Giorno 10

Questo doveva essere il capitolo finale, ma è diventato così lungo che ho dovuto dividerlo in due parti.

Sola, come sempre;
Intorno a lei regnava il buio.
Circondata da un liquido denso, si rannicchiò in posizione fetale, cercando di sentirsi al sicuro. La sensazione durò una frazione di secondo: in lontananza sentì un rumore di vetri rotti e poco dopo qualcosa la travolse dall'intermo, mozzandole il fiato. Affogava, non respirava: il panico si impadronì di lei mentre veniva trascinata sempre più in basso nelle profondità più oscure di un abisso sconosciuto.
In lontananza il miraggio sfocato di una mano tesa verso di lei e un farfugliare di parole incomprensibili.
"Salvami" sillabò disperata verso quell'ancora di salvezza, lasciandosi scappare le ultime riserve di ossigeno. Il liquido penetrò nei polmoni provocandole un dolore lancinante, poi tutto venne inghiottito dal nero.

MC si svegliò di soprassalto e raddrizzó la schiena di colpo facendo cadere la coperta che qualcuno le aveva appoggiato sulle spalle mentre dormiva. Guardò quel pezzo di stoffa con aria interrogativa per qualche secondo, senza capire come le fosse finita addosso durante la notte; nel frattempo i suoi pensieri vennero attirati dalle lamentele dolorose che il suo corpo avanzava a causa della posizione in cui la ragazza aveva trascorso la notte: rannicchiata sulla seggiola di legno senza un briciolo di imbottitura o di comodità, solo per aspettare il risveglio di Saeran.

Saeran.

Quel nome, passato per caso nel flusso dei suoi pensieri, riscosse completamente la mente di MC, che puntò subito gli occhi sul letto, trovandolo vuoto. Qualcosa di instintivo e irrazionale si accese dentro di lei e, senza nemmeno accorgersene, era già in piedi con la coperta, che prima si trovava sulle sue ginocchia, appallottolata tra le mani; la gettò con un gesto secco sul letto, senza neppure curarsi di piegarla appena, ma il rapido movimento le procurò una lancinante emicrania che per poco non la costrinse a sedersi di nuovo. Dopo qualche secondo scomparve progressivamente, lasciandola leggermente frastornata. MC si avvicinò alla porta socchiusa della camera e, aprendola lentamente, sentì delle voci concitate provenire dal salotto. Invece di proseguire la sua ricerca, la ragazza decise di appoggiarsi sull'uscio e cercare di ascoltare meglio la conversazione. Dato che non riusciva a comprendere tutto il discorso, si sedette appena fuori dalla porta della camera, nel corridoio, con la schiena appoggiata al muro e le ginocchia al petto, per ascoltare meglio la conversazione in atto, dopo aver controllato che nessuno potesse vederla. Aveva riconosciuto la prima voce: era Saeyoung; ora cercava di capire se il secondo interlocutore fosse proprio Saeran.

《Lei mi odia.》 constatò una voce familiare con un accento di delusione. Dopo un sospiro puramente teatrale Saeyoung gli rispose 《Lei non ricorda nulla di ciò che è accaduto.》 《Forse è meglio così.》 bofonchiò di rimando il secondo interlocutore; esasperato, il ragazzo prese fiato e ripetè:《Nulla.》 a bassa voce, allungando la "a" finale a dismisura e avvicinandosi alla faccia del fratello, che commentò soltanto l'odore nauseabondo dell'alito, tralasciando il messaggio di quella parola sussurrata.

Dopo qualche attimo di silenzio passato ad agitare la propria mano davanti al naso per allontanare quell'odore insopportabile, Saeran riprese a parlare alzando la voce sempre più ad ogni frase:《Allora mi odierà. Non so quanto tempo ci vorrà, se solo poche ore o giorni, mesi, anni... Quello che importa è che un giorno le ritornerà la memoria e quando accadrà non vorrà più saperne di me, anzi, mi vorrá morto: la mia testa su una forca! O decapitato da un boia, o ucciso direttamente da lei. Si! -esclamò, esaltato- Uno sparo. Dritto. Nel. Mio. Cuore. Stupido, quanto la mia mente. Mio Dio, quanto sono stupido! Sono stato raggirato per tutta la mia vita: anche quando pensavo di essere io il burattinaio... Invece ero solo un burattino illuso. Merito la morte per tutto quello che ho combinato, non voglio vivere senza di lei e non posso morire sapendo che lei mi odia. Mi sento inutile, sono inutile! Se non recuperasse la memoria, non me lo perdonerei mai e dovrei metterlo in coda a tutte le altre cose che non possono essere perdonate da nessun essere divino. Tu non hai idea di cosa si provi ad amare qualcuno più di sè stessi, senza un apparente motivo, lei mi ha rivoluzionato la vita. Se dovessi perderla...》

