Giorno 7

La macchina rallentò fino a fermarsi senza emettere alcun rumore: erano giunti a destinazione, la radura che li ospitava sarebbe stata la loro "base" e la loro via di fuga a missione completata. Saeran scese subito dall'auto per prendere una boccata d'aria: era troppo difficile non pensare a tutto il dolore che Saeyoung gli aveva provocato e non reagire perchè il fratello "poteva rendersi utile". Il destino doveva davvero odiarlo come lui disprezzava quasi tutte le persone che avevano fatto parte della sua vita: era l'unica spiegazione per cui il suo ritorno a Mint Eye aveva senso. Saeran era lì di nuovo e, questa volta, completamente di sua volontà. 《Questa è l'ultima volta che metto piede qui, a costo di mettere a ferro e fuoco tutta la base.》si ripromise. I ricordi del suo primo ingresso in quella sottospecie di struttura vennero a galla perpotentemente e minarono il suo autocontrollo: doveva calmarsi, subito. Saeyoung era ancora seduto in macchina al posto del guidatore, però aveva aperto la portiera e messo le gambe fuori mentre lavorava con il suo portatile in bilico sulle ginocchia. Saeran ritornò dal fratello e lo avvertì《Ho bisogno di un attimo di tranquillità, ritorno subito.》, Saeyoung annuì solamente: era troppo concentrato ad entrare nei server di Mint Eye come gli aveva consigliato il fratello per ascoltarlo veramente. Saeran si inoltrò nel bosco, lontano da tutto e da tutti, sperando di ritrovare la calma perduta. Trovato uno spiazzo libero non troppo lontano dalla loro base, si lasciò cadere sull'erba e cercò di liberare la mente dai pensieri negativi e lasciarsi cullare dal suono della natura: l'erba era fresca al tatto, come coperta da rugiada mattutina; l'odore di sottobosco gli riempì le narici, inebriandolo; cinguettii lontani si rincorrevano, producendo una melodia piacevole; una leggera brezza accarezzò il suo volto e mosse leggermente i suoi capelli, mentre le foglie verdi che danzavano sotto gli occhi vitrei di Saeran producevano un fruscio che lo trasportò in una dimensione senza tempo.

《È bellissimo vero?》 chiese una voce vicino a lui,《Già, sembra magico.》 rispose Saeran con una voce che gli sembrava non appartenergli più, senza distogliere lo sguardo dallo spettacolo della natura. Si sentiva tranquillo e protetto in quel luogo o, forse, la sensazione era data dalla persona che era al suo fianco. Si girò verso la voce per confermare quello che in cuor suo Saeran sapeva già: una folta chioma di capelli rossi dondolava al ritmo del vento e una piccola montatura nera che spuntava dai ciuffi incolti. Avrebbe potuto riconoscerlo tra mille persone, Saeyoung, suo fratello. Anche i suoi capelli erano rossi ed incolti tanto da finirgli negli occhi mentre venivano mossi dalla brezza. Come spesso accadeva loro madre era andata via per tutta la giornata e Saeyoung dopo averlo pregato in ginocchio lo aveva convinto a intraprendere quel folle viaggio nel bosco. Suo fratello da tempo usciva di nascosto per andare chissà dove, promettendogli che stava cercando un modo per andarsene e scappare dalle grinfie del padre e della madre. Saeran non voleva sperare in qualcosa di impossibile, ma alla fine si era lasciato trasportare dalla visione ottimistica del fratello. Poi tutto era precipitato quella notte. Saeran era sveglio, come spesso accadeva in quel periodo, immobile nel suo letto mentre fissava il soffito a malapena visibile a causa del buio che regnava nella stanza che condivideva con il fratello. Rimaneva lì, spaventato dal fatto che la stanchezza potesse prendere il sopravvento e trasportarlo nel regno degli incubi dove le sue paure più profonde prendevano vita. Stava per cedere ed addormentarsi, quando dei rumori provenienti dall'altro lato della stanza attirarono la sua attenzione: Saeyoung si era svegliato, aveva scostato le coperte e si era seduto sul letto. Saeran sentì lo sguardo persistente del fratello puntato su di lui. Voleva avvertirlo che non stava dormendo, ma le parole gli morirono in gola e rimase semplicemente in silenzio nel suo letto. Saeyoung iniziò a muoversi in giro per la camera e ad accumulare oggetti di vario genere sul letto: prese qualcosa dalla libreria, dalla mensola posta sopra il proprio letto e aprì l'anta dell'armadio che cigolò leggermente. Ogni movimento di Saeyoung sembrava misurato per produrre il minor rumore possibile, come se stesse cercando di non interrompere il sonno fragile del fratello, che in realtà stava ascoltando e catalogando tutti i movimenti del fratello nell'oscurità. Alla fine Saeyoung prese lo zaino che si trovava vicino alla scrivania e vi inserì tutti gli oggetti raccolti disordinatamente. Saeran, che non si era ancora mosso di un millimetro, iniziò a provare un senso di panico che saliva lentamente nello stomaco: cercava di autoconvincersi che era solo una scappatella come le altre e che sarebbe tornato prima che la mamma riuscisse ad accorgersene anche questa volta, ma nel profondo sapeva che non era vero. Voleva, doveva fare qualcosa per impedire quello che stava succedendo, ma era troppo spaventato dall'idea di svegliare con i suoi capricci loro madre, e lui non voleva che succedesse ancore. Seyoung si sistemò lo zaino in spalla e sospirò, mentre usciva dalla stanza passò vicino al letto del fratello e sussurrò 《Perdonami》. Saeran voleva solamente afferrare il fratello per lo zaino e urlargli di non andare via, di non abbandonarlo, ma aveva troppa paura per compiere qualsiasi gesto, quindi rimase immobile nel suo letto in silenzio, consapevole che sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto la figura del fratello. Quando la porta di casa si chiuse con un tonfo ovattato in lontananza una lacrima percorse la guancia di Saeran e prima che potesse accorgersene molte altre la seguirono. Si ritrovò a piangere silenziosamente nel buio di quella camera da letto che ora era totalmente sua.

