cazzo.

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#SPAZIOME#
Salve gente! Come vi sembra il capitolo? Vi piace?

Ditemi che ne pensate in un commento! 

Scusate il ritardo ma il mio computer è andato a farsi benedire, ora è piú o meno sano e nella prossima settimana continuo "The Last Trip". (Ah si, andate a vedere perchè c'è un avviso)

Forse questo capitolo non è tanto bello ed è, forse, un po' corto ma l'ho scritto sul telefono ':/

Ora mi dileguo, al prossimo capitolo! Buona serata, ciaoo! ❤

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