4~Estate agency

Il ragazzo, ancora con gli occhi chiusi, sentiva delle voci attorno a se

Aprì leggermente gli occhi, scombussolato, nonostante vedesse ancora tutto sfocato, cercando di capire qualcosa

Gemette leggermente, percependo un forte dolore alla testa

"Aumentate i sonniferi, o il ragazzino piange" Ordinò una voce maschile

William decise che il dolore era troppo da sopportare, così svenne per la seconda volta

Il ragazzo piano piano iniziò a riprendere i sensi, continuando a vedere tutto nero

Sentì delle voci discutere, nel mentre brevi rumori di macchinari si sentivano in sottofondo

Al suono di quegli aggeggi il ragazzo spalancó gli occhi, che, peró, si richiusero subito dopo, per colpa della troppa luce

Mugugnó leggermente, cercando di stropicciarsi gli occhi, non riuscendoci

"Ehi, non puoi ancora muoverti, stiamo facendo gli ultimi accertamenti" rispose una roca voce maschile

Aprì lentamente gli occhi, trovandosi circondato dal bianco

Riusciva solo a scorgere degli strani macchinari, e degli utensili messi in bella vista

Rabbrividì quando vide un bisturi, distogliendo rapidamente lo sguardo

Sospiró, iniziando ad osservare il soffitto bianco, perso nei suoi pensieri

I ricordi piano piano iniziarono a riaffiorare, tormentando la sua mente

Che diavolo era "Anna"?!

Che cosa voleva da lui?!
O, meglio, da "Tenth"?!

E quei tipi?

E dove diavolo si trovava?

La madre lo sapeva?

Sospiró, provando a riflettere

Anna molto probabilmente non era umana, od, almeno, non completamente

Riuscì a capirlo ripensando al pugno che aveva lanciato al muro, rompendolo

Una persona normale si sarebbe rotta qualche ossa, mentre il muro sarebbe rimasto intatto

Sospiró, dato che alle successive non sapeva dare risposta

Poi divenne pallido

Sua madre...

Ora sì che era nei guai

William sentì un rumore metallico, così provó a muoversi

Riuscì a muovere le braccia portandosele agli occhi, stropicciandoli

Poi si mise seduto, e si guardó attorno con più interesse

Ora riusciva a vedere i muri

O meglio, i vetri

Sembrava uno di quegli ospedali utilizzati per fare esperimenti nei film di fantascienza

"Ben svegliato" lo salutó una voce

Il ragazzo saltó in aria, prendendosi un colpo e portandosi una mano sul petto

Il diciassettenne osservó l'uomo, guardandolo per bene da capo a piedi

"Lei sarebbe..." fece, fissandolo negli occhi azzurri

L'uomo ridacchió, passando una mano tra i capelli bianchi

"Puoi chiamarmi Mr.U" sorrise

Il ragazzo guardó quello che doveva essere un'uomo sui cinquant'anni, per poi posare lo sguardo sulla mano dell'uomo, il quale gliela ha appena porsa

"Dove mi trovo, e Perché?" Chiese rifiutando il gesto di cortesia dell'uomo

Il così detto Mr.U sospiró, ritirando la mano

"Per ora ti posso dire che sei in un rifugio, e nient'altro" spiegó con un semplice sorriso sulle labbra

"Non sono sicuro che ti sia lui, quindi non voglio dirti certe cose, per poi ammazzarti" ridacchió

William sbiancó, ingoiando a vuoto

Lo avrebbe ammazzato? Perché da quello che la ragazza gli aveva detto lui non era "Tenth"

"Vorrei dirgli subito che non sono Tenth. Quindi la prego di lasciarmi andare, che non diró niente a nessuno" affermò il ragazzo

Il diciassettenne se ne fregó del coraggio a quel punto, voleva avere salva la vita

Quello che sembrava uno scienziato ridacchió

"Ma era ovvio che tu non fossi "Tenth", e questa sarebbe stata l'ennesima prova: non hai coraggio" affermó agitando l'indice della mano piena di rughe

"Facciamo così: seguimi e ti dirò  ció  che tu puoi sapere" sorrise Mr.U

William sospiró, alzandosi

Per poco non scivoló come solo lui sapeva fare, grazie al suo braccio che si appese velocemente al lettino

Quello che aveva detto Anna era vero: fin da piccolo aveva scampato grossi guai grazie ai suoi riflessi

Il ragazzo riuscì a mettersi in piedi, dritto, per osservare lo scienziato ridacchiare sulla soglia di una porta

Sbuffó, raggiungendo lentamente l'uomo, sentendosi abbastanza strano

Inizió a camminare poco dietro a Mr.U, osservando il posto nel quale era capitato

Per ora vedeva solo ampi corridoi bianchi, e qualche porta qua e lá

"Diciamo che molto probabilmente tu sei uno dei nove" inizió l'uomo

"I nove non sono altro che l'ultima speranza dell'intero universo: hanno caratteristiche speciali e possono essere uniti ai talibo, senza rischiare di morire" spiegó

William osservó l'ascensore che si trovava difronte a lui, abbastanza confuso

Stava cercando di riassemblare il tutto, e, quando ci riuscì, non era messo meglio di prima

"Io?! Uno delle ultime speranze dell'umanità?! Ma non farmi ridere! Non sono in grado nemmeno di aprire un barattolo di Nutella da solo!" Esclamò incredulo

"Vuol dire che se sei "Ninth" imparerai" ridacchió il vecchio, attivando l'ascensore ed entrandoci all'interno

Il ragazzo per evitare di rimanere lì seguì il vecchio all'interno dell'ascensore

Mr.U lo attivó, facendo chiudere le porte ed iniziando a salire

Rimasero in silenzio, ognuno tra i suoi pensieri, mentre in sottofondo Animals dei Maroon 5 non aiutava molto la situazione

William si portó le mani in tasca, cercando di capire qualcosa

Che caspiterina erano i talibo?!

In che senso lui poteva essere "Ninth"?!

Il "bing" dell'ascensore lo ridestó dai suoi pensieri

Uscirono, uno tranquillo e l'altro confuso, e William si guardó attorno

Case in vendita, computer... Si trovava in un'agenzia immobiliare?!

Il ragazzo passó un mano sul viso, cercando di riflettere

Nei piani sotterranei di una fottutissima agenzia immobiliare, si trovavano dei fottutissimi laboratori

E per di più la fottutissima agenzia immobiliare fungeva da  rifugio e quartier generale alle "ultime speranze dell'umanitá"

Delle quali lui faceva parte

O, meglio, forse ne faceva parte

Mentre camminava le sue ipotesi, piano piano, iniziavano ad affermarsi

"Agenzia immbiliare", per di più, era scritto a caratteri cubitali vicino a quella che doveva essere l'entrata, ed una coppia di signori discuteva con una ragazza di una casa che avrebbero voluto acquistare

Il diciassettenne andó avanti, seguendo l'uomo dai capelli bianchi in una sala apparte

"Ecco qui, le altre otto speranze dell'Umanitá" esclamó Mr.U

William li osservò stralunato

Erano sei ragazzi e due ragazze, da quello che capiva

Tre stavano ballando su "Just Dance" la canzone Footloose

Una bionda si stava sistemando il trucco

Ed altri quattro giocavano a Monopoli, mentre due di loro litigavano anche pesantemente su una proprietà

Una domanda si fece largo nella mente di William

Quegli adolescenti, erano realmente le ultime speranze dell'Umanitá?!

Bè, se fosse davvero così, l'universo era davvero fottuto

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