7. La vendetta
Maledetto stronzo.
Era almeno mezz'ora che Kayla non riusciva a smettere di pensare alla sua conversazione con Elijah, ripetendosi mentalmente le frasi che erano uscita dalla bocca di quel viscido codardo. Era in classe, a lezione di algebra, e il professor Tanner stava spiegando l'argomento del primo test dell'anno. La ragazza avrebbe dovuto prestare attenzione alla lavagna ma si era persa tra le numerose regole e le troppe lettere, che avevano praticamente sostituito tutti i numeri.
Non posso credere che mi abbia rinfacciato una cosa del genere.
-Scusi, professore?-
La voce dolce di Jade svegliò Kayla dai suoi pensieri.
-Può dirci quanto dovrebbe venire il risultato?-
-Certamente.- Il signor Tanner controllò sul suo libro, per poi scrivere le soluzioni sulla lavagna.
Jade le lesse e sorrise, forse soddisfatta di aver svolto bene l'esercizio. -Grazie mille.-
Il professore si strofinò le mani sporche di gesso. -Tu sei Jade Fortson, giusto?-
La ragazza annuì sorridendo.
Jade sembrava la classica brava ragazza, spigliata e allegra, eppure c'era qualcosa in lei che riusciva a renderla unica. Kayla ci aveva parlato poche volte all'altra scuola ma aveva notato che lei e Jade condividevano alcuni interessi in comune, e aveva sempre pensato che sarebbero potute andare molto d'accordo.
-Anche a te viene questo risultato, Kayla?-
Dopo la domanda del professore, l'attenzione di tutta la classe era su di lei. La ragazza picchiettò le dita sul banco, indecisa su cosa rispondere.
-Non l'ho ancora fatta- ammise.
Il signor Tanner non era affatto sorpreso: era già stato il suo professore l'anno prima e sapeva perfettamente il livello di attenzione di Kayla. In un'altra situazione l'avrebbe rimproverata, ma quella volta fu più comprensivo.
-Allora falla subito- disse, rivolgendosi poi al resto della classe. -Avete tutti altri cinque minuti per finire quelli stanno scritti sulla lavagna, poi ne faremo altri.-
La ragazza tirò un sospiro di sollievo e iniziò a copiare gli esercizi sul quaderno.
Il professor Tanner era sempre stato molto paziente con lei e sapeva bene quanto Kayla odiasse fare gli esercizi alla lavagna davanti ai suoi compagni: tutte le volte che doveva fare una cosa simile aveva la sensazione che ogni più stupido errore l'avrebbe resa ridicola.
Come se non bastasse, odiava matematica più di qualsiasi altra materia; per quanto si sforzasse di capire tutto c'era sempre qualcosa che non le entrava in testa.
-Ehi, ti serve una mano?-
Alzò lo sguardo e si girò verso Jade, che si era sporta dal suo banco verso di lei. Non sapendo esattamente cosa rispondere le fece un breve sorriso, sperando che non trapelasse il suo imbarazzo. Jade ricambiò il sorriso e Kayla sentì un improvviso calore sulle guance.
Alec diceva sempre che era impossibile dire di no a Jade, che lei sapeva usare le parole giuste per incantarti; Kayla invece pensava che l'arma di quella ragazza fosse semplicemente il suo sorriso: era così bello che avrebbe messo in ginocchio chiunque lo vedesse.
Jade staccò un foglio dal suo quaderno ad anelli e glielo porse. -Sono i miei appunti dell'anno scorso- spiegò. -Abbiamo fatto i vostri stessi argomenti, dai un'occhiata.-
Kayla prese il foglio e lo appoggiò sul suo banco. -Grazie- disse, non riuscendo a far uscire nessun'altra parola dalla sua bocca.
Jade le fece l'occhiolino e si girò di nuovo verso il professor Tanner, che stava già scrivendo altri esercizi sulla lavagna. Kayla prese il libro sperando di riuscire a seguire la lezione, ma appena lo aprì notò che all'interno c'era una pagina strappata. La tirò fuori, osservandola attentamente: c'era un elenco verticale di esercizi, ognuno preceduto da una lettera.
Rileggendolo si rese conto che le lettere a sinistra non erano in ordine alfabetico come di consueto, bensì formavano una frase.
Non fidarti di Jade.
-Non vedevo l'ora di conoscerti.-
Hailey notò immediatamente che quella ragazza non voleva affatto essere amichevole; ogni suo piccolo gesto, dallo sbattere le ciglia all'accarezzarle la spalla, sembravano studiati per creare un'immagine totalmente falsa.
Elijah se ne stava fermo in piedi alle spalle della ragazza, con la schiena curva e le mani in tasca. Era una posizione insolita per lui, non temeva mai di guardare qualcuno negli occhi.
-Chi sei?- domandò confusa Hailey mentre cercava lo sguardo assente del suo fidanzato.
La ragazza le sorrise. -Mi chiamo Destiny- rispose. -Sono una nuova studentessa.-
Hailey annuì, poco convinta. -E perché eri qui fuori con lui?-
Destiny chinò la testa da un lato, osservando dall'alto in basso la ragazza di fronte a sé. Poi, si girò di scatto verso il suo compagno.
