Il dolore dell'abbandono(⚪️)

"Dicono alcuni che finirà nel fuoco il mondo, altri, nel ghiaccio nel desiderio ho gustato quel poco che mi fa scegliere il fuoco, ma se dovesse due volte finire, so pure che cosa è odiare e nella distruzione posso dire, che anche il ghiaccio è terribile, e...può bastare"

Sdraiata su un colorato prato fiorito, immersa nella lettura, la voce leggermente tremolante, ecco come appariva Isabella Swan agli occhi del mondo, come una normale ragazza, fra le braccia del proprio fidanzato, mentre quest'ultimo le regalava dolci carezze e baci delicati.

"Sai io fra poco ho un esame"

La sua voce era severa ma la sua espressione divertita la tradiva, il ragazzo al suo fianco non La ascoltò neanche e con un mugolio disattento riprese a baciarle il collo candido.

"Serve concentrazione"

Il castano la ignorò posando le labbra sulle sue, coinvolgendola in un dolce bacio.

"Sposami"

La mora ridacchiò scuotendo la testa.

"No"

Il Vampiro rise, e le accarezzò dolcemente il viso scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio;

"Sposami"

"Trasformami"

Edward si allontanò da quel viso il tanto che bastava per guardarla bene negli occhi.

"Lo farò ma tu prima sposami, è quel che si dice un compromesso"

La ragazza lo guardò storto senza però, perdere il sorriso.

"È quel che si dice un ricatto! Non è giusto- si abbassò fino a far stendere il vampiro tra i fiori, sdraiandosi sopra il suo petto- il matrimonio è solo una firma su un pezzo di carta"

"Da dove vengo io...è il modo migliore per dire ti amo"

La loro discussione continuò per poco, prima che la mora si dileguasse, dando un lungo e dolce bacio al vampiro*.

Mentre entrambi si allontanavano ognuno verso la propria abitazione, due occhi scuri che nascondevano un anima in pena, li stavano osservando, e ben preso si allontanarono anche loro da quella radura.

Oltrepassare il confine era un grande rischio, ed Edward lo sapeva benissimo, conosceva i Licantropi e sapeva quanto fossero territoriali, ma non gli importava, Alice gli aveva assicurato che la maggior parte del branco fosse ben lontana dal posto in cui era diretto il vampiro.

Quest'ultimo impiegò pochi minuti per arrivare a destinazione e, grazie al fracasso che proveniva dall'interno del garage, ebbe la conferma che chi cercava, era in casa.

"Ciao"

Il suo fu un sussurro mentre se ne stava fermo all'entrata del garage, e si limitava ad ammirare la schiena nuda e ambrata del ragazzo dinanzi a lui, mentre i muscoli si contraevano per lo sforzo.

"Jacob?"

Provò nuovamente il vampiro ma, anche quella volta, non ricevette risposta, sbuffò leggermente scuotendo la testa.

"Perché eri alla radura? Mi stavi spiando?"

Questa volta la risposta fu immediata, infatti il castano si ritrovò a schivare prontamente, una chiave inglese che gli era stata lanciata dal corvino.

"Ma sei impazzito o ubriaco?!"

"Probabilmente entrambe, fossi stato sobrio e sano di mente ti avrei colpito"

Il Cullen sgranò gli occhi, di certo non si aspettava una tale risposta, così come non si aspettava una chiave inglese in faccia, non da Jacob almeno. Sospirò pesantemente passandosi una mano fra i capelli;

"Si può sapere che ti prende?"

"Sposami, lo farò ma tu sposami, è il modo migliore per dire ti amo"

Il vampiro rimase stupito dalla risata del corvino;

"È questo il problema? Sei geloso?"

Jacob scosse la testa e si girò verso il castano.

"Stai invadendo il nostro territorio è meglio che te ne vada"

"Jake che ti prende?"

Il castano sbuffò passandosi una mano tra i capelli.

"Edward vattene, subito"

L'ululato del branco che faceva ritorno si udì perfettamente, e il vampiro sapeva benissimo che avrebbe dovuto andarsene, ma non era disposto a cedere.

"Jake che ti prende?"

Jacob rise, rise di una risata amara che sapeva di lacrime e di tristezza.

"Tu non puoi capire, nessuno di voi succhia sangue può, non potete capire come ci si senta a essere abbandonati, ti sei approfittato di me, del mio imprinting del mio amore per te, mi hai baciato mi hai portato via la mia prima volta, e poi sei sparito, e quando ritorni, è come se non fosse successo niente"

"Jacob-"

Venne interrotto dal corvino che strinse i pugni per la rabbia, e lo guardò con odio.

"Vattene"

Gli ululati erano sempre più vicini, e al vampiro non resto altra scelta se non quella di obbedire e dirigersi verso la sua casa, lasciando lì il proprio cuore.

Scusate se il capitolo non è dei migliori ma devo ancora abituarmi.

Votate e commentate ^-^

Cupido

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