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'Essere troppo prudenti può costituire anche uno svantaggio.
Se una donna nasconde i suoi sentimenti con tanta cura anche all'oggetto amato, può perdere l'occasione di conquistarlo, e in questo caso sarebbe una ben magra consolazione sapere che nessuno ne ha mai saputo nulla'
Cit. Orgoglio e pregiudizio
A volte lei pensava di aver sbagliato nel lasciare la sua città Natale per seguire il suo sogno.
Quello di essere indipendente.
Odiava e ancora adesso odia i suoi genitori che ogni giorno le danno mille stelline di cui non aveva bisogno.
Non le piaceva stare senza far niente mentre i genitori si spaccavano la schiena ogni giorno a lavoro per poi ritornare la sera tardi, non riuscendo neanche a passare tre secondi con la figlia; che passava la giornata a leggere qualche libro di quelli che ha ormai sgualcito le pagine.
Ogni giorno era lo stesso: colazione, doccia, pranzo, libro, cena e dormire.
La sua routine quotidiana era priva di uscite con amici e amiche, perché lei non ne aveva.
Non erano loro che la isolavano, ma era il suo carattere a isolarla; un carattere simile a quello di Catherine in 'Cime Tempestose' un carattere dolce all'apparenza, ma insolente a prima vista.
Le risultava difficile mostrarsi per ciò che era, nessun adolescente, al giorno d'oggi, ama leggere e divorare il libro in mezza giornata.
Tutti adolescenti amanti di feste e alcool; ragazze che girano mezze svestite per attirare l'attenzione del sesso opposto; ragazzi che ormai sono più muscoli che cervello; ragazzi che rovinano la purezza e le dignità di povere ragazze.
Il loro essere così egoisti facendo del male al prossimo e poi con delle semplici scuse credono di risolvere tutto, ma invece non serve a niente.
A parole si può dire di tutto, ma quello che serve sono i gesti, gesti che non si vedono più come: mettere da parte l'orgoglio e dire due singole parole che possono fare la differenza.
Quelle due paroline che ogni genere di ragazza sogna di sentire, quel 'ti amo' che vale più di un regalo, di una partita a poker vinta, di soldi, di sesso...
Quella tipica frase che può scioglierti come farti a pezzi, quella frase che sogna di sentire Emily sperando nel suo Darcy o nel suo Heatcliff.
Era un nuovo giorno, la sveglia del telefono suona precisa alle 08:30 in punto, ma la mia voglia di alzarmi dal letto era pari a zero.
Ero ancora con i vestiti di ieri raggamitolata sotto le coperte con la testa schiacciata al cuscino; mugulo qualcosa di incomprensibile prima di alzarmi dal letto e diriggermi in bagno.
Aspetto che l'acqua si riscaldi prima di spogliarmi e buttarmi sotto il getto che scorre lungo il mio corpo, con qualche piccola goccia d'acqua ancora fredda che mi provoca piccoli brividi lungo la schiena.
Prendo un po' di bagnoschiuma al cocco e inizio a passarlo su tutto il mio corpo, stessa cosa con lo shampo al l'albicocca che lo passo tra i miei capelli castani.
Una volta finito esco dal bagno con un asciugamano che mi copre dal petto a metà coscia per poi scegliere di prendere: un paio di leghins neri strappati alle ginocchia e sopra una felpa dell' Adidas color rosa confetto, mentre ai piedi le converse bianche.
Mi pettino i lunghi capelli castani che alzo in una crocchio disordinata, mi trucco con un po' di mascara e per finire indosso un paio di occhiali da sole con le lenti piccole a forma di cerchio.
Prendo il telefono e poi esco di casa cercando in giro per la città un lavoro adatto a me.
Entro in vari negozi chiedendo un uno, ma tutti dicono che sono al completo; così sbuffando ritorno indietro senza guardare dove metto in piedi, e infatti mi scontro contro qualcuno e cado con il sedere per terra, stessa cosa l'altra persona che mi ha investito.
<<Ahii>> diciamo in coro e capisco che è una ragazzo.
