Ami più lui 🔶

Quando quella sera RenéEsme lo aveva invitato a dormire a casa dei Cullen, Jacob non aveva la minima idea di ciò che sarebbe accaduto in seguito, infondo, come poteva?  Era convinto che sarebbe stata una serata tranquilla, passata a scambiarsi qualche bacio fuggiasco durante la veduta di un film, come erano soliti fare.

Ma non c'era voluto molto per capire che le intenzioni della vampira erano ben altre, se ne rese conto subito non appenda quest'ultima gli venne ad aprire la porta, indossava solo un completo intimo in pizzo semitrasparente.

Dire che il licantropo si era imbarazzato era poco, aveva assunto tutte le tonalità del porpora conosciute e forse le sue guance ne avevano addirittura creare altre.

Così non ci aveva pensato due volte a togliersi la maglia costringendo la ragazza ad indossarla, gli stava sufficientemente grande da coprire tutto ciò che andava coperto, così il corvino la spinse dentro casa chiudendosi la porta alle spalle.

"Ma sei impazzita?! Come ti saltano in mente certe idee malsane?! E se a bussare fosse stato un maniaco? O peggio tuo padre?!"

RenéEsme sbuffò infastidita prima di ribattere:

"Ti avevo visto uscire dalla foschia, e poi basta con mio padre! Mio padre, mio padre, mio padre, lo nomini così tanto che sembra tu tenga più a lui che a me!"

Jake non rispose si limitò ad abbassare la testa diventando rosso fuoco sulle guance, 'forse è davvero così' si ritrovò a pensare.

La ragazza non diede peso alla sua reazione, lo trascinò in camera sua, l'unica della casa con un letto sempre presente e, dopo averlo letteralmente spinto sul materasso fece partire il film da lei scelto.

Non appena il licantropo comprese di cosa si trattava la guardò perplesso e lei gli rivolse un sorriso malizioso, 'cinquanta sfumature di grigio' 'fai sul serio René?' Pensò il corvino dentro di se.

Aveva inteso il messaggio della ragazza, era ormai ovvio che quella sera non poteva inventarsi altre scuse per rimandare la loro prima volta, ma come avrebbe fatto? Era fisicamente impossibile per lui, per quanto volesse bene alla castana il suo cuore apparteneva ad un altra persona, e sinceramente non era sicuro che il suo "amico nei pantaloni", come lo aveva soprannominato Seth, si sarebbe svegliato alla vista della vampira o di qualsiasi altra donna in atteggiamenti intimi.

Ormai nella testa del licantropo giravano solo idee per le possibili scuse da inventatesi: 'posso accoppiarmi solo quando sono in calore' no questa era davvero pessima e non gli avrebbe mai creduto, 'sono impotente' no assolutamente no, Se questa storia fosse salita alla luce avrebbe dovuto sopportare le beffe dei Cullen per L'eternità, 'sono innamorato di tuo padre e ah sono gay' ecco questa era perfetta...perfetta Se avesse voluto dirle la verità e quindi ferirla, ma così non era quindi anche la carta "verità" era scartata.

Doveva pensare più in fretta possibile dato che la castana aveva già iniziato a bacialo, scendendo lentamente sul suo collo, provava a salirgli in grembo ma Jacob la scostava ogni volta, se avesse sentito che le sue attenzioni non facevano nascere alcun interesse in lui.

Qualcosa in lui era cambiato quando aveva sentito un ticchettio alla finestra, e una sagoma a lui fin troppo conosciuta.

Sorrise spontaneamente quando sentì il pensiero di Edward invadergli la mente le sue parole non erano cariche d'ira come sempre, ma avevano un insolita dolcezza, la sua immagine gli attraversava la mente, le sue labbra che si muovevano sul suo corpo, le sue dita che lo esploravano con malizia, il suo sguardo ingannatore che si beffava della sua espressione era completamente immerso nei suoi sogni, che quasi non si rese conto delle labbra di RenéEsme che avevano accolto il suo membro fra esse, non si accorse neanche di aver avuto in erezione talmente era immerso in quella perfetta visuale.

Strinse i capelli della donna fra le mani immaginando che al posto di quei lunghi boccoli scuri, ci fossero i delicati lisci color ambra appartenenti al vampiro da lui amato.

Si lasciò completamente andare a quelle attenzioni, liberando gemiti su gemiti, e quando raggiunse il culmine si ritrovò ad urlare a squarciagola il nome del Cullen.

Improvvisamente tutto tornò come doveva essere, riprese il controllo di se stesso e si rese conto delle parole che aveva detto solo quando guardò la sua ragazza, se così poteva ancora chiamarla, asciugarsi le lacrime.

"È proprio vero che ami più lui che me"

Mi rendo conto che fa un pochino schifo ma non sono riuscita a fare di meglio, vi chiedo scusa per l'assenza e anche per eventuali errori, spero comunque che il capitolo vi piaccia.

Prossimo aggiornamento: Sabato alle 10:00/12:00.

Votate e commentate ^-^

Cupido

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