XXXIV
Odio essere bipolare,
è meraviglioso
Lilith
Una settimana dopo
Cammino avanti e indietro per il lungo corridoio, avvolto ora da un silenzio straziante.
Respiro profondamente e aspetto che quella maledettissima porta si apra.
Spalanco i miei occhi, che sono diventati stranamente rossi, e fisso Tyler come imbambolata, ammirandolo come se fosse un Dio.
"Tyler" sussurro, "Tyler!" Esclamo a voce più alta saltandogli addosso.
Lo sento ridere sulla mia spalla.
"Scusami" sussurra, io gli prendo il viso fra le mani e scuoto la testa, "Non importa, mi importa che tu sia qui, con me" ci sorridiamo, il momento magico creato fra noi due si rompe quando sentiamo la voce della dottoressa Philips.
"Eseguiremo dei controlli periodicamente" annuisco distrattamente, adesso l'unica cosa che conta è stare con lui, adesso che finalmente posso farlo.
Avevo fatto i salti mortali per liberarlo, mi ero finta ubriaca, rischiato la vita ma non mi importava, avrei rifatto tutto.
Finalmente la cura era terminata, così avevamo pensato di iscriverlo alla Nevermore, ed è quello che succederà domani.
***
Finisco di mettere il mascara e sorrido al mio riflesso.
Mi sistemo un'ultima volta i capelli per poi andarmene.
"Ciao" la voce di Mercoledì mi fa voltare.
Maledizione.
Mi schiarisco la voce.
"Addams, non è il momento" lei mi trattiene per un polso, "ho detto di no!" Lei ritrae la mano, con una ustione sul dorso, mi guarda stralunata, e io pure.
Sento bruciare lo sguardo di tutti gli studenti sulla mia pelle e mi maledico da sola.
Cosa mi sta succedendo?
"Lilith" mi volto di scatto, "Tyler" rispondo avvicinandomi a lui, mentre tutto torna alla normalità.
"Come stai?" Chiudo gli occhi e gli lascio un bacio a stampo, "una meraviglia ora che sei qui" sorrido furba, lui scuote la testa divertito e mi stampa un'altro bacio, facendomi ridere.
"Scusate piccioncini" la voce di Bianca mi fa tornare con i piedi per terra.
"State intralciando il passaggio" arrossisco e mi faccio da parte, "potremmo continuare nella mia stanza, tu che dici?".
***
Infilo in fretta la divisa, ovviamente sono in ritardo.
Sbuffo e cerco di darmi una sistemata, non posso farmi vedere il questo stato.
Cavolo Tyler, ci sei andato giù piuttosto pesante.
Scuoto la testa e lego i capelli, cercando di dare loro un minimo di forma.
Beh, almeno adesso sono presentabile.
"Signorina Addams, vuole un caffè?" Mi prende in giro il professore, "cavolo" sussurro, "va'a sederti" sento risolini provenienti dagli altri banchi, cerco di ignorarli e mi siedo affianco a Xavier, che ormai è diventato il mio migliore amico.
Gli ho solo salvato la vita.
"Hey" mi saluta sottovoce, ci scambiamo il nostro saluto con le mani e gli sorrido.
"Guarda, questo l'ho fatto prima" tira fuori il suo taccuino e fa animare una bellissima farfalla, "Wow, e bellissima" mi sorride giocandoci con le mani, per poi riporla al suo posto, "tela regalo, se ti piace tanto" "no dai, ci avrai messo molto tempo a disegnarlo" lui lo strappa e melo porge, "avanti, prendilo o disegnerò un mitragliatore che ti ucciderà" ridacchio e prendo il foglio con un grande sorriso sulle labbra.
La lezione è finalmente terminata, non ne potevo proprio più.
Adesso però devo andare a chiedere scusa a lei, a Mercoledì.
Cavolo.
Sbuffo e la cerco con lo sguardo, ma non la trovo.
Che strano.
Giro letteralmente tutta la scuola, ma senza successo, così, provo ad andare nell'unico posto in cui non ho ancora controllato.
Il club della Belladonna.
"Oh finalmente!" Lascio cadere le braccia lungo i fianchi e sbuffo, "Che ci fai qui Lilith, sai cosa significa la parola privacy?" Roteo gli occhi, "mi volevo solo scusare" lei mi guarda storta, "sì ok? Ero ubriaca e, non l'ho fatto apposta, a dirti quelle cose insomma" mi torturo le mani, "fra poco andrò da Tatiana, ci rimarrò qualche giorno" "perché?" Sospiro, "è...complicato" tiro via le parole a forza, lei annuisce in silenzio.
"Che facevi qui?" Svio l'argomento, "pensavo" "a cosa" lei mi trucida con lo sguardo e io alzo le mani in segno di arresa, "ok ok, non vuoi dirmelo" lei annuisce, "comunque, più notizie di Anonimo40?" Chiedo, la vedo impallidire (più del naturale) "Mercoledì, tutto bene?" Mi avvicino preoccupata, "bene, e comunque no, non ne ho più sentito parlare e non ho più ricevuto alcun messaggio. Ti devo chiedere di andar via" la guardo triste, "ok, ci vediamo fra un po' e, scusa se ti ho disturbata, non era mia intenzione".
Flashback, Giappone, 1728
Indosso i tacchi e liscio la gonna, o meglio, minigonna.
"Wow, sei uno schianto oggi" il mio capo si avvicina, "grazie, solo per te" mi prende per i fianchi e mi guarda malizioso, "che ne dici, ci facciamo un giro bambolina?" Lo guardo beffarda e lo spingo contro il muro, levandomi la camicetta con fare provocante.
Diamo inizio allo show.
Inizia a baciarmi e io ricambio, seppur disgustata.
Gli slaccio la camicia e lui mi fa sedere sulla scrivania, apro gli occhi e veloce afferro il mio coltello, lui mi fissa, spaventato.
"La prossima volta pensaci due volte a stuprare una fenice" gli taglio la carotide ed esco dall'ufficio chiudendo la porta, come se non fosse successo niente.
Presente
Prendo un bel respiro cercando di sorridere, senza sapere esattamente cosa provare.
Guardo tutti i biglietti di Anonimo40 e mi soffermo su quello che dice 'qualcosa cambierà nella tua vita' arriccio il naso e sbuffo, per una volta, devo dargli ragione.
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