una salita entusiasmante

Per qualsiasi evento mi sono sempre fatto qualche film mentale che ovviamente non rispecchiava per niente la realtà.

Infatti prima di parlare con la professoressa avevo immaginato che mi aiutasse, che mi abbracciasse e chissà cosa... Non ricordo neanche bene

fatto sta che niente di quello che mi aspettavo è ma successo, ma alla fine è stato meglio così, avrei dovuto ringraziare persone che non si meritano alcun grazie da parte mia *che cattivo che sono diventato ahahah*

Per qualche settimana non ho voluto cambiare niente, avevo capito che la mia prof aveva... cioè ha molti ritardi mentali perché se una persona dice che si sta nascondendo dalla propria famiglia noi tutti sani di mente andiamo a dire a uno dei genitori di questa persona "devi volergli bene, lei (già che dice lei...va beh è il ritardo) è tua figlia e non dobbiamo e non possiamo non voler bene ai nostri figli"

Grazie... Davvero molte grazie...

Inutile dire che mia mamma si era incazzata un casino... ma vorrei spendere un piccolo spazio nel descrivere l'espressione della prof di greco (che tra l'altro la detesta) nel sentire queste parole.

Potreste immaginare. Io ero completamente senza parole, ho cercato, ovviamente invano, di farle capire di star zitta, ma on c'è stato verso, allora ho cercato un conforto (?) volgendo il mio sguardo disperato verso la grecista anch'essa incredula, ma dato che è molto stronza e gode nel vedere la sua rivale nei casini, pur cercando di contenersi aveva un sorrisino sotto i baffi che faceva capire tutto. Ma io dico... un po' di furbizia no eh?

Mia madre da allora la odia nel profondo, io non so, semplicemente ritengo debba essere rinchiusa in psichiatria il prima possibile.

pensate che ora, non importa cosa diciate o di cosa stiate parlando con lei, la sua risposta sarà sempre "eh lo so che le mie materie sono difficili, abbiamo fatto tantissimo programma lo sai? guarda che la prossima interrogazione sarà molto tosta, non pensare"

ricordo che un giorno ho voluto difendere la mia compagna di banco attaccata ingiustamente dai mie compagni e, una volta convinta, dalla professoressa in questione.

il mio discorso a grandi linee cercava di farle notare che dare la colpa alla mia amica per essere mancata in un giorno di interrogazione era un pretesto perché nessuno quel giorno aveva studiato... la sua risposta? L'ho scritta qualche riga più in alto. Vi giuro avrei voluto picchiarla.

Ma tornando a noi...

Volevo parlare della mia condizione con tutta la classe pensando che così avrei risolto il problema dell'amicizia (idiota ipocrita), ma non mi sentivo pronto ad affrontare una cosa del genere, allora la psicologa -o pisicologa a detta di mia nonna- mi consiglio di parlare con qualcuno con cui avevo più confidenza. Avevo più confidenza con A., la mia amica nonché compagna di banco, ma avevo paura di perderla, non sapevo cosa ne pensasse e lei era l'unica persona nella mia vita, per il resto ero completamente solo, quindi scartai l'idea di parlare con lei.

Pensai quindi a un mio compagno che, rispetto agli altri interagiva molto di più con me, il suo nome è F..

Era una sera, non ricordo quale giorno della settimana, forse mercoledì, presi coraggio e gli parlai, chiarimmo la mattina dopo a scuola e già sentii di sentirmi meglio, ma non abbastanza.

Successivamente mi consigliò di parlarne anche con un altro mio compagno. Il suo nome è A., è una persona abbastanza particolare, ha sempre cercato di interagire con me, il primo anno, quando ancora non capivo chi e cosa fossi pensai di avere addirittura una cotta per lui, non chiedetemi cosa mi passasse per la mente perché sinceramente non lo so.

Ad ogni modo, decisi di Parlare anche con lui, ovviamente per messaggi, dopo qualche minuto speso nella spiegazione del tutto, ci mettemmo d'accordo per parlarne a scuola e così fu.

Successivamente decisi di parlare con quella che a parer mio era la leader della classe che si chiama G. Lei mi consigliò di frequentare locali LGBT, ma purtroppo non ho mai avuto il coraggio di chiederle dove diamine fossero (idiota).

Durante tutto il coming out mi sentivo molto bene, e speravo di poter essere finalmente felice, avevo un grandissimo entusiasmo, ma come rivela Shopenhauer, la felicita è temporanea assenza di dolore e noia... Sad

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