Capitolo 19
Ray POV
"Hahahaha Martiiiiiijjjjnnnnnn!" urlo ridendo per la storia della prima volta con la sua ex.
"Cosa?" mi chiede lui fermandosi con la macchina al semaforo.
"Ti pare che sia il caso? Ceh proprio...."
"Io credevo che legarla al letto fosse l'unica soluzione!"
Praticamente..... Il succo del discorso è che è stato costretto a legare la sua amata al letto per i polsi, perché gli tirava sempre i capelli e lui.... Povero.... Non riusciva a...... Erhhmmm..... A entrare.
"Sei veramente uno stronzo....!" gli dico accavallando le gambe, anche se in auto....
È scomodo.
Mar ridacchiando si rilassa sul sedile lasciando momentaneamente il volante. E sospirando.
"A cosa pensi?" gli chiedo.
"A quanto vorrei legarti al letto e fare l'amore con te tutta la notte"
"Ma..... Ma tu sei fuori! " gli dico mentre lui riparte con la macchina.
"Beh, non mi sembra una novità..." esclama lui ridendo.
Beh... In effetti... È proprio uno scemo. Ma è irresistibilmente carino. Il suo modo di ridere, il modo in cui si mette in ordine il suo ciuffone di capelli, ovviamente una volta ogni 30 secondi. Il suo sorriso, e quei canini sporgenti da vampiretto.... Sexy....
Oh mio dio ma che mi succede? Come mai penso così?
Beh, carissima.... Ormoni.
Eh beh ovvio! Provate voi a stare a fianco ad un ragazzo dolcissimo dal fisico impeccabile come Mar. Poi mi dite.... Soprattutto se è vestito in modo da esaltare le sue braccia.... Gambe.... Culo.... Spalle, petto, addominali, clavicole, piedi... Tutto.
E come dimenticare le sue mani, sempre caldine e pronte per gli abbracci. L'unica pecca sono le unghie mangiucchiate....
La sua manina si sposta dalla leva del cambio, fino alla mia coscia. Una vampata di calore mi assale. Mi contorco sul sedile.
"Ray.... Ma tutto bene? Sei strana" Si preoccupa lui.
"Mar... La mano..."
"Uh...ecco. Ti faccio sul serio questo effetto?" mi chiede togliendo la mano ma prima massaggiando la coscia.
Sento qualcosa in me cambiare. Non so descriverlo..... Aiuto. Una specie di lamento esce dalla mia bocca.
"Hey... Tranquilla tesoro"
"Martijn, cosa? Cos'è questa sensazione?" gli chiedo quasi disperata.
"Ma.... Non dirmi che ti è arrivata la vampata di ormoni!"
Io inizio a sudare. No.... No no Hey cosa succede? Mi sento male ragazzi. Non ci vedo più, la vista mi si è annebbiata.
Sento solo Mar chiamare il mio nome.
"Railynn amore! Amore! N... ti preoccu.... Chiam...ma......."
[...]
Apro gli occhi.
Sono nella mia stanza. E la signora Garritsen é qui.
"Oh cara sei sveglia finalmente!"
Sento Martijn correre in camera. E mia madre che dice 'si è svegliata!'
Li vedo comparire qui accanto a me.
"Ma cosa...cosa è successo?" domando.
"Sei svenuta cara. Martijn mi ha raccontato. Non hai retto l'ondata di estrogeni evidentemente"
"Scusate ma non capisco...."
Martijn mi prende la mano, stringendomela.
"È la prima volta che ti succede?" mi chiede lui.
"No, in realtà no. Saranno tre quattro mesi, a dir la verità"
Parla la signora Garritsen.
"Oh. Allora bisogna intervenire. Forse il tuo corpo non produce abbastanza ormoni per il tuo ovulo. Non è una cosa da poco"
Inizio a spaventarmi, come? In futuro potrei non riuscire ad avere un figlio? Cosa? Aiuto....
"Cosa ci si può fare?" chiedo terrorizzata.
"Bisogna iniziare a fare movimento, così il tuo metabolismo accelera. E non ti preoccupare, ti faccio prescrivere delle pastiglie" ribadisce la signora Garritsen.
Martijn si siede sul letto con me. "Allora, sei pronta bellissima?"
"Si, ti prego aiutami, non so cosa fare."
Mia madre e sua madre escono dalla stanza, lasciandoci soli.
Mi bacia delicatamente la fronte.
"Domani mattina andiamo in palestra. Piano piano.... E vedrai che ti sentirai molto bene già tra qualche settimana."
Io sorridendo faccio segno a Martijn di abbracciarmi e lui si stende sul letto tenendo il suo petto incollato alla mia schiena.
Io, inspirando il suo profumo intenso, mi rannicchio tra le sue braccia per le coccole.
"Ah... Vuoi le coccole allora...." mi chiede lui retoricamente.
Io annuisco.
Sento il suo braccio scorrere sulla mia schiena e poi davanti, per coprirmi il ventre.
"Lo vuoi un massaggino?"
"Si, sarebbe fantastico...." gli rispondo.
Lui si gira, trascinandomi sopra di lui. Dopodiché si siede, poggiato alla testiera del mio letto. Io quindi son seduta con la schiena poggiata al suo petto.
Le sue braccia mi avvolgono, portando le mani sulla mia pancia. Mi sfila la maglietta dall'interno dei jeans e mi invita a tenerla sú. Io la incastro nel reggiseno.
Dopodiché lo sento massaggiarmi il basso ventre, coperto dai jeans a vita alta che porto.
Mi mette un dito all'interno dei pantaloni.
"Martijn.... Dai, già non mi sono certamente larghi!"
La sua mano si sposta proprio sul bottone e, tirando in tessuto, me lo slaccia, facendo poi scorrere giù la zip.
Stranamente non sono a disagio, soprattutto quando mi rivolta la vita dei jeans all'esterno e mi cinge la vita con le sue braccia.
"Meglio?" mi chiede.
"È uguale a prima...."
Con la mano destra mi massaggia la pancia, infilando l'indice nel mio ombelico. E poi scendendo, sempre più giù, fino a toccare i miei slip.
"Ma.... Mar? Cosa stai.... Facendo?"
"Ti metto apposto gli slip, che dopo andiamo giù a cena"
Lui mi alza un pochettino il pizzo che fa da orlo ai miei slip, e dopo alza di nuovo la parte dei jeans che aveva rivoltato.
"Dov'è il cursore della cer.... Ah eccolo", dice prendendo in mano il cursore della zip. Me la tira sú, chiudendola, allacciando poi anche il bottone.
"Io ci metto gli anni, e tu tre secondi!" affermo io.
"Hah! Ne riparliamo quando mi metterò i jeans in pelle. Minimo un quarto d'ora"
"Ma sei fuori Martijn?" gli chiedo.
"Ma che razza di domande sono? Ma se siamo nella tua stanza?" ride lui.
Ma davvero? Ma che battuta è? Mi alzo dal letto, andando via da lui.
"Eddai.... Ok Ray era bruttissima questa"
"Almeno te ne sei accorto!" gli dico tornando a letto con lui, salendo a cavalcioni sulle sue gambe.
"Uh che posizioni sexy che assumiamo qui.... Mhhhmmhhh...." Mi dice col sopracciglio alzato.
"Certo, sicuramente guarda."
"Hahahahha bimba, amore mio quanto bella sei?"
Penso di essere viola in questo momento.
"Mai quanto te polpettina"
"Uffa... Io volevo essere una pizza!" dice facendo il bambino viziato.
"Dai pizza mia, andiamo a mangiare!"
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