Capitolo 6
Martijn POV
È tutta la sera che i genitori di Railynn le lanciano occhiatacce. Poi le dicono che è un barile quando in realtà si vede lontano un miglio che è sottopeso. Ma questi genitori.... Ma ci pensano a come si sente quella povera ragazza? Io spero di non rivederli mai più. Mi fa innervosire stare a tavola con delle persone così.
E poi, serve incazzarsi con la propria figlia perché è caduta da un cazzo di tacco 12? E con me che grazie a Dio l'ho presa al volo, altrimenti sbatteva la testa sul tavolo.
Ma se si incazzano con me alla fine lo capisco. Non vogliono contatti fisici tra Railynn e altri ragazzi. E io le ho quasi toccato il culo, ok.
Ma non si può vietare alla propria figlia di innamorarsi.
È impossibile.
L'amore non si controlla, è una cosa troppo grande per essere tenuta a bada dagli esseri umani. Finirebbe tutto come in politica: in una montagna di merda.
L'amore è istinto, è cieco e pure sordo. E soprattutto non ha confini.
Perché sto facendo queste riflessioni filosofiche? Bah.
Fatto sta che ora che mi sono avvicinato a Railynn, ho colto un sorriso sulle sue labbra. Ma non qualcosa di strano eh, scordatevi l'amore. Semplicemente come se dicesse 'hey, mi fa piacere che a qualcuno importi di me'.
[...]
Due giorni dopo, lunedì mattina.
La cena di sabato sera non si è conclusa nel migliore dei modi. Semplicemente i Jannsen se ne sono andati senza troppo fermarsi a salutare.
Ma che cavolo c'entra la mia famiglia? Mah.
Comunque è lunedì mattina e mi sveglio abbastanza presto. Certo, sono solo le 11.30. Vado in bagno, mi lavo i denti e mi faccio la barba. Metto il mio solito dopobarba e vado in camera a prepararmi per una giornata molto scialla.
Apro il mio armadio e scelgo di indossare dei jeans scuri e una maglia grigia con una felpa con la zip.
Innanzitutto mi cambio i boxer, poi prendo questi skinny jeans dall'armadio, li dispiego e inizio ad infilare le gambe sedendomi sul letto. Mi alzo per infilare il sedere e nel frattempo vado a prendermi un paio di calzini. Li infilo con delle mosse da contorsionista, non essendo capace di piegare bene le gambe.
Prendo una cintura dal cassetto, la infilo nei passanti e poi mi chiudo i pantaloni, accorgendomi che la cintura non è necessaria.
Railynn, non la vuoi un po' della mia ciccia? Penso ridendo.
Che ragazza stana però. Pensandoci un attimo... Mi sa che quasi le piace da quanto le fa schifo farsi insultare dai genitori ed essere vincolata a loro come un cane alla catena.
Distogliendo questi pensieri mi metto la maglietta e per pigrizia tengo addosso la cintura. Porto la felpa in salotto e la butto sul divano. Trascinandomi verso il frigo con l'intento di fare una sorta di colazione, lo apro per accorgermi che è finito il latte. Ma uffaaaaa!
Va bene, andrò a fare la spesa! Spero di non dover firmare troppi autografi o foto.
Controllo la dispensa e il frigo e mi segno sul cellulare le cose da comprare.
Prendo portafoglio, telefono e chiavi dell'auto, scendo in garage e guido fino al supermercato.
Naah, niente carrello. Mi faccio bastare il cestino, sperando di non trovare una gomma da masticare attaccata al manico, come mi è successo giovedì scorso.
Che schifo.
Vado dentro e compro il latte, del pane e un vaso di Nutella, delle fragole che erano lì e mi facevano voglia e qualche bottiglia di birra.
Vado a pagare ed esco dal supermercato con la busta di plastica in mano. Apro il bagagliaio dell'auto e la metto dentro.
Salgo in macchina, accendo il motore ed esco dal parcheggio facendo attenzione alle persone. Sono le 12.10, gli studenti escono da scuola a quest'ora. Infatti c'è una confusione pazzesca, quindi decido di fare la strada un po' più lunga. Appena giro l'angolo, passo accanto ad una persona familiare.