《Smettila! -gridò Saeyoung per fermare il confuso flusso dei pensieri sconnessi del fratello- Non puoi mai sapere cosà accadrà domani. -lo ammonì- Comunque a me sembra che tu non abbia molto chiaro il concetto di amore, per quanto esso sia vario e pieno di bizzarre sfumature. E poi qui sei l'unico che non sa cosa voglia dire amare dal profondo del cuore e soffrire perchè la persona amata prende la vita come un gioco...》 continuò Saeyoung fino a fermarsi. Che poteva saperne Saeran di ciò che lui era costretto a provare ogni volta? Infatti il fratello aveva colto il suo silenzio per continuare a discutere e a dipingersi come una vittima. Anche dopo tutti quegli anni, il suo lato egoista era rimasto invariato: Saeran pensava che la vita riservasse solo a lui gli aspetti più brutti ed oscuri.

《Invece si! -urlò Saeran per richiamare l'attenzione del fratello, che non lo stava ascoltando- Sorgerà il sole e lei mi odierà e io dovrò lottare per frenare tutti i miei istinti; anche quelli suicidi!》. Saeyoung, con disappunto del fratello, non rispose nulla, ancora perso nei suoi pensieri, finchè sulla sua faccia si dipinse un'espressione sconcertata ed esclamò 《Da quanto tempo sei lì?》.

In un primo momento Saeran non capì a chi si stesse riferendo il fratello e fece per rispondergli in malo modo. Solo qualche istante dopo si accorse che Saeyoung stava osservando un punto ben preciso, alle sue spalle, e quando Saeran si fu voltato del tutto, avrebbe voluto ripete le stesse parole del fratello, solo qualche ottava più alta. Ciononostante, il corpo del ragazzo si irrigidì negandogli qualsiasi movimento; sentì qualche goccia di sudore freddo scenderli lungo la colonna vertebrale e nella sua mente era scattato un "allarme rosso": poteva sentire alcuni dei suoi poveri neuroni andare nel panico, cercando una soluzione migliore che nascondersi dietro il divano, mentre gli altri si fingevano morti -o lo erano davvero, dopo tutto quello che il ragazzo aveva dovuto subire alla Mint Eye-. La causa di una reazione così spropositata era MC.

《Non tanto.》 mentì imbarazzata la ragazza, che durante il crescendo del discorso tra i due fratelli si era lasciata trasportare dalle gambe, senza accorgesene, fino alla fine del corridoio, un passo alla volta, ed era giunta all'uscio della sala, dove alla fine l'avevano vista. Nel salotto scese un silenzio glaciale, accompagnato da un'ombra di imbarazzo tangibile che avvolgeva i tre ragazzi. Le guance di MC avvamparono notevolmente e la faccia di Saeran indicava l'assenza di attività cerebrale all'interno; Saeyoung era consapevole di essere l'unica via di comunicazione tra i due ragazzi e, stranamente, in quel gruppo si sentiva l'unico normale, ed era molto bizzarro che lui si definisse così, ma considerando gli altri due, non aveva torto... Dopo qualche secondo, Saeyoung decise di spezzare il silenzio, prima che diventasse troppo tardi: 《Ci dispiace di averti svegliato con i nostri futili litigi.》 esclamò con voce gentile guardando di sottecchi il fratello nella speranza che aggiungesse delle scuse, ma Saeran rimase impassibile. Con una gomitata ben assestata da parte di Saeyoung, Saeran si riprese dalla trance farfugliando parole quasi incomprensibili:《Cos? Ah... si, scusaci. Molto dispiaciuti.》.

《Sono io che dovrei scusarmi -replicò MC ancora leggermente rossa in viso- non avrei dovuto ascoltare in silenzio il vostro discorso, mi dispiace.》; Saeyong rispose prontamente:《Non preoccuparti, in fondo sono cose che riguardano anche a te, quindi hai tutto il diritto di ascoltarle. -esclamò il ragazzo consapevole del disaccordo del fratello su queste ultime affermazioni e la probabile occhiataccia che gli stava rivolgendo- Anzi, hai qualche domanda da porci, visto che adesso siamo tutti coscienti?》 chiese con una punta di sottile ironia guardando il fratello e MC, mentre indicava i divani.

