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??: EMMA, SVEGLIATI, PAPÀ TI STA ASPETTANDO

io: ARRIVO

Come ogni mattina, mio cugino di 8 anni mi urla dalla cucina per svegliarmi e fare colazione. Mi vesto e scendo le scale

Io: ciao Tim, come hai dormito?

Tim: molto bene, ora vieni e mangia. Papà vuole che ti fai trovare al negozio al più presto

Mi misi al sedere a tavola e mangiai qualcosa in fretta e furia. Subito dopo corsi fuori casa dirigendomi al negozio.

??: finalmente sei arrivata, credevo ti fossi persa

Io: *sorride* è impossibile che mi perda zio, allora cosa devo fare

Zio: vai da tua zia, e dagli una mano a mettere i prodotti negli scaffali

Io: ok

La giornata lavorativa passò molto velocemente e io tornai a casa sfinita, prima di cena passavo ore nella sala delle reliquie. Li c'èra di tutto, dalla maschera di Hannibal Lecter fino alle armi da guerra degli antichi Romani. Ma la cosa che adoravo di più era "THE SPEAR OF JUSTICE", mio zio mi raccontava sempre la sua storia, per alcuni anni un eroe con dei poteri sovrumani proteggeva la popolazione del paese, finché non mandò in galera tutti i criminali e poi si ritirò affidando la sua lancia allo zio e alla sua famiglia. Avrei passato ore a fissarla ma quando mi avvicinavo quella lancia si illuminava, non sapevo il motivo ma era strano.

??: muoviti deficiente, la cena è pronta

Tim: non parlarle in quel modo Lucas

Lucas: ma stai zitto Babbeo

Io: lascia in pace tuo fratello

Lucas: gne gne *se ne va*

Quanto odiavo Lucas, solo perché aveva più anni di me si credeva Dio

UCCIDILO

Ancora quella voce, e da anni che la sentivo, quando avevo dieci anni ero riuscita a lasciarla in un angolo a marcire nel mio cervello. Ma era tornata

Andai a dormire non avevo molta fame, vidi Lucas uscire di casa. Era una cosa normalissima lo faceva sempre e quindi tornai sui miei passi

// 01:33//

Mi svegliai di soprassalto, sentivo urlare i miei zii e Lucas. Andai vicino alle scale per sentire quello che dicevano

Zio: COME SEMPRE SEI UBRIACO LUCAS, ORA BASTA NON TI DARÒ PIÙ SOLDI IN PRESTITO. LI FINISCI IN UN SECONDO E GIÀ ABBIAMO DEI PROBLEMI

Lucas: STAI ZITTO VECCHIO BABBEO

Zia: NON PARLARE IN QUEL MODO A TUO PADRE, ORA VATTENE DA CASA NON TI CONSIDERO COME MIO FIGLIO. PERCHÉ FAI QUESTO LUCAS

Lucas: MI VENDICHERÒ VECCHI, HAHAHA

E poi sentii la porta sbattere, quindi tornai in camera mia

Era sabato, ed il sabato il negozio è chiuso quindi diedi una mano a mia zia a cucinare, e come al solito preparava le solite cose.

Arrivò l'ora di pranzo e stranamente c'era anche Lucas. Come al solito iniziò a prendermi in giro a causa del mio nome e cognome, nessuno ci trovava qualcosa di divertente, ma lui continuava a farlo.

La rabbia cercava di prendere il controllo ma io riuscivo sempre a controllarla. Arrivò il momento di mangiare e tutti mangiavano la pasta, ma io no. Mangiavo della carne erano anni che mangiavo la stessa roba e potevo impazzire.

// 16:05//

Ero a casa con Tim, lui stava guardando i cartoni animati mentre io ero in piedi ad osservarlo, all'improvviso mi venne in mente una strana idea, guardai il centro tavola, c'era della frutta. Presi una mela e gli diedi un morso, dopo pochi secondi iniziai a sentirmi male avevo la nausea e lo stomaco sottosopra, vidi Tim chiamare gli zii, non erano molto lontani lo capii perché arrivarono in un batter d'occhio. La zia prese una boccetta con del liquido rosso dentro, lo aprì e me lo fece annusare, l'odore era strano ma mi piaceva. Dopo poco tempo mi sentì meglio.

Quella notte feci uno strano sogno c'era un'auto ribaltata, dentro c'erano la zia lo zio e Tim ed erano feriti. Mi svegliai di colpo ero tutta sudata scesi e andai in cucina per bere qualcosa e vidi l'ora. Erano le sei del mattino, e quindi decisi di rimanere sveglia anche perché non riuscivo più a dormire.

Andai nella sala delle reliquie, presi una sedia e mi misi a sedere. Iniziai a fissare quella lancia, finché non sentì bussare alla porta, era la polizia mi dissero che mia zia era morta in un incidente stradale e lo zio era all'ospedale ferito gravemente, sentì una lacrima solcarmi il viso poi vidi Tim, era nella macchina che piangeva aprì la portiera e lo abbracciai.

Il giorno dopo mi vestì di nero e presi una giacca nera, vidi Lucas che usciva e poi mi venne in mente la frase di qualche sera prima. Aveva manomesso l'auto, me lo sentivo. Iniziai a sentire una fitta dolorosa alla testa andai in bagno per prendere qualcosa, ma quando mi specchiai vidi che i miei capelli neri erano completamente bianchi e gli occhi non erano più marroni ma erano azzurri ghiaccio. La rabbia si fece presente ancora una volta, cercavo di controllarla e sapevo che sarebbe esplosa primo o poi, corsi nella sala delle reliquie e riuscì a calmarmi per poco. Sentì Tim urlare presi la lancia e corsi da lui, vidi Lucas stringergli il braccio fasciato e buttarlo a terra. Tim era a terra che non si muoveva più da lì non ci vidi più dalla rabbia. Mi avvicinai a lui, lo presi per il collo e lo sollevai

Lucas: woah, Emmina da dove viene questa forza

Io: SAY MY NAME!!!

Lasciai la presa e lo infilzai con la lancia. Era morto mi avvicinai a Tim e constatai che era morto anche lui, accecata dall'ira aprì il torace di Lucas e iniziai a mangiare i suoi organi.

Sentì qualcuno toccarmi la spalla, mi girai e vidi un'uomo vestito di grigio, disse di chiamarsi Zalgo e mi disse che era mio padre, all'inizio credevo che stesse scherzando ma poi dovetti ricredermi quando mi raccontò come aveva conosciuto mia mamma mi diede una maschera da Hannibal Lecter e me la mise

Zalgo: da oggi gli umani ti conosceranno come Emma, ma tu qui nel mio mondo demoniaco ti conosceranno con il tuo vero nome

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