Ovvio che è lei. Ci mancherebbe.
Certo che ci vuole coraggio ad andare in giro con una gonnellina rosa confetto, penso io. D'un tratto lei si volta, guardando nella mia direzione e uscendo dal cancello di quell'edificio che più che una scuola sembra un castello macabro.
Anche se per andare in quell'orribile posto i suoi genitori avranno pagato 10000 euro all'anno...
Però... Lei mi sembra un po' soffocata da questo ambiente. Non è fatta per l'eleganza e il Bon ton quella ragazza.... La conoscerò poco, ma quanto basta per interpretare il muso stampato sul suo viso.
Adesso che mi ha visto però.... Mi pare brutto tirare dritto con la macchina e fare come nulla fosse. Decido quindi di fermarmi a salutare.
Lei, nella sua gonnella svolazzante color rosa chiaro e con le ballerine ai piedi, inizia a camminare verso casa. Mi sorprende che i suoi la lascino tornare a casa da sola.
Beh dai almeno questo!
Con l'auto mi avvicino a lei, che appena mi riconosce, si ferma. Abbasso il finestrino.
"Ciao Railynn"
"Hey...Martijn" mi saluta lei un po' rossa in viso. Cara, bellina.
"Finite le lezioni?" le domando.
"Si, ma adesso ho una montagna di cose da studiare."
Lei osserva le punte dei suoi piedi, io invece penso solo ad una cosa. Adesso la porto a casa. Non importa cosa mi diranno i suoi, aveva bisogno di tornare a casa presto.
"Davvero?" le chiedo io, "Allora sai che faccio, ti porto a casa"
"Martijn, sai che cosa pensano i miei..... Ah, a proposito,mi dispiace per le scenate di domenica"
"Vai tranquilla. E comunque non preoccuparti che la responsabilità è mia se ti ho costretta a salire in auto, quindi diciamo che o sali o ti uccido metaforicamente?"
Railynn si mette a ridere, sfoggiando uno di quei sorrisi che mai vedresti ad una ragazza come lei.
E mai avrei pensato che quel sorriso mi si piantasse in testa come un chiodo su di un muro.
Lei scende dal marciapiede e cautamente apre lo sportello della mia auto. Appoggia lo zainetto azzurro polvere (stra figo....) dentro e poi entra lei, chiudendo la portiera.
"Grazie Martijn. Comunque si, mi hai costretta" Mi dice guardandomi negli occhi.
"Tu sta tranquilla che al massimo fingiamo che ti sei slogata la caviglia. Ecco, no?"
"Io non so fingere"
La guardo. L'auto è ancora ferma ovviamente.
"Quindi tu mi vorresti dire che a te piace sul serio vestirti così?"
Lei sembra pensarci, poi mi risponde.
"Si, so fingere. Oookkk"
"Ma tu un paio di pantaloni normali.... mai? Sono così comodi" le chiedo notando sempre quel piccolo particolare del suo guardaroba.
"Regola di mia madre. Non posso mettere i pantaloni. Secondo lei non è da Signorina e in più la gonna fa più " Voglia ai maschietti"..." Mi dice facendo le virgolette con le dita.
"Sarà, ma sinceramente vedere il tuo culo in jeans sarebbe tutto un altro spettacolo...."
"Martijjjjnnnnn!" Mi urla dietro lei.
"Railynnnnnnn!" la imito io.
"Oh, ma perfavore! Chiamami Ray!"
Ray..... Nome da maschiaccio. Sarà un caso?
Credo di no.
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Heilà bellezze!
Mh..... Cos'ha in mente Martijn?
Mah.
Comunque grazie a chi ha letto questi primi capitoli!
Ah, dimenticavo.... Vi piace vedere le immagini degli outfit? Aiutano la testolina ad immaginare le scene? Sennò li tolgo eh.....
Se volete lasciare una 🌟 o un commento....Yayyyyyyyyy!❤
Btw grazie e alla prossima
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