Mi alzo e le porgo un mano che accetta senza problemi, si alza in piedi e noto che è davvero una bella ragazza: è alta capelli ricci e neri, occhi azzurri e un fisico stupendo.
Quanto la invidio.
<<Scusami, avevo la testa tra le nuvole>> dico imbarazzata.
<<No scusami tu stavo rispondendo ad un messaggio senza guardare dove mettevo i piedi>> dice ed io annuisco.
<<Tranquilla>> dico e lei mi sorride.
<<Comunque piacere mi chiamo Rosy>> si presenta porgendomi la mano che io subito stringo.
<<Io sono Emily>> mi presento.
<<Dai vieni che ti offro un caffè tanto il mio capo può aspettarmi>> dice prendendomi a braccetto camminando fra le strade di Londra, per poi entrare in un bar.
C'è un ragazzo al bancone che quando nota la ragazza al mio fianco tra poco fa gli occhi a cuoricino; do una gomitata alla ragazza al mio fianco indicando il ragazzo al bancone, lui le sorride e lei ricambia.
Ordiniamo due caffè per poi sederci in un tavolino per chiacchierare.
<<È cotto di te>> le sussurro, mentre lei squote il capo ridendo.
<<Ma che!>> dice ridendo.
<<Sappi che poco aveva gli occhi a cuoricino, gli piaci e punto>> dico con sorriso da ebete.
<<Mhh non è il mio tipo>> dice ed io la guardo sconvolta.
Ma si rende conto che quel ragazzo era un bonazzo?! Cioè occhi azzurri e capelli biondi.
MA È PAZZA!?
<<Why?>> dico in inglese.
<<È carino si, ma non mi ispira a me piacciono quelli cattivi>> risponde bevendo un sorso del suo caffè.
<<E come mai proprio dei tipi così?>> chiedo curiosa.
<<Non mi piacciono i rammolliti, voglio uno che abbia le palle di proteggermi anche se fosse contro Satana>> risponde ed io annuisco.
<<Sono sicura che lo troverai, io invece rimarrò una suora di clausura>> sbuffo, mentre lei scoppia in una fragorosa risata.
<<Ma no sei carina e poi se non nascondessi le tue forme in felpe di tre taglie più grandi saresti circondata da ragazzi>> dice seria ed io squoto il capo.
<<Sinceramente adesso a me non interessano i ragazzi, vorrei urgentemente trovare un lavoro>> dico sincera e poi come se una lampadina le si fosse accesa lascia i soldi sul tavolo prima di prendermi per il polso e trascinandomi da qualche parte.
<<Rosy, ma dove mi stai trascinando?>> chiedo mentre lei continua a camminare ignorandomi.
Ci fermiamo di fronte ad un locale; non riesco nemmeno a leggere il nome che vengo trascinata dentro e fermarsi di fronte ad un bancone su cui c'è un ragazzo che sta lavando i bicchieri.
<<Ciao Nick>> saluta Nick che a sentire il voce della ragazza alza il capo sorridendole.
<<Hey Rosy vuoi aiutarmi a pulire questi bicchieri?>> chiede non notando la mia presenza.
<<No. Ti volevo presentare Emily>> dice e il ragazzo punta li sguardo da Rosy a me.
<<Ciao sono Nick>> dice porgendomi la mano che io stringo prontamente.
<<Sta cercando lavoro e dato che ho bisogno di aiuto a servire i tavoli, ho pensato che lei andasse bene>> dice Rosy, mentre il ragazzo inizia a farmi una radiografia da capo a piedi per poi sorridermi.
<<Ok a patto che tu la aiuti a vestirsi a tema con la serata>> dice rivolgendosi a Rosy che annuisce per poi iniziare a saltellare come una bambina di cinque anni seguita da me, sotto lo sguardo divertito di Nick.
ANGOLO AUTRICE
Hey questo è il secondo capitolo spero che vi sia piaciuto e datemi un giudizio nei commenti mettendo anche qualche stella.
PerfettaScrittrice03
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