Capitolo 2

Railynn POV

Mio padre parcheggia l'auto davanti alla nostra nuova casa. Una villa a tre piani, con piscina sul retro. Per me è eccessiva per una famiglia di tre persone. Si, siamo solo mia madre Jacqueline, mio padre Hermann ed io. Railynn.

Ma per me è sempre stato Ray.

Sinceramente il mio nome non mi piace. Non lo so. Per questo per i pochi amici che ho è solamente Ray. 

Mi dà fastidio quando le persone mi chiamano col nome per intero.

Ovvero i miei genitori.

Vedete, i miei mi hanno sempre tenuta sotto controllo in tutto. La scuola l'hanno scelta loro, i miei vestiti li scelgono loro, non posso uscire il pomeriggio, figuriamoci la sera e il mio obiettivo nella vita secondo mio padre è di diventare professoressa.

Cosa che io non posso sopportare.

Non voglio fare questa vita. Cavolo, ho 18 anni, sarei anche maggiorenne ma non ho mai trovato il coraggio di dire di no ai miei, per ogni cosa che mi impongono.

Il bello è che tante cose che sono obbligata a fare non hanno senso. Per esempio, secondo mia madre una donna con i pantaloni o un paio di jeans non è una vera donna. Per questo io non posso mettere pantaloni, ho solo gonne nel mio armadio, al massimo dei vestiti. E guai se sono troppo corti!

Beh, ma per questo sarei anche d'accordo, non voglio sembrare una poco di buono.


Tornando a noi, dopo aver parcheggiato e spento il motore dell'auto, scendiamo. Mia madre subito mi rimprovera perché sono scesa col piede sbagliato.

Ma uffa.... Vabbè.

Vedendo che ci sono i vicini fuori casa, andiamo dinanzi al loro cancello a salutare. Solo che non mi aspettavo di vedere anche il loro figlio più grande.

Oh.

Che bel ragazzo....Wow.

Sento subito mia madre che mi trascina e mi  fa presentare a lui. 

Timidamente gli dico, un po' imbarazzata anche solo per essere a meno di cinque metri da un ragazzo:

"Ciao, io sono Railynn..."

Lui mi guarda negli occhi ancora una volta, e si presenta.

"Martijn"

Bel nome; molto particolare il suo accento olandese sicuramente influenzato dall'inglese, ma detto da lui è davvero carino.

Ciò che mi stupisce, è il suo baciamano.

Per un momento so di aver sorriso, semplicemente perché ho interagito con qualcuno che non fossero i miei genitori.

Si, per poco, perché appena quei due avvoltoi che io chiamo mamma e papà si accorgono del mio sorriso smagliante, per loro segno di scivolamento dal loro controllo, mi trascinano via dicendo un rapido 'dobbiamo andare'.

Una volta dentro la nostra nuova casa, arriva subito la ramanzina.

"Signorina, come mai tutti questi sorrisi? Ah, tu quel ragazzo non lo vedi più. Sia mai che ti distragga dai tuoi studi..."

"Papà, mi ha solamente salutata...."

"Non mi fido, no no no. Forza, vai in camera tua a studiare, che è già sabato e lunedì devi andare a scuola. Mi raccomando a essere preparata!"

Io, a testa bassa in segno di rassegnazione, inizio a salire le scale tenendomi al passamano.

Arrivata nella mia nuova stanza, chiudo la porta e mi siedo alla finestra, per rivedere da lontano quel ragazzo. 

Lo osservo mentre apre lo sportello della sua auto e sale, e dietro la sua famiglia. Haha, deve essere bello sentirsi così liberi, poter andare in giro da soli, con la propria auto.

Tralaltro, una bellissima auto, costosa anche. Ma.... Come fa un ragazzo così giovane a permettersi una macchina del genere? Mah.

Comunque so che mi ha vista dalla tenda, mi ha guardata un attimo. E ciò mi fa sentire quasi bene. Ho un circa amico in più.

Vorrei però conoscerlo un po' meglio, ma col cavolo che i miei me lo permettono!

Rassegnata, prendo i miei libri e mi siedo alla scrivania a fare i compiti, perché dopodomani devo inserirmi nella nuova scuola.

Non passa molto tempo, quando mia madre bussa ed entra nella stanza.

"Cara, è pronto il pranzo"

Io metto la penna dentro il libro, mi alzo dalla scrivania e scendo con mia madre. Oggi si mangia filetto di manzo con salsa all'aceto balsamico e rucola. 

Sempre cose complicate. Quanto mi mangerei un piattone di pasta al pomodoro, oppure anche solo del petto di pollo con l'insalata.... 

Poi, io ho anche il problema della mia magrezza. Mia madre mi ha sempre tenuta a stecchetto, ma ultimamente sono molto scesa di peso, mi si vedono le ossa se mi spoglio.

Mi sento anche tanto debole, non assimilo abbastanza calorie per tenermi in piedi. 

Mi sento sempre un disastro.

Finito di mangiare, torno in camera a studiare fino alle cinque e mezza. Dopo, scendo nuovamente in salotto, per trovare mia madre, mio padre e una persona che mai mi sarei aspettata di vedere qui dentro.

Martijn.

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