si parte!

grazie al fatto che dovessi andare in città per fare le ripetizioni riuscii a prendere coraggio e speranza in vista dell'anno scolastico successivo.

Non potevo sopportare di dover andare a scuola senza fascia.
Mio padre voleva che mia madre (da me si dice "scarica barile") andasse a scuola a sorpresa per vedere come mi vestissi. Successe due volte ed entrambe le volte i prof mi salvarono la vita.

quell'anno avevo molti progetti uno dei quali era trovare conforto a scuola. avevo parlato di me ad alcuni compagni e mi sentivo più a mio agio già allora, ma era arrivata l'ora di parlarne con tutti quanti...

Una volta iniziata la scuola feci passare un po' di tempo e decisi di "tastare" prima il terreno su cui avrei camminato. Chiesi aiuto a F. che mi aiutò a parlare con la professoressa di religione. le chiesi di parlare di transessualità affinché potessi capire quale fosse l'opinione dei miei compagni.

Fui felice nel vedere che tutti quanti erano piuttosto aperti su questo argomento, molti di loro hanno amici omosessuali e quant'altro...

pochi giorni dopo avrei parlato con una mia compagna, che si faceva portavoce per tutti quanti all'interno delle classe. Insieme a lei chiesi un quarto d'ora alla prof di filosofia per parlare con i miei compagni. Con poche parole dissi tutto ciò che doveva essere detto... E' stato così liberatorio... Inutile dire che nel frattempo mi tremavano le gambe ;)

Pochi giorni dopo parlai con la mia migliore amica, nonché compagna di classe, e fui felice di sapere che anche lei era disposta ad accettarmi.
Non parlai subito con lei perché avevo paura di perderla, ma ormai il passo era compiuto!

In seguito venni a sapere che ormai di me erano venuti a conoscenza tutti i professori della mia classe e non mancarono brevi dialoghi con alcuni di loro, ma il migliore avvenne mentre io morivo di paura perché mio padre era a scuola.

All'inizio dell'ora di greco venne la professoressa avvisandomi che nell'atrio della scuola c'erano i miei genitori. Sbiancai.

Mi disse di averli solo salutati, ma di non essersi fermata a parlare, anche perché era di fretta.

Mi portò fuori e parlammo un po' di me e della situazione in casa, alla fine del discorso, mi chiese di controllare che non ci fossero più, mi feci coraggio e feci il giro della scuola per evitare di essere visto, fortunatamente non c'erano più... E un altro infarto è andato.

Quest'episodio ora lo ricordo con dolcezza per la gentilezza della professoressa che fuori da tutte le mie aspettative aveva capito la situazione.

Dopo aver parlato con la classe tutti mi chiamavano con un nome neutro (Ste) o con il mio soprannome, si avevamo tutti un soprannome. Il mio era "Scavo" da S (il mio nome) più cav (l'iniziale del mio cognome) la "o" non so a cosa si riferisse, ma per una strana coincidenza ci stava benissimo.

nonostante alcune incomprensioni tra me e una prof riguardo una "lezione" con la psicologa per "aiutarmi e aiutarli a capire" il tutto andò piuttosto bene, e se potessi lo rifarei mille volte!

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