Seokjin
𝐏𝐑𝐈𝐌𝐀
Con uno sbuffo il ragazzo di fronte a lui rotea gli occhi, mostrando tutto il suo disappunto senza neanche cercare di trattenersi.
Le sue mani stringono di più il bordo del carrello, i piedi salgono sul bordo delle rotelle e si spinge più in avanti, così da arrivare a giusto un palmo di distanza fra loro.
"Altre patatine, Jin." Soffia ad un passo dal suo viso, che si corruga prima sorpreso, poi disgustato.
Una mano sul petto, e Taehyung è di nuovo lontano e con i piedi a terra.
"Ci sarà la pizza. E tutto il resto delle schifezze. Siamo pochi Tae, non finiremo mai tutto."
E con il tono autoritario spinge l'affare di metallo in avanti, verso le casse. Ma il suo amico sembra impuntarsi.
"Ti prego ti prego!" Supplica, ingrandendo gli occhi che copre con le lunghe ciglia. Patetico.
Cosí patetico che Seokjin ci cede tranquillamente, in maniera stupida, e ficca nel carrello quelle patatine alla paprica che tanto disgusta, sottomarca e poco raffinate.
Ma al giovane dai capelli scuri piace, e chi era lui per negarlo?
"Aish Seokjinie," e il più grande odiava davvero quel soprannome, "ti voglio bene. Tipo davvero. Menomale che siamo venuti qui con te e non con Namjoon." Il ragazzo ignora tutti quelli stupidi e falsi complimenti, e non ha neanche la voglia di ammonirlo e minacciarlo di dire tutto al loro amico nominato. Piuttosto, mentre spinge il carrello verso la cassa, si gira intorno con fare distratto, come se stesse cercando qualcosa.
"Dov'è finito?" Domanda con voce annoiata. Taehyung si stringe nelle spalle e i suoi grandi occhi scuri si ingrandiscono ancora per rendere quel suo visino il più innocente possibile. Il più grande arriccia le labbra, mentre si posiziona dietro una vecchietta alla cassa laterale, che secondo i suoi calcoli è quella che porterà lui e la sua spesa fuori di lì al più presto.
"Vallo a cercare." Ordina, incrociando le braccia al petto.
Mentre il più piccolo scompare, la nonnina davanti a lui si volta, come se avesse fatto un grosso fracasso di colpo. Si sistema gli occhiali sul naso e lancia una lunga occhiataccia al carrello di Jin, che imbarazzato fa un passo indietro come per coprirlo.
"Vi verrà un grosso mal di stomaco." Sbotta orgogliosa del suo intervento, voltandosi di nuovo per cominciare a mettere le cose sul nastro.
"Non ha ancora visto l'alcol che andranno a comprare."
Seokjin alza di scatto lo sguardo su quella voce che nella calma confusione del supermercato si è distinta. La vecchietta davanti a lui lo guarda con quell'aria sconcertata con cui probabilmente aveva guardato i propri figli che non volevano indossare gli abiti da lei ricamati.
Ma la voce in questione viene da un ragazzo, la cassa accanto, che ha in mano una bottiglia scura e del succo di frutta. É alto, probabilmente e stranamente più di lui, occhi affilati e il mento pronunciato, il viso più allungato ma dolce, come se a parte il liquore che ha fra le braccia sia il migliore dei ragazzi, che fa la carità e lavora come volontario ogni domenica. Forse è per questo che la nonnina se la prende con lui e non con il giovane che oddio gli sta sorridendo e ha il sorriso più bello del mondo...
Jin arrossisce, le sue guance si colorano esattamente della stessa sfumatura delle labbra, che morde. Sembra non riuscire a distogliere lo sguardo dal giovane, nonostante la cliente prima di lui sta sbraitando qualcosa su come questi ragazzi di oggi fossero così senza vergogna.
Deve interrompere il contatto visivo solo quando una, poi due, furie si avvicinano a lui, scavalcando la fila di chi protesta fin quando non capiscono che fossero insieme al bellissimo ragazzo dai capelli ebano e le spalle larghe.
"Jin-hyung! Ho trovato le girelle. Ci facciamo per forza colazione con queste domani ma... ehi, che stavi guardando? Sei tutto rosso."
