Giorno 4
Giunto in bagno Saeran si lavò la faccia con acqua gelata per riprendere il controllo delle sue emozioni. Quando alzò lo sguardo era davanti allo specchio: guardò i suoi occhi, vitrei ed inespressivi, come se andando fino in fondo ad essi potesse scoprire le motivazioni delle sue azioni e dei suoi desideri più profondi. 《Perchè?》 si chiese mettendosi le mani tra i capelli 《Perchè la desidero così ardentemente e non posso averla?》. Doveva trovare una soluzione al più presto: non sapeva per quanto avrebbe potuto sopprimere il suo desiderio, che ruggiva ogni volta che la vedeva. Ritornò in camera, dove nel frattempo MC si era rivestita obbiedientemente e, presa dalla stanchezza, dovuta alla giornata intensa appena trascorsa, si era addormentata sul letto. Saeran si avvicinò al letto, sfiorando l'allettante idea di dormire a contatto con lei. Ma il "bravo ragazzo" dentro di lui prevalse e quando giunse di fianco al letto coprì dolcemente la ragazza con le coperte. Decise che certi pensieri sarebbero stati ammessi solo quando avrebbe riportato MC come era prima: decisa, indipendente, con due occhi pieni di vita, sempre sorridente e raggiante come un sole. Saeran voleva che MC fosse la sua piccola stella e riscaldasse le sue giornate con la sua presenza.
Era iniziato tutto con una lista fornitagli da Rika: una serie interminabile di nomi e indirizzi che, a prima vista, non sembravano collegati in nessun modo. Il computer li aveva selezionati in base ad alcune caratteristiche: nessun membro famigliare o amici nelle vicinanze, abitare in affitto e non avere un lavoro stabile. Nel plico erano tutti possibili candidati alla missione che stavano pianificando da quasi un anno: infiltrarsi nella RFA e distruggerla dall'interno.
A lato di ogni nome c'era una percentuale, stilata sempre dal computer, sulla buona riuscita del piano. Un giorno mentre Saeran stava controllando i nomi ne trovò uno con tutti i parametri richiesti per la missione, ma percentuale di riuscita pari a zero. Questo stuzzicò la sua curiosità e iniziò a cercare qualsiasi tipo di informazione sulla persona in questione: MC.
Dopo che riuscì a persuadere Rika sulla scelta della candidata, Saeran iniziò con il piano: le fece perdere il lavoro e la casa infiltrandosi nei computer del datore di lavoro e del padrone dell'appartamento. Quando Saeran la incontrò per la prima volta e la vide negli occhi qualcosa cambiò in lui: anche se un attimo prima era infuriato del fallimento, in quel momento era stato grato del fatto che lei non fosse entrata in quell'appartamento. Lei lo temeva ed era impotente contro di lui, ma continuava ad opporsi lo stesso, con i suoi occhi...
Qualcuno bussò alla porta, interrompendo i pensieri di Saeran. Quando aprì la porta, guardó con viso truce il seguace che era davanti a lui. L'adepto sussultò e con voce tremante informò Saeran che la Salvatrice voleva vederlo e che lo stava aspettando nella sala principale.
Il discepolo si congedò con un piccolo inchino, più per il timore verso la figura di Saeran che per rispetto della sua posizione gerarchica, e camminò spedito tornando da dove era venuto. In Mint Eye erano tutti sullo stesso livello, a parte Rika, ovviamente: lei era la salvatrice, colei che avrebbe salvato tutti e condotti alla vera felicità. Saeran si diede dello stupido: prima di "incontrare" MC, lui credeva a quelle parole e pensava di essere felice, ma si sbagliava.
Uscì dalla stanza, chiudendo a chiave la porta e si diresse verso il gran salone. Percorse il corridoio dei dormitori; tutte le volte che Saeran lo percorreva gli sembrava interminabile: la tappezzeria, come la carta da parati era monocromatica e dava una sensazione di infinitezza al corridoio; non c'era una decorazione che potesse dare indizi sulla posizione di chi lo percorreva. Le porte si aprivano sia a destra che a sinistra con cadenza regolare, anch'esse tutte identiche e senza numero identificativo; le prime volte per il ragazzo era stato arduo individuare la sua stanza, ma poi il senso di abitudine lo aveva aiutato e ora non aveva più problemi. Arrivò nell'anticamera: era una stanza rettangolare con un soffitto alto come due piani, decorato con affreschi che raffiguravano il paradiso. Su ogni lato si apriva una porta: due, tra cui quella da cui era arrivato Saeran e la porta dall'altro lato, erano quelle che conducevano ai dormitori; le altre due erano rispettivamente il portone d'ingresso, da cui tutti entravano e nessuno usciva, e la porta del gran salone, dove era diretto Saeran. L'atrio era affollato di seguaci che aspettavano ansiosamente il discorso della Salvatrice, avevano tutti la loro tunica rosso opaco con il cappuccio alzato, facendo sembrare la stanza un lago di sangue vivo che si muoveva caoticamente. Saeran si era rifiutato categoricamente di indossare quella roba, però aveva dovuto subire le conseguenze delle sue scelte, subendo altre torture rispetto a quelle previste.
