Inside me: la mente
Transgender si nasce, non si diventa, ma ci vuole tempo e coraggio per capirlo. Io prima della 2° superiore, non conoscevo altre sessualità a parte l'omosessualità e l'etero. Essendo nato in un paesello l'opinione sui diversi dagli etero era ed è completamente negativa e ovviamente i miei la pensano allo stesso modo. Ho, però, avuto la fortuna di fare le superiori fuori rimanendo 6 giorni su 7 nella stanza di un appartamento. Quella è diventata per me una prigione accogliente in quanto stavo rinchiuso li quasi tutto il giorno, ma almeno li non c'era nessuno per criticarmi. Nessuno da cui potessi scappare, infatti la mia mente aveva milioni di domande a cui non sapevo rispondere e per questa mia ignoranza, mi insultavo ogni giorno e piangevo e piangevo...
Siamo rimasti al 2009, precisamente l'estate di quell' anno di svolte positive e negative, più negative, infatti da lì tutto andò peggiorando. Conclusi le elementari ed ero davvero euforico perché sarei andato alle medie, ma prima avrei dovuto affrontare un evento ben più importante. Tutto iniziò il 25 Giugno quando diedero la notizia che il cantante re del pop Michael Jackson era deceduto. Tutta la sera e il giorno rimasi a guardarlo cantare e ballare, fu una strana sensazione perché mi piacque subito il suo stile, ma non avrei mai immaginato che mi avrebbe seguito e aiutato per tutta la vita fin ora vissuta. In lui trovai tutto me stesso, seguiva gli stessi miei sogni, la sua musica divenne la colonna sonora di tutti i miei giorni, la sua filosofia divenne il mio stile di vita e il suo ballo divenne la mia vita. Con Jackson capii che non c'era da vergognarsi a voler rimanere bambini così mi trovai in grandissima sintonia con lui. Dopo alcuni mesi, dopo aver ottenuto una buona conoscenza della sua vita mi resi conto che ciò che gli fecero era stata un'ingiustiza e, dato che per me era un amico, decisi di onorare il suo nome, ma prima avrei dovuto sapere di più. Contemporaneamente nel primo anno di scuola media mi scontra i fisicamente con altri due miei compagni che non facevano altro che prendermi in giro per il mio cognome e facemmo a botte ben tre volte, a causa di questo nel mio paese mi conobbero come la ragazza forzuta, a me non piaceva per evidenziavano il fatto che fisicamente non sono un ragazzo, ma dava soddisfazione il fatto che sapevano che potevo difenderm. Nel gennaio del 2010 mio padre decise di iscrivermi in una scuola di kick boxing e amai quella scelt. Mio padre sembrava capire il mio diglsagio, ma in realtà se sapesse cosa sono mi manderebbe via di casa senza pensarci due volte. Feci tante gare e fino all'ultimo anno di gloria, non ne persi una, arrivavo sempre primo. Ma come tutte le cose, il successo ha una sua fine, seguito, come al solito, a un degrado che è però conseguenza di alcune azioni fatte o subite in passato, ma non solo.
Ma andiamo in ordine...
Mio padre mi aveva cresciuto come un figlio, come se quasi non avesse accettato il fatto che fisicamente io nacqui femmina, e gli do ragione perché anche io non lo accetto. Già prima che nascessi era convinto di avere finalmente un figlio maschio, tanto che alla mia nascita si arrabbiò, ma decise di crescermi comunque cosi. -A pensarci bene sembra l'inizio della storia di Lady Oscar, ma con un continuo diverso-. Mi insegnò tanto, cose giuste e cose sbagliate, lui era molto severo e raramente faceva capire di volerci bene, quasi mai. Ma è anche vero che io seppi imparare benissimo dai suoi insegnamenti tanto che lui era sempre fiero di me mi vantava tantissimo e, a volte, rendeva mio fratello e mia sorella gelosi, cosa che un padre dovrebbe sforzarsi di non fare, ma ahimè, non era l'unico a farlo, infatti più avanti capii che mia mamma stravedeva e stravede per mia sorella tanto che tra loro c'è un sano rapporto di madre e figlia tanto affettuoso quanto sincero...e mio fratello? Lui era conteso tra me e mia sorella, io gli insegnavo a lavorare e giocavo tantissimo con lui, mentre mia sorella lo istruiva. Io si ero competitivo, ma non volevo apparire geloso o malvagio, perciò facevo quello che potevo per fargli apprendere l'arte del lavoro. Questo fino al 2011 quando le cose sono cambiate nel giro di pochi mesi. Era l'anno della fine, l'ultimo anno di gloria, l'ultimo di sicurezza e gioia, e anche l'ultimo anno delle medie. Da un anno il mio corpo era passato oltre l'ingenua infanzia e si era lanciato nel vuoto e cupo fosso della mia adolescenza. Cominciarono a notarsi i cambiamenti fisici, il metabolismo cominciò a rallentare sempre di più, ma il non volendo arrendermi al fatto che non avrei più potuto fare le stesse cose di prima, ignora i il problema finché, dopo aver vinto l'ennesimo campionato regionale di kick boxing i miei maestri decisero che ero pronto ad affrontare un campionato mondiale a Rimini. L'unico problema era che da gennaio a giugno di quella'anno aumentai di 5 chili. Qui cominciò la distruzione totale di quello che ero, o pensavo di poter essere.
Scusate per il lungo ritardo di pubblicazione di questa terza parte, ho avuto molti problemi di ogni tipo, potete immaginare... Scusate davvero, spero vi piaccia la storia e grazie di tutto! <3 x7
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