"Sta zitto Jimin" lo ammonisce velocemente, sentendo la risata di qualcuno dalla cassa accanto, poi la voce di prima ringraziare la ragazza alla cassa. Mentre si occupa di una scusa per mettere a tacere i due suoi amici, si volta una sola volta verso l'uscita.
Il ragazzo ha una busta in mano ora con la forma delle due bottiglie e le porte automatiche gli si aprono proprio quando gira la testa verso di lui. Lo guarda, mostra un sorriso e poi scompare.
Seokjin, invece, continua a sorridere fino a casa di Yoongi.
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"Perché dobbiamo vedere ancora, Call me by your name, quando c'è Hunger Games in tv?"
"Perché siamo tutti gay, Namjoonie."
"Io sono eteroflessibile."
"Sì ma la tua ultima crush è stato Daniel di terzo quindi, mhmm, sei un un po' gayflessibile."
Hoseok si imbroncia e torna a guardare la tivù, commentando che in ogni caso aveva anche pensato che Jihoo era carina e ci aveva pensato più o meno fino agli inizi di febbraio. Per non dimenticare Sehun, io suo ex.
Jungkook ridacchia e gli ricorda della figuraccia del suo compleanno che ha fatto mettere insieme proprio le sue due vecchie crush, il ricordo di più settimane prima che brucia vivido sulle guance del poveretto.
"E poi è anche il mio film preferito." Aggiunge Taehyung. Si allunga dal divano in cui è seduto e il suo stomaco si appoggia sulle gambe incrociate di Jimin che sussulta e distoglie lo sguardo dalla scena del film che aveva occupato la sua mente da ormai cinque minuti buoni. Le mani del giovane raggiungono la coppa colma di pop corn tra le braccia di Yoongi che distrattamente gliel'allunga ma in ogni caso non è sufficiente a far rotolarne qual uno nei lunghi capelli di Jungkook che protesta, facendoli cadere al suolo.
Seokjin guarda tutto quello con un nostalgico sorriso, dalla poltrona singola che ha preso quando si è accorto di essere arrivato per primo. I suoi occhi tornano sullo schermo e sui due ragazzi che sembrano flirtare in un campo da pallavolo. Namjoon ha appena finito di dire che quel termine in italiano lo conosceva bene, l'aveva ripetuto suo padre per tutto il viaggio a Roma l'anno prima, ma il più grande ha di nuovo la testa altrove. Forse era stupido pensare ad un ragazzo incontrato per due minuti contati al mini market, che tra l'altro si era preso gioco di lui, ma non ci riusciva. Era patetico perché ora quello starà bevendo insieme ai suoi amici in chissà quale casa nella grossa Seoul, e lui ci stava pensando timidamente come una ragazzina più piccola. Era così bello.
Magari l'avrebbe incontrato a scuola. Si sarebbero messi a parlare con le guance rosse e uno dei due avrebbe dato il numero did telefono all'altro. Si sarebbero scritti. Il loro primo bacio sarebbe stato nel parco della Seoul centrale, o forse in un localizzo sfizioso a Itaewon. Avrebbero litigato per chi avesse pagato e perché proprio tutto, ma alla fine Seokjin avrebbe potuto tirarlo a sé per i fianchi, sollevare il volto su di lui e posare le labbra fino a premerle su quel bellissimo sorriso.
Con un sospiro distoglie lo sguardo, portandolo al presente, fra i suoi amici.
"Yah Pesca!" Sta ridendo Yoongi, lanciando un pop corn giusto al ragazzo accanto a lui. "Distoglilo ogni tanto lo sguardo dallo schermo."
Jimin arrossisce e farfuglia qualcosa sul fatto che non stava poi guardando intensamente i due protagonisti del film spogliarsi e azzardare a qualcosa di più spinto tra la camera che tagliava giusto nei punti clue della scena. Si passa una mano fra i capelli arancioni, poi sulle guance rosse e ruba un pop corn così da avere il viso impegnato in qualcosa.
Chissà come sarebbe stato vedere il film con il giovane del supermercato. Chissà quale dolce fragranza avrebbe sentito se si fosse avvicinato di più al suo collo.
"Yoongi, scommetto che sarai il primo a non sbattere le palpebre alla scena della pesca."
"La scena di che?"
