.9. Logan

Da quando ero tornato agli uffici dei Maggiori dopo aver letto il diario cominciai a notare strani. Cercai di convincermi che fossero dettagli insignificanti, ma una parte di me sapeva che non erano casuali. Alcuni dei Maggiori di grado più alto bisbigliavano agli altri e partivano continuamente elicotteri diretti verso Nord, dove tecnicamente non c'era niente. Dopo pranzo tornai in camera, in attesa che mi venissero a chiamare per fare il tatuaggio e inevitabilmente la mia mente tornò a casa mia, da mia sorella, a quello che mi aveva detto: "tu non mi vuoi bene, ma io si, ok?" Sospirai. Era proprio vero che ci si rende conto di amare una cosa solo quando la si perde. Era l'unica persona che mi mancava. Sentivo di averla abbandonata. Abbandonata ai nostri genitori, alle regole, alla routine, quella routine che lei odiava tanto e che a me faceva sentire al sicuro. Rispetto a lei mi sentivo un codardo. Avevo paura di esprimere la mia opinione, di prendere una decisione. Solo allora mi accorsi che forse queste caratteristiche non erano un pregio come tutti affermavano. Pensandoci mi rendevano solo più debole. Forse era questo che voleva il governo, renderci dipendenti in modo da renderci difficile pensare con la nostra testa. La porta si aprì silenziosamente e un uomo mi fece cenno di seguirlo. Attraversammo un lungo corridoio illuminato da led azzurri per poi ritrovarci in una stanza vasta con varie poltrone sparse e tatuatori intenti nel loro lavoro. L'uomo mi fece sedere su una delle poltrone, accanto a me la tatuatrice, in attesa di ordini.

<<Primo grado>>

Affermò lui per poi dirigersi all'uscita. La donna mi fermò il polso del braccio sinistro al bracciolo della seggiola, in modo che non mi potessi muovere. Ero leggermente nervoso, ma non lo diedi a vedere. Lei prese il ... e cominciò a disegnare sul mio avambraccio. La mia prima reazione fu quella di sottrarre il braccio, ma la cinghia che me lo legava non me lo permise. L'ago entrava e usciva velocemente dalla mia pelle, lasciandomi un prurito quasi doloroso. L'operazione Mi sembrò durare ore, quando invece occupava solo pochi minuti. Quando finalmente non sentii più l'ago una vampata calda mi invase il braccio. Questa reazione durò poco, per poi lasciare posto a forti pulsazioni. La tatuatrice applicò una pomata fresca facendomi sentire un po' meglio, dopodiché spruzzó lo spray per fissarlo. Guardai il tatuaggio. tra due linee orizzontali stava il numero 592. 

Era il numero con cui mi avrebbero archiviato. Ringraziai e feci per andarmene, ma lei mi trattene con le sue parole

<<Devi andare dalla signorina Ann Johnson (direttrice degli archivi) ti illustrerà il programma per il tuo prossimo anno di servizio>>

Annuii e mi diressi verso il piano superiore dove una ragazza era pronta a scortarmi da Ann. Arrivato rimasi in piedi davanti alla scrivania, dato che non ebbi nessun'invito a fare diversamente.

<<Signor Matthews, sapevo che non ci avresti delusi. Io sono Ann Johnson direttrice degli archivi, felice di conoscerti>>

Esclamò una donna mora sulla trentina d'anni alzandosi e dirigendosi verso di me. 

<<Ora che ci siamo presentati però è tempo per le vere regole>>

Come se non ce ne fossero già abbastanza pensò una parte di me che soppressi al più presto. Il mio sguardo era fisso sul muro mentre la donna girava per la stanza facendo risuonare i tacchi sul pavimento. 

<<regola numero 1: eseguire gli ordini qualsiasi essi siano, la disobbedienza potrebbe costare la vita. Regola numero 2: non fare domande riguardo agli ordini, solo eseguire. Regola numero 3: non mancare mai di rispetto a un superiore. Regola numero 4: non stare più di 10 ore dalla parte Orientale. Regola numero 5: non divulgare mai per nessun motivo le informazioni apprese qui. Regola numero 6: se si fosse in pericolo contattare gli altri Maggiori connettendosi solo sulla frequenza 13.>>

Annuii, anche se trovavo strano potermi connettere solo ad una frequenza. 

<<Ora parliamo del programma. Ti sembrerà strano ma oggi ti do la possibilità di scegliere. Non lo faccio con tutti, ma tu mi stai particolarmente simpatico>>

Disse passandomi una mano sulla spalla, facendomi rabbrividire. Era ovvio che le sue intenzioni si spingevano oltre ad un semplice colloquio ma, dato che non sapevo come reagire  tentai di rimanere impassibile.

<<Puoi scegliere tra varie opzioni, ma sappi che dovrai proseguire con la tua scelta fino al quinto anno di servizio, quando sarai promosso di grado. Le opzioni sono le seguenti: Puoi occuparti dei bambini; puoi ispezionare; puoi fare ricognizione dalla parte Orientale. Finché sei di primo grado hai solo queste scelte>>

Sorrise, mettendomi alquanto a disagio. Cercai di concentrarmi sulle proposte che mi aveva fatto.

<<Potrei porre una domanda?>>

chiesi incerto. Lei ridacchiò.

<<Certo>>

Perchè mi trattava con così tanta confidenza? 

<<Cosa significa "occuparmi dei bambini"?>>

Lei sospirò divertita avvicinandosi a me

<<Vedi, nella nostra comunità non c'è posto per i... come dire... problematici>>

disse interrompendo la frase con una risata poco rassicurante che suonava meccanica, preimpostata

<<Quindi se un bambino nasce male, lo uccidiamo subito, liberandoci di lui il prima possibile>>

Perché nessuno lo sapeva? Forse perché volevano farci credere di essere una società giusta. Era terribile. Ma ancora di più lo era il tono divertito con cui ne parlava. Come se delle vite non valessero niente. Cosa sarebbe successo se tutti lo fossero venuti a sapere? Non ne avevo idea, e non volevo scoprirlo. Di sicuro non avrei voluto uccidere neonati per i seguenti cinque anni. Facendo ispezioni avrei potuto rivedere Ally, ma avevo troppa  paura di doverla elettrificare. Non ne sarei mai stato capace. Rimaneva solo la ricognizione della parte Orientale. In fondo andava bene, avrei avuto una scusa per continuare a leggere quel diario. 

<<Signorina penso di aver deciso>>

Lei si avvicinò pericolosamente al mio petto

<<Bene, sono curiosa, dimmi, cosa hai scelto?>>

<<Andrò in ricognizione dall'altra parte>>

Affermai in tono fermo anche se ero molto sconcertato dalla sua vicinanza. Sembrò delusa.

<<Oh... e a cosa devo questa decisione?>>

Ci pensai un attimo

<<Sinceramente signorina, preferisco punire i criminali che i civili>>

Forse mi ero spinto troppo oltre. Lei rise passandomi un mano tra i capelli neri. 

<<Sei proprio un tipo interessante>>

sorrise provocando un contatto visivo che mi face sentire molto a disagio. 

<<Ora segui il signore, ti porterà a prendere la nuova divisa>>

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Hey gentaglia!

come và?

io tutto ok

Purtroppo dato che queste vacanze sono molto impegnata non pubblicherò regolarmente.

Questi sono i progressi del tautaggio dei Maggiori durante i cambi di grado:

secondo grado


terzo grado.

La mia domanda di oggi è:

che impressione vi ha fatto la Maggiore che ci prova Logan?

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