MC indugiò a lungo prima di staccarsi dalla parete a cui si stava stringendo come se fosse l'unica ancora di salvezza rimasta, a separarla da ciò che il suo incoscio le suggeriva. La ragazza percepiva che c'era qualcosa che la sua stessa mente le stava nascondendo, e non erano solo i suoi pensieri contorti e contraddittori a farla riflettere, ma anche il comportamento dei due fratelli, specialmente quello di Saeran, che si comportava come se le avesse procurato un torto irreparabile. Alla fine, vintà dalla curiosità, MC si avvicinò lentamente alla poltrona, dopo aver attraversato il salotto con cautela, e vi si accomodò in attesa delle agognate risposte. I due fratelli si sedettero sul divano che si trovava di fronte alla poltrona di MC, divisi dalla ragazza da un tavolino di mogano dai piedi intagliati.

《Cos'è successo in questi giorni? Perchè non ricordo quasi nulla anche della mia vita precedente?》la domanda di MC, anche se prevedibile, arrivò alle orecchie di Saeran come uno schiaffo che lo riportò alla realtà: doveva raccontarle tutta la verità, poi lei avrebbe deciso cosa farne di lui e della sua inutile vita. Seguì un silenzio carico d'attesa, interrotto solo da qualche crepitio della fiamma quasi morta nel camino, finchè Saeran non ruppe gli indugi e iniziò a raccontare la sua versione dei fatti -dopo qualche muto segnale di incitamento da parte di Saeyoung-.

Il racconto proruppe dalle labbra di Saeran come un fiume in piena che avesse appena distrutto l'ultima diga. MC si trovava proprio nella valle sottostante ad osservare la diga chiedendosi cosa si celasse dietro essa, quando venne investita dal flusso della cruda e cocente verità che le mozzò il fiato in gola: aveva cercato di giustificare per l'amore incondizionato che provava per colui che, in realtà, era la causa di tutte le sue sofferenze e della sua amnesia! La ragazza, terrorizzata, si portò le mani alla bocca sia per soffocare le urla di dolore provenienti dal suo inconscio malato sia per trattenere i conati di repulsione provati dalla sua parte razionale. Anche se considerava i tentativi di redenzione del ragazzo, MC non riusciva a perdonarlo: ciò che le era stato fatto non poteva essere ripagato con azioni benevoli così spicciole.

La ragazza fermò il racconto di Saeran con un gesto brusco e stizzito della mano proprio quando il ragazzo stava per parlare di come si fosse sentito durante la veglia, aspettando il suo risveglio, sorprendendolo. MC non poteva sopportare di rivivere le stesse emozioni che aveva provato lei nella mededima situazione, seppure con i ruoli scambiati. Erano sensazioni che non avrebbero dovuto sfiorarla, totalmente illogiche, ma che le riempivano corpo e mente.

Con una mano a coprire naso e bocca e l'altra ancora tesa a fermare il racconto, MC dichiarò che le serviva del tempo per digerire tutte le informazioni e per decidere come comportarsi con i due fratelli da quel momento in avanti. Dopo essersi brevemente scusata, si alzò dalla poltrona e si diresse con passo insicuro verso la porta d'ingresso della baita. Dopo essere uscita quasi di corsa da quelle quattro mura che minacciavano di soffocarla, si diresse nel boschetto che circondava l'abitazione, in cerca di aria fresca e di un posto tranquillo per calmarsi e riflettere.

Quando l'uscio si chiuse con un tonfo, Saeran si alzò di scatto e urlò infuriato contro il fratello: 《Te l'avevo detto! Ora mi odia! Tu e le tue idee grandiose...》 concluse alzando gli occhi al cielo. Saeyoung, stufo del comportamento infantile di Saeran, si alzò in piedi e puntandoli un dito contro sbottò:《Smettila di fare sempre la vittima incompresa e cerca di farti perdonare da lei, visto che l'errore l'hai commesso tu! E intanto che ci sei, piantala di dare sempre la colpa a me delle tue disgrazie e assumiti le tue responsabilità! Infine ricorda che ho provato in tutti i modi ad aiutarti con questa vicenda, e sinceramente, mi sono stufato!》concluse, dopodiché si girò per afferrare il portatile che si trovava sul bancone della cucina e si diresse in camera da letto, dove sbattè con forza la porta alle proprie spalle.

Saeran rimase da solo, in piedi al centro del salotto. Nella sua mente ripercorreva tutto ciò che era accaduto in pochi minuti: era riuscito ad allontanare da lui le uniche due persone di cui gli importasse qualcosa. Mentre meditava sulle ultime parole che Saeyoung gli aveva rivolto, si avvicinò al camino per osservare la piccola fiammella che ancora danzava sul legno ormai totalmente carbonizzato. Dopo qualche minuto il fuoco si spense completamente, emanando un'ultima, leggera voluta di fumo grigio e solo in quel momento Saeran capì che si erano cancellate per sempre le sue uniche possibilità di recuperare i rapporti con le persone a lui più care, per sempre.

Fine prima parte...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top