"Non spoilerare, Jungkook!" Lo ammonisce Taehyung, nonostante lui sia il primo che ha già visto tre volte quel film solo nell'ultimo mese. Seokjin li guarda discutere poi però sospira, facendosi più avanti sulla poltrona. Li guarda incerto, battendo le dita sul bracciolo telato.
"Mi piace uno." La frase che Namjoon stava dicendo si blocca a metà e lui, come tutto il resto della piccola comitiva si gira a guardarlo sorpreso. Hoseok si sposta una ciocca colorata dagli occhi e Taehyung si sistema gli occhiali sul naso.
"Ragazzi..?"
"È... strano?" È la prima cosa che dice il più piccolo di tutti, raddrizzando la schiena dal divano sotto al quale era seduto.
"Perché?" Il tono di Seokjin è quasi scottato, stranito da quell'intera situazione. Perché dovrebbe essere strano, se come a tutti gli piaceva finalmente qualcuno? Non potevano mica sapere che non conosceva neanche il nome di questo, no?
"Beh perché tra di noi sei quello che non si è mai fidanzato." Farfuglia Yoongi ma il suo tono è ben udibile sopra le voci straniere del film, ormai dimenticato perfino da lui e da Jimin al suo fianco. "E non sei Hoseok che ha una crush ogni due mesi o Namjoon che ha una crush secolare dal primo anno."
"Yoongi..." Il tono del diretto interessato sembra un debole rimprovero, che nessuno dei due però ascolta.
"Quindi finalmente sono come voi?"
"Chi è?" Domanda subito dopo Hoseok, come dopo essersi risvegliato da uno stato di trance.
"Io... l-l'ho visto un paio di volte in giro," mente, e le sue larghe spalle si curvano verso il basso, insicure. "Oggi al supermercato è stata l'ultima."
"Tae!" urla a quel punto il piccolo mandarino, ma a Seokjin non sfuggono li sguardi ancora indagatori su di lui di Hoseok e Yoongi. "È quello della cassa, ti ho detto che lo conosciamo!"
Il cuore del ragazzo comincia a battere veloce nel petto, così rapido che sembra per esplodere. "Chi è?" Domanda forse con troppa urgenza, tanto che il ragazzo dai capelli blu scuro con la ciotola di snack al burro sbuffa un 'tenero' e rompe quell'aria da duro che invece persiste sull'altro amico.
"Fa sempre ricreazione accanto al gruppo di Wooshik... Aish, come si chiama?" Taehyung pensa ad alta voce ma è di colpo interrotto dall'amico, che gli schiaffeggia la spalla. Gli occhi li si illuminano, un riflesso di speranza che si è acceso negli occhi del più grande. Stessa scuola, amici in comune...
"Sandeul!" Trilla allegramente Jimin, battendo le mani a sé stesso. Poi i suoi occhi si sbarrano come cose solo ora avesse capito tutta la situazione. "Sandeul! A Jin-hyung piace Sandeul!"
Sandeul. Era un nome dolce. Il ragazzo lo era. C'era davvero qualche possibilità? Con le guance rosse si ritrae e la sua schiena aderisce di nuovo sulla poltrona, gli occhi sulle proprie ginocchia.
"Ho capito chi è." Sbotta Hoseok come se avesse in bocca il gusto amaro di una caramella all'apparenza dolce, il corpo che disinteressato si mostra mentre si volta di nuovo verso il film. "Non mi piace."
"Quanto la fai tragica, Mandarino." Lo sfotte Yoongi con quella sua mania dei strani soprannomi di chi aveva i capelli arancioni. "Magari è la volta buona che qualcuno ci porta dei nuovi ragazzi in questa comitiva."
"Il mio ragazzo è simpatico." Chiarisce Jimin, le braccia incrociate.
"Anche il mio!"
"Il tuo non è un ragazzo TaeTae," lo corregge Jungkook, ridendo di quel suo tenero broncio.
"É più un tutore. Un babysitter."
Namjoon si sposta appena in tempo prima che quelle briciole di patatine si versino nelle ciocche scure del maknae, sotto un padrone di casa scocciato che brontola su come fossero dei bambini.
Seokjin ridacchia, e pensa che forse si sarebbe imbarazzato a presentare a Sandeul i suoi amici. O magari gli sarebbe piaciuto, nonostante avesse preferito sempre lui. In effetti, non aveva idea di che tipo fosse.
Ma, onestamente non vedeva l'ora di conoscerlo.
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