Le celle
no, non posso più credere in niente, soprattutto ai miei occhi! Che diamine di scherzo è mai questo?
"michael, stai bene?"
"che domanda, come potrebbe una persona stare bene dopo tutto questo...che istinto!"
"istinto?"
"istinto, intuito, chiamalo come vuoi, come facevo ad aspettarmi una cosa del genere?"
"perché tu sei l'unica persona in grado di liberare l'umanità intera, Michael"
"si, certo"
"sai, io conosco molto bene quello sguardo. E' lo sguardo di un uomo che crede a ciò che vede solo perché aspetta di svegliarsi, ma come hai visto, ciò che pensi di aver sognato è accaduto davvero...resta solo a te decidere cosa credere"
"una domanda mi sorge spontanea...voi avete detto che siamo schiavi in una realtà parallela a qusta in cui siamo ora giusto?"
"esattamente"
"allora, se la mia mente era in quella realtà, da dove avete recuperato il mio corpo?"
forse Luther non si aspettava questa domanda, ma a pensarci bene era abbastanza ovvia, almeno per me...io continuai a fissarlo negli occhi aspettando una risposta....ma non sapevo quale risposta aspettarmi.
"Se te la senti puoi vederlo con i tuoi stessi occhi...devi solo.."
"solo?"
"solo tenere a bada le emozioni perché saranno stimolate"
non risposi, annuii solamente, come per cominciare a concentrarmi
"seguimi"
uscimmo dalla stanza e attraversammo una "sala" di cui non riuscivo neanche a immaginare l'utilità, a fianco a me vi erano delle persone che mi fissavano meravigliati, io piuttosto li osservavo con un espressione...scioccata? non so, in quel momento non sentivo una sola emozione, ma tante insieme.
Entrammo in una stanza che aveva tutta l'aria di essere quella del comando, di fronte a numerosi monitor con altrettante tastiere vi era un enorme vetro, questo aveva tutta l'aria di essere il ponte di comando di una navicella, dove caspita eravamo??
"ma dove siamo?"
"siamo in una navicella" come sospettavo..."con questa potremo andare a visitare gli altri esseri umani ancora in catene"
stetti zitto, io solo pensiero di essere in catene mi faceva venire i brividi...
Luther si sedette in uno dei sedili al comando della navicella, insieme a lui seguì Trinity della quale mi spaventai non avendola vista arrivare dalle mie spalle
"Ora Michael devi stare zitto, fai il massimo silenzio"
"potrei sapere il perché?" chiesi a bassa voce
"le sentinelle sono a conoscenza di questa realtà e ogni tanto inviano un gruppo d'ispezione per assicurarsi che non ci sia, o meglio per trovarci, sanno bene che noi siamo qui nascosti da qualche parte. Già la navicella emette energia che può essere individuata, le nostre corde vocali emettono suoni 5 volte più potenti di una particella di energia perciò sono facilmente individuabili"
stetti zitto e annui con un espressione abbastanza preoccupata, iniziammo a muoverci in stretti canali caratterizzati dall'infinita presenza di cavi e tubi estremamente grandi, oltre alla luce della navicella vi era il buio assoluto, e presumevo che le sentinelle restassero appostate al buio
passarono 45 minuti di assoluto silenzio, io potevo sentire perfettamente il mio battito cardiaco e il mio respiro il che riporto la mia mente a quella casa che apparentemente era la mia, ma se non era casa mia cosa era? Un ulteriore realtà? quante realtà ci sono? e chi le crea? quante domande.
Ma fuggirono dalla mia mente non appena intravidi una fievole luce rossa, accanto ad essa un'altra, un'altra anche al di sotto, sopra e a sinistra, immediatamente notai che era pieno di queste luci rosse, ma come ci avvicinammo notai che non erano solo luci.
"che...cosa solo queste cose?"
"solo celle, Michael, qui è dove cresciamo, dormiamo, veniamo sfruttati e infine moriamo"
"oddio...il...il mio corpo era dentro una di queste cose??"
"si, come vedi nasciamo in catene, cresciamo in catene e moriamo allo stesso modo, o meglio, muoiono, noi siamo liberi, almeno da queste catene"
"ma che senso ha?"
"il senso è di trasformarci in queste" mi mostrò una batteria
"ma come avete fatto a liberarmi?"
"il sistema è semplice, delle macchine sono addestrate a rimuovere i corpi deceduti, riconoscono un corpo deceduto una volta che la mente non è più nella realtà in cui è stata collegata"
"la Matrix"
"per la precisione, avendo rimosso la tua mente dalla Matrix il sistema ha localizzato il tuo corpo e lo ha espulso laddove vengono espulsi i corpi senza vita"
"ma in questo modo non dovrebbero esserci corpi senza vita"
"se la mente viene uccisa nella Matrix si, come farebbe il corpo a sopravvivere senza la mente? rimane comunque una minoranza che noi siamo riusciti a salvare e a portare qui come abbiamo fatto con te"
rimasi in silenzio, come per dare un saluto a tutti gli uomini morti in catene tanto che abbassai lo sguardo a terra, mi ritenni fortunato per non essere più lì, ma anche un po egoista per essere uno dei pochi ad essere libero...
Trinity richiamò la mia attenzione puntando il dito verso una cella sulla quale si era appoggiata una macchina
trinity: "ecco, quella macchina sta staccando i cavi di quella donna deceduta"
improvvisamente il corpo sollevato dalla macchina ricadde all'interno della cella e venne risucchiato all'interno di un grosso tubo, ovviamente nero, pensai tra me e me che avrei potuto fratturarmi qualcosa durante la caduta. Pensando a ciò mi affacciai curioso di vedere l'inizio di queste enormi torri che sorreggevano tutte le celle, ma il buio e una fitta nebbia mi fecero capire che l'inizio non era vicino a noi.
Rimasi con lo sguardo fisso verso quell'infinito buio finché da li non spunto un campo energetico di fulmini stimolati probabilmente dall'energia vicina delle celle, il campo saliva minaccioso tanto che feci un balzo allarmando Luther che con una pacca sulla spalla cercò di tranquillizzarmi
"E' una fortuna che ci siano queste concentrazioni di energia, altrimenti ci avrebbero già individuato..."
sospirai cercando di guarire il mio cuore che sembrava troppo agitato per capire che non c'era pericolo, dovetti sedermi a terra perché le gambe non mi ressero più, appoggiai la testa nel muro metallico, chiusi gli occhi e fu subito buio.
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