-Vuoi rispondere tu, Elijah? O vuoi che lo faccia io?-
Elijah alzò finalmente la testa, rivolgendo uno sguardo di odio a Destiny. -Stai cercando di metterci l'uno contro l'altra?-
Hailey aggrottò le sopracciglia: quella conversazione era strana, e lei aveva la sensazione che il fidanzato non volesse coinvolgerla. In fondo Hailey sapeva perfettamente cosa fosse quella Destiny, e non era un buon segno.
La ragazza tornò a guardarla e qualcosa guizzò nei suoi occhi di smeraldo. -Tu sei come me, non è così?- domandò, conoscendo già la risposta. -Ti fingi una persona innocente e buona solo per nascondere la tua vera natura.-
-Ma chi diavolo sei?- ribatté Hailey, rivolgendosi poi al suo ragazzo. -Elijah, lasciamo questa squilibrata da sola.-
Elijah fece un passo avanti per mettersi in mezzo tra le due ma Destiny fu più veloce. In meno di un secondo aveva spinto Hailey contro la parete e la teneva ferma con un gomito sullo sterno.
-Tu e il tuo inutile fidanzato avete permesso che tutto ciò accadesse.-
Hailey sentiva il suo respiro sulle labbra mentre pronunciava quelle parole di odio. -Come avete potuto? Siete rimasti fermi a non fare nulla mentre l'Ordine si sporcava le mani di sangue.-
L'Ordine? Perché ne parla?
-Non so di cosa tu stia parlando.-
L'espressione di Destiny si fece ancora più dura. -Puoi mentire a lui se la cosa ti eccita tanto- commentò; le sue parole erano come fiale di veleno. -Ma non puoi mentire a me.-
-Cosa avremmo dovuto fare secondo te?!- esclamò Elijah esasperato. -Non potevamo fare nulla per quei ragazzi.-
Destiny si girò verso di lui; i suoi occhi erano così colmi di rabbia che avrebbero potuto scintillare come fiamme. -Oh no, voi potevate... tu potevi- insistette, e Hailey capì che quella ragazza sapeva tutto. -Tu potevi uccidere il Valer, e non l'hai fatto.-
Il ragazzo respirava a fatica, non riusciva più a reggere quei brutti ricordi che riaffioravano.
-Sei stato un codardo- riprese Destiny. -Hai lasciato che degli innocenti morissero. E tu...- Si girò di scatto verso Hailey. -Tu hai fatto molto peggio: lo hai coperto, perché lo ami.- Fece una smorfia. -Non riesci proprio a capire quanto sia ridicolo.-
Elijah scattò in avanti e provò a spingere via Destiny, ma la ragazza tese la mano contro di lui e il giovane crollò a terra come se qualcuno lo avesse spinto.
Hailey allungò il collo per controllare come stesse ma Destiny le immobilizzò il viso con la mano libera. Le sue unghie lunghe scivolarono sulla guancia della bionda.
-Non hai mai fatto questo incantesimo con lui?- domandò curiosa Destiny, come se le interessasse veramente. -È divertente, non trovi? Vinceresti ogni discussione.-
-Pensi di poter cambiare le cose?!- sputò Hailey con rabbia, attirando la sua attenzione. -Pensi davvero che qualcuno sceglierebbe di mettersi mai contro l'Ordine? Che ascolterebbe te?-
-Oh, tesoro- sussurrò lei, premendo le dita contro la sua gola. -Ormai non si tratta più di scelte.-
Hailey tentò di liberarsi ma quella ragazza era molto più potente di quanto desse a vedere.
-Adesso è scattata una guerra, e non c'è modo di tornare indietro.-
Kayla era furiosa con Elijah, lo avrebbe preso volentieri a pugni, ma fu costretta a mettere da parte il suo rancore quando uscì per prima dalla scuola e lo vide rannicchiato sul prato del cortile.
Ebbe l'istinto di gridare aiuto, ma un biglietto di carta vicino al viso del ragazzo catturò la sua attenzione. Controllò che il corridoio fosse ancora vuoto e si chinò accanto al corpo di Elijah, raccogliendo cauta il pezzo di carta.
Ho Hailey dalla mia parte adesso, questo idiota non mi serve più. Faresti meglio a pensarci bene, Kayla, mi piacerebbe avere anche te.
La ragazza piegò il biglietto e lo nascose in tasca, guardandosi intorno. Il rumore dei passi per il corridoio risuonò all'esterno, e la ragazza si alzò di scatto in piedi.
-Qualcuno chiami il medico!- gridò.
Fu subito raggiunta da un gruppo di studenti. Si misero in cerchio intorno a Elijah e iniziarono a mormorare ipotesi su cosa fosse successo.
Il professor Tanner si fece spazio in quel caos e fissò Kayla dritto negli occhi, quasi come se la stesse incolpando di quella situazione.
-Fate largo- ordinò. -Dobbiamo portarlo in infermeria.-
Un altro professore aiutò il signor Tanner a caricare Elijah e a portarlo dentro.
Kayla si allontanò dalla folla indietreggiando verso la porta, mentre stringeva tra le dita quel biglietto.
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