Era un pomeriggio assolato e la luce che filtrava dalla tenda bianca del salotto giungeva pallida agli occhi di Saeran che era seduto sul divano mentre fissava il vuoto dinnanzi a lui, qualcuno aveva appena suonato alla porta e Saeran andò ad aprirla zoppicando. Aveva quasi raggiunto la maniglia quando sua madre, che era comparsa dal nulla, lo scaraventò con forza di lato, per impedirgli di arrivare alla porta. Saeran venne preso alla sprovvista e colpì violentemente la testa contro il pavimento. Dopo essersi messo a sedere gli sembrò che il mondo vorticasse pesantemente intorno a lui, provocandogli un senso di nausea persistente. La madre iniziò ad urlare appena aperta la porta senza dare il tempo agli ospiti di presentarsi. La testa gli pulsava ripetutamente e non riusciva a capire niente di quello che sua madre diceva: alle sue orecchie arrivava come un suono confuso e sgradevole. Saeran provò a concentrarsi sulle voci degli ospiti e riuscì a distingure una voce maschile e una femminile che parlavano con gentilezza alla belva che si ritrovava come madre. Quasi nulla della loro presentazione arrivò a Saeran che riuscì a cogliere solo un nome: Rika. Tutto iniziò a dissolversi e divenire distante e distorto, anche le urla di sua madre che ripetevano il suo nome in continuazione sembravano appartenere ad un'altra era da cui lui era fuggito...

《Saeran!》 urlò qualcuno da lontano risvegliando completamente il ragazzo. Saeran si sedette e si sfregò gli occhi con le mani, ancora in uno stato di sonnolenza: "Dannazione!" pensò "Mi sono addormentato come un bambino.". Dai cespugli di fronte a lui uscì Saeyoung trafelato, come se avesse corso in lungo e in largo per cercarlo, 《Dove eri finito? È da più di mezz'ora che sei sparito, pensavo ti fosse successo qualcosa di grave.》 chiese preoccupato, 《Non è successo niente, volevo calmarmi, ma mi sono addormentato come un ebete. Tutto qui.》 rispose secco Saeran alzandosi in piedi e tornando verso la macchina. 《Calmarti?》 chiese confuso Saeyoung sperando di ottenere spiegazioni, ma Saeran proseguiva spedito e non si girò per fornire dettagli al fratello sui problemi riguardanti la sua vita, da cui lui stesso aveva deciso di uscire all'improvviso durante quella notte maledetta. Saeyoung era realmente preoccupato per il fratello, ma in fondo riusciva a capire benissimo le sue emozioni, per cui non insistette. 《La base è dall'altra parte》 disse Saeyoung indicando il bosco alle proprie spalle, 《Lo so dove si trova la nostra base, volevo solo allontanarmi da te.》 rispose scocciato Saeran eseguendo un'inversione di marcia. Saeyoung sorrise e si affrettò a seguire il fratello in silenzio; mentre osservava le sue spalle decise che un giorno gli avrebbe raccontato la sua verità, forse.

Spazio Autrice

Mi scuso con chi non ha ancora completato tutto il gioco, perchè questa storia è uno spoiler unico 😂

Grazie mille a tutti per le 2K letture 😻

Al prossimo capitolo 🤗

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