cap. 10 L'appuntamento
Erano passati un po' di giorni dalla battaglia, ed io ero sempre più incuriosito riguardo la storia che mi aveva raccontato Leo.
Sapevo che per metà era falsa, ma l'altra metà no.
E, l'unica persona che mi poteva raccontare la verità, era proprio Noemi: soltanto che non voleva.
Era da giorni che tentavo di convincerla, ma invano.
Ogni giorno che passava era come una battaglia persa, ma io non mi davo per vinto.
Così, raggiunta Fairy Tail, chiesi a Nova dove fosse Noemi.
-Non vuole vederti...- si limitò a dire.
-Come sarebbe " Non vuole vederti"?!- ero su tutte le furie.
-Significa che la stai stressando troppo con quella storia... d'altra parte tu non dovevi venirne neanche a conoscenza...-
Detto questo se ne andò, lasciandomi lì come un baccalà.
Decisi di scrivere a Noemi un bigliettino: quella era la mia ultima possibilità.
"Cara Noemi,
Scusa per lo stress che ti stó mettendo in questi giorni; ma le parole di tuo fratello Leo risuonano nella mia mente da giorni: ho bisogno di una spiegazione a tutto questo.
In cambio ti potrò offrire qualcosa... un bacio...dal più bel mago di Fairy Tail."
Nash Dragneel.
Sono stato un po' egocentrico ma, d'altronde, chi si sottrae davanti al forte e bello Nash?
Sigillai la busta e la diedi a Llew, con il compito di consegnarla a Noemi.
Se lei non si fosse presentata a casa mia entro le 10:00, allora avevo perso l'ultima mia possibilità.
Corsi a casa e mi preparai, il più elegantemente possibile.
Mi misi una camicia bianca a righe blu, con il colletto ornato da un papillon, e dei pantaloni neri.
Sistemai il mio griviglio di capelli e aspettai.
Dlin, Dlon, Daannn!
Lo so: il suono del mio campanello era orripilante.
-Ehi...- dissi tremando.
Era bellissima: aveva un abito nero non troppo lungo.
Vicino ai fianchi c'era una piccola cintura di corda di color oro; i capelli erano sciolti e, qualche boccolo le ricadeva sulle spalle.
Al polso portava un bracciale sottile.
-Ciao Nash- mi salutò.
-Entra pure...Cioè accomodati pure...- mi morsicai la mano.
-Bella casa, per uno come te.-
-G-grazie...-balbettai.
Ci accomodammo sul mio divano- letto.
-Allora: immagino che tu voglia sapere come è andata, giusto?- disse.
Mi sorprese che iniziò subito lei la discussione, così in un attimo.
Ci fu un attimo di silenzio, poi cominciò.
-Eravamo piccoli, io e Leo, e stavamo andando a caccia di salamandre, come ogni giorno.
Soltanto che ci imbattemmo in un mostro enorme, che voleva ucciderci.
Mi feci avanti io: spruzzai un po' di ghiaccio qua e là, perché il mostro schivava tutti i miei colpi, finché non lo vidi più...-
Pausa.
-...all'improvviso sentì un forte dolore all'occhio destro: il mostro me l'aveva tolto.
Scoppiai a piangere e mi rifugiai sotto un albero, tentando di risolvere il problema...-
Noemi si asciugó una lacrima.
-...per questo che ora cel'ho in ghiaccio.
Comunque entrò in azione Leo che era rimasto lì, fermo.
Non riuscì a sconfiggere il mostro, ma gli provocò un grosso taglio sulla scapola.
Corremmo a casa e, quando mia madre ci vide, si preoccupò tantissimo.
Leo venne punito per non avermi difeso e io venni messa a letto.
Gray era su tutte le furie, così Leo scappò per uccidere il mostro, ma riuscì soltanto a buttarlo giù da una rupe: così, ora, non sappiamo se il mostro fosse morto all'impatto col suolo.
Gray e Juvia non lo risparmiarono neanche stavolta, perché il danno io lo avevo già subito.
Un pomeriggio, in giardino, stavo leggendo un libro, quando Leo mi venne incontro.
-Noemi io...io ti odio- mi disse- tu non mi hai difeso davanti a mamma e papà, perché io non ho fatto apposta a farti staccare l'occhio... io me ne andrò via di qui, dalla mia famiglia... e non vorrò più rivederti, per nessun motivo al mondo.-
Detto ciò se ne andò.
Credevo fosse uno scherzo, ma lui non fece più ritorno...-
Una lacrima colava sulla guancia di Noemi, ed io gliela asciugai.
-Grazie mille Noemi...- dissi.
-Di nulla- rispose.
-Quindi: tu sei venuta qui per il bacio?- chiesi da idiota.
-In parte: ma, il vero motivo, era che non volevo farti lasciare alcun dubbio su questa storia... ma sì: sono venuta qui anche per il bacio.-
Non feci in tempo ad aprir bocca, che lei si sporse verso di me e le nostre labbra si incontrarono.
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