Mentre si dirigeva verso la sua meta, la gente si spostava di lato lasciandolo passare senza difficoltà: Saeran sapeva incutere timore nelle persone con una facilità sconcertante; bastava uno sguardo torvo e tremavano tutti. Giunto davanti alla porta, l'adepto lo fece passare ed entrò nel gran salone. Fin da quando era bambino quel salone lo aveva sempre impressionato per la sua eleganza e magnificenza; gli piaceva concedersi qualche secondo tutte le volte per trovare qualche nuovo particolare, ma oggi, subito dopo essere entrato nel salone, aveva occhi pieni di rabbia, solo per lei. Rika era in piedi davanti al suo trono con il suo abito da cerimonia, mentre stava impartendo ordini ad alcune collaboratrici che la stavano aiutando a sistemare l'abito e il leggio per il discorso imminente. Quando vide Saeran liquidò tutte le attenzioni delle servitrici con un dolce sorriso, scese le scale per raggiungere il ragazzo che si trovava al centro della stanza, immobile come una statua, e, arrivata a pochi metri da lui il suo sorriso si trasformò in una smorfia malvagia. 《Andrò subito al nocciolo della questione e tu farai quello che ti dirò senza discutere: si prosegue con la missione originale.》 《Cosa!?》 esclamò il ragazzo che venne zittito con un gesto dalla bionda 《Ora che è parte di Mint Eye dovrà contribuire al perseguimento della nostra missione. Non penso che lei abbia qualcosa da ridire, non credi?》 chiese Rika guardandolo sottecchi; Saeran si stava trattenendo a stento dall'urlarle in faccia 《Non penso abbia obiezioni, ma dato quello che le è accaduto oggi, non penso sia in grado di comprendere a pieno la missione.》, 《Sciocchezze! -ribatté la donna- Non si sta riposando in questo stesso momento?》 il ragazzo non poté fare altro che annuire, 《Benissimo!》 esclamò Rika felicemente 《Prepara tutte le cose necessarie per la missione, poi svegliala, spiegale cosa deve fare e riportala in quell'appartamento. Se porterà a buon fine la missione potrà rimanere con noi e godersi la sua meritata felicità.》.
Dopo un piccolo inchino formale Saeran uscì dalla stanza silenziosamente, percorrendo il tragitto dell'andata, con la mente impegnata a cercare una soluzione ai suoi problemi. Appena si trovò fuori dalla vista di tutti, scagliò un pugno contro la parete del corridoio ed essendo questa costituita da semplice cartongesso e decorata con carta da parati, si formò una rientranza lì dove Saeran aveva colpito. Il gesto riuscì a calmarlo leggermente, quello che gli serviva per ragionare più lucidamente e trovare rimedio alla situazione.
Aprì con la chiave la sua stanza, trovando MC ancora addormentata sul letto. Saeran prese il borsone e vi inserì tutte le cose che riteneva utili per il viaggio: il suo computer, un cambio di vestiti, cuffie e cavi vari per collegarsi a tutti i network necessari e un dizionario. La valigia di MC era rimasta nella macchina del ragazzo, che si trovava nei garage della villa che era la base di Mint Eye. Ora rimaneva solo da svegliare la ragazza che dormiva beatamente. Saeran si avvicinò a lei e la scosse dolcemente dicendole che bisognava partire subito. MC, visibilmente assonnata, chiese di poter usare il bagno prima di partire, ricevendo un assenso come risposta. La ragazza allora si diresse verso il bagno per sistemarsi i capelli arruffati dal sonno e lavarsi la faccia con acqua fresca. Saeran la stava aspettando fuori dalla stanza appoggiato al muro con il borsone ai suoi piedi, quando MC uscì dalla stanza dicendo che era pronta. 《Bene.》 rispose Saeran chiudendo la porta 《Seguimi, dobbiamo partire al più presto》; MC annuì decisa e lo seguì senza esitare verso le scale che conducevano ai garage della villa, dove si trovava la macchina utilizzata da Saeran, per partire verso una missione leggermente modificata.
Alcune ore dopo...
Un adepto aprì la porta con foga e corse verso la Salvatrice, inginocchiandosi appena arrivato ai piedi del trono. Rika fece un gesto stizzito con la mano e l'uomo si alzò in piedi tenendo il capo abbassato. Gli riferì che Saeran non dava più notizie da quando era partito e l'appartamento in cui doveva lasciare la ragazza era ancora vuoto. 《Oh, Saeran.》 sospirò Rika 《Sei così prevedibile... Cosa dovrei fare con un piccolo mascalzone come te?》 si chiese la donna iniziando a ridere.
Spazio Autrice
Come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto. 😻
Cosa avrà intenzione di fare Saeran?
Rika sa tutto?
Volevo ringraziare tutti per le 400 letture! grazie a quelli che votano, quelli che lasciano un commento e anche a quelli che leggono silenziosamente . Spero di rivedervi tutti al prossimo capitolo🤗
Se avete tempo andate a leggere le storie magnifiche di LaDonni ❤
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