.4. Logan

Due Maggiori vennero a prendermi quando la mia famiglia stava ancora dormendo, così non ebbi neanche occasione di salutarli un'ultima volta. Salii in macchina e dopo un breve viaggio arrivammo agli Uffici deiMaggiori, dove Alyssa Marks mi aveva annunciato del mio futuro daMaggiore. Entrammo e i due mi portarono in un sotterraneo, dove trovai la mia stanza con taser e uniforme piegata sul letto.

<<Hai 20 minuti per cambiarti, poi andremo dall'altra parte>>

Indossai velocemente la divisa grigia, che mi stava un po' larga e disfai la valigia, riponendo tutto ciò che c'era all'interno in un armadio. Mi sedetti sul letto in fondo alla stanza, il materasso era duro e scomodo. Ripensai alle parole di mia sorella "So che non te ne frega niente ma a me dispiacerà non vederti mai più"Invece mi importava. Non mi sarei mai perdonato se avessi lasciato che le accadesse qualcosa, ma non glielo avevo mai detto, e forse avevo sbagliato. Del resto non ero sicuro che l'avrei mai più vista, quindi si, avrei decisamente dovuto dirglielo. Non avevo praticamente nessun rimorso, ma questo lo era, ed anche il più grande. Dei forti colpi alla porta mi risvegliarono da questi pensieri. Mi alzai e la aprì.

<<Vieni, ti portiamo dalla parte Orientale>>

Mi disse una Maggiore castana. Sistemai la giacca e la seguii fino ad una delle macchine parcheggiate ed entrammo. Diversamente dal solito mi fece sedere danti affianco a lei.

<<Io sono Sarah Kelly, puoi chiamarmi Kelly. So già il tuo nome, non importa che ti presenti>>

Disse precedendomi. Annuii ed il resto del viaggio fu silenzioso e vuoto. Imboccammo una strada larga e piena di Maggiori ai lati a fare da guardia. Dopo circa 30 minuti arrivammo al muro. Era molto più alto di quando avessi immaginato, e molto più protetto. Tutto il perimetro era sorvegliato da una riga fitta di Maggiori armati. Davanti a noi stava una grande porta di ferro era sorvegliata da almeno il doppio dei Maggiori di quelli del perimetro. Sarah mostrò il tatuaggio dei Maggiori situato sull'avambraccio e gli altri ci lasciarono passare. La donna estrasse una tessera e dopo aver inserito una password sul monitor accanto alla porta ce la passò sopra e la porta si aprì velocemente, mostrando un corridoio. Entrammo e un uomo chiuse la porta, ed altri due si unirono a noi, seguendoci. Attraversammo altre due porte e davanti all'ultima vacillai: volevo veramente vedere cosa c'era dall'altra parte?

La porta si aprì lentamente e degli uomini cercarono furiosamente di entrare, impedendomi di vedere. Due Maggiori li misero a tacere elettrificandoli. Quando caddero a terra riuscii finalmente a vedere. Era una città. Una città devastata. Il pavimento in quella zona era quasi completamente ricoperto di cadaveri, di bambini e non. Il terreno era invaso da erbacce, e i palazzi che vedevo al di là sembravano disabitati o erano distrutti. Ogni tanto qualche movimento attirava la mia attenzione, per poi sparire.

<<Che...?>>

Bisbigliai confuso.

<<Si,anche la mia reazione è stata questa. Ma vedi, queste persone hanno fatto qualcosa di male>>

Disse la donna dirigendosi verso un edificio mezzo bruciato. Tutte li immagini che mi ero fatto di quel luogo, famiglie felici, pace...tutto in fumo. Erano veramente tutti criminali? A quanto ne sapevo icriminali venivano uccisi. E se lo erano, perchè erano stati messilì? In base a cosa si divideva la popolazione? Seguii la donna, con passo veloce, cercando di non dare a vedere la mia confusione. Ci addentrammo nella città che sembrava disabitata. Il rumore di un legno caduto attirò la nostra attenzione. Notai il piede di un bambino spuntare da dietro un angolo per poi sparire

<<Quello che cercavo>>

mormorò Sarah fra i denti. Alzò una pistola puntandola contro quell'angolo

<<Uscite e non vi succederà niente>>
disse dirigendosi silenziosamente in quella direzione. Nessuna risposta. Quando la donna arrivò all'angolo afferrò velocemente il braccio della persona nascosta e la trascinò verso di noi. Era un bambino sui nove anni, magrissimo e con indosso vestiti sporchi. Cercava di liberarsi dalla presa senza riuscirci. Intanto un altro aveva preso una ragazza anche lei molto magra e sporca.

<<Lasciateci!Non abbiamo fatto niente di male!>>

urlò lei dimenandosi. Cosa volevano fargli? Sarah sorrise

<<Bene...ora elettrifica il bambino>>

<<No!!Non ha fatto niente! No!>>

replicòla ragazza. Il bambino scuoteva la testa quasi piangendo. Perchè dovevo farlo? Se non aveva fatto niente di male qual'era il senso?Guardai la ragazza che tentava di liberarsi e lei mi fissò con rabbia, come nessuno aveva mai fatto prima. Guardai ancora una volta il bambino che si divincolava.

<<è per metterti alla prova Obbedisci>>

Disse Sarah in tono duro. Mi volsi verso il bambino e gli mimai con le labbra "Fingi"
Estrassi il taser e glielo appoggiai al collo,quando feci finta di premere il bottone il piccolo cadde a terra, fingendo di svenire.

<<NO!!>>

Urlò la ragazza correndo dal bambino dopo che l'uomo la mollò. Lo guardò sentendo il battito e quando si accorse che non aveva perso i sensi mi si girò nella mia direzione esterrefatta e grata. Nonostante questo fece finta di piangere sul corpo del presunto fratellino.

<<Bene>>

Esclamò Sarah

<<Perun attimo ho pensato che non l'avresti fatto>>

e si diresse di nuovo verso la porta. Prima di seguirla mi girai un'ultima volta verso i fratelli e la ragazza fece una cosa che non avevo quasi mai visto: un sorriso.

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Hey gentaglia!
Ecco finalmente l'incontro!!
Non vi preoccupate non finisce qui, si ri incontreranno presto
Scusate se c'è qualche errore è che copia-incollando dalle note a wattpad non so perché attacca alcune parole.
Detto questo vi saluto,
Alla prossima,
Fofy

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