Capitolo 5 - Legami di famiglia
Sembrava proprio che quella sera non sarebbe riuscito a trovare un attimo di pace.
Prima il vecchio che minaccia Ai poi guarda suo nipote e sviene, poi con quello strano ragazzo che sembrava stranamente stupito di vedere entrambi qui e li guardava quasi come se li conoscesse...
Sinceramente non voleva sapere il perché di nulla. Se avesse chiesto risposte precise ai due probabilmente glielo avrebbero anche spiegato e Lan Ai avrebbe approfonditamente condito di dettagli di cui gradirebbe seriamente restare all'oscuro.
Era stata una terribile, anzi pessima idea far conoscere questi due.
Si erano trovati fin troppo bene e ora doveva stare in guardia persino da suo nipote per evitare qualche scherzo. Sempre meglio lui di Lan Ai.
Ritornando al discorso mentale che stava facendo prima vorrebbe seriamente bersi un paio di bicchieri di vino in un angolino isolato lasciando le interazioni sociali ai giovani senza che nessuno gli rompesse le palle ma, come caposetta, sapeva bene che non gli era concesso questo lusso.
Sperava quantomeno che non ci sarebbero stati altri strani incontri con strani conoscenti dei due.
Se solo non lo avesse pensato troppo forte.
- Caposetta Jin! Lan-Guniang!-
Una nuova figura si avvicinò al gruppetto dopo aver chiamato i loro nomi.
Un certo caposetta si lasciò sfuggire un lungo e pesante sospiro diretto verso la nuova arrivata.
Era infatti una donna dagli abiti scuri che si stava avvicinando a loro e che accelerò il passo sentendo chiamare il proprio nome dalla giovane Lan.
- Binghua!-
Arrivata davanti loro la giovane dalla pelle color miele fece un inchino posando la mano destra verso il cuore prima di presentarsi con un espressione seria sul viso.
- Questa porta il nome Mo Jì, nome di cortesia Binghua. Chiedo scusa al Capoclan Jiang per il disturbo. -
Detto questo si raddrizzò alzando lo sguardo verso l'uomo più alto di lei di una spanna abbondante.
Così Jiang Cheng si trovò davanti ad un paio di occhi neri.
Strano a dirsi ma quegli occhi avevano un aria famigliare.
Sembravano fatti di inchiostro, un nero profondo e ricco.
Scosse leggermente scacciando quella sensazione dalla sua testa di un famigliare senso di colpa che non lo aveva e non lo avrebbe mai abbandonato.
- Non c'è bisogno di scuse. Ho comunque bisogno di parlare con il capoclan Lan di alcune cose riguardanti alla setta. -
Alla sua risposta la giovane donna dalla veste scura sembrò più determinata
- Allora non si preoccupi: mi assicurerò che non si caccino nei guai!-
Un espressione famigliare passò sul viso di Jiang Cheng, probabilmente la cosa più simile ad un sorriso che aveva fatto negli ultimi tempi.
- Buona fortuna. -
Così si allontanò dai tre verso l'esterno della sala.
Aveva veramente bisogno di un momento per pensare.
Jin Ling passò un attimo lo sguardo dalla sua amica a suo zio, poi di nuovo alla sua amica
- Binghua... Dì la verità. Hai usato qualche sorta di tecnica ipnotizzante? -
L'interessata lanciò un occhiataccia al giovane prima di rispondere
- Assolutamente no! Perché dovrei? -
- Beh, diciamo che tutti quelli che incontri hanno improvvisamente qualcosa da fare e si allontanano. Temo quindi che ormai per tuo padre sia già tardi Ai: a quest'ora sarà circondato. -
La giovane vestita di bianco chiese con aria decisamente confusa.
- Perché dici questo? -
- Beh, lo zio deve parlare con lui e sono abbastanza sicuro che anche il Maestro Lan debba farlo. Binghua, hai parlato con qualcun' altro oltre a noi? -
La piccola erede Mo in risposta gli lanciò una tremenda occhiataccia portando la mano ad un borselli che aveva al fianco. Poi con voce seria e dall'aria professionale
- Accidenti Caposetta Jin è tutto sudato! Credo sia d'uopo un controllo medico specializzato: non vorrà mica ammalarsi all'inizio della sua lunga carriera? Si rilassi e mi lasci prendere gli aghi, non ci vorrà molto. -
Il giovane spalancò gli occhi affrettandosi a contrastare la sua affermazione mentre, al suo fianco, la figura vestita di bianco celava una risata dietro alla mano candida.
- No, no, no, no, no, no, no, no, no, no! Sto bene, anzi benissimo, è solo colpa del vestito che un po' pesante. Ti assicuro che sto benissimo! Ma poi, non eri andata a parlare con tuo padre al Caposetta Nie? -
Fortunatamente per Jin Ling il suo tentativo di sviare il discorso funzionò e Binghua decise di lasciare perdere (si sarebbe vendicata in seguito di quell'accusa al suo onore: non si sarebbe mai abbassata all'usare l'ipnosi!)
- Pare che io sia ancora "troppo giovane per comprendere le sottigliezze delle politiche fra le nostre sette" e che "non sono abbastanza acuta da tenere le cose per me". In breve mio padre mi ha cacciato per parlare in privato con lo zio (o forse è cugino?) -
Nonostante fossero in una sala piena di persone ci fu un momento di silenzio mortale che li isolò momentaneamente dal caos permettendo loro di comprendere appieno le parole appena pronunciate.
- ZIO?!-
- Non avrei dovuto dirlo... Non avrei dovuto dirlo! Accidenti a me e alla mia boccaccia!-
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